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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 18-11-2007, 14.01.41   #1
Socrate78
Ospite abituale
 
Data registrazione: 06-05-2007
Messaggi: 107
La punizione educativa

Apro questo thread per avviare una discussione su un tema psicologico ed insieme pedagogico, che mi tocca da vicino visto il mio lavoro di insegnante.
Mi chiedo spesso se la punizione di una persona in seguito ad una trasgressione sia sempre educativa e quali siano le condizioni affinchè la sanzione possa veramente migliorare l'individuo senza inasprirlo.
Infatti noto che non tutte le persone reagiscono allo stesso modo ai provvedimenti disciplinari;alcuni migliorano vistosamente, altri invece tendono a ostacolare ancora di più l'azione degli educatori.
Il discorso è estendibile anche all'ambito sociale e giudiziario;non tutti coloro che commettono dei reati vengono migliorati dalle pene, anzi, a volte finiscono per diventare persone peggiori rispetto a prima.
A volte capita che una persona non comprende nemmeno il valore della punizione, finisce per ritenerla un'ingiustizia e per "detestare" chi ha impartito il provvedimento disciplinare.
Desidero quindi avviare una serie discussione sulle condizioni che la sanzione deve avere per risultare veramente produttiva, senza produrre un effetto non voluto e, a volte, persino drammatico.
Ciao
Socrate78 is offline  
Vecchio 18-11-2007, 17.08.59   #2
hava
Ospite abituale
 
Data registrazione: 05-12-2005
Messaggi: 542
Riferimento: La punizione educativa

Citazione:
Originalmente inviato da Socrate78
Apro questo thread per avviare una discussione su un tema psicologico ed insieme pedagogico, che mi tocca da vicino visto il mio lavoro di insegnante.
Mi chiedo spesso se la punizione di una persona in seguito ad una trasgressione sia sempre educativa e quali siano le condizioni affinchè la sanzione possa veramente migliorare l'individuo senza inasprirlo.
Infatti noto che non tutte le persone reagiscono allo stesso modo ai provvedimenti disciplinari;alcuni migliorano vistosamente, altri invece tendono a ostacolare ancora di più l'azione degli educatori.
Il discorso è estendibile anche all'ambito sociale e giudiziario;non tutti coloro che commettono dei reati vengono migliorati dalle pene, anzi, a volte finiscono per diventare persone peggiori rispetto a prima.
A volte capita che una persona non comprende nemmeno il valore della punizione, finisce per ritenerla un'ingiustizia e per "detestare" chi ha impartito il provvedimento disciplinare.
Desidero quindi avviare una serie discussione sulle condizioni che la sanzione deve avere per risultare veramente produttiva, senza produrre un effetto non voluto e, a volte, persino drammatico.
Ciao


Benvenuto Socrate, con questo thread interessante!
secondo me la punizione e' necessaria per render chiaro che ogni comportamento ha le sue conseguenze e reazioni, ma questo a condizione che anche l'azione buona venga premiata.
La punizione e' effettiva se eseguita privando di un privilegio e se chiaramente collegata al comportamento che si vuol punire.
La punizione come pure la lode ha valore educativo perche' insegna a valutare le conseguenze delle nostre azioni.
Nel campo sociale e giudiziario il castigo ha valore preventivo e deterrente non solo per il singolo, e serve a preservare valori e norme sociali.
Se la persona non comprende il valore della punizione, o la ritiene ingiusta, potrebbe essere il caso che non fosse proporzionata all'azione che si intende punire.
hava is offline  
Vecchio 18-11-2007, 17.26.04   #3
crepuscolo
viandante
 
Data registrazione: 19-11-2006
Messaggi: 199
Riferimento: La punizione educativa

Citazione:
Originalmente inviato da Socrate78
Apro questo thread per avviare una discussione su un tema psicologico ed insieme pedagogico, che mi tocca da vicino visto il mio lavoro di insegnante.
Mi chiedo spesso se la punizione di una persona in seguito ad una trasgressione sia sempre educativa e quali siano le condizioni affinchè la sanzione possa veramente migliorare l'individuo senza inasprirlo.
Infatti noto che non tutte le persone reagiscono allo stesso modo ai provvedimenti disciplinari;alcuni migliorano vistosamente, altri invece tendono a ostacolare ancora di più l'azione degli educatori.
Il discorso è estendibile anche all'ambito sociale e giudiziario;non tutti coloro che commettono dei reati vengono migliorati dalle pene, anzi, a volte finiscono per diventare persone peggiori rispetto a prima.
A volte capita che una persona non comprende nemmeno il valore della punizione, finisce per ritenerla un'ingiustizia e per "detestare" chi ha impartito il provvedimento disciplinare.
Desidero quindi avviare una serie discussione sulle condizioni che la sanzione deve avere per risultare veramente produttiva, senza produrre un effetto non voluto e, a volte, persino drammatico.
Ciao

La punizione è un atto che di fatto mette in evidenza che non si è stati in grado di ottenere un obbedienza. Il tema è importante e non di facile soluzione. Credo che ogni punizione andrebbe compresa da chi la riceve, per poter avere un effetto positivo, se non viene compresa lascia spazio alla mente del ragazzo una forma di ribellione. Naturalmente se viene compresa non dovrebbe nemmeno servire. Credo che sia invece fondamentale l'autorevolezza di chi insegna...la punizione nasconde le nostre incapacità, l'autorevolezza invece mette in risalto la nostra capacità e quindi la fiducia dell'altro è automatica.
crepuscolo is offline  
Vecchio 18-11-2007, 19.23.23   #4
Socrate78
Ospite abituale
 
Data registrazione: 06-05-2007
Messaggi: 107
Riferimento: La punizione educativa

In ambito scolastico un tipo di provvedimento che spesso non viene compreso è la sospensione. I ragazzi la vivono spesso come una forma di emarginazione, come una volontà dei docenti di escludere per un po' chi dà fastidio ed è considerato come diverso, deviante.
Spesso chi è sospeso torna peggiore di prima, soprattutto se il provvedimento non prevede comunque un obbligo di frequenza con attività alternative alla didattica.
Stesso discorso vale per le bocciature (le chiamano ripetenze, ma per me è solo un eufemismo ). I ripetenti spesso non cambiano, si sentono diversi e per questo tendono a disturbare gli altri, sono prevenuti verso la scuola, si annoiano molto e rimpiangono i vecchi compagni.
D'altronde è difficile coinvolgere tutti allo stesso modo, chi trasgredisce va punito....ma come?
Socrate78 is offline  
Vecchio 19-11-2007, 09.44.10   #5
pallina
...il rumore del mare...
 
Data registrazione: 15-01-2007
Messaggi: 279
Riferimento: La punizione educativa

Citazione:
Originalmente inviato da hava
..............................
Se la persona non comprende il valore della punizione, o la ritiene ingiusta, potrebbe essere il caso che non fosse proporzionata all'azione che si intende punire.


Citazione:
Originalmente inviato da crepuscolo
...........................
Credo che ogni punizione andrebbe compresa da chi la riceve.....

IL discorso è, come scrive crepuscolo, importante, non di facile soluzione e complesso. Secondo me però prima di "comprendere" la punizione, la persona (bambino, adolescente o adulto che sia) dovrebbe essere messa in grado, prima di tutto, di riconoscere lo sbaglio e la gravità di ciò che ha fatto: nessuna punizione verrà capita e accettata senza la presa in carico (il com-prendere) della responsabilità dell'atto che si è compiuto. Inoltre il genitore che punisce (e che dovrebbe farlo sempre con la mente priva di ricatti affettivi) dovrebbe prima di tutto comprendere e conoscere se stesso. Non è facile educare se non si riconoscono le proprie mancanze e debolezze "caratteriali". Soprattutto l'adolescente è portato a non accettare la punizione da un genitore che poi si comporta in modo totalmente diverso da quello che propone come esempio da seguire.
Mentre riguardo gli insegnanti, io ho sempre pensato che non debbano avere una funzione educativa tanto nel senso stretto del termine, giacchè questo dovrebbe essere, compito primario dei genitori quanto dovrebbero insegnare ai ragazzi lo studio e la comprensione di quella "educazione civica" della quale oggi si sente tanto la mancanza e che sta alla base della formazione di quella coscienza sociale, etica e politica che tutti dovremmo avere. Il problema è che oggi gli insegnanti si trovano soprattutto a fare i conti non tanto con ragazzi che alla fine sono incolpevoli della educazione che hanno ricevuto, quanto con genitori assolutamente impreparati, spesso molto più maleducati dei loro figli e che non hanno alcun rispetto per il ruolo dell'insegnante. Di questa disistima, in maniera assolutamente antieducativa, rendono partecipi i loro figli i quali si ritengono in dovere di poter avere verso gli insegnanti lo stesso atteggiamento dei loro genitori.
pallina is offline  
Vecchio 19-11-2007, 10.30.20   #6
crepuscolo
viandante
 
Data registrazione: 19-11-2006
Messaggi: 199
Riferimento: La punizione educativa

Citazione:
Originalmente inviato da Socrate78
In ambito scolastico un tipo di provvedimento che spesso non viene compreso è la sospensione. I ragazzi la vivono spesso come una forma di emarginazione, come una volontà dei docenti di escludere per un po' chi dà fastidio ed è considerato come diverso, deviante.
Spesso chi è sospeso torna peggiore di prima, soprattutto se il provvedimento non prevede comunque un obbligo di frequenza con attività alternative alla didattica.
Stesso discorso vale per le bocciature (le chiamano ripetenze, ma per me è solo un eufemismo ). I ripetenti spesso non cambiano, si sentono diversi e per questo tendono a disturbare gli altri, sono prevenuti verso la scuola, si annoiano molto e rimpiangono i vecchi compagni.
D'altronde è difficile coinvolgere tutti allo stesso modo, chi trasgredisce va punito....ma come?

Ripeto, la punizione è necessaria all'insegnante, al genitore. Qual'è la motivazione? "Devi fare ciò che dico per il tuo bene". Il ragazzo è un altro individuo con le sue peculiarità, i suoi comportamenti, le sue sfide, il suo vissuto. Come si fa a cancellare tutto e chiedere obbedienza o in alternativa la punizione? Impossibile. Se poi devono ripetere l'anno si aggiunge la frustrazione..."Non valgo nulla" dirà e darà una risposta personale alla sua incapacità. Non è facile e ti ammiro perchè cerchi risposte. Se posso, credo che tu le abbia già queste risposte, ma probabilmente richiedono un impegno diverso ed eccessivo. Ogni persona va vista nel suo microuniverso. Finchè riusciamo ad allargare la nostra impostazione educativa risulta più facile...ma quando incontriamo la ribellione ecco che questo frena tutto il nostro lavoro e da qui la necessità di punire. Credo che quegli allievi ci richiedano un pò di attenzione in più. Tu chiedi... Quale punizione? Forse la migliore punizione è quella che non diamo, facendo così crollare il desiderio più profondo dell'altro, ma ti parlo per sensazioni , forse difficili da applicare nel reale. Quindi lasciati guidare dalla tua sensibilità e soprattutto non porti tante domande.
crepuscolo is offline  
Vecchio 19-11-2007, 12.13.42   #7
acquario69
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Riferimento: la sottile differenza fra autorita e autorevolezza...

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Originalmente inviato da Socrate78
Apro questo thread per avviare una discussione su un tema psicologico ed insieme pedagogico, che mi tocca da vicino visto il mio lavoro di insegnante.
Mi chiedo spesso se la punizione di una persona in seguito ad una trasgressione sia sempre educativa e quali siano le condizioni affinchè la sanzione possa veramente migliorare l'individuo senza inasprirlo.
Infatti noto che non tutte le persone reagiscono allo stesso modo ai provvedimenti disciplinari;alcuni migliorano vistosamente, altri invece tendono a ostacolare ancora di più l'azione degli educatori.
Il discorso è estendibile anche all'ambito sociale e giudiziario;non tutti coloro che commettono dei reati vengono migliorati dalle pene, anzi, a volte finiscono per diventare persone peggiori rispetto a prima.
A volte capita che una persona non comprende nemmeno il valore della punizione, finisce per ritenerla un'ingiustizia e per "detestare" chi ha impartito il provvedimento disciplinare.
Desidero quindi avviare una serie discussione sulle condizioni che la sanzione deve avere per risultare veramente produttiva, senza produrre un effetto non voluto e, a volte, persino drammatico.
Ciao

quello che penso io e' che ancora prima della punizione educativa bisognerebbe comprendere il soggetto che la "subirebbe"..da qui le modalita per mettere in atto una "correzione" sarebbero molteplici e diversificate quanto ognuno di noi e' unico rispetto agli altri..per personalita,storia del proprio vissuto,condizioni sociali ecc..
mi viene in mente ad esempio che ci sono maestri in senso lato che riescono a far comprendere certe cose e se vogliamo certi valori che altri non ne sarebbero mai stati capaci,io credo che ognuno di noi porti nel suo piccolo la sua esperienza in questo senso.. chi di voi per esempio non ricordi un insegnante -tanto per rimanere piu in tema- che sia stato autorevole coi propri studenti cosi che quasi per magia quest'ultimi seguissero con interesse tutto quello che l'insegnante aveva da dire e da imparare e al contrario di un altro che invece usava la sua autorita per imporre il suo "potere" e il suo complesso stesso d'inferiorita,coi risultati che tutti chi piu chi meno possono ricordare...certe cose credo s'avvertono per sensibilita,di chi la possiede ed e' in grado di comunicarla..

acquario69 is offline  
Vecchio 19-11-2007, 21.00.10   #8
senzanome
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Riferimento: la sottile differenza fra autorita e autorevolezza...

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Originalmente inviato da acquario69
quello che penso io e' che ancora prima della punizione educativa bisognerebbe comprendere il soggetto che la "subirebbe"..da qui le modalita per mettere in atto una "correzione" sarebbero molteplici e diversificate quanto ognuno di noi e' unico rispetto agli altri..per personalita,storia del proprio vissuto,condizioni sociali ecc..

sono molto d'accordo.
aggiungo inoltre che secondo me bisognerebbe lasciare assieme alla punizione, una via di uscita. cioè, io ti dico cosa non devi fare, cosa accade se tu ripeti questa azione, ma nel contempo ti mostro cosa possiamo fare insieme di molto più piacevole e lo faremo anche se oggi mi sono arrabbiato.
io questa tecnica la mettevo in pratica, almeno ci provavo quando facevo volontariato con i bambini. combinavano qualcosa di grave, li rimproveravo e sottolineavo sempre che ero arrabbiata solo per quel loro determinato comportamento, non per altro, anzi per tutto il resto cercavo di comunicare che secondo avevano delle doti particolari, uniche, e li invitavo la prossima volta, per esempio, ad essere il mio aiutante nel gioco, per esempio, perché secondo me ne aveva la stoffa.
con alcuni di loro i risultati erano davvero sorprendenti... certo erano bambini, forse era più semplice ma la logica del sistema di detenzione non dovrebbe essere la stessa secondo la legge. ti punisco con la privazione della libertà ma nel contempo ti offro la possibilità rieducativa, un canale aperto, una via d'uscita.
la sola punizione da sola senza altro non è mai servita a nulla e a nulla mai servirà.
senzanome is offline  

 



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