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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 09-03-2004, 00.55.38   #1
nicola185
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Lightbulb lettera

Vorrei riportare all'attenzione di tutti una lettera riportata da il libro "Cuore di Mostro" di Maria Rita Parsi. E' la testimonaianza di una signora che fà volontariato.

" Io invidio i mostri. Invidio quelli che voi chiamate mostri. Loro, almeno, hanno potuto agire l'odio che hanno provato. Io, invece, ho dovuto sempre reprimerlo; sono dovuta diventare buona. Così brava e comprensivae umana e perfetta che, nella vita, ho perfino giustificato i miei orribili genitori. Ho giustificato le loro azioni violente e umilianti. Li ho salvati dall'Inferno e mi ci sono cacciata. Ho provato più compassione per loro che per me stessa. Sono stata orfana di genitori viventi, madre senza mai diventarlo, pietosa nei confronti del delinquere altrui. E mai mi è venuto cuore di giudicare nessuno. Poichè io, tra le altre dannazioni, conosco la dannazione del mio cuore. Fino in fondo. Conosco il mio cuore segreto, gonfio di odio e paura. Il mio cuore amico dell'Ombra. Il mio cuore disposto a comprendere ogni umano orrore ed errore per la consapevolezza del pericolo che il mio personale Abisso rappresenta. Il mio cuore, amaro e angosciato, che sbaglia quando batte il ritmo di una vita che non voglio. Di una vita che non ho chiesto nè di vivere nè di amare.
Io allora frequento i mostri per conoscermi, per delegare loro l'orrore che ho dentro; per educarmi a ridimensionare, a sopportare, ad analizzare, a comprendere, a gestire anche l'incapacità altrui che li ha resi folli. Soprattutto, nelmomento in cui quell'incapacità si è fusa con la già ammalata predisposizione del loro "Destino" e li ha spinti a provocarsi e a provocare il danno estremo. Così, io sono come quella bella signora parigina, educata a essere un giglio dell'integralismo religioso, la quale aveva fatto voto di castità e non si era mai nè sposata nè fatta suora: Aveva però scelto di assistere le prostitute per redimerle. Come io non ho mai agito il mio odio così lei mai si è abbandonata al piacere sessuale più trasgressivo e laido. Insieme, però, abbiamo realizzato i nostri istinti repressi, agisto i nostri impulsi più segreti, dato spazio attenzione ed ascolto alla nostra parte peggiore, scovandola negli occhi, nelle parole, nelle storie di mostri e prostitute. L'abbiamo fatto per interposta persona. I mostri e le prostitute sono stati il nostro circo personale. E hanno perfino creduto che io fossi buona e la parigina una santa donna. Sì, io sono buona, ma il mio odio è la sola cosa vera di me. sì, lei è pura, ma la prostituzione è la sola aspirazione che la abbia mai fatta sentire viva. Così, la "gente per bene" ha bisogno dei mostri per agire il male che ha dentro, per trovare qualcuno o qualcosa che lo simboleggi e lo rappresenti "fuori di sé" e dal quale sentirsi attratta e/o fuggire. Così il mondo ha bisogno dei mostri per rappresentarsi e rivelarsi interamente a se stesso, per trovare nel Male la volontà di fare il Bene. Il Paradiso è fatto del calore dell'Inferno.
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Vecchio 09-03-2004, 23.28.02   #2
webmaster
Ivo Nardi
 
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Riporto alla luce questa discussione proposta da nicola185 rimasta nascosta per problemi tecnici ora risolti.
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Vecchio 10-03-2004, 19.33.59   #3
nicola185
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Question

Molti leggono nessuno risponde. Mi basterebbe semplicemente sentitre il parere di altri di voi rispetto a quanto rip
ortato sulla lettera. Un salutone a tutti.
Ciao Nicola
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Vecchio 10-03-2004, 21.18.47   #4
dana
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ciao Nicola, ho letto anch'io il libro Cuore di mostro.
Ricordo questa testimonianza per la sofferenza enorme che traspare, un dolore non superato che ha avvolto tutta questa vita. E' come vivere i sentimenti, in questo caso l'odio, per interposta persona: mi spiace, posso capire, ma non mi sembra un modo sano di superare il dolore.
So che dentro di noi c'è sia il Bene sia il Male, abbiamo bisogno di entrambi per prendere atto della nostra fragilità umana.

"il mio odio è la sola cosa vera di me"
è un grumo di dolore che non è ancora stato superato, che copre tutto il resto. A volte si avrebbe bisogno di un aiuto esterno, di una mano tesa che ci aiuti a fare il primo passo, ma spesso questo aiuto necessario non c'è.

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Vecchio 12-03-2004, 21.31.59   #5
anima mia
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Leggendo questo passo mi è venuto in mente che chissà quante persone che non immaginiamo proprio,portano dentro di loro questi sentimenti così radicati......così forti..... tali da essere la spiegazione di molti loro comportamenti che a prima vista sembrano incomprensibili.Non so se sono stata chiara ....forse un pò contorta...
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Vecchio 15-03-2004, 23.51.43   #6
nicola185
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Alcuni questi comportamenti li esternano, facendo dei danni di solito, altri li canalizzano per fare del bene, come la signora che ha scritto la lettera, altri ancora li chiudono nella cassaforte della loro anima correndo però l'eterno pericolo che prima o poi qualcuno trovi la combinazione segreta e li faccia uscire tutti insieme. Nicola
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Vecchio 16-03-2004, 20.31.31   #7
rodi
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Io vedo l'immenso dolore della persona che scrive la lettera, reso ancora più grande dal fatto di averlo chiuso dentro di se, non superato, non fatto mai defluire... fino a diventare un bubbone enorme.
Dolore che diventa allora gestibile solo vivendo a dolori simili al proprio, in situazioni che vedo come angoscianti per tutte e due le parti.
Dolori che possono entrare in risonanza tra di loro producendo ancora più malessere, come se le persone a cui si fa volontariato non avessero già dei bei casini propri, come se potessero assorbire anche quelle di chi, in teoria, dovrebbe aiutarli.

Pur avendo il massimo rispetto per qualsiasi forma di dolore, sono queste le testimonianze che mi rendono scettica verso quel volontariato fatto più per aiutar noi stessi che l'altro.

rodi is offline  
Vecchio 16-03-2004, 21.41.46   #8
nicola185
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E la consapevolezza di se che salva questa signora e le persone allle quali offre il suo aiuto. Sarebbe di danno a se e ad altri solo se fosse realmente convinta di essere buona. Il mondo è pieno di volontari inconsapevoli della loro sofferenza personale e convinti di essere degli autentici altruisti. Questa signora ricambia l'odio subito con l'amore sapendo bene che il suo amore non è altro che la giusta canalizzazione dell'odio che ha dentro. Pensa a coloro che l'odio per una violenza subita e rimossa lo scaricano su altre nuove vittime. I pedofili per esempio sono nel 99% dei casi stati vittime da bimbi di abusi sessuali e non ne hanno spesso alcun ricordo. Però provano un odio incomprensibile anche ai loro occhi per i bimbi. Ma ci sono anche ex bimbi violati, oggi uomini, che grazie all'elaborazione del proprio dolore si "vendicano" dei loro carnefici, non mietendo nuove vittime, ma portando amore autentico, quello che conosce la parola PERDONO, a bimbi altrettanto sofferenti.
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Vecchio 17-03-2004, 08.04.11   #9
anima mia
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Non so fino a che punto dall ' odio si possa generare amore......secondo me essendo un sentimento di reazione non può essere vero . duraturo e sincero ma solo momentaneo .Prima o poi il sentimento di base verrà fuori ,perchè tutto riemerge ,nel modo più inaspettato ... Secondo me solo dall'amore si può generare amore .
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Vecchio 17-03-2004, 17.41.27   #10
nicola185
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La grandezza dell'amore sta proprio in questa sua caratteristica. Può nascere da qualsiasi sentimento odio compreso. L'odio invece nasce solo dal''odio stesso. Ma ti ripeto solo chi ha compreso i motivi dell'odio che si sente dentro può essere in grado di trovare spazio per il perdono. E nel momento che si perdona l'odio automaticamente cessa anche nei confronti dei nostri pegggiori nemici. E nel momento in cui cessa allora, solo allora nasce l'amore.
nicola185 is offline  

 



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