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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 22-04-2005, 18.07.22   #1
Mr. Bean
eternità incarnata
 
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Data registrazione: 23-01-2005
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primi tra gli ultimi o ultimi tra i primi?

Cosa è meglio secondo voi? Arrivare primi tra gli ultimi o, viceversa, ultimi tra i primi?
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Vecchio 22-04-2005, 18.17.04   #2
nonimportachi
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è logico.....

dipende da quanti sono i concorrenti!



adesso scusami, ma devo risolvere un'altra questione fondamentale:

il bicchier d'acqua che mi devo bere, lo prendo mezzo pieno o mezzo vuoto?

e poi come me lo bevo? porta la bocca al bicchiere o porto il bicchiere alla bocca?
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Vecchio 22-04-2005, 18.23.47   #3
Mr. Bean
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Messaggio originale inviato da nonimportachi
è logico.....

dipende da quanti sono i concorrenti!



adesso scusami, ma devo risolvere un'altra questione fondamentale:

il bicchier d'acqua che mi devo bere, lo prendo mezzo pieno o mezzo vuoto?

e poi come me lo bevo? porta la bocca al bicchiere o porto il bicchiere alla bocca?

Io porto il bicchiere alla bocca, perché faccio meno fatica così...
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Vecchio 22-04-2005, 18.26.18   #4
nonimportachi
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Io porto il bicchiere alla bocca, perché faccio meno fatica così...

si vede che non sei un relativista.....
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Vecchio 22-04-2005, 18.35.59   #5
Mr. Bean
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Messaggio originale inviato da nonimportachi
si vede che non sei un relativista.....

Chi sono i relativisti? Comunque il mio quesito era prettamente psicologico. Cambia qualcosa, per esempio nel campionato di calcio, arrivare al quinto posto in serie b o al quintultimo in serie a? In nessuno dei due casi, cambierebbe la situazione: chi è in a rimarrà in a e chi è in b in b. Oppure potrei farti l'esempio di chi frequenta compagnie i cui componenti sono molto più "vecchi o giovani" di lui. In questo senso era il mio quesito. Spero di essermi spiegato...
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Vecchio 22-04-2005, 22.14.21   #6
Kim
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Il relativismo consiste nel mettere scelte diverse sullo stesso piano.
Del tipo.. "tutto è equivalente" - “ognuno faccia quello che vuole (o quello che sente)”, “non si deve distinguere”, “vivi e lascia vivere”…

C’è, in queste espressioni, il menefreghismo nei confronti della vita, e la tristezza della nostra civiltà decadente. Infatti quando tutto si equivale, è perché nulla ha più alcun valore, è perché la mente non distingue, non indaga, il cuore non sceglie, non abbraccia…
Un cane grande ed arrogante ruba l'osso ad un cagnolino piccolo e debole.... Tra gli animali succede... e spesso purtroppo succede anche tra uomini.. ma tra il rubare l'osso al debole e non rubarglielo, ci sono differenze.. ovvero non sono scelte equivalenti. Una è giusta e una no; nella prima l’animalità risulta vincente, nella seconda l’azione della volontà, della libertà, prevale sull’istinto animale.

Distinguere, scegliere tra bene e male, provarci, è dunque sinonimo di anima, di una vita completa, che coinvolge tutte le facoltà dell’uomo, anche la mente e il cuore, non solo l’istinto, prospettico, miope, che vede solo da una angolazione e solo da vicino. L’uomo si realizza nella sua integrità, o non si realizza.
Per questo il relativismo ha le sue conseguenze: ricade sulla psiche, genera depressione, disgusto, sazietà. Semplicemente: non funziona.
Basti leggere biografie e scritti dei primi dandies, degli autori dalla vita maledetta: Baudelaire, Verlaine, Wilde, Huysmans… Vi è in tutti loro, in queste anime spezzate, anche se affascinanti, la sete bramosa di piaceri sensibili, di emozioni sregolate. Eppure pesa sulla loro anima, come il “coperchio di una pentola” in un piovoso pomeriggio d’inverno, il tedio mortifero, lo spleen; il desiderio di tutto diviene, col tempo, desiderio di nulla. Fanno uso di sostanze stupefacenti, di alcool e oppiacei, sperimentano sedute spiritiche, profumi orientali, rapporti carnali di ogni tipo… Poi Baudelaire tenta il suicidio e scrive che la Speranza è morta, e l’”Angoscia pianta il suo vessillo nero sul mio capo chino”. Verlaine ne dà il motivo: “Tutto è mangiato, tutto è bevuto, niente più da dire!”. I sensi, ubriacati, sfiniti, finiscono per assopirsi; subentra la stanchezza che si volge in disperazione, oppure approda, infine, alla Fede, come nel caso di Wilde e Huysmans.

Il relativismo, spacciato per ideale, è dunque un non ideale; spacciato per libertà la prostra; è sterile perché, a differenza dell’amore, non abbraccia e non sceglie.




Orabasta cosa mi fai fare scoppiare a desta e a manca.....




Ultima modifica di Kim : 22-04-2005 alle ore 22.20.00.
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Vecchio 22-04-2005, 22.58.56   #7
Kim
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Messaggi: 1,288
Cosa è meglio secondo voi? Arrivare primi tra gli ultimi o, viceversa, ultimi tra i primi?



Arrivare dove....?....in qualsiasi dove voi arriviate arrivero anche io che mi importa quando....o come ...o con chi....che sia nella vittoria o nella sconfitta per esserci, tutte due le parti dovrò aver conosciuto.....e ho l'impressione che nessuna delle due versione dia il senso pieno della soddisfazione.....ma forse della conoscenza del pari e del dispari che ,se ci associ, dolori da una parte e gioie dall'altra hai il boato di chi tifa per l'uno o per l'altro ma se non lo fai, troverai solo gente che vive per associazione bianco nero, pari o dispari, caino o abele , il bue e l'asinello....con la buia e bieca indifferenza di chi non si dichera mai...dove vanno questi...?

Ultima modifica di Kim : 22-04-2005 alle ore 23.07.34.
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Vecchio 23-04-2005, 07.37.06   #8
uranio
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Re: primi tra gli ultimi o ultimi tra i primi?

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Cosa è meglio secondo voi? Arrivare primi tra gli ultimi o, viceversa, ultimi tra i primi?

I tuoi quesiti sono sempre complicati, ma comunque interessanti. Forse la mia risposta sarà banale "l'importante è arrivare non interessa se tra i primi o tra gli ultimi"
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Vecchio 23-04-2005, 13.04.38   #9
ancient
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L'importante è il viaggio: è imparare, e cercare di non dare gomitate a chi è sulla stessa strada.
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