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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 28-10-2003, 16.41.03   #1
Fragola
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Data registrazione: 09-05-2002
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Cuore di mamma lo sa

Volutamente provocatorio

Documentario televisivo.
Africa. Savana.
Il tutto è ambientato in qualche parco, non so quale. Ero distratta, all’inizio.
Adoro i documentari sugli animali ma questo si preannunciava pieno di luoghi comuni su mamme e cuccioli e io, sinceramente, reggo poco queste smelensaggini.
Africa. Savana. Una leonessa.
Improvvisamente qualcosa attira la mia attenzione. La leonessa sta dormendo accoccolata vicina ad un cucciolo di orice. E’ noto che le leonesse adorano gli orici, soprattutto i cuccioli, quando sono morti, sanguinolenti e polposi.
Questa invece lo lecca, lo accudisce, lo coccola. Dio mio, che scena commuovente!
Mamma Orice si avvicina per cercare di richiamare il suo piccolo e lui vorrebbe proprio raggiungerla ma la leonessa esegue una accurata manovra di accerchiamento. E’ bravissima. E’ il suo mestiere allontanare i piccoli di antilope dalla protezione della madre e del branco. Ma non se lo mangia. Rimane con lui, non si allontana mai. Sembra davvero una mammina premurosissima.
La voce fuori campo racconta che la leonessa è rimasta accanto al suo cucciolo adottato per qualche giorno, fino a che, spinta dalla fame, si è allontanata per cacciare. Il piccolo è sopravvissuto pochi minuti: altre leonesse lo hanno avvicinato senza nessuna fatica e … ovviamente lo hanno sbranato.
La leonessa ha catturato un altro orice e lo ha adottato.
Naturalmente la storia si è ripetuta.
Poi un altro.
L’etologa presente in studio non sa dare spiegazioni sul comportamento anomalo dell’animale. Istinto materno, pare.
“Amore materno?” propone la conduttrice.
“Se non ci facessero credere che l’amore materno è istintivo, quanta sofferenza in meno ci sarebbe al mondo!”
Questa frase l’ho scritta io sollevando, all’epoca, un coro di dissensi.
La riscrivo. E la scriverò ogni volta che se ne presenterà l’occasione. E la scriverò ogni volta che vedrò una leonessa spingere per la strada il passeggino con dentro il suo piccolo orice votato a morte certa. Morte dell’anima.
Purtroppo non mi è mai successo, mai, di sentire una madre raccontare di come ha imparato ad amare suo figlio. Perché l’amore, in tutte le sue forme, se è amore, si impara con grande fatica, passo dopo passo. Giorno dopo giorno. Perché i figli non sono fatti per gratificare i nostri desideri. Perché sono assurdamente poche le volte un cui ci chiediamo cosa è veramente meglio per loro.
Perché li mettiamo al mondo con lo stesso sentimento che guida la leonessa: possederli, soddisfare l’istinto materno o, peggio, incarnare il ruolo che la società ci impone. Perché una donna non è completa se non è madre.
E poi ci crediamo, l’amore materno è istintivo. Tutte le madri amano i loro figli. Quindi la prima cosa che ci viene in mente di fare è certamente ciò che è meglio per loro. E mai, mai ammetteremmo il momento di odio puro, in cui non ce la facciamo proprio più a far fronte da sole a tutte le richieste dei nostri adorati cuccioli. E’ amore!
Cuore di mamma lo sa.
No! Cuore di mamma è una leonessa crudele che vota alla morte un’antilope per fingere di amarla.
Fragola is offline  
Vecchio 28-10-2003, 17.19.30   #2
Laurablu
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Messaggi: 84
Argomento interessante fragola, l'istinto materno. Ritengo che sia forte, viscerale, per la maggior parte delle donne almeno, la voglia di fare un figlio. Si, proprio di farlo, fisicamente, i maschi non possono ovviamente capire, tutta l'esistenza femminile è segnata dalla maternità vera o presunta, non si scappa. Io ho sempre voluto avere un bambino, da subito, da quando avevo 15 anni, invidiavo chi lo aveva, naturalmente non l'ho fatto cosi presto. Avevo proprio voglia di sentimerlo in pancia, di vederlo uscire, di pensare a come sarebbe stato. Il padre non aveva importanza. Saremmo stati io e lui, innamorati per sempre. Diverso è il dopo...non te lo spiegano...l'istinto non è cosi naturale, spesso superimposto l'accudimento del neonato, da nonne, zie, amiche, tutte pronte a farti sentire in colpa per un nonnulla ed in qualche caso a fare uscire la madre fuori di testa. La mamma ed il bambino sono diversi dagli altri, da tutti, sono unici, la base stessa della vita. E niente e nessuno li potrà uguagliare.
La leonessa probabilmente aveva solo un istinto un po' distorto, ognuno protegge i cuccioli della propria specie.
Laurablu is offline  
Vecchio 28-10-2003, 17.39.18   #3
Paola
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Data registrazione: 19-03-2003
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E' indubbiamente un comportamento anomalo..in apparenza...o forse nn in apparenza....nn so....
Sai Fragola, il rischio è di cadere davvero in luoghi comuni e in generalizzazioni che lasciano soltanto il tempo che trovano....
Il fatto è che siamo tutti figli e psichicamente parlando, è davvero innaturale riuscire a pensare che chi ci mette al mondo sia anche un ipotetico nostro aguzzino...
Poi, i fatti ...aldilà dei "rigonfiamenti" di cronaca....ci costringono a spogliarci dell'ideale perfetto di amore-di-mamma.... Mamme che si fa fatica a chiamare ancora così....mamme che lo sono soltanto perchè hanno partorito una creatura....

io non sono ancora mamma...sono solo figlia....sorte ha voluto, per fortuna, che capitassi tra le braccia amorevoli di una donna che, pur con tanti errori, il suo amore non me lo ha mai negato...sarà questa esperienza di amorevolezza che non mi permette di fare di tutta l'erba un fascio?
Ho conosciuto parecchie "anti-mamme" ....
Cosa dirti Fragola? E' un dato di fatto che senza una madre i cuccioli muioiono, è un dato di fatto che nella specie umana siano imperfette....anche aberranti.....E' tanto difficile accettare che la madre non solo solo solo amore? Si lo è....è una consapevolezza che acquisiamo duramente e faticosamente....ma questo non fa di lei un mostro per le sue creature....anche quando un mostro lo è davvero.....
Paola is offline  
Vecchio 28-10-2003, 17.56.36   #4
Sngniaus
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Mamma Fragola

è il titolo di una canzone cantata da Fiorella Mannoia. E penso che questa sola canzone dica molto più di torrenti di parole riguardo al tuo "cuore di mamma" (..... perchè una madre sa essere anche crudele giustificandosi con l'amore materno...)

No, quello che la leonessa provava per il cucciolo era ben altro. Purtroppo non ho visto quel documentario e tu non hai scritto a proposito di esso se la stessa leonessa avesse mai avuto figli.
Ebbene, ammesso che la leonessa non abbia mai potuto avere cuccioli se ne deduce che essa fosse sterile, indi per cui il suo atteggiamento lo si potrebbe definire un "accudimento isterico" (pure questo ha il copyraight ;-) ) che sarebbe un processo evolutivo della "gravidanza isterica". (Parlo di processo evolutivo e chiamo ad esempio pubertà-adolescenza... considerando bene che i casi sono differenti...non so se così, con sintetissime parole, riesco a rendermi chiara...).
La leonessa in questione non poteva prendersi a prole i cuccioli delle altre leonesse in quanto le leonesse sono madri molto apprensive e autorevoli nonché particolarmente dedite alla proprio prole e x questo non avrebbero mai permesso a un'altra leonessa di accudire nemmeno uno dei loro cuccioli.
La leonessa in questione anche nel caso in cui avesse avuto dei cuccioli ciò che l'avrebbe portata ad allontanarsi dalla sua prole per accudire un cucciolo (catturato) di una specie di cui si nutre sarebbe il risultato di una crisi psicologica di natura puramente neurologica e non propriamente psichica (è come se un cuculo si mettesse ad allevare la sua prole. Ma questo lo riprenderò + avanti), e, in considerazione, della sua natura di predatore non avrebbe mai potuto portare quel cucciolo in mezzo ai suoi perché sapeva perfettamente (e istintivamente aggiungerei) che sarebbe stato un gesto al di fuori degli schemi naturali. (Vorrei far notare che la concezione di "schema naturale" negli animali è differente dal nostro.).
La stessa quindi non a caso sceglie quel cucciolo, si ritiene oltretutto una madre migliore di quella naturale del piccolo, proprio perché se ne prende cura in base al suo concetto naturale e istintivo di madre. Il piccolo si può ben capire che non ha problemi di alimentazione essendo un erbivoro mentre la sua madre adottiva ne ha essendo un carnivoro e per nutrirsi è costretta a lasciarlo da solo. Lei stessa è da sola, non potendo portarlo in mezzo a suoi "eventuali" cuccioli (come sopra accennato)benchè meno può permettersi di portarlo in mezzo al branco... per non lasciarlo solo... affinchè qualcuno lo protegga in sua assenza...
Ma ovviamente, una volta da solo, inerme, diventa preda. Le leonesse hanno un grande senso di rispetto tra di loro e anche se qualche leonessa l'avesse vista accudire il piccolo erbivoro non concependo il gesto di questa loro compagna e per loro natura di predatori non si è giustamente tirata indietro di fronte alla possibilità di una preda così facile.
Ma tu stessa hai fatto notare come la leonessa in questione, di fronte alla "sparizione" del "suo" piccolo andasse a cercare un altro che lo sostituisse. Questo atteggiamento ricorda molto quello della Vespa Vasaia (se non ricordo male il nome). Essa costruisce con saliva e terra una sorta di vaso dove depone il suo uovo, poi va a cercare la larva di un insetto, la addormenta iniettandole del veleno (non mortale quindi) e la depone dentro il vaso affinchè il suo piccolo abbia di che nutrirsi dopo la schiusa e durante il suo primo sviluppo, poi controlla che tutto sia a posto prima di chiudere l'entrata. Da un esperimento effettuato, nel momento in cui la vespa depone la larva di insetto e controlla che fuori sia tutto a posto viene sotratta la larva, la vespa torna dentro il vaso x assicurarsi che anche dentro di esso stia tutto al suo posto e non trovandovi la larva ne va a cercare un'altra, e così via discorrendo per tutte le volte che le toglievano la larva da dentro il suo vaso. Questo esperimento era atto a dimostrare l'esistenza della "memoria genetica". Gli insetti passano la loro vita utilizzando unicamente la "memoria genetica" ovvero fanno ciò devono fare unicamente xché i loro gesti sono trasmessi geneticamente e non hanno pertanto una "memoria acquisita". Gli esseri + evoluti hanno entrambe le memorie ma utilizzano prevalentemente la "memoria acquisita" (in base anche al tipo di evoluzione, gli esseri umani ad esempio).
Indi per cui io prima mi riferivo a un disfunzionamento puramente neurologico dato il suo comportamento verso il piccolo scomparso (in particolare) tipico di un individuo che utilizzi prevalentemente una "memoria genetica" (da qui l'esempio della Vespa per farmi capire).


Quindi, si tratta davvero di amore? Si può, alla luce di questo ragionamento, definirlo ancora tale?
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Vecchio 28-10-2003, 22.01.51   #5
Sngniaus
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Errata Corrige

Ho parlato di "accudimento isterico" ma il termine non è propriamente adatto in quanto la leonessa non agisce con isterismo come nel caso della "gravidanza isterica", quindi il termine esatto dovrebbe essere "accudimento apprensivo";

Ho parlato di "processo evolutivo" ed ho preso ad esempio "pubertà-adolescenza" ma rileggendolo mi sono resa conto di non essere stata molto chiara, o forse la terminologia da me utilizzata non è corretta ( ? ).
Comunque intentevo dire che laddove l'adolescenza è un "processo evolutivo" della pubertà, ovvero una condizione di crescita naturale nella vita di un individuo, di contro l'"accudimento apprensivo" è una condizione di crescita naturale della "gravidanza isterica" per quanto riguarda questo tipo di condizione;

Ho scritto che la Vespa Vasaia addormenta la preda (ma possono essere anche più di una) ma il termine esatto è paralizza.

Ho scritto a un certo punto: Questo esperimento era atto a dimostrare l'esistenza della "memoria genetica".
In realtà l'esperimento di togliere la larva dal nido per vedere la reazione immutabile della vespa che ogni volta che veniva privata della preda ne andava a cercare un'altra non era atto a <<dimostrare l'esistenza>> della "memoria genetica" bensì a dimostrare il funzionamento della stessa;

Poi, volevo permettermi un appunto riguardo alla tua frase: “Se non ci facessero credere che l’amore materno è istintivo, quanta sofferenza in meno ci sarebbe al mondo!”
(soprattutto xché dici di aver sollevato dissensi con essa): l'amore non è istinto è un'emozione. L'istinto ci spinge a sopravvivere, a nutrirci, a trovare riparo, ad accoppiarci, l'istinto è tutto ciò che è biologico, ovvero tutto ciò che è nella nostra natura ed indole di esseri viventi anzitutto, e che io la inserirei in una parte della "memoria genetica" (variabili di specie in specie), inserendola in quella che comunemente viene definita "la parte primitiva del nostro cervello". Mentre le emozioni sono ciò che scaturisce in noi quando viviamo determinate situazioni e riflessioni di esse (siamo animali pensanti) e sono determinate soprattutto da una "memoria acquisita"; o, per meglio dire, io le inserirei, per differenza, in una parte della "memoria acquisita" dato che ogni esperienza scaturisce in noi delle emozioni e degli atteggiamenti (variabili di persona in persona); e le emozioni non sono altre che amore, tristezza, rabbia, odio, etc.
Quindi, alla luce di questa mia analisi non trovo motivo di disserrire con la tua frase. ;-)

Purtroppo la mia risposta l'ho dovuta scrivere a tratti nell'arco di quasi un'ora, x questo motivo alcune cose le ho saltate e ho commesso alcuni errori che qui, e ora, con più calma, ho potuto correggere, e forse il discorso può non apparire precisamente lineare. Me ne scuso.
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Vecchio 29-10-2003, 13.41.03   #6
freedom
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Cuore di mamma?

Ah mie care amiche come è cambiato il maschio e voi non ve ne accorgete!!!!!

Ieri sera ho addormentato il mio cucciolo a suon di baci: non volevo addormentarlo ma dopo il 50esimo o 60esimo dolcissimo, languido, immensamente innamorato bacio il bimbetto (2 anni e 1/2) si è addormentato...... e io, non ancora pago, ho continuato a guardare il suo viso, le sue gambine, i suoi braccini e mi sono detto: "ma quando mai ho amato così in vita mia?"

E se ripenso a 9 anni fa quando ero sposato con la donna più bella del mondo (sarò anche stato innamorato perso ma lei era identica a Audrey Hepburn) e quando la lasciai poichè lei non voleva saperne di fare dei figli allora credo che l'istinto paterno non sia da sottovalutare.........pensate che mi sentii anche un pò *******: come si fa a lasciare una donna che ami per questo motivo!?! Non sono mica animali da riproduzione diceva la mia coscienza! E' così che sai amare? Sei un uomo che vuole sfruttare la femmina. La cosa più importante è amare lei che vedi non un futuro figlio che non sai neanche........

Eppure oggi so che non avevo scelta: glielo avrei rinfacciato tutta la vita perchè il mio istinto paterno era diventato potente come quello di un uomo affamato da settimane, mesi. Inarrestabile.

E oggi, quando guardo negli occhi il mio bimbo, e so che morirei per lui o farei qualsiasi cosa per il suo bene non mi pongo nemmeno problemi etici: sbaglierò ma il mio istinto paterno mi farebbe rinunciare a qualsiasi cosa!!!!!!

PERSINO ALL'INCONTRO CON DIO O QUELLO CHE CREDO ESSERE DIO.

Può bastare mie care mamme?
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Vecchio 29-10-2003, 14.17.52   #7
Paola
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istinto paterno....

mi fa un gran effetto leggere il tuo post perchè non conosco nessun uomo che potrebbe dire quanto hai scritto..anzi ...scappano e spariscono proprio do fronte a tale lontanissima eventualità.....
in effetti è un punto di vista altrettanto importante...troppo spesso, nonostante i numerosi e plateali cambiamenti, ignorato...forse perchè siete troppo pochi...la maggioranza pare comporsi di uomini che sono lontani dal sentire o interrogarsi su questo istinto.
Paola is offline  
Vecchio 29-10-2003, 14.36.05   #8
Sngniaus
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Per freedom



può bastare mio caro papà?? .... eheheheheh

Scherzo.
Per quanto riguarda me ho fatto tutt'altro tipo di riflessione. Non ho fatto alcuna distinzione tra mamme e papà (tra donna e uomo) perchè l'amore è qualcosa, una forza, un energia, un'emozione, che và e stà al di sopra del sesso dell'individuo che la prova. E ne sono fermamente convinta. L'amore puro, disinteressato è un energia incredibile da sola e lo è ancora di più se indirizzata verso qualcuno.
Quindi io, non leggo solo il tuo amore verso tuo figlio in quanto tale ma, permettimi, leggo anche il tuo volere un figlio ad ogni costo non tanto come un desiderio di amare (visto che amavi già follemente quella donna bellissima) quanto come una tua necessità di importi come individuo, come uomo (nella società..?) attraverso un figlio, una predominanza dei tuoi geni e del tuo essere. Mentre di contro la tua ragazza (quella bellissima) aveva un rifiuto della sua maternità, quasi un blocco di fronte alla necessità che ha un figlio di essere amato di un amore che stà sopra a tutto, quindi di aprirsi e donarsi in questo senso.

Con questo non voglio dire che io non condivida la tua opinione di padre in quanto tali opinioni dimostrano che finchè c'è chi ha voglia di amare viva è la speranza di un mondo migliore

Spero che tu non ti offenda, la mia è una semplice analisi non è assolutamente una critica. Un'analisi inerente comunque al tema "cuore di mamma...e di papà" ampliandolo però all'individuo dati gli ultimi sviluppi


Sngniaus is offline  
Vecchio 29-10-2003, 14.43.31   #9
Sngniaus
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Per Paola

Difatti dimostra anche come si vadano rendendo sempre più responsabili e consci di quale enorme perdita sarebbe il fuggire di fronte a una tenerezza tanto inerme da saperti colmare (anche se implica un'enorme responsabilità)
Sngniaus is offline  
Vecchio 29-10-2003, 18.08.36   #10
Laurablu
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Ed io voglio tornare al discorso fisico della maternità. Si proprio quello, io che ho preso la pillola per anni, ma ai figli non ho rinunciato. Quella fisicità femminile ed unica che i maschi giustamente ci invidiano, per forza nessuna scoperta li porterà mai a partorire, questo rimandare a sempre piu' tardi e..ne ho conosciute di donne...soffocate...imbalsamat e..paludate...mi deformo, ingrasso (io ho sempre mantenuto lo stesso peso), m'imbruttisco, poi mi rifaccio le tette. Ma vaffanculo....teniamoci strette la nostra maternità, meravigliosa, siamo noi da sole come dee in cima alla montagna, che vogliono toglierci anche quella.
Laurablu is offline  

 



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