Dall'erotismo all'innamoramento?
Da alcuni pareri conseguenti a un mio vecchio tema sulla ricerca della metà perduta,s' impose la tesi per cui le nostre esigenze erotico-affettive potrebbero venire soddisfatte solo da molteplici partner dalle diverse personalità e caratteristiche. Distante da moralismi e giudizi, secondo me la soluzione ottimale sarebbe invece un'unica persona con cui inventare e sperimentare molteplici possibilità, piuttosto che viceversa, replicare performance con vari/e partner. E' un'ipotesi credo non meno affascinante, e altrettanto difficile da farla uscire dal sogno. Per appagare la curiosità di una comunicazione corporea con un linguaggio corporeo che rinnovi continuamente e senza riserve ogni percezione sensoriale, che arricchisca risvegliando inusuali emozioni e desideri; itinerari conoscitivi che non andrebbero perduti, perchè espanderebbero il Sé.
Si deve ammettere che non solo un rapporto di coppia ripiegato in un rassegnato appiattimento, ma anche quello passionale e creativo non sempre potrebbero offrire le sensazioni di questo erotismo straordinario,in quanto perfettamente combaciante alla sua essenza di trasgressione a due.
Non si tratta di una romantica e irreale pretesa di unicità, insostituibilità, esclusività. Sul versante virtuale potrebbe corrispondere al sesso hot chat line, dove viene esaltato il potere della parole, mancando la presenza di una corporeità fisica. Due menti immaginative interagiscono e avviene una non comune e intensa esperienza. Dove il potere della parola prende il sopravvento senza altre distrazioni, per sostenere l'archetipica fantasia di un claustrofiliaco incontro nella stanza con uno sconosciuto/a.
Ma la seduzione di un erotismo al massimo grado potrebbe far nascere l'amore , in conformità alla teoria freudiana, per cui eros conduce all'innamoramento, e non viceversa. Credo che potrebbe venire rivalutata.
Tuttavia,se incautamente si è indotti a proiettare nell'altro l'illusione di aver trovato il grande amore, c'è il pericolo di volerlo conoscere , dargli un'identità, rompendo l'incanto di un sogno erotico,e obbligando a confrontarsi con il principio di realtà ed i confini che pone.
Come insegnò “Ultimo tango a Parigi”, film di cui oggi si ritorna a parlare, per scoprire risvolti che allora passarono inosservati. Poi ci furono altri film ispirati a tale tematica: il sesso che si converte in sentimento amoroso e desiderio di esclusività: Intimacy, Una relazione pornografica,ecc.
Per lo splendido personaggio interpretato soffertamente da Marlon Brando, il rapporto sessuale è un appiglio all'ultima realtà che può interessarlo. Ma non previde che la relazione si poteva convertire nell'aspirazione ad un legame d'amore, con la brusca rivelazione di tutti i suoi limiti.
La donna lo considera solo un'avventura e lo rifiuta,anche perchè, inevitabilmente, sono prevenuti a reciproche e conflittuali identificazioni.
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