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Vecchio 30-04-2008, 15.57.16   #11
emmeci
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Data registrazione: 10-06-2007
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Riferimento: Misticismo di Kant e il fine di ogni uomo

Per Emanuelevero (in risposta al suo “Mi capita di sentire citare Kant da persone che sostengono che nessuno può criticare cosa fa o dice un altro…Un campione del relativismo?.”.
Kant campione del relativismo? Direi proprio di no, visto che ammette un solo imperativo morale, categorico, cioè obbligatorio per tutti, che formula così: “Agisci in modo che il motivo della tua azione possa valere come principio legislativo universale, cioè come ciò che ogni essere razionale dovrebbe eseguire se si trovasse nelle tue condizioni”. Ed è comprensibile che Kant sia stato piuttosto criticato per il suo rigorismo draconiano (un formalismo che va al di là di ogni caso pratico), non per il suo relativismo. E se la morale kantiana non pone a fondamento un decalogo con determinate ed esplicite leggi, richiama però la necessità che nell’azione l’individuo trascuri tutti i suoi interessi, piaceri, perfino sentimenti che potrebbero apparire umanamente accettabili, e si attenga invece a una norma che lui stesso riconosca razionalmente valida per tutti. (Quindi il soggettivismo è, come sempre in Kant, solo una premessa: il risultato è di una razionalità che non può essere alterata e che è bene tener presente ad evitare equivoci o sommarie interpretazioni).
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Vecchio 30-04-2008, 18.04.49   #12
Emanuelevero
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Riferimento: Misticismo di Kant e il fine di ogni uomo

Citazione:
Originalmente inviato da emmeci
Per Emanuelevero (in risposta al suo “Mi capita di sentire citare Kant da persone che sostengono che nessuno può criticare cosa fa o dice un altro…Un campione del relativismo?.”.
Kant campione del relativismo? Direi proprio di no, visto che ammette un solo imperativo morale, categorico, cioè obbligatorio per tutti,

Anch'io la penso così ma purtroppo ce gente che la pensa diversamente
anzi che legge senza pensare.


Citazione:
Originalmente inviato da emmeci
che formula così: “Agisci in modo che il motivo della tua azione possa valere come principio legislativo universale, cioè come ciò che ogni essere razionale dovrebbe eseguire se si trovasse nelle tue condizioni.

Quello che dice Kant coincide con quello che hanno detto grandi profeti del passato.

«Non fare a nessuno ciò che non piace a te».
(Bibbia ebraica, Tobia, 4,15).


«Ching-Kung interrogò sulla carità. Confucio rispose: "(...) Nel comandare al popolo comportati come se offrissi il grande sacrificio; ciò che non vuoi sia fatto a te non fare agli altri"».
(Confucio, Lun-yü, I Dialoghi, 12,2).


«Tzu-kung domandò: "Vi è una parola su cui si possa basare la condotta di tutta la vita?". "Essa è shu, reciprocità - rispose Confucio. - Ciò che non vuoi sia fatto a te non fare agli altri"».
(Confucio, Lun-yü, I Dialoghi, 15,23).



A questo punto sorge lecita una domanda... ha senso il razionalismo
moderno se poi nella pratica coincide con le massime dei sagg credenti
in Dio dell'antichità?


Purtroppo oggi chi cita la frase della bibbia disapprova l'aborto
proprio per la reciprocità.
(o di Confucio spero... non conosco confuciani quindi non so).


tanti che invece citano la frase di Kant, che è la stessa cosa,
approvano l'aborto.

Come mai questo paradosso?

Non rispondetemi che di aborto si parla da un'altra parte,
non parlo di 194, parlo di vita e la filosofia tratta di vita.

***

Concludo con altro tema, la frase "ogni uomo come fine a se stesso"?

A me pare che quell'Uomo sia l'uomo universale mentre molti
intendono (stoltamente) l'individuo. Che sarebbe una follia.
Emanuelevero is offline  
Vecchio 30-04-2008, 23.09.18   #13
fealoro
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Riferimento: Misticismo di Kant e il fine di ogni uomo

Citazione:
Kant campione del relativismo? Direi proprio di no, visto che ammette un solo imperativo morale, categorico, cioè obbligatorio per tutti
Kant è considerato campione del relativismo perchè per primo ha stabilito l'inconoscibilità razionale del noumeno. E per ciò l'infondatezza di una verità assoluta e certa.

Citazione:
A questo punto sorge lecita una domanda... ha senso il razionalismo
moderno se poi nella pratica coincide con le massime dei sagg credenti
in Dio dell'antichità?
Se ricordo bene è Kant stesso che ti risponde, affermando che le religioni sono l'espressione dell'imperativo categorico che ci dà la morale, imperativo che è innato, e non viceversa.
fealoro is offline  
Vecchio 01-05-2008, 07.17.33   #14
emmeci
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Messaggi: 1,272
Riferimento: Misticismo di Kant e il fine di ogni uomo

Fealoro: “Kant è considerato il campione del relativismo perché per primo ha stabilito l’inconoscibilità razionale del noumeno e per ciò l’infondatezza di una verità assoluta e certa”.
Sarebbe così – Fealoro – se Kant si fermasse a questo punto (cioè a una nuova forma di scetticismo), mentre il suo ragionamento prosegue dimostrando che l’oggetto della conoscenza è sempre sottoposto alle leggi del conoscere, che sono leggi non derivate dall'oggetto ma insite nel soggetto umano e, applicate all'oggetto, rendono la conoscenza universale e necessaria (quindi tutt’altro che relativa). Il grande passo avanti compiuto da Kant, (quello che lui chiama la sua rivoluzione copernicana) sta nel rimandare la certezza dall’oggetto al soggetto, cioè farla stare in ciò che l’io penso produce da sé e che, trascendendo il noumeno, non inficia per nulla la validità del conoscere (in pratica l'intera scienza della natura), ma la conferma in maniera necessaria e universale. E, andando anche più in là, il razionalismo kantiano ammetterà pure la validità di leggi morali, con le quali il soggetto dà leggi a sé stesso trascendendo quelle fisiche e completando il campo della certezza e del sapere.
emmeci is offline  
Vecchio 01-05-2008, 12.15.28   #15
Emanuelevero
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Messaggi: 169
Riferimento: Misticismo di Kant e il fine di ogni uomo

Quando leggo Kant ho la sensazione di una concezione profondamente
sociale dell'uomo per niente individualistica.
E' stato un equilibrista e un coraggioso perchè ha cercato di dimostrare
che la Ragione può conoscere da sola quei principi di universalità della morale e della convivenza umana che il credente definisce le leggi di Dio.

Per il credente è assolutamente ovvio che tali leggi possano essere
conosciute e soddisfatte con la sola Ragione.

L'importanza di Kant sarebbe quella di aver indicato la strada laica
verso ciò che il credente chiama Dio in un mondo come quello protestante
che andava perdendo la fede.

E' il massimo che ci possa attendere dalla Ragione e non serve
altro in campo politico.
Dal punto di vista pratico non ci sono azioni buone per Kant
che non siano buone per la Chiesa e non ci sono azioni cattive
per Kant che non lo siano anche per la Chiesa.

Poi di Kant ci sono gli aspetti più squisitamente filosofici
la dialettica della conoscenza, questi sono aspetti
utili all'uomo e nei quali la fede non ha nulla per cui essere in contraddizione.

Spero che sempre di più si riesca a comprendere che Kant è stato
un grande ponte di fratellanza tra fede e ragione.
Emanuelevero is offline  

 



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