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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 24-04-2014, 06.41.33   #1
acquario69
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Estasi

oggi desidero scrivere una cosa,che per chissa quale motivo,di tanto in tanto mi si riaffaccia alla memoria,per esprimere liberamente un emozione che ho vissuto già diversi anni fa..cosi e semplicemente..decido quindi di farmi trasportare serenamente dalla corrente del fiume della vita,mi affido ciecamente a lei..
senza dover per una volta trovare chissa quale risposta..mi auguro comunque che possa ricollegarsi a un "eco" interiore di chiunque possa aver provato qualcosa di simile..
ero in vacanza in un paesino incantevole di montagna situato a circa mille metri d'altitudine
mi ero seduto in uno spiazzo davanti casa,la giornata era favolosa,assolata ma fresca e limpida e di fronte a me,un paesaggio bellissimo,colline e valli dai colori vivissimi,ancora più lontane all'orizzonte altre splendide montagne,il cielo blu terso e qualche nuvola bianchissima scorrere lente in apparenza ..un silenzio intorno che in realtà non era silenzio,"non era vuoto ma era pieno",di tanto in tanto un ronzio di qualche ape e il fruscio delle foglie mosse da un dolce venticello..
mi ero appostato li per leggere un libro che mi colpi molto..lo ricordo ancora "una giornata di ivan denisovic di Solženicyn" mi ero fermato un momento dalla lettura,sentivo di dover riflettere e metabolizzare quanto avevo appena letto,così alzai per un attimo lo sguardo al cielo e vidi improvvisamente un uccello,credo fosse un aquila ma non sarei sicuro di questo..so che era maestoso,nonostante la sua lontananza a quell'enorme altezza e ne fui catturato..volteggiava avanti e indietro,a tratti sembrava come se si fermasse ma a un certo punto ha cominciato a salire in maniera per me curiosissima,facendo dei cerchi perfetti,mentre continuava a salire e a salire in quel modo e a diventare sempre più piccolo,fino a scomparire dalla mia vista! (in seguito non sarei più riuscito a rintracciarlo col mio sguardo,trovai la cosa incredibile)
durante questa osservazione ho provato qualcosa di ineffabile,che credo non avviene così spesso..come se non ero più "io"..ma ero quel cielo,quella luce,quelle nuvole e quell'uccello..
acquario69 is offline  
Vecchio 24-04-2014, 07.39.33   #2
arsenio
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Originalmente inviato da acquario69
durante questa osservazione ho provato qualcosa di ineffabile,che credo non avviene così spesso..come se non ero più "io"..ma ero quel cielo,quella luce,quelle nuvole e quell'uccello..


Si tratta del "Sentimento oceanico" con cui Freud inizia "Il disagio della civiltà"
Stato di connessione tra l'individuo e il mondo, sintomo di una conservazione dell'Io primario. Questo sconfina fuori dal Principio di realtà. Vi si insedia la religione stessa, che non verrebbe inclusa tra quelle strategie effettivamente da noi messe in atto per contrastare le nostre sofferenze.

Per continuare il discorso sul piano psicologico a parer mio è necessaria la lettura del saggio di Freud, e relativo commento.

arsenio is offline  
Vecchio 24-04-2014, 09.25.05   #3
kri
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Acquario, è davvero bella questa esperienza. Resta impresa nell'anima come qualcosa che accade, come un'iniziazione da imparare a ripetere a volontà.

Io credo accada quando la mente razionale smette di fare la prepotente e si integra nell'intero essere. Così la coscienza si espande e si apre alla percezione di ciò che è intorno, sotto sopra dentro e fuori.

Cose simili mi sono accadute, una sensazione davvero straordinaria in cui ti rendi conto che non è tutto nella nostra mente e nella nostra carne enel nostro cuore, ma che il mondo esiste, ma è un tutto. Allo stesso tempo ti rendi conto che è vero anche che siamo carne e mente e cuore e le due realtà diventano una sola.. insomma non è facile da spiegare ma è straordinario.

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Vecchio 24-04-2014, 12.42.16   #4
acquario69
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Originalmente inviato da arsenio
Si tratta del "Sentimento oceanico" con cui Freud inizia "Il disagio della civiltà"
Stato di connessione tra l'individuo e il mondo, sintomo di una conservazione dell'Io primario. Questo sconfina fuori dal Principio di realtà. Vi si insedia la religione stessa, che non verrebbe inclusa tra quelle strategie effettivamente da noi messe in atto per contrastare le nostre sofferenze.

Per continuare il discorso sul piano psicologico a parer mio è necessaria la lettura del saggio di Freud, e relativo commento.


Grazie per aver espresso cio che pensi al riguardo.
..non saprei dire se si tratto o meno di un "sentimento oceanico" ma e' qualcosa che va al di la di ogni classificazione e "incasellamento" razionale…ce l'abbiamo tutti e non credo che per continuare il discorso sia necessario freud o chiunque altro…dovremmo solo far cio che sentiamo…purtroppo credo che abbiamo quasi completamente persa questa attitudine,secondo me naturale..
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Vecchio 24-04-2014, 12.53.06   #5
acquario69
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Originalmente inviato da kri
Acquario, è davvero bella questa esperienza. Resta impresa nell'anima come qualcosa che accade, come un'iniziazione da imparare a ripetere a volontà.

Io credo accada quando la mente razionale smette di fare la prepotente e si integra nell'intero essere. Così la coscienza si espande e si apre alla percezione di ciò che è intorno, sotto sopra dentro e fuori.

Cose simili mi sono accadute, una sensazione davvero straordinaria in cui ti rendi conto che non è tutto nella nostra mente e nella nostra carne enel nostro cuore, ma che il mondo esiste, ma è un tutto. Allo stesso tempo ti rendi conto che è vero anche che siamo carne e mente e cuore e le due realtà diventano una sola.. insomma non è facile da spiegare ma è straordinario.


esattamente!…l'eco di cui parlavo ti e' arrivato dentro,chiaro e nitido..
non e' facile da spiegare,del resto pero come hai potuto avvertire da te… vedi,secondo me infatti e' proprio quando cerchiamo a tutti costi di dare una spiegazione che poi non si trova una spiegazione…quando ci liberiamo da tutto questo al contrario diventa tutto "istantaneo"..al di la dello spazio e del tempo mi viene da dire!..purtroppo come potrai capire da te questo "sentire" viene soffocato in tutte le maniere possibili immaginabili,ed e' proprio vero allora che viviamo la famosa eta' del ferro,o kali yuga..un era pesante,senza alcun dubbio…come avere una palla al piede,anziché le ali per volare
ma cosa avremmo mai da perderci dico io..
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Vecchio 24-04-2014, 13.37.09   #6
arsenio
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Originalmente inviato da acquario69
Grazie per aver espresso cio che pensi al riguardo.
..non saprei dire se si tratto o meno di un "sentimento oceanico" ma e' qualcosa che va al di la di ogni classificazione e "incasellamento" razionale…ce l'abbiamo tutti e non credo che per continuare il discorso sia necessario freud o chiunque altro…dovremmo solo far cio che sentiamo…purtroppo credo che abbiamo quasi completamente persa questa attitudine,secondo me naturale..


Certamente per sperimentare questo stato d'estasi arcaico non è necessario Freud! Posso perfino provare un po' di invidia per chi lo ha sperimentato.

Trattandosi di un forum improntato alla psicologia, ritenevo utile, per continuare il discorso, riferirsi forse al primo studioso che ne ha teorizzato le origini.

Premessa a uno stato mistico-religioso che ai credenti può perfino fornire lo scopo della vita,perfezionato in credenza, ma in realtà disatteso nella nostra personale ricerca per lenire i disagi,piccoli e grandi che comporta l'esistenza.

arsenio

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Vecchio 01-09-2014, 22.31.46   #7
Sirviu
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Le esperienze estatiche possono essere vissute in infinite versioni, anch'io ho avuto anche di recente la fortuna di provarne.
In comune hanno la sensazione di beatitudine e di dissoluzione - se così si può dire - della percezione dell'Io che viene come a fondersi con l'universo.
E' uno stato che si può raggiungere attraverso la meditazione, ma anche spontaneamente come nel caso sopra descritto.
Sirviu is offline  

 



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