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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 31-07-2007, 09.42.03   #21
vagabondo del dharma
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Riferimento: Chi si fa servo trova sempre un padrone.

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Originalmente inviato da catoblepa
Senza trasformare questo topic in una chat, mi sento di fare questa osservazione: quando dici "Mi attrae una lei che non rifiuti, ma che dissimuli il suo interesse nei miei riguardi" mi vien da pensare che in questo caso non c'è scoperta perchè tu gia' sai che non rifiuterà , quindi cosa c'è di intrigante? Sembra solo un gioco di ruolo, una scena con copione già scritto; tu sai che cederà, sai inoltre che lei sta recitando la parte di quella che "se la tira" per stuzzicarti....
è davvero tutto così divertente?

Se ti rifiuta finisce lì: a meno che tu non sia un invasato, ti metti l'animo in pace.

Se invece se ne sta in un limbo, come spesso avviene e come a me è capitato, la scoperta, attraverso il corteggiamento, è avvincente e stimolante. Tu sei ignaro di quello che può accadere.

Ma non è detto che lei se la debba tirare, può pure darsi che stia valutando la situazione con circospetta attenzione.

Cato, non è che voglio convincerti di questa cosa, ti ho semplicemente parlato di un mio modo di vedere un determinato aspetto del corteggiamento, che, come tutto, sfugge a leggi di tipo universale ed è la risultante dell'alchimia che si può creare o meno con l'altra persona. Se si crea, c'è una parte "manifesta" che può pure dare indicazioni che vanno in controtendenza rispetto alle reali intenzioni della donzella agognata. Questo mi stuzzica.

Condivido lo spirito di sentiero luminoso che dice: "Ma se si decide di giocare bisogna armarsi di spirito sportivo e dimenticare le tifoserie, anche nel caso non si porti a casa il risultato, quel che conta è il buon gioco, la classe, lo stile, l’eleganza, la naturalezza e lo spunto sono caratteristiche talmente poco comuni che brillano comunque nel tempo".

In un'affermazione ha centrato lo spirito con cui almeno il corteggiamento (poi l'amore è un'altra cosa e non è detto sia consequenziale) può essere vissuto.

Io trovo molto più leggero un atteggiamento del genere nei riguardi del corteggiamento che non la razionale e pragmatica valutazione della legge di "causa-effetto" logica, evidente e orientata al risultato, da ottenere con il minimo sforzo. La "real politik" non fa per me...
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Vecchio 31-07-2007, 11.21.27   #22
nevealsole
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Corteggiamento o seduzione?

corteggiàre: corteggiàre

v. 1ª tr. (Ind. pres. cortéggio, cortéggi)

lett. accompagnare

fare complimenti e onori a qualcuno, particolarmente a una donna, per rendersi bene accetto, gradito; fare la corte.


Parto da una definizione trovata in rete... corteggiare dovrebbe essere questo, secondo me appartiene prima che alla seduzione al modo di fare di ciascun uomo e può anche non avere come obiettivo la conquista.
Se ce l'ha, oggi come oggi, c'è da stare attenti specie per gli uomini... perché potrebbe pure essere scambiato per molestia se si spinge oltre una certa misura.
Corteggiare appartiene a quell'essere galante che denota spesso una certa estrazione sociale, una certa cultura, un certo "saperci fare".
Così la vedo io.
Per rispondere alla domanda, sì, può diventare servilismo... quando l'uomo lo fa al solo scopo di ottenere il risultato che si è prefissato e da corteggiatore diviene "cicisbeo" o cavalier servente che dir si voglia, ovvero sempre a disposizione della dama senza ricavarne niente.
Il "cicisbeo" è la cosa meno seduttiva al mondo per una donna... che dunque non ci starà mai (ed infatti mi immagino che fosse in origine stato messo lì solo per allontanare con la sua presenza i corteggiatori della dama).
Ora, sempre secondo me, corteggiare non è equivalente a sedurre, non lo è affatto.
Le donne, parimenti agli uomini, seducono, oggi con comportamenti più vicini a quelli che prima erano soltanto maschili, ma non corteggiano se non con risultati disastrosi.
Esempio, giorni fa attendevo per lavoro in un ufficio ed il collega fa una telefonata. In toni cortesemente risoluti "intima" alla malcapitata di cessare l'invio di doni a lui destinati.
Era alterato, si percepiva, visibilmente seccato dalla situazione.
Questa provava a corteggiarlo tentando di farsi benvolere e lui progressivamente si stava irritando. Non è nella natura dell'uomo essere corteggiato. Al più si fa due risate con gli amici per la follia che gli sta capitando.
Lo stesso vale per quelle che inviano fiori agli uomini, altra follia se decontestualizzato da un gioco a due già in corso.
Altra cosa è sedurre.
Sedurre appartiene ad entrambi i ruoli e lo si fa da donne anche in modo più esplicito che in passato, non solo attraverso gli sguardi ma attraverso il detto/non detto, il messaggio romantico, il tocco leggero... e la sparizione.
Quello che piace a Vagabondo ho scoperto avere un nome: allumeuse (non so se ho scritto giusto... è francesce). Sta per "quella che accende" o quello che accende, se al maschile (allumeur?).
In pratica è un disturbo della comunicazione consistente nel fare credere tutto e il suo contrario attraverso l'utilizzo di messaggi comunicativi con significati "aperti" o se si vuole sibillini, che generano nell'interlocutore sentimenti e convincimenti contrastanti a seconda di quella che è la sua lettura (e la lettura è data per buona parte dal vissuto di ognuno di noi).
La seduzione è mancanza di chiarezza, per propria natura, perché è nell'ambiguità che si "accende il fuoco".
Il corteggiamento, mia opinione, è limpido nel suo essere, quindi non adatto ad un animo femminile, e può per tal motivo diventare servilismo.
Il mollicaggio, per quello che ho capito io, è una forma di seduzione.

Poi c'è il coraggio delle proprie emozioni, quello cui vorrei tendere io, consiste nell'aprirsi con sincerità all'altro... che sarà "sedotto" solo se ama davvero!
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Vecchio 31-07-2007, 12.48.27   #23
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Riferimento: Corteggiamento o seduzione?

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corteggiàre: corteggiàre

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lett. accompagnare

fare complimenti e onori a qualcuno, particolarmente a una donna, per rendersi bene accetto, gradito; fare la corte.


Parto da una definizione trovata in rete... corteggiare dovrebbe essere questo, secondo me appartiene prima che alla seduzione al modo di fare di ciascun uomo e può anche non avere come obiettivo la conquista.
Se ce l'ha, oggi come oggi, c'è da stare attenti specie per gli uomini... perché potrebbe pure essere scambiato per molestia se si spinge oltre una certa misura.
Corteggiare appartiene a quell'essere galante che denota spesso una certa estrazione sociale, una certa cultura, un certo "saperci fare".
Così la vedo io.
Per rispondere alla domanda, sì, può diventare servilismo... quando l'uomo lo fa al solo scopo di ottenere il risultato che si è prefissato e da corteggiatore diviene "cicisbeo" o cavalier servente che dir si voglia, ovvero sempre a disposizione della dama senza ricavarne niente.
Il "cicisbeo" è la cosa meno seduttiva al mondo per una donna... che dunque non ci starà mai (ed infatti mi immagino che fosse in origine stato messo lì solo per allontanare con la sua presenza i corteggiatori della dama).
Ora, sempre secondo me, corteggiare non è equivalente a sedurre, non lo è affatto.
Le donne, parimenti agli uomini, seducono, oggi con comportamenti più vicini a quelli che prima erano soltanto maschili, ma non corteggiano se non con risultati disastrosi.
Esempio, giorni fa attendevo per lavoro in un ufficio ed il collega fa una telefonata. In toni cortesemente risoluti "intima" alla malcapitata di cessare l'invio di doni a lui destinati.
Era alterato, si percepiva, visibilmente seccato dalla situazione.
Questa provava a corteggiarlo tentando di farsi benvolere e lui progressivamente si stava irritando. Non è nella natura dell'uomo essere corteggiato. Al più si fa due risate con gli amici per la follia che gli sta capitando.
Lo stesso vale per quelle che inviano fiori agli uomini, altra follia se decontestualizzato da un gioco a due già in corso.
Altra cosa è sedurre.
Sedurre appartiene ad entrambi i ruoli e lo si fa da donne anche in modo più esplicito che in passato, non solo attraverso gli sguardi ma attraverso il detto/non detto, il messaggio romantico, il tocco leggero... e la sparizione.
Quello che piace a Vagabondo ho scoperto avere un nome: allumeuse (non so se ho scritto giusto... è francesce). Sta per "quella che accende" o quello che accende, se al maschile (allumeur?).
In pratica è un disturbo della comunicazione consistente nel fare credere tutto e il suo contrario attraverso l'utilizzo di messaggi comunicativi con significati "aperti" o se si vuole sibillini, che generano nell'interlocutore sentimenti e convincimenti contrastanti a seconda di quella che è la sua lettura (e la lettura è data per buona parte dal vissuto di ognuno di noi).
La seduzione è mancanza di chiarezza, per propria natura, perché è nell'ambiguità che si "accende il fuoco".
Il corteggiamento, mia opinione, è limpido nel suo essere, quindi non adatto ad un animo femminile, e può per tal motivo diventare servilismo.
Il mollicaggio, per quello che ho capito io, è una forma di seduzione.

Poi c'è il coraggio delle proprie emozioni, quello cui vorrei tendere io, consiste nell'aprirsi con sincerità all'altro... che sarà "sedotto" solo se ama davvero!

In effetti tra seduzione e corteggiamento ci potrebbe essere una distinzione, è vero, anche se gli effetti cui si mira sono più o meno gli stessi. Potrei essere d'accordo sull'allumeuse, che, però, come caratteristica principale ha quella di essere seduttiva a prescindere un po' con tutti. E' proprio una sua impostazione quella di relazionarsi in maniera seduttiva. E quella un po' la sgami subito.

Ho amato un'allumeuse perdutamente, sono quelle che ti fanno andare in bestia, soprattutto quando sei votato alla gelosia.

Ultima modifica di vagabondo del dharma : 31-07-2007 alle ore 14.17.46.
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Vecchio 31-07-2007, 14.02.36   #24
marco gallione
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Riferimento: Corteggiamento o seduzione?

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Originalmente inviato da nevealsole
corteggiàre: corteggiàre

v. 1ª tr. (Ind. pres. cortéggio, cortéggi)

lett. accompagnare

fare complimenti e onori a qualcuno, particolarmente a una donna, per rendersi bene accetto, gradito; fare la corte.


Mi attacco al post di Neve, che condivido, per scroccare una consulenza (da vero impunito), dopo aver fatto un breve ragionamento.

Le premesse e le definizioni astratte sono:

- il corteggiare appartiene al galante, che ha di solito una certa estrazione, una certa cultura; nella presente definizione, il corteggiatore ci sa fare, o dovrebbe saperci fare, e quindi non è un cicisbeo, o un pappagallo, o un pirla-bramierone, o un melenso;

- il corteggiatore oggi ed anche ieri deve stare attento almeno a due cose: non essere scambiato per molestatore, se si spinge oltre una certa misura; non diventare servile.

D’altra parte, si è detto – sante parole! – la donna è meglio che non corteggi. Anzi è vitale che non corteggi.
L’esempio di Neve è chiaro al riguardo. Aggiungo io che, una volta nella vita, sono stato corteggiato. Nonostante le caratteristiche intrinseche di quella signorina, indubbiamente apprezzabili, sono scappato a gambe levate, sino al paradosso di non vedere nemmeno più quella che era la sua caratteristica positiva principale, ossia la avvenenza fisica (credetemi, mi sembrava un cesso vero, e non lo è. Il che la dice lunga sulla corrompibilità delle tempeste ormonali maschili, e sugli effetti delle gaffes degli umani..).

Ecco, in questo contesto – e influenzato dalla mia esperienza personale – arriverei a sintetizzare una iperbole: il corteggiamento che viene da una donna può addirittura stomacare l’uomo. Parole forti. Paroloni. Ma tant’è.

Se ciò è vero – e per me è vero – ogniqualvolta (e non accade di frequente, anzi è raro) io intenda corteggiare una donna, e mi chieda con comprensibile prudenza se io mi stia muovendo bene, se non stia esagerando, o se non sia per contro troppo misurato, etc., vengo avvolto da una spettrale, inquietante (ancora parole grosse) sensazione: non è che anche io, nel mio ruolo di corteggiatore, faccia sulla mia lei lo stesso effetto che una donna farebbe su di me se mi corteggiasse?! Cioè schifo puro?!

Questa domanda mi porta a fare prima una considerazione generale, e poi a scroccare la famosa consulenza.

La considerazione generale è che la (supposta) crisi del maschio contemporaneo è almeno pro parte ascrivibile alle gaffes delle corteggiatrici moderne fuori posto, che dovrebbero andare a lezione da Neve.
Sembra una ovvietà, ma adesso spiego meglio. Forse c'è qualcosina in più.

Sappiamo che l’uomo moderno è impaurito, come ci ripetiamo tutti da mo’ nel circolo del luogo comune, dalla donna pseudo-emancipata, figlia del monstrum “femminismo anni 70+stupidità disimpegnata anni 80+SexandTheCitymaxiballa anni 90-00”.
Ma, secondo me, quel che è interessante rilevare/aggiungere è che l’omino moderno non è impaurito, e diventa inerte, solo e semplicemente perchè la donna è emancipata e diventa corteggiatrice. Macchè! Fosse così semplice…

L’omino moderno è inerte perchè, schifato dagli effetti del neo-corteggiamento-mostro della donna moderna (che riduce se stessa a goffa e maldestra sfigatona, ebbra di confuse credenze di emencipazione strafinta, che si traducono in mero accattonaggio di sentimenti tramite avances che non le devono appartenere - parole grosse) si paralizza, e si chiede: ma devo proprio cadere anche io così in basso?
E così la smette di corteggiare.
Diventa inerte. Come quei bidet di ceramica bianca in discarica.

Correggo il tiro, e completo.
La donna seduce, e, se proprio vogliamo, “corteggia” in quel modo lì; e fa bene. Corteggiare ed approcciare come fa un uomo la rende goffa invece. E’ un fatto che non riesco a dimostrare con delle formule matematiche, o dei ragionamenti di filosofia del diritto, ma solo con la ovvia raginevolezza degli assiomi indimostrabili che si dimostrano da soli.
Non conosco corteggiatrici che stendono gli uomini di passaggio. E non le conoscete nemmeno voi. Conosco solo donne seducenti che lo fanno.

L’uomo, che corteggia o dovrebbe corteggiare da uomo, non dovrebbe aver paura di fare la fine della donna corteggiatrice, e uscire dall’inerzia e dell’empasse di cui oggi viene – giustamente – colpevolizzato.

Io stesso sono vittima del fenomeno descritto. Perdo convinzione se, nell’atto del corteggiare, penso a quella là che mi aveva corteggiato, e che da bella è diventata un cesso ai miei occhi… aiuto .

Ora, la consulenza a scrocco, riferità perlopiù alle consulenti-donne presenti sul Forum.
Se a un uomo, una donna che lo corteggia conclamatamente (come se lei fosse un uomo) lo irrita, e il corteggiamento stesso la squalifica, può dirsi invece che il corteggiamento maschile nei confronti di una donna libera da vincoli sentimentali, da parte di un corteggiatore credibile (quindi non impresentabile a prescindere..) che usa le dovute cautele (no servilismo, no esagerazione, no molestia, no cicisbeo, sì eleganza, sì saperci fare) sia comunque lusinghiero? Oppure potrebbe non esserlo? In che contesto, casomai, potrebbe non esserlo?

In sintesi: l’uomo libero, se non disturba, può sempre corteggiare una donna libera? E la donna, ne è sempre lusingata?

Ciao e grazie.
(poi mi fate avere la fattura)
marco gallione is offline  
Vecchio 31-07-2007, 18.57.36   #25
nevealsole
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Arte della guerra e teoria del mercato

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Originalmente inviato da marco gallione
Se ciò è vero – e per me è vero – ogniqualvolta (e non accade di frequente, anzi è raro) io intenda corteggiare una donna, e mi chieda con comprensibile prudenza se io mi stia muovendo bene, se non stia esagerando, o se non sia per contro troppo misurato, etc., vengo avvolto da una spettrale, inquietante (ancora parole grosse) sensazione: non è che anche io, nel mio ruolo di corteggiatore, faccia sulla mia lei lo stesso effetto che una donna farebbe su di me se mi corteggiasse?! Cioè schifo puro?!

In sintesi: l’uomo libero, se non disturba, può sempre corteggiare una donna libera? E la donna, ne è sempre lusingata?


il corteggiamento, caro Marco, puro e limpido, non dovrebbe richiedere strategie.
La strategia serve se tu vuoi il raggiungimento di un obiettivo (la conquista).

Il corteggiamento, per quello che mi riguarda, è piacevole e sempre gradito... se incondizionato.
Questo, nei fatti, raramente accade.
La goffaggine del corteggiatore contemporaneo, che denota l'acquisizione di un orgoglio tipicamente femminile nell'uomo e la perdita dell'astuzia del guerriero, sta nel fatto che spesso egli guarda all'obiettivo immediato e non a quello finale.
Ciò, tradotto, vuol dire: il rifiuto va saputo incassare.
Perdere una battaglia non è perdere la guerra.
Il corteggiatore, nel mondo contemporaneo, dovrebbe inoltre attenersi alle leggi del marketing indirizzandosi al target giusto per vendere il prodotto "se stesso".
Il prodotto "Markuzzo" come lo configuri: bene di lusso? bene di largo consumo?
Datti una risposta, scegli la donna appartenente al target che acquista quella tipologia di bene e corteggiala (traduzione: evitare di dare perle ai porci).
Se tenti di piazzare il prodotto ma non hai valutato bene il mercato di riferimento, è sicuro il fallimento.
Io sono generalmente lieta di essere corteggiata. Ogni donna credo lo sia.
Ciononostante, so già in partenza quali sono i corteggiatori destinati a rimanere tali e quali quelli che potrebbero divenire qualcosa di diverso, tendenzialmente non illudo ma nemmeno alzo cartellini rossi.
Potremmo suddividerli in "papabili" e "non papabili": difficilmente cambio idea.
Ciò detto, se fai il galante mi rimani simpatico e sono gentile con te, anche se non penso nascerà una storia.
Diversamente, mi irrito se mi corteggi mostrando fastidio per le mie reazioni che non corrispondono alle tue aspettative... e tenti di colpevolizzare me di ciò.
Esempio: conosco un tipo ad una festa, piacevole conversazione, possibilità di approfondimento del rapporto dal mio punto di vista, in quel frangente specifico, diciamo 20/30%.
Percezione (da me supposta a posteriori) di lui: svolta a breve in rapporto di altro tipo 100%... poca dimestichezza o... ascolto solo di sé.
Giorno dopo il nostro incontro: e-mail di corteggiamento. Carinissima, un sacco di complimenti.
Siccome ho + di 30 anni e non 15... diciamo che non è il primo da cui ricevo complimenti. Ciò tradotto vuol dire che ci credo il giusto e certo non saranno quelli a farmi capitolare.
Rispondo in modo generico con cortesia.
Seconda mail, dopo brevissimo tempo, invito diretto ad uscire perché senza di me non può stare.
Mio parere: tempistica sbagliata.
Dopo una risposta cortese e generica è inutile che mi inviti ad una cena romantica, se non vuoi portare a casa un no (oppure un sì dettato dalla voglia di mangiare gratis in un posto carino... per fortuna non è il mio caso).
Rifiuto generico con ipotesi mia di incontro in prossima cena da amici comuni.
Mossa del furbone: si irrigidisce e mi toglie il saluto.
Voglio dire, se mi vuoi corteggiare devi anche capire che può volerci del tempo a convincermi.
Io non ero infastidita dai suoi complimenti, però ero infastidita dal suo tentativo di pilotare a suo comodo l'intera situazione risolvendola in tre secondi.
In pratica si è bruciato.
Il no va incassato, senza perdere di vista l'obiettivo. Oppure il no non va stimolato: corteggia ma non invitare, chiama ma non esplicitare dove vuoi andare a parare, organizza uscite collettive.
Evita accuratamente la caduta di stile. Questo se vuoi corteggiare. Corteggiare non è obbligatorio per trovare una donna, o per conquistare una donna.
D'altra parte, difficilmente la donna dinanzi ad un corteggiatore taglia corto: sa bene che il corteggiamento va preso all'inizio e prolungato quanto possibile... perché è tendenzialmente destinato a scomparire con la frequentazione assidua.
Corteggiare è determinazione.
Ho avuto modo in diverse occasioni di constatare, osservando i corteggiatori di amiche, di come inconsapevolmente si fossero arresi ad un passo dalla meta.
Il "nemico" ormai fiaccato, la disfatta vicina, la città ormai in fiamme e il guerriero che, sentendosi sconfitto, batte in ritirata.
Spartani, la regola è combattere fino alla morte (oppure alla denuncia per molestia )!
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Vecchio 01-08-2007, 00.34.49   #26
marco gallione
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Il corteggiamento - Manuale breve

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Originalmente inviato da nevealsole
La goffaggine del corteggiatore contemporaneo, che denota l'acquisizione di un orgoglio tipicamente femminile nell'uomo e la perdita dell'astuzia del guerriero, sta nel fatto che spesso egli guarda all'obiettivo immediato e non a quello finale.
Ciò, tradotto, vuol dire: il rifiuto va saputo incassare.
Perdere una battaglia non è perdere la guerra.

Spartani, la regola è combattere fino alla morte (oppure alla denuncia per molestia )!

Bello davvero il post, Neve.
Suggerisco a me e ai signorini maschietti di prenderne nota. Gli elementi del corso-base di corteggiamento di Nevealsole li trovate nel bigino qui sotto:

1. Pre-selezione: (i) scegliere la donna-target giusta; (ii) e valutare con criterio se si è “papabili” o “non papabili”;
2. Strategia: corteggiare con determinazione e occhio all’obiettivo finale. Il rifiuto in corso d’opera va saputo incassare: mai arrendersi ad un passo dalla meta.
3. Tattica: (i) moderare la progressione di inviti, proposte e dichiarazioni di infatuazione: ogni cosa a suo tempo; (ii) interpretare con prudenza le risposte di lei generiche e di cortesia rispetto ai primi approcci: no conclusioni affrettate (la partita è ancora tutta da giocare); (iii) non mostrare fastidio per le di lei reazioni che non corrispondono immediatamente alle aspettative, e non colpevolizzarla di ciò; (iv) last but not least, non fare il furbone.

Possibili argomenti per un corso-avanzato:

1. Sms o telefonate: che fare? Cosa scegliere? E con quali cadenze adoperarli? Gli sms a scapito delle telefonate fanno arrabbiare?
2. La durata del corteggiamento: giorni, settimane o mesi?
3. Uscite collettive, anziché in coppia, vanno bene? La preferenza ripetuta delle collettive ha che fare con la sicurezza di sé?

Contributo di iscrizione: 980 euro + iva
Versamento sul c/c n. 1241359150 intestato a Visir Srl
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Vecchio 01-08-2007, 07.29.42   #27
acquario69
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Riferimento: l'amore come campo di battaglia??

..pero' trovo molto curioso e mi fa riflettere che poi,non a caso secondo me,si adottano termini quali BATTAGLIA,GUERRA,STRATEGIA,TAR GET!...quando poi paradossalmente non dovrebbe essere tutto il contrario? in fondo qui si tratta sempre e comunque di un congiungimento,finalizzato dalla natura a un semplice scopo questo mi pare pure il caso di ricordarlo,visto i vari "infiocchettamenti" presi in considerazione...allora mi chiedo pure per quale strana bizzarria avviene tutto questo.
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Vecchio 01-08-2007, 08.52.41   #28
catoblepa
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Riferimento: Il corteggiamento - Manuale breve

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Originalmente inviato da marco gallione
Bello davvero il post, Neve.
Suggerisco a me e ai signorini maschietti di prenderne nota. Gli elementi del corso-base di corteggiamento di Nevealsole li trovate nel bigino qui sotto:

1. Pre-selezione: (i) scegliere la donna-target giusta; (ii) e valutare con criterio se si è “papabili” o “non papabili”;
2. Strategia: corteggiare con determinazione e occhio all’obiettivo finale. Il rifiuto in corso d’opera va saputo incassare: mai arrendersi ad un passo dalla meta.
3. Tattica: (i) moderare la progressione di inviti, proposte e dichiarazioni di infatuazione: ogni cosa a suo tempo; (ii) interpretare con prudenza le risposte di lei generiche e di cortesia rispetto ai primi approcci: no conclusioni affrettate (la partita è ancora tutta da giocare); (iii) non mostrare fastidio per le di lei reazioni che non corrispondono immediatamente alle aspettative, e non colpevolizzarla di ciò; (iv) last but not least, non fare il furbone.

Possibili argomenti per un corso-avanzato:

1. Sms o telefonate: che fare? Cosa scegliere? E con quali cadenze adoperarli? Gli sms a scapito delle telefonate fanno arrabbiare?
2. La durata del corteggiamento: giorni, settimane o mesi?
3. Uscite collettive, anziché in coppia, vanno bene? La preferenza ripetuta delle collettive ha che fare con la sicurezza di sé?

Contributo di iscrizione: 980 euro + iva
Versamento sul c/c n. 1241359150 intestato a Visir Srl

Aldilà della conclusione garbatamente ironica di Marco, certe volte ho la netta impressione che per alcune donne il corteggiamento sia un incrocio fra il gioco dell'oca (un passo avanti uno indietro, attento alla trappola, salta il fosso ecc.) e un'esecitazione strategico-tattica militare (forse per questo si dice "conquistare" una donna??)
Nel mio piccolo continuo, solitario e illuso, a coltivare l'utopia della Semplificazione Dei Rapporti Uomo-Donna, tipo:

"ciao mi piaci, ti va di frequentarci?"
"si mi piaci anche tu, ok vediamo come va a finire", oppure "no grazie non mi interessa", punto.

A volta basta poco per rivoluzionare il mondo....
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Vecchio 01-08-2007, 13.02.56   #29
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Riferimento: Il corteggiamento - Manuale breve

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Aldilà della conclusione garbatamente ironica di Marco, certe volte ho la netta impressione che per alcune donne il corteggiamento sia un incrocio fra il gioco dell'oca (un passo avanti uno indietro, attento alla trappola, salta il fosso ecc.) e un'esecitazione strategico-tattica militare (forse per questo si dice "conquistare" una donna??)
Nel mio piccolo continuo, solitario e illuso, a coltivare l'utopia della Semplificazione Dei Rapporti Uomo-Donna, tipo:

"ciao mi piaci, ti va di frequentarci?"
"si mi piaci anche tu, ok vediamo come va a finire", oppure "no grazie non mi interessa", punto.

A volta basta poco per rivoluzionare il mondo....

Quoto te ma rispondo anche ad Acquario.

Io penso che sia necessario intendersi sui termini: corteggiare è una cosa, sedurre è una cosa diversa, amare è tutt'altro.
L'amore nasce senza giochi e senza trappole, serve solo una matura conoscenza di sé e la capacità di guardare realmente all'altro.
Se mi chiedi cosa devi fare per corteggiare, ti dico che è una guerra, metaforicamente parlando. Se mi chiedi che cosa devi fare per essere amato, semplicisticamente rispondo sapere chi sei e donarti, senza condizioni e con spontaneità.
Quando però si chiedono tecniche è perché si ha in mente una donna che non si vuole amare ma avere, cosa ben diversa... perché amare è anche semplicemente accettare che tu vada via, nonostante il mio dolore...
Se giochiamo ti rispondo in modo semiserio, se dobbiamo fare i seri allora è chiaro a tutti che si deve analizzare il discorso da altra prospettiva... così la penso io.
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Vecchio 01-08-2007, 16.27.52   #30
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Riferimento: Il corteggiamento - ingenuamente chiedo..

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Quoto te ma rispondo anche ad Acquario.

Io penso che sia necessario intendersi sui termini: corteggiare è una cosa, sedurre è una cosa diversa, amare è tutt'altro.
L'amore nasce senza giochi e senza trappole, serve solo una matura conoscenza di sé e la capacità di guardare realmente all'altro.
Se mi chiedi cosa devi fare per corteggiare, ti dico che è una guerra, metaforicamente parlando. Se mi chiedi che cosa devi fare per essere amato, semplicisticamente rispondo sapere chi sei e donarti, senza condizioni e con spontaneità.
Quando però si chiedono tecniche è perché si ha in mente una donna che non si vuole amare ma avere, cosa ben diversa... perché amare è anche semplicemente accettare che tu vada via, nonostante il mio dolore...
Se giochiamo ti rispondo in modo semiserio, se dobbiamo fare i seri allora è chiaro a tutti che si deve analizzare il discorso da altra prospettiva... così la penso io.

quindi ce' una distinzione fra amare,sedurre e corteggiare...ingenuamente chiedo: fino a che punto?..e perche metaforicamente parlando il corteggiare deve costituire una battaglia e non magari pensare e attuare un diverso approccio che non sia per forza quello?...lo chiedo (sempre ingenuamente) perche la mia impressione e' che avendo avuto la fortuna di viaggiare ho pure notato non poche differenze nell'approccio con l'altro sesso,in culture dove non cera tutto questo bisogno di "scontrarsi" rimaneva tutto piu semplice e sopratutto chiaro,un po l'esempio che proponeva catoblepa,quindi e' anche un fatto di eredita culturale?...oppure e' anche qualcosa in piu ma che e' forse piu nascosto e piu difficile da comprendere?
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