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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 28-08-2007, 20.38.59   #1
NebbiaINvalPadana
Ospite abituale
 
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Data registrazione: 28-12-2006
Messaggi: 158
Conformismo: ancora?

Vedo.

Ragazzine, quattordici diciassette anni.

Camminano per strada.
Non capisci quanti anni hanno.

Tutte in posa a dire: guardami.

Si mostrano spavalde,
si mostrano rozze,
si mostrano felici.
Si mostrano.

Scansano il dialogo.

Camminano per strada
recitando imbabolate
frasi di scamarcio.

Poi

i pianti.
L'amore non esiste,
"nessuno si interessa a me".

Tutte spavalde e "disinibite",

poi

il panico se un ragazzo arriva al sodo.

Vedo.

Quarantenni che pensano di essere intelligenti,
quarantenni che pensano di essere alternative,
qurantenni che pensano che leggere "Psychology Today" significhi pensare,
quarantenni che hanno matrimoni distrutti alle spalle,
quarantenni che piangono.

Quarantenni quindicenni.

Tutti in fila:
l'esercito a ripetere -la vita è ingrata-,
l'esercito, a mostrare pezzi di corpo neanche fossero galline da macelleria,
l'esercito, a mostrare quanto sono felici.

Sentono disagio ansia panico.
Ma proseguono su quella strada.

Se gli tendi la mano, hanno paura, non capiscono.
Se va bene, se ne approfittano.

Tutte col terrore di apparire stupide.
Tutte col terrore di fare figure.

Tutte a piangere le medesime lacrime, credendole uniche.

Zombies?


(Ho scelto di rappresentare le donne. Il discorso vale con dinamiche analoghe anche per gli uomini.)
NebbiaINvalPadana is offline  
Vecchio 29-08-2007, 16.03.39   #2
marco gallione
Utente bannato
 
Data registrazione: 22-05-2007
Messaggi: 363
Riferimento: Conformismo: ancora?

Fotografia spietata, Nebbia.
Mi fa venire in mente una immagine ancora più sintetica.
Quarantenni vestite da ragazzine diciassettenni... indistinguibili se viste di spalle.
Vorrà dire qualcosa?
E' sano?
boh..
marco gallione is offline  
Vecchio 29-08-2007, 16.31.17   #3
maxim
Ospite abituale
 
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Data registrazione: 01-12-2005
Messaggi: 1,638
Riferimento: Conformismo: ancora?

Citazione:
Originalmente inviato da marco gallione
Fotografia spietata, Nebbia.
Mi fa venire in mente una immagine ancora più sintetica.
Quarantenni vestite da ragazzine diciassettenni... indistinguibili se viste di spalle.
Vorrà dire qualcosa?
E' sano?
boh..

Mi fanno riflettere molto di più alcune diciassettenni vestite da quarantenni...indistinguibili, sia di spalle che davanti

maxim is offline  
Vecchio 29-08-2007, 16.57.14   #4
crepuscolo
viandante
 
Data registrazione: 19-11-2006
Messaggi: 199
Riferimento: Conformismo: ancora?

Citazione:
Originalmente inviato da NebbiaINvalPadana
Vedo.

Ragazzine, quattordici diciassette anni.

Camminano per strada.
Non capisci quanti anni hanno.

Tutte in posa a dire: guardami.

Si mostrano spavalde,
si mostrano rozze,
si mostrano felici.
Si mostrano.

Scansano il dialogo.

Camminano per strada
recitando imbabolate
frasi di scamarcio.

Poi

i pianti.
L'amore non esiste,
"nessuno si interessa a me".

Tutte spavalde e "disinibite",

poi

il panico se un ragazzo arriva al sodo.

Vedo.

Quarantenni che pensano di essere intelligenti,
quarantenni che pensano di essere alternative,
qurantenni che pensano che leggere "Psychology Today" significhi pensare,
quarantenni che hanno matrimoni distrutti alle spalle,
quarantenni che piangono.

Quarantenni quindicenni.

Tutti in fila:
l'esercito a ripetere -la vita è ingrata-,
l'esercito, a mostrare pezzi di corpo neanche fossero galline da macelleria,
l'esercito, a mostrare quanto sono felici.

Sentono disagio ansia panico.
Ma proseguono su quella strada.

Se gli tendi la mano, hanno paura, non capiscono.
Se va bene, se ne approfittano.

Tutte col terrore di apparire stupide.
Tutte col terrore di fare figure.

Tutte a piangere le medesime lacrime, credendole uniche.

Zombies?


(Ho scelto di rappresentare le donne. Il discorso vale con dinamiche analoghe anche per gli uomini.)

Anche i pali della luce sono cambiati, una volta andavano a petrolio, oggi ad energia elettrica eppure sono sempre pali della luce...idem siamo umanità condizionabile dal carburante che ci viene offerto. Che sia meglio o peggio non si sa. La follia dei miei 20 anni era forse migliore?...chissà ...per tutti c'è il momento della verifica con sè stessi e solo in quel momento ognuno potrà usare ciò che ha appreso durante la vita e accedere "all'altra stanza".
crepuscolo is offline  
Vecchio 30-08-2007, 11.42.51   #5
NebbiaINvalPadana
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Riferimento: Conformismo: ancora?

Crisi d'identità?
NebbiaINvalPadana is offline  
Vecchio 31-08-2007, 10.03.54   #6
crepuscolo
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Riferimento: Conformismo: ancora?

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Originalmente inviato da NebbiaINvalPadana
Crisi d'identità?

forse dici a me? no nessuna crisi ...non credo possibile giudicare nessuno dall'esteriorità. L'esibirsi ha solo cambiato forma ma non è meglio o peggio di un'altra esibizione, di altri tempi o altri luoghi...questo intendo ciao
crepuscolo is offline  
Vecchio 31-08-2007, 10.30.28   #7
NebbiaINvalPadana
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Messaggi: 158
Riferimento: Conformismo: ancora?

Be' questo non è giudicare dall'esteriorità. Perchè altrimenti tutto è esteriorità.

Sull'esibirsi hai ragione, ma io ho parlato di crisi d'identità perchè in passato le norme sociali erano più salde, chi trasgrediva era nei guai.

Oggi non esiste più un'univoca definizione di quello che una persona deve essere.
C'è chi predica amore e buona educazione, c'è chi predica la vita di comunità e condivisione, c'è chi predica il potere, chi predica il denaro.

Le brave ragazze: come sono oggi? Una volta erano diligenti, ma oggi? Anche le veline sono brave ragazze. Non è una battuta. E' il messaggio che passa. E' evidentemente contraddittorio, e per questo parlo di crisi d'identità.

Sono d'accordo con quello che dici, perchè io non credo che la nostra sia un'epoca cupa.

Per la verità la nostra è un epoca in cui una persona può ritagliarsi molto più spazio che in passato, eppure più che padroni del nostro spazio ne sembriamo preda. Chi più chi meno.

Ho l'impressione che questo esercito di "donne" da me descritte mortifichi chi vuole trovare altre vie, isolando in questo modo i componenti di potenziali gruppi di persone. Perchè oggi siamo vincolati all'immagine. Senza andare indietro nel tempo eccessivamente, negli anni 70 probabilmente questi stimoli riflessivi c'erano più di oggi.
NebbiaINvalPadana is offline  
Vecchio 31-08-2007, 13.25.12   #8
renzananda
iscrizione annullata
 
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Messaggi: 152
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Originalmente inviato da NebbiaINvalPadana
Vedo.

Ragazzine, quattordici diciassette anni.

Camminano per strada.
Non capisci quanti anni hanno.

Tutte in posa a dire: guardami.

Si mostrano spavalde,
si mostrano rozze,
si mostrano felici.
Si mostrano.

Scansano il dialogo.

Camminano per strada
recitando imbabolate
frasi di scamarcio.

Poi

i pianti.
L'amore non esiste,
"nessuno si interessa a me".

Tutte spavalde e "disinibite",

poi

il panico se un ragazzo arriva al sodo.

Vedo.

Quarantenni che pensano di essere intelligenti,
quarantenni che pensano di essere alternative,
qurantenni che pensano che leggere "Psychology Today" significhi pensare,
quarantenni che hanno matrimoni distrutti alle spalle,
quarantenni che piangono.

Quarantenni quindicenni.

Tutti in fila:
l'esercito a ripetere -la vita è ingrata-,
l'esercito, a mostrare pezzi di corpo neanche fossero galline da macelleria,
l'esercito, a mostrare quanto sono felici.

Sentono disagio ansia panico.
Ma proseguono su quella strada.

Se gli tendi la mano, hanno paura, non capiscono.
Se va bene, se ne approfittano.

Tutte col terrore di apparire stupide.
Tutte col terrore di fare figure.

Tutte a piangere le medesime lacrime, credendole uniche.

Zombies?


(Ho scelto di rappresentare le donne. Il discorso vale con dinamiche analoghe anche per gli uomini.)


Vedo, vedo, vedo....L'apparenza, come se sotto vi fosse qualcosa. Quando il mondo vero viene meno anche quello falso non è più tale. Resta il gioco/giogo (al massacro) dei simulacri, fuor dal giudizio e dalla moralina che ancora presuppone un meglio, un dentro, un altro. Ma quando tutto è "altro" non lo è più nulla. Restano le ragazzine ed i pezzi da macelleria, i lettori di rubrichette psicologiche o i frequentatori di forum (para)psicologici a fustigar costumini come ancora vi fosse qualcuno dentro. Restano gli zombie, certamente meno preoccupati di chi si interroga su di loro, su di sè in loro. Perchè pre-occuparsi e non invece dis-occuparsi?
renzananda is offline  
Vecchio 31-08-2007, 23.55.11   #9
NebbiaINvalPadana
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Originalmente inviato da renzananda
Vedo, vedo, vedo....L'apparenza, come se sotto vi fosse qualcosa. Quando il mondo vero viene meno anche quello falso non è più tale. Resta il gioco/giogo (al massacro) dei simulacri, fuor dal giudizio e dalla moralina che ancora presuppone un meglio, un dentro, un altro. Ma quando tutto è "altro" non lo è più nulla. Restano le ragazzine ed i pezzi da macelleria, i lettori di rubrichette psicologiche o i frequentatori di forum (para)psicologici a fustigar costumini come ancora vi fosse qualcuno dentro. Restano gli zombie, certamente meno preoccupati di chi si interroga su di loro, su di sè in loro. Perchè pre-occuparsi e non invece dis-occuparsi?

E c'hai anche ragione. Però io in questo mondo ci devo vivere. Se mi piove in casa non posso chiudere la porta se le finestre restano aperte.
Rimaniamo animali sociali.
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Vecchio 09-09-2007, 15.19.50   #10
feng qi
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Originalmente inviato da NebbiaINvalPadana
E c'hai anche ragione. Però io in questo mondo ci devo vivere. Se mi piove in casa non posso chiudere la porta se le finestre restano aperte.
Rimaniamo animali sociali.

Sì, ma l'importante é che non piova dentro di te.
Finché piove in casa...

Ma le falle, le devi chiudere in te.

Non per fare inutile moralismo, ma io nelle donne che vedi (le vedo anch'io, sai?) ci trovo me stessa. Non perché ho atteggiamenti del genere, ma perché questi modi di fare li ho vissuti e so da dentro, cosa li origina. E mi pare che anche tu lo sappia benissimo.

La solitudine, la convinzione di non valere niente e di essere inadeguati alle richieste del mondo, del compagno/a, dei genitori, di ciò che i media ci propinano essere ciò che dovresti essere( solo allo scopo di vendere creme, cosmetici, abiti, yogurt etc), ci rende schiavi di una insoddisfazione di noi che però non nasce solo da noi (ovvero dai traumi, dalla mancanza di figure familiari adeguate etc) ma che ci frusta a sangue tutti i santi giorni, fino a ridurci amorfi, infelici persino di guardarci...

tu guarda loro, i passanti che ti colpiscono e guarda te. Tu sei loro, sei me. Siamo un tutt'uno che cerca di farcela in qualche modo per non soccombere,
e anche per ricordarsi del proprio valore.

Ma chi lo fa per queste persone?

feng qi is offline  

 



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