Ornella, il vantaggio e lo svantaggio di internet è che qui siamo tutti uguali, almeno al primo impatto. Quindi forse si guardano meno i titoli e più l'anima delle persone. Qui è astronauta chi lo è dentro di sè non chi va sulla luna.

Se ciò sia un bene o un male non lo so, da un lato è un male perchè non si può vivere in un mondo di fantasia e sarebbe troppo facile, dall'altro è un bene perchè effettivamente il mondo reale manca di anima e di fantasia..

Appena trovi la luce della tua anima e della tua fantasia
il mondosi illumina e cambia........è talmente naturale questo processo.

Il significato del mio nick è semplice, forse troppo...
Però, dal momento che questo è un forum di riflessioni, l'ho scelto in modo che gli altri capiscano subito qual è, più o meno, la mia concezione del mondo.
In parole povere un nick-riassunto

Il mio nick,rappresenta il mio modo di essere.
Mi ritengo una persona solare,,che stà bene con se stessa
e con gli altri.

ciao a tutti!!

Il mio nick deriva dal mio lavoro: mi occupo di medicina cinese e feng significa vento, mentre qi...é il Qi, l'energia cosmica (per descrivere il Qi non mi basterebbe una serata quindi accorcio!)

Così il mio nick é l'Energia del vento, ovvero l'anima del vento, il vento in se stesso, come agente atmosferico, come scombussolamento cosmico e karmico, come nuova aria che purifica il ristagno e trasporta i semi, muove le fronde degli alberi...in altre parole la leggerezza e la forza, la presenza che viene percepita ma che non può essere afferrata, che senti con tutto il corpo ma che non tieni in una sola mano.

Il mio tumulto interiore, la mia voglia di volare, di acquisire la capacita di essere leggera e delicata nei rapporti ma, quando serve, anche forte e incisiva.

E potrei parlare ancora...ma...il vento mi porta altrove. tutti

feng qi

Teo, città degli Ioni d’Asia, fu la patria del poeta Anakreon, Italicamente Anacreonte, ove fiorì ora sono più che duemila e cinquecent’anni.

Profugo per l’invasione dei Persi, visse ospite di quei principi Greci, che munifici accoglievano i sacerdoti delle Muse.

La fama ancora, per l'oscurità dei secoli, illustra il nome di colui, il quale cantò i bei giovani e la letizia dei convivii, quando Dioniso riempie i calici del suo purpureo nettare ed infiamma i petti a concupire il fiore dell'età maschile; non gli atomi nudi e freddi che corrono per lo spazio infinito, non l'audacia cruenta d'Ares, avido di morte e di preda, ma il calore d'un corpo vivente d'un efebo, che la primavera della vita adorna di beltà e di virtù, per la voluttà dei sensi, per il godimento del cuore e per il diletto della mente.

Lungi fossero le negre Chere, che accompagnavano l’armi e gli ardori bellicosi:
della lira d’Anakreon eran degne solo le opere delle Muse e le insidie soavi d'Eros, nume possente che, perturbando il cuore umano come un fabbro percuote il ferro, lo temprava immergendolo nel freddo torrente della vita.

Ma cantò anche o, meglio, pianse, l'insorgente vecchiaia, che gli corrompeva il corpo e lo spingeva prossimo ad Acheronte; allora spregiato dai giovinetti amati, quando il desiderio d'amore si faceva più intenso, ma troppo spesso insaziato.

Perché tuttavia, alcuno di Voi potrebbe domandare, hai eletto il nome di questo poeta e non d'altri ?.

E veramente vati, i quali cantarono l'amor Greco, non mancarono né Greci né d'altre nazioni:
dunque, perché Anacreonte o, Grecamente, Anakreon ?.

Per ciò, che adolescente lessi un carme del cigno di Teo, il quale modulava il suo desiderio della beltà, per sé ardua, d'un giovane maschio:
Cleobulo.

Reliquia fragile di tempi remoti, ma ancor fremente d'affetti virili;
lume fioco, quasi estinto fra le tenebre dei secoli, ma ancor fervente d'ardori sublimi.

Innanzi, d'alcun altro poeta o scrittore antico o nuovo, non avevo mai letto pari tributo alla beltà e gioventù d'un giovane maschio:
Anacreonte rappresentava efficacemente quell'affezione, che, dalla mia prima pubertà, m'accendeva, con insolenza, il cuore.

Riporto il carme, che, debbo confessarlo ?, mandai a memoria:

"O pai parthenion blepon,
dízemai se, sy d’ou koeis,
ouk eidos hoti tes emes
psykhes heniokeueis.";

per chi ignora la lingua Greca:

"O giovine di virgineo aspetto,
io pur chiedo te, ma tu non m’ascolti,
né di quest’alma sai,
che tieni stretto il freno.".

Dovendo usare d’un nome, affinché potessi accedere a questo e ad altri siti, mi parve conveniente eleggere, tra i molti possibili, quello d'Anakreon.

Anakreon.

Nel mio caso lo ho scelto cosi' quasi per ritornare giovane,o per convincermi di non essere ancora vecchio,per non stare ne' nella cronaca ne' nella storia,perche' vivo nel NULLAMBE,perche' la solitudine ormai mi morde ma non mi ferisce piu',perche' la chiamo per scacciarla via,perche' appaio serio ma sono solo una maschera di buona dizione ma priva di profondita' di pensiero....ma ho avuto anche io una vita,tantissimo tempo fa,e fu come il piu' bel mare in cui immergersi senza dover chiedersi troppo,ma da quel luogo sfuggii,mi ritrassi,e mi piegai all'indentro fuoriuscendo dal destino,per capire che non esiste un destino,per continuare a vivere come se esistesse e perdendolo continuamente e comunque vederlo ancora divorato da bocche di altre persone con mia estrema gelosia.Ostinazione.Ancora e ancora,e ancora commetto errori grammaticali,e non imparo,dislessico,imitativo,no ioso,molto raramnete ma intensamente...divertito.