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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 03-01-2005, 12.46.05   #1
Agora
Ospite abituale
 
Data registrazione: 23-01-2004
Messaggi: 278
Educazione infantile

Ciao a tutti.
Recentemente ho avuto una discussione con un mio amico circa il ruolo della donna e dell'uomo nell'educazione infantile.
Egli afferma che la madre sovrintende più allo sviluppo affettivo nell'educazione, mentre il padre rappresenbta l'autorità, la regola. Inoltre il periodo "cruciale" nell'apprendimento (affettivo?) va da 1 a 5 anni, e in questo lasso di tempo il figlio è più a contatto con la madre, mentre il padre subentrerebbe in un secondo momento. Pertanto - conclude questo mio amico - se qualcosa non va nel comportamento infantile, la "colpa" (ovvero la maggiore responsabilità) è della donna, perchè passato il suddetto periodo le cose difficilmente si possono riaddrizzare.
Questo mio amico non è un professionista, ma è abbastanza informato sull'argomento (non so quali sono le sue fonti d'informazione). Neanch'io sono un addetto ai lavori, ma questa cosa mi ha lasciato un po' perplesso. Voi cosa ne pensate?

Ciao.
Agorà.
Agora is offline  
Vecchio 03-01-2005, 13.50.46   #2
Knacker
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Data registrazione: 26-12-2003
Messaggi: 375
Il ruolo di entrambi i genitori è importante.
Non è affatto vero che sempre il padre rappresenti l'autorità e la madre l'aspetto affettivo! E non è detto che la madre stia a contatto col figlio nei primi anni e il padre solo in un secondo momento.
Se qualcosa non va nel comportamento del bambino, la colpa oltre che del bambino è di entrambi i genitori, così come i meriti.
Knacker is offline  
Vecchio 03-01-2005, 14.00.30   #3
Fragola
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Data registrazione: 09-05-2002
Messaggi: 2,913
Re: Educazione infantile

Citazione:
Messaggio originale inviato da Agora
Ciao a tutti.
Recentemente ho avuto una discussione con un mio amico circa il ruolo della donna e dell'uomo nell'educazione infantile.
Egli afferma che la madre sovrintende più allo sviluppo affettivo nell'educazione, mentre il padre rappresenbta l'autorità, la regola. Inoltre il periodo "cruciale" nell'apprendimento (affettivo?) va da 1 a 5 anni, e in questo lasso di tempo il figlio è più a contatto con la madre, mentre il padre subentrerebbe in un secondo momento. Pertanto - conclude questo mio amico - se qualcosa non va nel comportamento infantile, la "colpa" (ovvero la maggiore responsabilità) è della donna, perchè passato il suddetto periodo le cose difficilmente si possono riaddrizzare.
Questo mio amico non è un professionista, ma è abbastanza informato sull'argomento (non so quali sono le sue fonti d'informazione). Neanch'io sono un addetto ai lavori, ma questa cosa mi ha lasciato un po' perplesso. Voi cosa ne pensate?

Ciao.
Agorà.


"Simbolicamente" è abbastanza vero. Nella pratica concreta può non essere così. Ma se vogliamo metterla sul piano delle "colpe", se vuoi ti rigiro la frittata in 5 secondi!!!! Sono bravissima a dar la colpa agli uomini (ghigno satanico) Scherzo ovviamente!

Fragola is offline  
Vecchio 03-01-2005, 16.24.25   #4
dana
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Data registrazione: 18-10-2003
Messaggi: 0
Re: Educazione infantile

Citazione:
Messaggio originale inviato da Agora
Egli afferma che la madre sovrintende più allo sviluppo affettivo nell'educazione, mentre il padre rappresenbta l'autorità, la regola.

Ho la sensazione che questa divisione rigida dei ruoli potesse essere abbastanza vera in un passato molto remoto, dove la madre si occupava della casa e dei bambini, e il padre era una figura un po' distante.
Sicuramente non è più così, anzi direi che talvolta è la madre a dover suo malgrado rappresentare l'autorità, e il padre è il compagno giocherellone e tollerante. Se poi anche la madre lavora, il tempo passato con i figli è pari.
Comunque il ruolo di entrambi è importantissimo, e secondo me non c'è più una divisione rigida dei ruoli (ci sono papà molto materni e molto dolci), ma dipende magari dal carattere dei genitori. E la responsabilità (non colpa!) è di entrambi in uguale misura.

dana is offline  
Vecchio 03-01-2005, 16.31.19   #5
Millo
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Data registrazione: 02-01-2004
Messaggi: 39
Anche io penso che il ruolo di entrambi si importante in egual misura ... ma ahime' oggi come oggi succede fin troppo spesso che entrambi le figure dei genitori siano piu' distanti rispetto al passato e i nonni hanno assunto un ruolo vitale nelle famiglie di oggi in cui sempre piu' spesso entrambi i genitori lavorano ... e qui la cosa si complica ancor di piu' ... perche' i nonni si sa ... sono piu' morbidi ... e dire NO diventa sempre piu' complicato ... e spesso questi genitori assenti cercano di colmare la loro assenza appunto, proprio riempiendo i figli di beni materiali ... quindi se oggi vogliamo parlare di colpe ... non credo sia cosi' semplice ...

Questo e' il mio pensiero ....

Millo
Millo is offline  
Vecchio 04-01-2005, 09.11.28   #6
Agora
Ospite abituale
 
Data registrazione: 23-01-2004
Messaggi: 278
* * *

Ringrazio tutti per le risposte.
Certo, i ruoli oggi non sono più rigidi come un tempo e, come afferma Knacker, da ciò deriva che non sempre il padre rappresenti l’autorità e la madre l’aspetto affettivo. A questa risposta il mio amico avrebbe obiettato che proprio per questo, proprio perché i ruoli non sono più differenziati, le famiglie si sgretolano, i figli non ricevono la giusta educazione, la donna svolge funzioni che non le competono (a livello naturale, afferma lui), e chi più ne ha (di peggio) più ne metta.
Non ho mai capito se è un vero maschilista, che nutre una velata ostilità nei confronti dell’altro sesso, oppure se in buona fede vede nella distinzione dei ruoli un equilibrio per una “sana” vita familiare, e di conseguenza sociale.

Comunque, i punti cruciali in questo discorso sono due.

1. Per quanto riguarda l’emancipazione femminile, e di conseguenza l’alternanza dei ruoli, mi chiedo se tutto questo fa parte di una “naturale” evoluzione degli esseri umani. In tal caso l’obiezione di cui sopra non avrebbe più senso. (A meno che non si voglia distinguere tra “natura” e “cultura”, ravvisando in quest’ultima una sorta di “forzatura” nei confronti di ciò che è naturale).

2. E’ proprio vero che dopo i cinque anni di età è più difficile ri-educare il bambino nella sfera affettiva? Ed è proprio questo il periodo critico?

Grazie in anticipo per le eventuali risposte.
Un caro saluto.
Agorà.
Agora is offline  

 



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