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Vecchio 27-01-2013, 20.00.11   #1
Ignotus Est
Registered User
 
Data registrazione: 27-01-2013
Messaggi: 1
Conoscete il pensiero di Jiddu Krishnamurti?

Avendolo conosciuto totalmente a secco di filosofia all'inizio mi ero molto più entusiasmato, ma ora ho ridimensionato il giudizio, poiché noto che molti concetti si trovano incredibilmente nella “nostra” filosofia (e ciò è per me interessantissimo perché ho sempre considerato il mondo orientale totalmente opposto al nostro). Nonostante tutto però lo considero ancora un autore degno di attenzione, forse proprio perché essendo indiano e per l'appunto non occidentale è quindi poco conosciuto.
Questo faceva un po' da premessa e per spiegare perché mai l'ho preso in considerazione.
Ora volevo discutere di una cosucola, fra le tante che mi hanno fatto riflettere. Ed è ridicolosamente semplice a pensarci: che tutto nasce e muore nella nostra mente. O nel pensiero, come spesso lo chiama lui. (o perlomeno in traduzione...). Però ora ci metto anche del mio, e non mi limito a riportare ciò che dice (confermando la stessa teoria fra l'altro, almeno sotto certi aspetti).
Tutta la visione del mondo, dall'inizio alla fine, nasce nella mente. E quindi la prima domanda che mi pongo – forse retorica è: perché la filosofia battibecca da millenni in cerca della mirabolante verità? Magari pure “assoluta”? E da questo una catena di altri problemi: come cacchio fa a esserci un assoluto se ognuno è diverso? Se ognuno pensa in modo differente? Se ognuno è condizionato da milioni di altri fattori tali per cui, in quel determinato momento, lo portano a decidere una cosa piuttosto che un'altra?
Quanti miliardi siamo sulla terra? 7? 8? beh sicuramente non ci sono due sole persone che la pensano in toto allo stesso modo. E non prendiamo neanche in considerazione il linguaggio e le sue problematiche (che non ho mai studiato, ma “so” che esistono). Insomma mi basta tenere presente quel concetto per farmi deprimere da una parte, ma entusiasmarmi dall'altra: deprimere, forse, solo perché capisco che è una ricerca vana, che può piacere solo per il gusto di farla; entusiasmarmi solo per piccolo sfizio di “sapere” questa cosa... anche se giustamente mi si potrebbe obiettare allo stesso modo: vorresti elevare a grado di verità assoluta una sentenza che vorrebbe proprio negarla?
Eeeh... i paradossi! ... ma non nascono anche questi nella mente umana?
Impossibile. Mi sta venendo già il mal di testa.

Per ora mi ancoro su una posizione più o meno relativista, ma senza prendere parte a niente. Così come un “sano” agnosticismo in religione.
Altre due cose: conoscete “verità e interpretazione” di Pareyson?
Infine: secondo avere una mente aperta è più importante di qualsiasi filosofia.

Buona serata!_
Ignotus Est is offline  
Vecchio 28-01-2013, 21.57.31   #2
paul11
Ospite abituale
 
Data registrazione: 17-12-2011
Messaggi: 899
Riferimento: Conoscete il pensiero di Jiddu Krishnamurti?

Benvenuto.
Sono un onnivoro della conoscenza e conosco anche il pensiero di Krishnamurti che fra l’altro in questo sito è ben esposto ad esempio https://www.riflessioni.it/teosofia/k...na-burnier.htm e anche qui https://www.riflessioni.it/testi/index.htm, ma ci sono diversi link nel sito.

E’ saggio e molto perspicace , è uno “speleologo dell’anima”.
A me interessano in questo periodo della mia vita anche coloro che sono “differenti” da ciò che penso ma che abbiano una caratteristica fondamentale: originalità e autenticità ; Krishnamurti è uno di questi, fa riflettere.
la filosofia occidentale e orientale anche se ovviamente già nell’antichità quello orientale ha influito su quello occidentale, sono diversi concettualmente, l'una diciamo è più contemplativa e cerca il dentro di sè, l'altra pur cercando anche il dentro di sè ha indagato più i fenomen della natura. ( detto in modo molto sintetico) Hanno un modo diverso di interpretare la vita e il mondo.
Se riusciamo a convivere in 7-8 miliardi nonostante focolai continui di odi e di guerre, probabilmente siamo un pelino più saggi di quello che ci riteniamo, o forse più che saggi abbiamo il buon senso del”vivi e lascia vivere2.
E tutta questione del bicchiere mezzo vuoto e mezzo pieno, ti deprimi se guardi il vuoto e sei più ottimista se guardi il pieno: l’equilibrio è l’importante e la cultura indiana questo lo conosce e lo trasmette.
Pareyson è un importante filosofo italiano, mai conosciuto abbastanza come meriterebbe.
Anche Gadamer allievo di Heidegger è un ermeneuta.
Infatti espone e interpreta il pensiero esistenzialista e neo idealista che va da Fichte a Jaspers.
Purtroppo nel forum manca ancora un approfondimento sulla ermeneutica , prima o poi ci arriveremo. Ammetto di essere colpevolmente ignorante di Pareyson, ho sempre rimandato di approfondirlo e prima o poi dovrò farlo.
La conoscenza non è una esibizione di quantità, alla fine rimane un’essenza di tutto ciò che abbiamo conosciuto e assimilato dentro l’essere.Ci muta o in meglio o in peggio.
Penso che nessuno umano abbia mai trovato la verità “assoluta” credente o noncredente che sia. Forse qualcuno vi si è avvicinato, ma quanto consapevolmente chi lo sa?Un filosofo senza mente aperta nno è nemmeno degno, a mio modesto avviso,di definirsi filosofo, sarebbe al massimo un “ottuso” erudito. Apertura significa porsi all’ascolto altrui e come può conoscere un umano se nno sa ascoltare e capire e oltretutto definirsi filo-sophia?
Il saggio smette di porsi nel contenzioso dialettico per avere ragione sugli altri , semplicemente dà ciò che conosce e prende ciò che non sa: anche questo in fondo è amore .

Noi siamo una metamorfosi continua perché elaboriamo conoscenze teoriche e viviamo nella mondanità dell’esperienza. Il tuo porti nella conoscenza è ciò che sei oggi che è diverso da ciò che eri anni fa e che probabilmente è diverso da ciò che sarai fra qualche anno: buona vita.
paul11 is offline  

 



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