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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 05-02-2008, 09.40.49   #11
Antigone
Ospite
 
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Data registrazione: 18-03-2006
Messaggi: 33
Riferimento: La crisi della virilità

Citazione:
Originalmente inviato da iulbrinner
Sì, ma fino ad un certo punto, che è quello dettato dalla natura e non dalla cultura.

E perchè dobbiamo ragionare per paradigmi escludentesi O/O piuttosto che connettenti E/E? Vorresti dire che la "cultura", intendendola come il sistema di convenzioni, regole, modalità relazionali reciproche implicite di una società in un dato tempo, non entri per nulla nell'individuo e nella sua formazione?

Citazione:
Originalmente inviato da iulbrinner
Si può evolvere quanto ti pare ma non fino al punto da contraddire la propria "natura" e la propria identità di base, senza cadere nell'estraniazione da sè.
Poi, ovviamente, nella vita ciascuno di noi percorre i sentieri che preferisce; ma questo attiene alla sfera soggettiva, non se ne può fare un'ideologia valida per tutti.

Potresti fare un piccolo esercizio di rilettura di ciò che ho scritto, magari potresti scoprire che stiamo dicendo cose molto affini fra loro.
Antigone is offline  
Vecchio 05-02-2008, 12.09.26   #12
iulbrinner
Utente bannato
 
Data registrazione: 25-10-2007
Messaggi: 303
Riferimento: La crisi della virilità

Citazione:
Originalmente inviato da Antigone
Vorresti dire che la "cultura", intendendola come il sistema di convenzioni, regole, modalità relazionali reciproche implicite di una società in un dato tempo, non entri per nulla nell'individuo e nella sua formazione?
Voglio dire ciò che ho già detto in diverse occasioni in questo forum e, cioè, che la cultura può (anzi, deve) contemperare le pulsioni e le inclinazioni "naturali" di un individuo, uniformandole alle norme della corretta e civile convivenza.
Ciò che non può fare (la cultura) è rimuoverle (le pulsioni e le inclinazioni naturali di ciascun sesso, nel caso in discussione).
Citazione:
Potresti fare un piccolo esercizio di rilettura di ciò che ho scritto, magari potresti scoprire che stiamo dicendo cose molto affini fra loro.
Io non lo credo, quantomeno se riferisco il tuo intervento - che ho letto con molta attenzione - al senso di questa discussione.
Secondo te un individuo è un insieme di più parti - più o meno maschili, più o meno femminili - che possono emergere, di volta in volta, in funzione delle circostanze sociali.
Io sottolineo il fatto che è ciò che tiene insieme quelle parti ad essere realmente identificativo di un individuo; è quella la base della sua identità.
Può un uomo avere una vita emotiva intensa? Certo, ma non lo sarà mai come quella di una donna e negli stessi termini.
Può una donna avere un approccio virile alla vita? Certo, ma potrà farlo sulla base di una sforzo che la costringerà a dismettere - e solo per un certo tempo - la sua natura accogliente ed il suo bisogno di "affettività".
Poi, ci sono le eccezioni; ma sono, appunto, eccezioni.
iulbrinner is offline  
Vecchio 05-02-2008, 13.43.53   #13
arsenio
Ospite abituale
 
Data registrazione: 01-04-2004
Messaggi: 1,006
Riferimento: Pratica quotidiana

Citazione:
Originalmente inviato da marco gallione
Grazie a te.
I fatti in discussione sono conclamati, oltre che incontestabili. Quel che è contestabile è la lettura di quei fatti, specie quando indulge all'indulgenza.

E' ingenuo affidarsi al parere di una amica, si sa. E noi non siamo ingenui.
Così come è ingenuo non vedere che il parere singolo potrebbe essere inventato - oppure no -, giusto x denunciare in astratto il ruolo dell'esperienza pratica, come correttivo e premessa delle astrazioni.
L'evocazione dell'esperienza singola, dell'amica, è per evitare la sonnolenza del lettore, se esiste. Diciamo che in italiano si chiama 'esempio' .

Un parere, o cento pareri. Meglio cento pareri, ovviamente. Mi riferisco precisamente al frangente specifico.
Capire la confusione del femminile - perchè questo è, confusione - richiede prima di tutto di confrontarsi con il femminile. Per come la vedo io, la astratta teorizzazione dal predellino con la barba di cacciari richiede di fare un passo prima. La raccolta dei dati.

Una teoria che cerca una esplicazione indulgente del fenomeno di cui stiamo discutendo, è già zoppa, oltre che fuori tempo.
Occorre registrare spietatamente una confusione del femminile, di cui la confusione del maschile è mera conseguenza meccanica.
Questo vedo io, incontrando biblicamente e non, professionalmente e non, 50 donne diverse alla settimana. Vecchie, giovani, lunghe, storte, nonne e sciatrici.
La parola magica è: confusione.
Uscire in strada, e vedere.

Il vetero femminismo stantio, che non è piu' nemmeno vintage perchè è alto antiquariato, richiederebbe un correttivo. Un equalizzatore pro tempore, un maschilismo illuminato, per un tri-quadriennio. In tele, al bar, al circolino.
Questo mica lo auspico per me. Sai che sbattimento?
Questo lo chiedono le 50 donne che vedo io, settimana dopo settimana. Per esempio.

L'uomo si deve ri-maschilizzare. Questo sembrano chiedere le signore di cui sopra, per placarsi, per ritrovare il punto.
Non accentuare il suo lato femminile, e teorizzarci sopra.
Se poi zompettare tra ruolo maschile naturale e femminile che c'é in noi serve per captatio benevolentiae nei confronti della donne che passano di là, allora è un altro discorso. E' una tecnica cicisbea, su cui non ho proprio nulla da dire. Le tecniche che uso io sono quelle tradizionali. Fare il maschio di solito funziona, anche in tempi di grande confusione.
Il metrosexual è una invenzione dello stilista ricchione, per vendere un po' di giubbini in piu', e portare in quotazione quella che un tempo era solo una sartoria improvvisata. Che oggi vorrebbe stare al nasdaq, come le acciaierie.

Caro Marco gallione, fatti incontestabili e interpretazioni opinabili? Sono d'accordo L'opinione di 100 ha più valore di una sola? E' relativo. Chiedi a miliardi di mosche un parere sul cibo da preferire ...

La richiesta in merito ai metrosexual era un po' retorica. Non c'entrano per con il mio discorso, sull'uomo arricchito d una più sfaccettata virilità che non trascuri altre dimensoni per una visione non riduttiva del mondo, come ho detto a julbriner. Complimenti per le 50 donne settimanali conosciute biblicamente e non Ho sempre detto che qui si sciupa il tempo per parlare di donne, invece di rincorrerle.

arsenio is offline  
Vecchio 05-02-2008, 13.46.25   #14
arsenio
Ospite abituale
 
Data registrazione: 01-04-2004
Messaggi: 1,006
Riferimento: La crisi della virilità

Citazione:
Originalmente inviato da iulbrinner
Rispondo in parte indirettamente - quotando un mio stesso intervento postato in un altro topic di questo forum – e, a seguire, in modo più diretto.




La psicologia maschile e quella femminile sono strutturalmente e costituzionalmente diverse; questo “fatto” è ormai avvalorato anche da ricerche in campo neurobiologico, oltre che in vari altri campi di ricerca e da elementari osservazioni di buon senso.
L’una (psicologia) non è migliore o peggiore dell’altra, a meno di voler rispolverare “teorie razziali” sul primato di una categoria umana rispetto ad un’altra; esse sono semplicemente diverse ed irriducibili (a mio avviso, complementari, ma è una mia idea).
Della sfera psico-affettiva dell’individuo si occupa la psicologia ma se ne occupa a livello individuale e soggettivo, non sociale o culturale; quando la cultura psicologica deborda da questo confine, fuoriesce dal proprio raggio d’azione, invade altri campi di ricerca (sociologia, antropologia, psicologia sociale) e coltiva la pretesa di voler spiegare il sociale con i propri strumenti concettuali - si trasforma in “psicologismo” che, come tutti gli “…ismi”, significa ideologia.
Quando lo psicologismo ha la pretesa di promuovere certi modelli di comportamento rispetto ad altri, quando ha la pretesa di accreditare modelli antropologici formulando “giudizi di valore” sociale che non gli competono, oltre a fare ideologia tradisce lo stesso spirito della ricerca scientifica psicologica, il cui obiettivo principale è quello di restituire l’individuo alla propria “autenticità” naturale, non di allontanarlo da essa.
Nell’analisi sociale postata è descritta la femminilizzazione della società e della cultura, accompagnata e rafforzata da uno psicologismo crescente ed onnipervasivo; non mi sembra che il risultato ottenuto sia entusiasmante.
Il mondo che scaturisce dai mutamenti sociali e culturali postsessantottini dovrebbe teoricamente essere un mondo più felice del precedente; lascio alla libera valutazione soggettiva se sia effettivamente così o meno, a me non sembra.
Il nostro mondo è dominato da una crescente “inautenticità”; il tema dell’alienazione da sé percorre la nostra cultura ormai da decenni e, collateralmente, il consumo di psicofarmaci ha raggiunto picchi tali da riguardare, sembra, oltre il 60% della popolazione, adolescenti compresi. I disturbi narcisistici della personalità sono alla base di episodi di cronaca quotidiana ai quali, ormai, non facciamo quasi più caso.
Lo scimmiottamento di atteggiamenti femminili da parte maschile e di quelli maschili da parte femminile entra coerentemente in questo quadro e partecipa alla corrosione delle identità e dell’autenticità dei rapporti sociali.
No, io non credo che la femminilizzazione maschile sia un “valore” da perseguire; lo considero piuttosto uno psicologismo nefasto da contrastare.


caro julbriner, i valori con la maiuscola sono rimasti, ma noi abbiamo saputo guardarvi dietro, come la volpe e la maschera, ma trovando ben peggio che il vuoto. Scuola, Politica,Religione, Altruismo, Amore, Solidarietà Amore, e continua tu.
'68 : rivoluzione fallita con più ombre che luci. Anche se ora rivalutato acriticamente proprio da Fini. Comunque le donne in qualche misura gli sono debitrici: sono state messe a fuoco alcune loro esigenze, in parte raggiunte.

Maschil - ismo: sono le negatività che citi, per convenzione. Maschilità: valori positivi e necessari alla società e all'educazione familiare. Fanno parte dell'emisfero sinistro del Logos maschile, dove ha sede il raziocinio,l'assertività, il pensiero logico-consequenziale oggi carente, ecc. Pari dignità con l'emisfero destro del Pathos femminile. Emisferi complementari, come ho sempre detto; presi singolarmente non hanno il valore potenziale di quando sono uniti. La femminilizzazione maschile è tra le mode attuali più deteriori. Ossessiva attenzione all'esibizione dell cura corporea,uso di cosmetici, profumi; eleganza vistosa, e voglia di apparire analoga ad un vanitoso narcisismo di stampo femminile. ecc. sono pure i metrosexual, che qualcuno equivoca con ciò che ho ritenuto augurabile per la società : il maschio compiuto in una più sfaccettata virilità, che dialoga anche con le ragioni del cuore, indispensabili per allargare competenze e le visioni del mondo, non limitate e condizionate riduttivamente.

Nel campo delle scienze umane, sono legittime le varie ramificazioni che studiano svariatissimi settori. Psicologia dell'educazione, etnica, della massa ( suggestioni pubblicitarie, stereotipi, ecc.), politica. E' vero che il mezzo anche qui può essere usato in modi impropri.

Psicolog-ismo = filosofia che invade competenze psicologiche, improprie analisi di coscienza dove non occorre, psicoanalisi selvaggia: dannosa perchè priva di competenze e propria autoanalisi didattica. Psicoanalisi nel "privato", lecita, purchè non diventi una sorta di "chiesa". Sull' alienazione c'è un mio 3d di qualche mese fa.

arsenio is offline  
Vecchio 05-02-2008, 14.41.51   #15
marco gallione
Utente bannato
 
Data registrazione: 22-05-2007
Messaggi: 363
le freddure sono anti-estetiche e le disconfermo

Citazione:
Originalmente inviato da arsenio
Caro Marco gallione, fatti incontestabili e interpretazioni opinabili? Sono d'accordo L'opinione di 100 ha più valore di una sola? E' relativo. Chiedi a miliardi di mosche un parere sul cibo da preferire ...

La richiesta in merito ai metrosexual era un po' retorica. Non c'entrano per con il mio discorso, sull'uomo arricchito d una più sfaccettata virilità che non trascuri altre dimensoni per una visione non riduttiva del mondo, come ho detto a julbriner. Complimenti per le 50 donne settimanali conosciute biblicamente e non Ho sempre detto che qui si sciupa il tempo per parlare di donne, invece di rincorrerle.


Concordo, Arsenius. La rincorsa delle donne anzitutto.
A patto di non diventare cicisbei (tipo me x esempio).
Siccome sono un esteta, non amo le freddure, tipo quella del miliardo mosche. Per dimostrazione di inconsueto rispetto, comunque ti rispondo: se chiedi a 1 miliardo di mosche cosa mangiano di solito, e tutte ti rispondono la stessa cosa, è presumibile che quella risposta corrisponda ai fatti.
Che è già una bella soddisfazione, in termini di speculazione intellettuale. Anche intorno al femminile proto-virile.

Saluti.
marco gallione is offline  
Vecchio 05-02-2008, 16.00.05   #16
iulbrinner
Utente bannato
 
Data registrazione: 25-10-2007
Messaggi: 303
Riferimento: La crisi della virilità

Citazione:
Originalmente inviato da arsenio
....ciò che ho ritenuto augurabile per la società : il maschio compiuto in una più sfaccettata virilità, che dialoga anche con le ragioni del cuore, indispensabili per allargare competenze e le visioni del mondo, non limitate e condizionate riduttivamente.
Ciò che tu ritieni augurabile per la società non è lo stesso che io ritengo auspicabile.
Quando un uomo (maschio mi suona come un'identificazione zoologica) è "compiuto" lo stabilisce l'uomo stesso, la sua personale esperienza e sensibilità maschile, in libertà di pensiero e di autodeterminazione; non lo deve stabilire né la società, né la cultura, né la moda psicologistica del momento, né alcuna altra corrente di pensiero, per quanto dotta, edulcorata ed erudita.
Esso è compiuto quando si sente tale e quando il proprio percorso personale lo porta a questa convinzione su sé stesso; non per convinzioni eteronome cui aderire come un insipiente adesivo.
Dare un modello di "compiutezza" umana, ribadisco, è fare ideologia psicologistica; per quanto mi riguarda sono estraneo a questo abito mentale che vorrebbe additare il "bene" da perseguirsi collettivamente, così come fanno le religioni (le quali a ciò sono, quantomeno, titolate).
Per quanto riguarda il "maschilismo", ti segnalo che c'è un'interessante discussione al riguardo, nella sezione "cultura e società", da me avviata a suo tempo, dalla lettura della quale potresti, forse, ampliare lo spettro cognitivo della questione in argomento.
iulbrinner is offline  
Vecchio 05-02-2008, 16.01.44   #17
hava
Ospite abituale
 
Data registrazione: 05-12-2005
Messaggi: 542
Riferimento: La crisi della virilità

Devo dire, magari ci tornerò in seguito, che io trovo vero ciò che diceva Marco, circa la confusione [quote] [NEVEALSOLE]


Nelle epoche di passaggio c'e' confusione, e noi ci troviamo indubbiamente in un'epoca di passaggio per cio' che riguarda femminilita' e maschilinita'.
Gli importanti progressi in campo medico e tecnologico e nella nostra societa' moderna causano instabilita' e confusione. Ma alla fine si arrivera' ad un equilibrio se pure temporaneo.
hava is offline  

 



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