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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 25-05-2008, 17.17.22   #1
Pipoca
Ospite abituale
 
Data registrazione: 09-03-2008
Messaggi: 89
Accondiscendenza

Che cosa è l'accondiscendenza?
-
Quali le sue sfumature?

Alcune volte siamo accondiscendenti, ma lo siamo verso gli altri o per noi stessi?

E quanto brucia quel noi stessi?

Il famoso saper dire 'no' ... è veramente così semplice?

C'è nessuno che ha vissuto esperienze personali, in cui si sia trovato a fare i conti sulla natura della propria accondiscendenza?
Pipoca is offline  
Vecchio 26-05-2008, 08.18.52   #2
Noor
Ospite di se stesso
 
L'avatar di Noor
 
Data registrazione: 29-03-2007
Messaggi: 2,064
Riferimento: Accondiscendenza

L’accondiscendenza..
Ho conosciuto bene questa dinamica..
Visto che le basi del nostro caratterere si pongono nella nostra infanzia,direi che li vadano cercate le cause..
Amore negato innanzitutto ,e di riflesso, paura di perdere quel po’ che già si ha.
Non amore quindi,ma dipendenza dall’amore..nasce tutto da questo processo,da questa “mancanza essenziale”.Nella vita adulta poi,tutto si sposta e si maschera come forma di disponibilità eccessiva verso gli altri,e con l’incapacità di dire di no..si può anche diventar schiavi delle “elemosine” d’amore altrui.
Il vero passaggio è sempre dalla dipendenza d’amore all’amore indipendente ,maturo…
Dal rapporto dipendente a quello indipendente o vero amore.
Noor is offline  
Vecchio 26-05-2008, 10.40.45   #3
hava
Ospite abituale
 
Data registrazione: 05-12-2005
Messaggi: 542
Riferimento: Accondiscendenza

Citazione:
Originalmente inviato da Pipoca
Che cosa è l'accondiscendenza?
-
Quali le sue sfumature?

Alcune volte siamo accondiscendenti, ma lo siamo verso gli altri o per noi stessi?

E quanto brucia quel noi stessi?

Il famoso saper dire 'no' ... è veramente così semplice?

C'è nessuno che ha vissuto esperienze personali, in cui si sia trovato a fare i conti sulla natura della propria accondiscendenza?

Accondiscendenza e' in molti casi una forma di rinuncia che spesso non ci soddisfa e che riconosciamo come sintomo di nostra debolezza.
Se la soddisfazione che ne segue non e' reciproca l'accondiscendenza potrebbe generare un senso di vittimizzazione e di rabbia.
Vorrei aver sempre il coraggio e la forza di spirito per prendere le decisioni e dare le risposte che soddisfino gli altri e me stessa.
hava is offline  
Vecchio 26-05-2008, 21.05.39   #4
Pipoca
Ospite abituale
 
Data registrazione: 09-03-2008
Messaggi: 89
Riferimento: Accondiscendenza

Uno strato sottile di disagio, ieri mi sono posta qualche domanda e l'ho riportata qui per avere un confronto.

Il peso dell'accondiscendenza: l'inganno.

Nell'essere accondiscendenti si tradisce noi stessi ed i nostri ideali?

Sì, ma qual è il prezzo?

Sono stata accondiscendente con un collega di lavoro, ma sono stata ingannata.
Ho detto sì, perché pensavo fosse giusto.
Il mio sì è diventato, alla luce dei fatti successivi, un tradimento di un mio profondo ideale.

La risoluzione è irrimediabile, unica strada possibile: denunciare (non legalmente) o meglio fare presente.

Come me, anche altri.

L'animo si scinde in due rabbie differenti.
1 . La rabbia per la propria debolezza e per la propria ingenuità, il tradimento fatto da un essere umano ad un altro essere umano, a prescindere dal grado di conoscenza;
2 . Il tradimento verso il proprio ideale.

Come gestire?

Da una parte l'appiattimento (altri sono stati ingannati e sono stati zitti)... Far parte del branco...
Che visto sotto un altro punto di vista, può essere anche definito la non-azione, i torti verranno ripagati, siedi sulla riva del fiume, il baco e la farfalla eccetera eccetera ... si può chiamare come lo si vuole, in base alla propria cultura, appartenenza o conoscenza eccetera eccetera...

Dall'altra parte emergere dall'intorpidimento, esporsi a rischi annessi e connessi.
Denunciare qualcuno (far presente insomma) che qualcuno ha violato dei principi fondamentali o combattere contro il mulino a vento.

La disillusione: essere convinti della buona fede dell'altro e scoprire invece la malafede.

Come comportarsi oggi? Da persona che protesta o quella che accetta?

Ad alcuni verrebbe da pensare che è semplice: meglio un giorno da leoni che cento da pecora e via dicendo?

Ma l'umiltà allora?

Ma di fronte agli ideali, siamo veramente, ma veramente, ma veramente tutti Gandhi?

Io, personalmente, lo trovo veramente veramente, ma veramente difficile... o meglio: a dirlo no, ma a sentirlo (ascoltare la brutta sensazione, piuttosto che rigirarla) ed a farlo... sì.
Pipoca is offline  

 



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