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Vecchio 29-11-2005, 23.38.45   #1
VanLag
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Per Yam, (ma anche per tutti), in che senso andrà l’evoluzione delle nostre società?

Ho aperto un altro 3d in filosofia, perché non mi sembrava giusto disturbare quello in corso in spiritualità che ha un altro soggetto.
Il discorso di là era sul papa e Yam affermava che : - Allo stato attuale di maturita' dell'Umanita' quel Papa e' necessario Io controbattevo dicendo che - I salti quantici nella coscienza li fanno quelli che si svegliano e dicono che – non è vero che le cose sono inevitabili (o necessarie) - e gli chiedevo da che parte stava lui. - E Yam mi ha gentilmente risposto con il seguente stralcio interessante, ma di cui mi incuriosisce il pessimismo di fondo.

Citazione:
Messaggio originale inviato da Yam
Credo che debba accadere un passaggio da un metaparadigma di pensiero ad un altro. Una sorta di rivoluzione copernicana. Se vuoi sono un no-global e l'intellighentia del movimento e' quella che mi sembra esprimere meglio cio' che sento. Parlo di filosofi della scienza come Erwin Laszlo, o di personaggi come Vandana Shiva, di economisti come Serge Latouche, scienziati come David Bohm, Gregory Bateson, nella cosmologia Brian Swimme ecc. ecc.
Credo che debba sorgere una nuova Consapevolezza e che il passaggio dal metaparadigma meccanicistico a questa nuova visione delle cose che rispetta il sistema ambiente-uomo possa avvenire nell'arco di molte decine di anni e potrebbe essere doloroso.....
Perché pensi che un cambiamento globale nell’orientamento dell’umanità, potrebbe essere doloroso?
L’illuminismo che ben rappresenta una svolta dell’umanità e che si colloca proprio dopo la rivoluzione copernicana non lo fu.
Cosa ti fa essere pessimista? (se vuoi parlarne)

Più genericamente, secondo chi legge, in che senso andrà l’evoluzione delle nostre culture e delle nostre società?
I cambi saranno violenti?


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Vecchio 30-11-2005, 00.06.18   #2
Yam
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Non sono pessimista, tutt'altro, ho una grande fiducia nella Vita, ma proprio osservando la Vita possiamo vedere come il flusso dell'energia che e' la Vita stessa sia un continuo cambiamento. Cosi ogni cosa e' soggetta a trasformazioni e le trasformazioni implicano sempre un passaggio da uno stato ad un altro. ...e questi passaggi sono anche dolorosi.
La megamacchina, il metaparadigma di pensiero su cui sta girando il mondo e' ancora quello meccanicistico che ha si portato l'uomo a dove si trova ora ma senza tener conto della sostenibilita' nel tempo di questo particolare modello di Vita.
E non solo, ma della possibilita' di estenderlo a tutti gli abitanti del pianeta, cosa che sta accadendo, ma a quale prezzo!
Ora sono stanco e vado a dormire...
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Vecchio 30-11-2005, 02.18.53   #3
Weyl
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Un fatto che da secoli si conferma

è il seguente. Ossia che i Conclavi, quando non sottomessi ad evidenti autorità esterne alla Chiesa, hanno regolarmente espresso figure di papi assolutamente in anticipo immediato sui tempi storici che esse andavano ad influenzare.
Tre ne sono le possibili interpretazioni:
1) l'opera consapevole di un interprete divino del Fato;
2) il dominio totalitario delle coscienze storiche operato dalla Chiesa, talchè appare divinazione ciò che, in realtà, è solo Signoria sulle intenzioni decisionali delle genti;
3) il Conclave opera davvero, come nella Repubblica platonica, una scelta del "migliore", individuando autenticamente l'uomo più illuminato tra gli eleggendi.

La mia ingenuità razionale, misurata al vaglio dell'esperienza storica e personale, mi porta a ritenere più plausibile la terza interpretazione.
Per tale motivo, io ritengo che Benedetto XVI interpreti, nel suo personale ed effettivo modo di sentire ed essere, il "calore" del tempo in cui tutti ci anticipiamo.

Se così è, io lo percepisco come un frammento storico di rigore e ripensamento non reazionario, ma del necessario contemperare istanze della tradizione dogmatica con le effervescenze di uno "scoprirsi" più profondo ed autentico dell'Uomo.
L'Uomo che, ormai, ha digerito e sta tuttora assimilando in termini di grandi intenzioni di massa le tre grandi rivoluzioni umanistiche dell'ottocento: quelle messe in opera dai tre grandi Maestri del Sospetto.
Intendo: Freud, Marx e Nietzsche.
E i tre rivolgimenti sostanziali cui il loro pensiero ci impone di disporci, contemperandone la conflittualità reciproca: che le pulsioni umane possano prevaricare ogni progettualità consapevole;
che le dinamiche intrinseche all'economia possano ispirare il mondo dei valori sociali;
che la vita stessa possa appoggiarsi sulle progettualità umane per superare se stessa, creando spazio alle sue creazioni.

Potrà Benedetto XVI farsi carico di un simile, mostruoso, intento pacificatore?
Io non so come immaginarlo, ma assisto con sorpresa al Suo esordio al compito concettuale e filosofico del Suo mandato.
L'impronta che Egli lascia in chi Lo osserva è quella di una bontà che si tinge di una forzata dolcezza: promana un senso di "comprensione" piena, la quale si spezza in un'idea di perdono, razionale, ed in un tacito, disprezzato, lamento del cuore.

Ultima modifica di Weyl : 30-11-2005 alle ore 02.20.37.
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Vecchio 30-11-2005, 09.56.51   #4
epicurus
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paradigmi

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Messaggio originale inviato da Yam
La megamacchina, il metaparadigma di pensiero su cui sta girando il mondo e' ancora quello meccanicistico

non mi sembra che il paradigma tuttora vigente nelle scienze in generale (e neppure in fisica, in particolare) sia quello meccanicistico. comunque, per evitare fraintendimenti, potresti chiarire cosa intendi tu per 'paradigma meccanicistico'?

epicurus


p.s. mi manca un tassello. non capisco che c'entri il cambio di papa con il cambio di paradigma (non penso che giovanni paolo incarnasse il paradigma meccanicistico!).
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Vecchio 30-11-2005, 10.26.40   #5
Yam
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Re: paradigmi

Citazione:
Messaggio originale inviato da epicurus
non mi sembra che il paradigma tuttora vigente nelle scienze in generale (e neppure in fisica, in particolare) sia quello meccanicistico. comunque, per evitare fraintendimenti, potresti chiarire cosa intendi tu per 'paradigma meccanicistico'?

Epicurus, perdonami, ma non sono un filosofo...ci provo...

Certo.
La settimana scorsa al congresso internazionale della neurologia partecipavano circa 1200 scienziati di tutto il mondo.
C'e' stata una divisione esatta in due parti sull'invitare o meno il Dalai Lama, c'e' stata una votazione, hanno prevalso per pochi voti quelli che lo volevano invitare (grazie ai voti di scienziati cinesi!!!!!). Spero si sia compresa l'antifona.
Questo per quel che riguarda la scienza.

Ma un pensare "sistemico" non puo' esimersi dal fatto che la maggior parte della gente, e non l'intellighentia, pensi ancora in quel modo (meccanicistico......). Cio' significa che per esempio, saranno scelti politici che esprimono quel punto di vista......

L'avvento di nuovi paradigmi di pensiero passa sempre per una iniziale elite di esseri umani, solo dopo, piano, piano si estende alle masse.




Citazione:
p.s. mi manca un tassello. non capisco che c'entri il cambio di papa con il cambio di paradigma (non penso che giovanni paolo incarnasse il paradigma meccanicistico!)

Gia' il Papa centra e non centra e' che Vanlag ha ri-preso questa discussione da un topic su spiritualita'...comunque centra anche lui......

Ultima modifica di Yam : 30-11-2005 alle ore 10.29.03.
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Vecchio 30-11-2005, 11.30.16   #6
nexus6
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Messaggio originale inviato da VanLag
Più genericamente, secondo chi legge, in che senso andrà l’evoluzione delle nostre culture e delle nostre società?
I cambi saranno violenti?
Mi piace pensare che le varie culture si fonderanno o meglio vi sarà una compenetrazione le une nelle altre: elementi orientali in quelli occidentali e viceversa... chissà se sarà praticabile.
Certo la globalizzazione sembra muoversi in questa direzione, anche se ragionandoci con occhi disincantati, mi pare che più che compenetrazione e fusione, vi sia l'esportazione di un unico "paradigma" ovvero quello consumistico-capitalistico dell'occidente; quest'ultimo (pericoloso) modello se verrà applicato totalmente ai paesi in via di sviluppo (in particolare Cina ed India) comporterà l'enorme aumento dei consumatori a fronte di un calo delle risorse planetario.
Pensate che il 20-30% della popolazione mondiale sta sfruttando le risorse del nostro pianeta, lasciando nella fame il restante 70-80%; inevitabilmente deduco che se il modello dominante diverrà il consumismo e lo sfruttamento non sostenibile delle risorse, queste ultime si esauriranno molto prima e cosa avverrà allora?

Mi sembra chiaro: conflitti politici internazionali e nei casi peggiori guerre, in particolare per accaparrarsi le ultime goccie di petrolio rimasto (vedi l'Iraq); non riesco ad immaginare come potrà reggere l'economia internazionale, quando il prezzo del petrolio schizzerà ben oltre i 60 dollari al barile...

La globalizzazione dunque... sembra che abbia grandi potenzialità riguardo, ad esempio, la cultura, ma mi sembra che parimenti vi siano gravi punti deboli riguardo l'economia... ed i terroristi islamici l'hanno capito da tempo; l'attacco alle due torri è stato emblematico proprio in relazione a questo aspetto.
Pure un misero scandalo privato, in cui rimane coinvolto il presidente USA, può far oscillare i mercati internazionali... pensate cosa succederà quando si acuirà la crisi energetica!

Cosa mi prospetto dunque? A breve termine proprio nulla di buono: aumenteranno gli scontri tra le diverse culture (già ora a livelli critici), aumenteranno gli scontri sociali nei paesi in forte sviluppo, i vari mercati si chiuderanno a riccio per far fronte alla crisi (vedi i dazi doganali e la chiusura delle frontiere); a seconda dell'entità di quest'ultima si evolverà il futuro.

Se la crisi sarà netta e distruttiva, il futuro remoto potrebbe essere più roseo di quello che ci si aspetterebbe: si supereranno gli estremismi (religiosi e non) e gli errori del passato non verranno più compiuti (almeno a breve termine); mi auspico, dunque, una sorta di selezione naturale per le linee evolutive attuali (riguardanti il pensiero), chiaramente dannose per l'uomo.

Così come l'uomo di Neanderthal rappresenta un binario morto nella nostra evoluzione biologica, gli estremismi e gli errori attuali potrebbero rappresentare un binario morto nella nostra evoluzione culturale; questi cambiamenti, per essere efficaci, dovrebbero accompagnarsi ad un vero e proprio salto biologico umano e mi riferisco, in particolar modo, ad un mutamento cerebrale.


Se non accadrà questo processo, il binario morto potrebbe diventare l'uomo stesso...; alla natura, più lungimirante di noi, l'ardua sentenza.

Ultima modifica di nexus6 : 30-11-2005 alle ore 11.42.47.
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Vecchio 30-11-2005, 11.43.39   #7
Yam
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Condivido le parole di Nexus.
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Vecchio 30-11-2005, 12.20.09   #8
epicurus
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Re: Re: paradigmi

Citazione:
Messaggio originale inviato da Yam
Epicurus, perdonami, ma non sono un filosofo...ci provo...

Certo.
La settimana scorsa al congresso internazionale della neurologia partecipavano circa 1200 scienziati di tutto il mondo.
C'e' stata una divisione esatta in due parti sull'invitare o meno il Dalai Lama, c'e' stata una votazione, hanno prevalso per pochi voti quelli che lo volevano invitare (grazie ai voti di scienziati cinesi!!!!!). Spero si sia compresa l'antifona.
Questo per quel che riguarda la scienza.


Yam, non avrei visto nulla di tenebroso se non avessero invitato il Dalai Lama, d'altro canto il congresso era per neurologi
Comunque la cosa positiva è che la scelta sia stata posta ai voti: mi sembra una gran bella cosa.

Comunque la fisica ha abbandonato il paradigma meccanicista. Inoltre filosofia della scienza e scienziati, se non trattano di fisica (ma, per esempio, trattano di sociologia, psicologia, geologia, etc.) non si rifanno più all'ontologia della fisica per spiegare i propri fatti, bensì ognuno ha una propria ontologia privata (ma che non è esente da collegamenti ed interrelazioni con altre ontologie).

epicurus
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Vecchio 30-11-2005, 12.32.41   #9
Yam
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Re: Re: Re: paradigmi

Citazione:
Messaggio originale inviato da epicurus


Comunque la fisica ha abbandonato il paradigma meccanicista. Inoltre filosofia della scienza e scienziati, se non trattano di fisica (ma, per esempio, trattano di sociologia, psicologia, geologia, etc.) non si rifanno più all'ontologia della fisica per spiegare i propri fatti, bensì ognuno ha una propria ontologia privata (ma che non è esente da collegamenti ed interrelazioni con altre ontologie).


Possiamo dire che la Fisica e' stata la prima e ha dato il la'.....
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Vecchio 30-11-2005, 13.17.43   #10
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Re: Re: Re: paradigmi

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Messaggio originale inviato da epicurus
Comunque la fisica ha abbandonato il paradigma meccanicista.
Su questo ci sarebbe parecchio da discutere... sia a livello teorico, sia a livello della sensibilità degli scienziati e pure per quanto riguarda la percezione del grande pubblico...

Comunque vorrei riconsiderare la domanda di VanLag:
"Più genericamente, secondo chi legge, in che senso andrà l’evoluzione delle nostre culture e delle nostre società?
I cambi saranno violenti?
"

I cambiamenti non sono già iniziati? Non siamo già in epoca di mutazioni? Ed anche abbastanza tumultuose?
Le culture e le società, d'altronde, non sono in perenne cambiamento? Certo, a volte si hanno dei forti punti di rottura (le crisi, le rivoluzioni), altre volte delle evoluzioni più "morbide".

Dunque, che tipo di cambiamenti ci aspettano?
Secondo me, cambiamenti del primo tipo.
nexus6 is offline  

 



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