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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 27-06-2015, 15.29.17   #1
Aeroplano Italiano
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La mente eletta e la fisicità trascurata

Oddìo, che vuol dire?

Per abitudine culturale siamo portati a stimare l'intelletto più della realtà fisica, di cui pure siamo fatti. L'esperienza mentale concepisce cose grandi e nobili, come la poesia, l'arte, i sentimenti; il fisico no.

Viviamo anche in un'epoca in cui la maggior parte della fatica fisica della vita è stata eliminata e quindi abbiamo più tempo per pensare.
Abbiamo anche studiato di più dei nostri genitori e dei nostri nonni

La nostra esistenza per la gran parte è lo svolgersi di pensieri, a volte ritenendo che la dimensione mentale della realtà sia l'unica possibile. Sappiamo ad esempio che, quando siamo immersi nei pensieri, possiamo percorrere un viale senza accorgerci che gli alberi sono in piena fioritura.

La nostra realtà sensoriale è fatta di colori, forme, suoni, odori, sensazioni tattili, tutte cose che non sono fatte di parole o di ragionamenti: sono come sono. Con quali parole si dice cosa sentiamo toccando un broccato?

Per il benessere io credo che bisogna ricordarsi di vivere anche nella nostra dimensione fisica. Adesso sto digitando queste parole, di cui i miei polpastrelli "capiscono" solo la tastiera, infischiandosene del senso di quello che stanno scrivendo.
Voi mi direte: "si , questo è vero, ma è un po' banale". Beh, proviamo alllora a immaginare un pianista che digita sulla tastiera e ne fa la musica di Mozart. Come vede un pianista di le sue dita? Che effetto gli fa porre le mani sulla tastiera? Mozart ce lo ha nelle mani, non meno che nella testa.
Ok, molti di noi al massimo della manualità, cucinano. Non è come fare la musica del grande artista salisburghese, ma è qualcosa.

La mente può volare, ma ogni tanto bisogna farla atterrare. Io credo che siamo evoluti, colti e tecnologici, ma abbiamo anche bisogno di "regredire" ; tornare cioè indietro a qualche cosa che esiste da molto prima della tecnologia e della cultura: ossia il corpo e i sensi.
In questo senso, la scoperta dell'acqua calda , checché se ne dica, resta sempre importante...

Che ne pensate?
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Vecchio 28-06-2015, 05.37.20   #2
acquario69
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Riferimento: La mente eletta e la fisicità trascurata

Citazione:
Originalmente inviato da Aeroplano Italiano
Oddìo, che vuol dire?

Per abitudine culturale siamo portati a stimare l'intelletto più della realtà fisica, di cui pure siamo fatti. L'esperienza mentale concepisce cose grandi e nobili, come la poesia, l'arte, i sentimenti; il fisico no.

Viviamo anche in un'epoca in cui la maggior parte della fatica fisica della vita è stata eliminata e quindi abbiamo più tempo per pensare.
Abbiamo anche studiato di più dei nostri genitori e dei nostri nonni

La nostra esistenza per la gran parte è lo svolgersi di pensieri, a volte ritenendo che la dimensione mentale della realtà sia l'unica possibile. Sappiamo ad esempio che, quando siamo immersi nei pensieri, possiamo percorrere un viale senza accorgerci che gli alberi sono in piena fioritura.

La nostra realtà sensoriale è fatta di colori, forme, suoni, odori, sensazioni tattili, tutte cose che non sono fatte di parole o di ragionamenti: sono come sono. Con quali parole si dice cosa sentiamo toccando un broccato?

Per il benessere io credo che bisogna ricordarsi di vivere anche nella nostra dimensione fisica. Adesso sto digitando queste parole, di cui i miei polpastrelli "capiscono" solo la tastiera, infischiandosene del senso di quello che stanno scrivendo.
Voi mi direte: "si , questo è vero, ma è un po' banale". Beh, proviamo alllora a immaginare un pianista che digita sulla tastiera e ne fa la musica di Mozart. Come vede un pianista di le sue dita? Che effetto gli fa porre le mani sulla tastiera? Mozart ce lo ha nelle mani, non meno che nella testa.
Ok, molti di noi al massimo della manualità, cucinano. Non è come fare la musica del grande artista salisburghese, ma è qualcosa.

La mente può volare, ma ogni tanto bisogna farla atterrare. Io credo che siamo evoluti, colti e tecnologici, ma abbiamo anche bisogno di "regredire" ; tornare cioè indietro a qualche cosa che esiste da molto prima della tecnologia e della cultura: ossia il corpo e i sensi.
In questo senso, la scoperta dell'acqua calda , checché se ne dica, resta sempre importante...

Che ne pensate?

io penso che la tua osservazione non sia affatto banale
e credo pure che sia evidente come questa tendenza si sia esponenzialmente sviluppata nella direzione da te descritta.
ora non vorrei fare paragoni tramite la sola mia esperienza ma se metto a confronto ad esempio la mia infanzia/adolescenza trovo che vi siano degli abissi in questo senso rispetto alle generazioni successive ed attuali.
io mi ricordo che a casa non ci stavo mai,si giocava all'aperto e ci si muoveva tantissimo,le sensazioni legate al fisico erano vissute pienamente e pero posso dire che queste non solo non erano scollegate con le sensazioni mentali,diciamo così,ma anzi erano molto più vitali ed andavano in perfetta sintonia.
si dira,be ma era anche l'eta stessa che ne consentiva il dispiegarsi e questo può essere anche vero,mi chiedo pero cosa succede al contrario oggi che molti,se non la stragrande maggioranza dei ragazzini,se ne sta chiusa di solito in ambienti chiusi,con pochissimo spazio fisico a loro disposizione e inoltre questo mio paragone lo potrei estendere anche alle eta successive,perché sempre da quello che posso riportare di mio le occasioni per vivere più all'aperto erano decisamente più frequenti,o che gli stessi spazi sono diventati sempre piu ridotti.
direi che in tutto questo il nostro corpo che e' pur sempre collegato alla nostra mente,riceveva dei stimoli che aprivano ad una conoscenza più "globale",poi "unitaria" (più olistica?)..non veniva scissa nettamente come probabilmente accade oggi..anche questo secondo me e' un segno di frammentazione e chiusura,che a partire da un deficit di fisicita non può non coinvolgere anche un deficit di mentalità..inoltre penso che l'esperienza mentale non può appunto distaccarsi dall'esperienza fisica,se ci pensi in fondo la poesia,l'arte.. e' qualcosa che investe tutto il nostro sentire e che questo non credo si possa limitare al solo mentale…prova a pensare ad esempio di stare di fronte ad un tramonto bellissimo,o che ne so,una notte piena di stelle o un paesaggio meraviglioso,dove non solo viene appagata la vista ma anche il resto dei sensi (fisici) e' "li" che nascerebbe l'ispirazione,in quell'armonia totale che la mente si accende nel pieno delle sue facoltà,proprio perché e' in comunione ed unione col creato,e' un espansione e non una chiusura..

Ultima modifica di acquario69 : 28-06-2015 alle ore 07.25.32.
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Vecchio 29-06-2015, 23.28.54   #3
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Bravo! L'esempio della tua infanzia è azzeccato.

Un bambino piccolo lo puoi calare al mattino in 30 cm. d'acqua e riprenderlo (non senza proteste) al tramonto. Stà lì tutto il giorno. Perché? Perché gioca, cioé impara. Impara l'acqua, la sabbia, ma sopratutto il suo corpo. L'apprendimento richiede molto tempo, quindi molto gioco. L'anno dopo è cresciuto e quindi il corpo è già diverso. Andrà dove l'acqua è 50 cm. Ma ci starà tutto il giorno.

Se sono da solo, io in acqua riesco a starci al massimo 20 minuti. Poi mi rompo.

Ci sono gli apprendimenti / gioco per gli adulti. Quando prendiamo la patente, la guida ci diverte da matti. Dopo un anno, la guida non ci dice più nulla; non ci diverte. A volte anzi ci stufa. Allora ci vuole la moto o il motocross, che è un'esperienza sempre nuova.

Per questo una parte di Gardaland è fatta di giochi per adulti.

Forse posso tirare una momentanea conclusione: l'esperienza fisica torna ad essere attraente se contiene una certa dose di apprendimento, dell'ambiente e del corpo. Proprio come per i bambini.

Forse nel bambino prevale la necessità di apprendimento fisico, mentre nell'età adulta prevale l'apprendimento intellettuale. Così mi sembra.
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Vecchio 30-06-2015, 05.28.25   #4
acquario69
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Originalmente inviato da Aeroplano Italiano

Forse posso tirare una momentanea conclusione: l'esperienza fisica torna ad essere attraente se contiene una certa dose di apprendimento, dell'ambiente e del corpo. Proprio come per i bambini.

non so quanto possa essere valido come paragone ma leggendo quanto sopra mi e' venuto da pensare ai vecchi mestieri artigiani di una volta che erano più manuali (più fisici) ma non per questo meno "intellettuali" anzi! in realtà tutte le facoltà dello stesso artigiano erano poi riprodotte fedelmente nell'oggetto creato,che diventava unico nel suo genere,esempio questo di vitalità, perfetta sintonia e integrazione (fisica e mentale..e non solo)
mentre oggi perdendo di fatto quella "fisicita" diventa solo un prodotto di serie,una omologazione che investe per intero la stessa persona,diventando lui stesso ingranaggio meccanico

Citazione:
Forse nel bambino prevale la necessità di apprendimento fisico, mentre nell'età adulta prevale l'apprendimento intellettuale. Così mi sembra.

credo anch'io,pero penso pure che vi sia stato nel tempo uno scollamento esagerato di questi due tendenze…e' una considerazione che avrei fatto anche all'inizio e forse può essere uno dei tanti aspetti di questa discussione.
mettevo appunto in risalto di come a paragone di quando ero bambino io le esperienze fisiche erano predominanti,mentre da quello che mi sembra oggi non e' più così ma non solo per i bambini,poiché tra l'altro lo spazio fisico si sarebbe sensibilmente ridotto (da un ambiente chiuso,finiamo per trasferirci a un altro altrettanto chiuso, "ufficio-macchina-casa" …io la reputo una perdita,perché poi verrebbe a mancare quel "contatto" col reale che sempre secondo me non può non avere effetti su una comprensione più complessiva e "sensibile" delle cose.
altro esempio,forse esagerato,forse banale..
succede che se chiedi a un bambino dove possono trovare una mela finiscono che ti rispondono al supermercato,perché magari se gli sarà capitato pure di leggerlo in un libro non sarà mai sufficiente per introiettarlo nella sua esperienza più tangibile..e cosa potrà arrivare a pensare da grande,quale tipo di sensibilità potrà mai sviluppare (o non sviluppare affatto) attraverso questa sconnessione?
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Vecchio 30-06-2015, 13.42.05   #5
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Originalmente inviato da acquario69
non so quanto possa essere valido come paragone ma leggendo quanto sopra mi e' venuto da pensare ai vecchi mestieri artigiani di una volta che erano più manuali (più fisici) ma non per questo meno "intellettuali" anzi!


Anche qui hai fatto un bel paragone. Che per me vuol dire due cose:

la prima correge un po' il tiro: il mestiere artigiano è ben meno intellettuale che manuale. L'artigiano lavora direttamente i pezzi , basandosi sulla sua esperienza, sulla manualità. Ancor oggi gli artigani non usano i disegni. L'artigiano un tempo apprendeva dai genitori e dai nonni lo stesso mestiere. Questa era l'unica scuola. Va detto che uno scalpellino conosce il 3D quanto un computer e forse di più, perché lavora il pezzo al vero, con il materiale vero, la consistenza, il peso, ecc...
Un capitello corinzio è compleso, tra fogliame e volute, ma è perfetto e gli altri sono identici.

Secnda considerazione: il lavoro manuale sposta il nostro baricentro dalla testa , più verso le mani.

c'è un'altra differenza: la mente può modellare i pensieri come vuole, gli oggetti in lavorazione, invece, impongono dei limiti fisici e delle procedure che devono seguire un ordine obbligato. E questo aiuta a distogliere la mente dai suoi vagabondaggi. Il lavoro artigianale richiede concentrazione (se non altro perché una martellata su un dito fa maluccio...)

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Vecchio 05-07-2015, 00.37.14   #6
iano
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Riferimento: La mente eletta e la fisicità trascurata

Penso che senza queste mani non avremmo questa mente.
Pensare con le mani e afferrare con la mente,detto in modo sintetico.
Ciao,Sebastiano.
iano is offline  

 



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