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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 31-08-2014, 04.03.20   #1
napoleonvanmozart
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Atteggiamento utilitaristico con le persone

Salve.

Vorrei chiedere quali sono secondo voi le motivazioni psicologiche che portano una persona a servirsi degli altri e scartarli quando non più gli sono utili. Sottolineando l'assenza di cattiveria e il fatto che nemmeno quella persona si rende conto di falro, tanto gli è istintivo.
napoleonvanmozart is offline  
Vecchio 31-08-2014, 08.39.18   #2
acquario69
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Riferimento: Atteggiamento utilitaristico con le persone

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Originalmente inviato da napoleonvanmozart
Salve.

Vorrei chiedere quali sono secondo voi le motivazioni psicologiche che portano una persona a servirsi degli altri e scartarli quando non più gli sono utili. Sottolineando l'assenza di cattiveria e il fatto che nemmeno quella persona si rende conto di falro, tanto gli è istintivo.


ciao
ti dico la mia senza pretese..

egocentrismo?
visione al quanto limitata dell'esistenza,solo da un punto di vista più propriamente materialistico?
aver sostituito l'avere all'essere?
essere vittime di un modello culturale appunto utilitaristico?
concepire gli altri non come persone ma come "cose" (strumenti) ?
……….

non saprei..mi chiedo pero se più che istintivo non ci sia più che altro qualcosa di "calcolato"
acquario69 is offline  
Vecchio 31-08-2014, 10.57.29   #3
vanina
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Riferimento: Atteggiamento utilitaristico con le persone

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Originalmente inviato da napoleonvanmozart
Salve.

Vorrei chiedere quali sono secondo voi le motivazioni psicologiche che portano una persona a servirsi degli altri e scartarli quando non più gli sono utili. Sottolineando l'assenza di cattiveria e il fatto che nemmeno quella persona si rende conto di falro, tanto gli è istintivo.


Qualche anno fa avrei formulato questo interrogativo con le stesse parole.
Ho conosciuto e frequentato autentici Mostri in questo senso.
Qualcuno mi era troppo vicino per non farmi porre il problema, e infatti me lo sono posto, e ci ho faticato e studiato da matta.

Non so se sono arrivata a spiegazione solo auto-consolatoria e auto-assolutoria (per aver troppo pazientemente sia subito i Mostri e sia averli visti subire dal mio Prossimo), e per questo con tanto piacere la riporto qui, apertissima a ogni tipo di critica.

La mia spiegazione è attinta dalla Psichiatria : esistono patologie (la borderline in primis) che sono...follemente subdole e difficili da diagnosticare (perchè chi le vive appare addirittura iper-performante rispetto alla media e anche geniale e anche "eccezionale") ma sono patologie ed esistono.

In queste patologie...è proprio che MANCA nella mente di chi le vive la capacità di rappresentarsi l'altro e la di lui sensibilità!

Non è che la sensibilità altrui venga stuprata per scelta consapevole (la quale presupporrebbe l'averla considerata e poi scientemente snobbata) , no no!!!!
E' proprio che il Mostro non è mai stato facultizzato dalla sua natura a ...proprio e soltanto...rappresentarsela!!! !!!
Per lui non esiste l'Altro nè la di lui sensibilità, nel suo alfabeto non esistono, non ci sono mai state, non ci saranno mai, non ci potranno essere mai!!!!
vanina is offline  
Vecchio 31-08-2014, 11.19.32   #4
napoleonvanmozart
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Cosa ne pensi di: visione pessimistica della realtà esistenziale?
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Vecchio 31-08-2014, 11.24.36   #5
vanina
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Riferimento: Atteggiamento utilitaristico con le persone

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Originalmente inviato da acquario69

non saprei..mi chiedo pero se più che istintivo non ci sia più che altro qualcosa di "calcolato"


Sembra "calcolato", Acquario, eppure ....almeno nei casi peggiori di cui ho testimonianza pagata personalmente e a carissimo prezzo... finisci per capire che il "calcolo" (per sè stesso apparentemente perfetto) era sempre un "calcolo" monco dei dati fondamentali, e lo era per la assoluta incapacità di rappresentarseli ab origine!!!!

Il Mostro più grave (e più "istruttivo") che io abbia avuto la disgrazia di avere molto prossimo sembrava vivere genialmente (e con calcoli e modalità relazionali che potevano avere del diabolico) ..fregando il prossimo e per soddisfare esclusivamente la pancia propria e dei suoi figli (che dichiarava di amare al di sopra di tutto).
In quei suoi calcoli mancava, appunto, il dato "Altro che è, esiste, ha desideri aspettative come tutti, ha sensibilità propria".
C'erano tutti i segni che questo dato mancasse, ma ...quando qualcuno è decisamente più intelligente della norma e quando tu che lo osservi dai per ovvio che il primo fattore da considerare nella Relazione Umana sia la sensibilità dell'Altro...se non sei Psichiatra NON immagini che a una persona iper.performante possa mancare la rappresentazione proprio di questo dato essenziale.

Io nel frattempo studiavo materie non mie, per cercare di capire quella carenza di cui non mi facevo capace pur verificandola. E rimanevo anche scettica, perchè la teoria psichiatrica era suggestiva e concludente, ma IO non riuscivo a credere davvero che uno potesse non intuire (almeno intuire) che l'Altro è come lui per sensibilità ed aspettative!!!!

Sai quando ebbi la prova che E' ESATTAMENTE COSI' ?
La ebbi quando tutti i giochi in danno di altri che questa persona aveva imbandito da sempre...esplosero tutti insieme e lo portarono sotto mille processi penali, con il risultato CHIARISSIMO che ....aveva sì fregato mezzo mondo... ma di sicuro aveva fregato se stesso e soprattutto aveva devastato passato presente e futuro dei suoi figli.
Sai quando ne ebbi la prova esatta (e ancora mi turba il ricordo di questa conversazione) ?
Quando , rimasta io l'unica persona (a mia volta fregata da lui, sia chiaro!) con cui lui poteva "essere se stesso".... tutti gli amici e conoscenti che aveva pesantemente fregato...GIUSTAMENTE gli girano le spalle e anche con risentimento, e lui - INCREDIBILE - mi fa TESTUALE "sono distrutto, non mi sarei mai aspettato che amici girassero le spalle in questo modo!".

Ricordo che ero basita nell'ascoltare questo.
Seguirono minuti di silenzio, nei quali ero sbandata dalla enormità detta, e il mio cervello non riusciva neanche a formulare qualcosa che potesse essere diverso da un urlo di disperazione.
Poi riuscii, con tanta fatica, perchè mi sentivo anche scema, ovvia, ridicola, a dire "ma....alla nostra età te lo devo dire io che la "amicizia" e RECIPROCA? Ma quale "amicizia" vai cercando da Gente che ha creduto in te e che oggi sa che gli facevi l'amico per svuotargli il portafoglio??????"

Sai la risposta, Acquario? (immediata e lapidaria)
"vabbè lasciamo perdere: non hai capito neanche tu!"



Che cosa c'era da dover capire, oltre a ciò che lui non capì e non capirà mai, perchè nel suo cervello MANCA la rappresentazione dell'Altro se non come strumento INANIMATO E INSENSIBILE?????????????
vanina is offline  
Vecchio 01-09-2014, 00.18.11   #6
Jacopus
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Riferimento: Atteggiamento utilitaristico con le persone

Schematicamente si potrebbe affrontare la questione in questi termini. L'essere umano vive continuamente fra la Scilla dell'utilitarismo egoistico e il Cariddi della generosità altruistica. Ad essi sono associati altri stati d'animo, come la mancanza d'empatia, la seduttività finalizzata, il possibile uso della violenza o la non percezione di essa come negativa.
Tutti (i cosiddetti normali) siamo stati talvolta utilitaristici e talvolta generosi. Ciò che avviene è che nei casi in cui siamo stati "troppo" utilitaristici allora ci sentiamo in colpa, ci spostiamo sul lato "depressivo" (sano) e ci resettiamo di più sul lato "generosità".
In alcuni questo continuo bilanciamento non avviene e quindi si sbulacca sia dalla parte di Scilla che dalla parte di Cariddi e spesso accade anche che quelli polarizzati nelle due posizioni creano delle magnifiche "folie a deux".
Chi strumentalizza gli altri può aver vissuto due situazioni. Traumatismi psicologici molto gravi oppure un ambiente familiare dove è stato addestrato ad esercitare il modo "legale" questo tipo di approccio all'altro, perché considerato vincente.
Questo secondo tipo di situazione è quella più preoccupante, poichè larghi settori della società moderna (basti pensare alle società finanziarie che investono in borsa), si comportano esattamente in questo modo, capaci di schiacciare intere comunità, se questo è utile al loro tornaconto e alla loro carriera.
Per così dire vi è un aspetto strettamente psicologico del problema (personalità borderline, narcisistiche, anti-sociali) e un aspetto sociologico e le due dimensioni sono anche, a mio avviso, collegate fra di loro.
Jacopus is offline  
Vecchio 10-09-2014, 17.27.51   #7
Socrate78
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Riferimento: Atteggiamento utilitaristico con le persone

Io detesto le persone proprio a causa del fatto che ti usano, se ci pensi la volontà è una forza che rende tutto OGGETTO, anche l'uomo: gli altri ti amano solo nella misura in cui tu sei come una cosa asservita ai loro desideri, ai loro bisogni, proprio come questo computer che in questo momento sto usando, che appunto fa tutto quello che gli ordino, oppure come un giocattolo che serve solo a gratificare l'EGO!. Non esiste nessun uomo che possa qualificarsi come buono, poichè la stessa bontà altro non è se non asservimento all'egoismo dell'altro, che ti strumentalizza e ti usa, è rendersi oggetto. Anche chi consola gli altri lo fa solo per sè stesso e non fa altro che servirsene per il proprio piacere, si autoinganna e basta; tutti poi cercano di cambiarti, di modellarti a proprio piacimento, perchè sono solo dei narcisisti che desiderano rispecchiarsi nell'altro
Io personalmente sono orientato ad impormi sugli altri, perchè vedo in loro la tendenza continua ad usarmi per i loro fini, infatti se assecondo i loro desideri che cosa divento? Divento come un oggetto,mentre se mi impongo (anche in modo aggressivo) affermo la mia personalità e la mia libertà, il non essere un oggetto o un semplice clone dell'altro, e non mi importa se tale atteggiamento mi fa allontanare dagli altri, poichè la vera felicità è qualcosa che hai dentro, tanto meno gli altri ti influenzano meglio è, anzi, devi essere tu ad avere potere ed influenza su di loro.
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Vecchio 11-09-2014, 00.41.48   #8
Jacopus
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Riferimento: Atteggiamento utilitaristico con le persone

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Originalmente inviato da Socrate78
Io detesto le persone proprio a causa del fatto che ti usano, se ci pensi la volontà è una forza che rende tutto OGGETTO, anche l'uomo: gli altri ti amano solo nella misura in cui tu sei come una cosa asservita ai loro desideri.
Non esiste nessun uomo che possa qualificarsi come buono, poichè la stessa bontà altro non è se non asservimento all'egoismo dell'altro, che ti strumentalizza e ti usa, è rendersi oggetto.
Tutti poi cercano di cambiarti, di modellarti a proprio piacimento, perchè sono solo dei narcisisti che desiderano rispecchiarsi nell'altro
Io personalmente sono orientato ad impormi sugli altri, perchè vedo in loro la tendenza continua ad usarmi per i loro fini, infatti se assecondo i loro desideri che cosa divento? Divento come un oggetto,mentre se mi impongo (anche in modo aggressivo) affermo la mia personalità e la mia libertà e non mi importa se tale atteggiamento mi fa allontanare dagli altri, poichè la vera felicità è qualcosa che hai dentro, tanto meno gli altri ti influenzano meglio è, anzi, devi essere tu ad avere potere ed influenza su di loro.

Caro Socrate...ad essere sillogisti la conclusione del tuo intervento potrebbe essere "che odi te stesso", visto che il tuo stile è come quello che detesti. Sembra quasi che orienti il tuo comportamento secondo il vecchio detto: "la miglior difesa è l'attacco" o in modo più erudito "si vis pacem, para bellum".

Non credo che gli esseri umani siano sempre così spietati da considerare gli altri sempre come semplici strumenti da manipolare. Anche il più terribile "Shylock" avrà avuto qualche momento poetico, così come anche "Ghandi" qualche volta avrà strumentalizzato una situazione. Quindi la prima obiezione è di senso comune. Non esiste uno stile così totalitario, anche se esistono tendenze che possono rendere le società più o meno manipolatorie.

Da qualche tempo, da quando cioè è possibile osservare il funzionamento del cervello attraverso la Fmri (Functional magnetic resonance imaging) si è scoperto che vi è un circuito dell'empatia che è più o meno sviluppato e che ci rende più o meno pronti ad entrare in sintonia con il prossimo. Altri studi indicano come la produzione aumentata di cortisolo, provocato ad esempio dalla sindrome post-traumatica da stress, si trasmetta geneticamente (sono state fatte indagini sui figli di coloro che subirono i campi di concentramento).
La seconda obiezione, quindi, è più scientifica. E' ormai provato che non tutti abbiamo lo stesso funzionamento cerebrale e mentale e che pertanto, per i più svariati motivi organici ed ambientali possiamo rispondere in modo molto diverso alle sollecitazioni che ci spingono verso la manipolazione del prossimo.

Terza obiezione. Esiste negli esseri umani una componente che possiamo chiamare in modo rudimentale "senso morale". Il fatto che tu percepisca la realtà in questo modo così crudo è un ulteriore indizio di come questo senso morale si stia offuscando, ma ad ogni modo esiste ed è collegato alla stessa socialità. E' questo senso morale a bloccare i nostri comportamenti più abietti o a cercare di riparare in qualche modo a quei comportamenti, in un successivo momento. Se tutti fossero "strumentali" come dici tu, la società semplicemente smetterebbe di esistere mentre invece siamo ancora qua.
E' un pò come la storia dei porcospini di Shopenhauer, una delle migliori metafore delle società umane.
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Vecchio 11-09-2014, 09.33.14   #9
Socrate78
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Riferimento: Atteggiamento utilitaristico con le persone

Io lo dico chiaramente: Per me NULLA è più ingannevole del cuore, questa è la mia frase preferita! La norma sociale dell'altruismo per me deriva dall'egoismo, perchè tutti, nel proprio intimo e istintivamente, vorrebbero che l'altro fosse una specie di OGGETTO asservito ai propri bisogni, ai propri desideri, è un egoismo strumentale inguaribile, che contraddistingue l'uomo.La volontà è qualcosa che ci rende liberi, ma nel momento in cui noi ci confrontiamo con la volontà dell'altro ecco che egli inevitabilmente desidera piegarci ai suoi bisogni e quindi la risposta autentica non può che essere conflittuale, altrimenti ci degradiamo e ci snaturiamo. Infatti che cosa si chiede all'uomo libero con questo "altruismo"? Ma gli si chiede di diventare OGGETTO, infatti l'altruista non fa altro che "servire" alle esigenze degli altri, come le cose che ogni giorno usiamo ed è anche masochista nell'intimo, perchè gode nel ridursi ad oggetto. Lo diceva anche Nietzsche in "Umano, troppo umano" quando affermava queste parole: "Dove voi vedete le cose ideali (altruismo, solidarietà,ecc.) io vedo cose umane, ahi troppo umane!", quindi per il filosofo è ben evidente come l'uomo sia falso, ingannevole, e come la morale comune derivi da esigenze ben meschine.
Anche il sentimento dell'amore è per me qualcosa di egoistico: ci si innamora del proprio IO in definitiva, perchè l'innamorato vede l'altro solo come uno strumento del proprio benessere, infatti chi ama dice: "Questa persona è mia!", inconsapevolmente la vede come un oggetto, da qui la gelosia, l'esigenza di controllo dell'altro che ne uccide la libertà e anche il masochismo, poichè l'innamorato è felice di assecondare tutti i desideri altrui, ma in questo modo distrugge la sua volontà libera e si nega come persona.
In conclusione per me sono da disprezzare e combattere sia i forti perchè impongono la loro volontà agli altri, sia i miti perchè si riducono a strumenti della volontà altrui, insomma l'uomo è male.
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Vecchio 11-09-2014, 13.58.58   #10
acquario69
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Originalmente inviato da Socrate78
Io lo dico chiaramente: Per me NULLA è più ingannevole del cuore, questa è la mia frase preferita! La norma sociale dell'altruismo per me deriva dall'egoismo, perchè tutti, nel proprio intimo e istintivamente, vorrebbero che l'altro fosse una specie di OGGETTO asservito ai propri bisogni, ai propri desideri, è un egoismo strumentale inguaribile, che contraddistingue l'uomo.La volontà è qualcosa che ci rende liberi, ma nel momento in cui noi ci confrontiamo con la volontà dell'altro ecco che egli inevitabilmente desidera piegarci ai suoi bisogni e quindi la risposta autentica non può che essere conflittuale, altrimenti ci degradiamo e ci snaturiamo. Infatti che cosa si chiede all'uomo libero con questo "altruismo"? Ma gli si chiede di diventare OGGETTO, infatti l'altruista non fa altro che "servire" alle esigenze degli altri, come le cose che ogni giorno usiamo ed è anche masochista nell'intimo, perchè gode nel ridursi ad oggetto. Lo diceva anche Nietzsche in "Umano, troppo umano" quando affermava queste parole: "Dove voi vedete le cose ideali (altruismo, solidarietà,ecc.) io vedo cose umane, ahi troppo umane!", quindi per il filosofo è ben evidente come l'uomo sia falso, ingannevole, e come la morale comune derivi da esigenze ben meschine.
Anche il sentimento dell'amore è per me qualcosa di egoistico: ci si innamora del proprio IO in definitiva, perchè l'innamorato vede l'altro solo come uno strumento del proprio benessere, infatti chi ama dice: "Questa persona è mia!", inconsapevolmente la vede come un oggetto, da qui la gelosia, l'esigenza di controllo dell'altro che ne uccide la libertà e anche il masochismo, poichè l'innamorato è felice di assecondare tutti i desideri altrui, ma in questo modo distrugge la sua volontà libera e si nega come persona.
In conclusione per me sono da disprezzare e combattere sia i forti perchè impongono la loro volontà agli altri, sia i miti perchè si riducono a strumenti della volontà altrui, insomma l'uomo è male.


per quanto possa interessare,molto di quello che dici lo condivido..dietro la facciata del cosiddetto "bene" e' proprio li che agisce più indisturbato il "male"
pero io penso che questo avviene appunto perché si rimane vincolati alle cose umane ("bene" e "male",in definitiva all'io) e la morale lo e' a tutti gli effetti credo,così come allo stesso modo verrebbe concepito l'amore sempre in ambito "umano"…e uno che dice questa persona e' mia e' evidente che non sappia cosa realmente significhi amore,poiché nulla avrebbe a che vederci.
il punto secondo me sta proprio nel trascendere "l'umano",di vedere cioè le cose senza rimanere limitati dalle sue influenze nocive,quali egoismo,superbia ecc…( l'io) perché poi succede che filtriamo tutto e solo attraverso questi.
certo condivido il fatto che bisogna regolarsi di conseguenza,visto e considerato pure cosa ci circonda,e cioè che l'uomo in generale ha una fortissima tendenza a non volersi appunto liberare del proprio IO…
quindi "altro" esiste…a prescindere,sempre e comunque,poiché e' l'unica cosa che non potrà mai esaurirsi e non potrà mai (a differenza) entrare in conflitto
acquario69 is offline  

 



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