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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 15-07-2005, 09.43.43   #11
sisrahtac
iscrizione annullata
 
Data registrazione: 04-11-2002
Messaggi: 2,110
Citazione:
...penso solo che non sia strano il fatto di raccontare tutto di sé e poi fuggire via, io mi sono trovata a raccontare i miei segreti più intimi (quelli che non avrei detto nemmeno al mio confessore) a perfetti estranei, non so spiegare perché, forse perché loro non mi avrebbero giudicata !!!!

Ecco, l'errore più classico in cui si può incappare in internet...
Raccontare certe cose poi ti lega alle persone ed alle situazioni. Si creano meccanismi oserei dire di transfert non sempre semplici da gestire...
sisrahtac is offline  
Vecchio 16-07-2005, 09.35.16   #12
arsenio
Ospite abituale
 
Data registrazione: 01-04-2004
Messaggi: 1,006
nevealsole

Cinque anni fa entrai in un forum con 6 o 7 nichk contemporaneamente – a quel tempo si poteva – cercando di creare per ciascuno un “personaggio”. Il gioco durò finchè mi tradii con un lapsus. Qualcuno s'indignò, altri risero e si complimentarono. Poi i miei nichk evocarono sempre qualche mio aspetto.
Mi si disse che un maschio con un nick aggressivo risulta più gradito e sperimentai anche un nome un po' avventuroso. So di ragazze che preferiscono assumere un nick neutro ottenendo forse meno consensi e qualche fraintendimento.
Ho già spiegato a Poesie perchè “arsenio”.
E' vero che “nomen omen” (il nome è il destino)? In parte sì, se può modellare un po' la personalità che si lancia in rete e la visibilità nel tempo, perciò non consiglio di cambiarlo spesso.
Tuttavia credo sia difficile fingere caratteristiche che ci sono del tutto estranee, sebbene ricordo un cambio di genere riuscito (donna che si finse uomo) con svelamneto finale. La ragazza s'immedesimò in un maschio misogino suscitando impensabili consensi femminili
Conosco anche il rischio che partecipanti con cui abbiamo instaurato un rapporto di affinità siano poi improvvisamente inghottiti dal cyberspazio per occultate storie personali, ecc. A volte succede anche che a seguito di un turnover cambi la fisionomia culturale del forum e certi temi e modo di propoli non interessino più il trend di gruppo, da cui l'abbandono.

arsenio is offline  
Vecchio 16-07-2005, 11.50.44   #13
sisrahtac
iscrizione annullata
 
Data registrazione: 04-11-2002
Messaggi: 2,110
Beh, il forum è un contenitore. Qui su Riflessioni di turnover, di cambi generazionali, ne ho visti tanti. A seconda della percentuale di persone in affinità, che la pensano allo stesso modo, cambia anche la fisionomia "istantanea" del forum.
sisrahtac is offline  
Vecchio 16-07-2005, 15.27.04   #14
T-Dragon
Ospite abituale
 
Data registrazione: 17-06-2005
Messaggi: 130
Il nick l'ho scelto un pò casualmente. In genere continuo ad utilizzardo per semplicità. Mi capita spesso di iscrivermi in vari siti o simili, e non ho voglia di impazzire per fare ogni volta il login.
Non credo nell'importanza del nome, se non per valore estetico.
Citazione:
...penso solo che non sia strano il fatto di raccontare tutto di sé e poi fuggire via, io mi sono trovata a raccontare i miei segreti più intimi (quelli che non avrei detto nemmeno al mio confessore) a perfetti estranei, non so spiegare perché, forse perché loro non mi avrebbero giudicata !!!!

Citazione:
Messaggio originale inviato da Catharsis
Ecco, l'errore più classico in cui si può incappare in internet...
Raccontare certe cose poi ti lega alle persone ed alle situazioni. Si creano meccanismi oserei dire di transfert non sempre semplici da gestire...
Perchè errore? Non credo ci sia nulla di male. Per inciso, quando mai esser sinceri e spontanei(con sè stessi e con gli altri) è un errore? Io direi mai!(a meno che non ci siano di mezzo questioni legali o "sociali",ovvio)
T-Dragon is offline  
Vecchio 17-07-2005, 10.37.47   #15
nevealsole
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L'avatar di nevealsole
 
Data registrazione: 08-02-2004
Messaggi: 706
Re: nevealsole

Citazione:
Messaggio originale inviato da arsenio
Poi i miei nichk evocarono sempre qualche mio aspetto.

Ciao Arsenio,
anche stavolta mi hai capita
Una delle possibili sperimentazioni permesse da internet è il porre l'accento più su l'una o l'altra delle molteplici sfaccettature della nostra personalità.
L'idea potrebbe essere usare un nick quando ci si sente scherzosi, uno quando ci si sente tristi, e così via. Certo in questo modo il quadro complessivo della personalità che traspare potrebbe venire alterato vanificando così ogni possibile utilizzo "autoconoscitivo complessivo" (ovvero quello che sono come insieme di singoli aspetti come individuo).

Ti dedico una poesia (stato d'animo mio odierno
mi fa preferire Eugenio Montale)


Meriggiare pallido e assorto
presso un rovente muro d'orto,
ascoltare tra i pruni e gli sterpi
schiocchi di merli, frusci di serpi.
Nelle crepe del suolo o su la veccia
spiar le file di rosse formiche
ch'ora si rompono ed ora s'intrecciano
a sommo di minuscole biche.

Osservare tra frondi il palpitare
lontano di scaglie di mare
mentre si levano tremuli scricchi
di cicale dai calvi picchi.

E andando nel sole che abbaglia
sentire con triste meraviglia
com'è tutta la vita e il suo travaglio
in questo seguitare una muraglia
che ha in cima cocci aguzzi di bottiglia.




Grazie a tutti quelli che hanno risposto e a quelli che vorranno rispondere in futuro.

Neve
nevealsole is offline  
Vecchio 25-07-2005, 08.10.24   #16
mark rutland
Ospite abituale
 
Data registrazione: 27-01-2004
Messaggi: 343
internet si prefigura come un simulatore di relazioni sociali nella costituzione di chat.L'ingresso in una stanza virtuale comporta l'implicita accettazione della distanza e impossibilità di piena verifica delle persone che vi orbitano.

Le strade percorribili sono molteplici, di conseguenza; si può accettare questa situazione costituzionale di internet e si partecipa alla 'vita' virtuale con superficialità, mantenendosi su un livello di disimpegno noncurante conscio della irrealtà di fondo, alternativamente si operano continue verifiche verbali alla ricerca di incongruenza o congruenza intesa alla definizione di una maggiore veridicità,oppure si cerca di eseguire analisi comportamentali a lungo termine, non legate cioè alla immediatezza del dato della chat ma correlandolo con la maggior parte degli elementi dipsonibili.E' ovviamente una analisi fallata , ma non per questo meno interessante.Altre vie sono altrettanto possibili.

Gli esperimenti citati sono interessanti ; senza la pretesa di ammantarli di validità scientifica consentono di operare delle analisi di come le persone in genere si rapportano agli altri, il loro modo di interagire per via scritta, il grado di attenzione o di fraintendimento, il potere elusivo della parola come mezzo di comunicazione scevro da altre interazioni contemporanee come la cnv, la possibilità di vedere quanto il solo mezzo scritto possa mutare nelle interpretazioni del lettore, se non circostanziato. I rapporti così analizzati consentono di osservare due elementi in genere; la velocità della replica, la modalità con cui viene operata e il carattere della risposta a stimolazioni scritte, la curiosità del lettore nel chiedere maggiori informazioni o , in alternativa, l'ignavia di fondo.
Il cambio di genere cui Arsenio faceva riferimento, in questa ottica di sperimentazione, rientra nelle possibilità offerte dal mezzo di comprendere come il proprio genere si rapporti all'altro;di fondo prevede distacco , freddezza e assoluto non coinvolgimento di chi sperimenta nei riguardi di chi viene coinvolto in tale analisi, pur nel suo fondamentale rispetto e, se limitato alla fase dialogica e non alla simulazione di atti, è interessante nella possibilità di comprendere le modalità di interazione sociale delle persone al variare del genere con cui dialogano.Nulla di più.

La parte ludica (innegabile)di questi esperimenti ,ma cmq interessanti a livello di analisi del' primo impatto 'dovrebbe salvarli da eventuale misunderstanding successivo.

il mio nick prende spunto cmq da una targa di un locale il 'mark & ruth land' ; con una piccola modifica diventa il mio nick .Il mio ricordo ad esso collegato è di un pomeriggio assolato,......praticamente in un deserto e questo locale perso nella vastità della zona , gestito da due persone anziane , Mark e Ruth, appunto,che sostavano in veranda su una altalena con una limonata davanti.Il senso di pace e tranquillità, due chiacchere, molta pace nella calura infernale e una limotata....che volere di più dalla vita?


quanto alla dinamicità intrinseca dei forum o delle chat, credo sia legata alla libertà di ingresso, di variazione di configurazione generale,che ne rendono altrettanto mutevole l'aspetto con possibilità di abbandono del luogo se si è in grado di affrontare il cambiamento alla ricerca di una nuova landa più confacente alle proprie aspettative.Per converso ci sono persone che permangono in situazioni poco edificanti per loro nell'esercizio del ricordo nostalgico di come quel luogo virtuale era in precedenza.

Ultima modifica di mark rutland : 25-07-2005 alle ore 08.30.11.
mark rutland is offline  
Vecchio 25-07-2005, 08.37.25   #17
tammy
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Messaggi: 1,287
Smile per Mark

non ho capito cos'è: la cnv
spieghi?
grazie
tammy is offline  
Vecchio 25-07-2005, 09.45.08   #18
Estragone
Utente bannato
 
Data registrazione: 03-06-2003
Messaggi: 58
Citazione:
“Cos'è un nome?
Il nome è l’identificativo di una persona, è ciò che dà visibilità alla sua identità, è l’etichetta esteriore dell’Io. Un tempo si diceva che appellare un individuo con il proprio nome è conoscerlo, pronunciarne il nome lo identifica e lo rende palese: <non pronunciare il nome di Dio (invano)>, significa anche sminuirne la grandezza perché lo si rende usuale. Pavese, nei suoi favolosi ‘Dialoghi con Leucò’, sosteneva che pronunciare il nome determinava anche la conoscenza della persona: <nominare è conoscere>.
Citazione:
ma è poi vero che il nome non è parte di noi?
In questo senso il nome è parte dell’individuo, andando a costituire la sintesi e la manifestazione esteriore di colui che lo porta.
Citazione:
Il nostro nome (nick) è parte di noi oppure è assolutamente intercambiabile, o ancora come in taluni scrittori si cambia pseudonimo al cambiare della parte che vogliamo recitare in quella circostanza?
Il nick che si utilizza nell’ambito delle comunità virtuali è un succedaneo del proprio nome, e, in quanto tale, rappresenta ed identifica appunto la persona con cui si entra in contatto, o, quantomeno, identifica e rappresenta la parziale sfaccettatura di noi che si vuole manifestare in quella data circostanza o in quel determinato ambito. Al proprio nick ci si rimane incollati, sia in relazione a se stessi (siamo condizionati dal nostro usuale modo di rapportarci), sia in rapporto a ciò che gli altri sperimentano ed interpretano di te attraverso la lettura del nick. Si è condizionati e si condizionano gli altri anche solo attraverso l’uso di un nick, purché questo sia noto e siano anche noti agli altri le modalità con cui questo ‘nick’ solitamente interagisce col prossimo. Un nick scherzoso, diviene per tutti un nick scherzoso, e desta curiosità una repentina modificazione dell’atteggiamento. Questo potrebbe essere uno dei motivi che induce l’utilizzo di diversi nick: evitare che ci si abitui troppo ad una sola sfaccettatura di chi lo porta. Spesso un nick diviene un fardello, come una palla al piede: ci si attendono atteggiamenti stereotipati nella mente di chi per un certo periodo di tempo ha avuto modo di osservarne il modo di interagire, quindi, le caratteristiche peculiari, che non sono altro che uno dei tanti modi con cui quella stessa persona potenzialmente potrebbe interagire. A differenza della realtà, il mondo virtuale consente di poter modificare il proprio ‘nome’, offrendo così la possibilità al suo utilizzatore di rappresentare diversi lati del proprio carattere, che, naturalmente, senza che vi sia una grossa forzatura, emergono dal modo, anche variegato, di confrontarsi nell’ambito delle discussioni. Ma un nick, come tutto, anche le parole che utilizziamo per esprimere i nostri concetti, il nostro pensiero, se da una parte raccontano frazioni di sé, dall’altra sono incapacitati, per propri insormontabili limiti congeniti, ad essere esaustivi di una qualsiasi personalità; il nick, e le parole utilizzate, rappresentano così una manifestazione esteriore di sé, e, al tempo stesso, una protezione eretta a difesa del proprio Io e della propria intimità. E’ un po’ come un disegno i cui bordi risultano leggermente o fortemente sfumati: non è mai possibile leggere tutto attraverso le parole, così come non è possibile conoscere compiutamente attraverso un nick. Il nick è un po’ il ‘limine’ entro e su cui stazionano tanto il suo possessore, quanto coloro che con lui interagiscono: un Limine invalicabile.
Io tifo per i multinick!

In limine

Godi se il vento ch'entra nel pomario
vi rimena l'ondata della vita:
qui dove affonda un morto
viluppo di memorie,
orto non era, ma reliquiario.

Il frullo che tu senti non è un volo,
ma il commuoversi dell'eterno grembo;
vedi che si trasforma questo lembo
di terra solitario in un crogiuolo.

Un rovello è di qua dall'erto muro.
Se procedi t'imbatti
tu forse nel fantasma che ti salva:
si compongono qui le storie, gli atti
scancellati pel giuoco del futuro.

Cerca una maglia rotta nella rete
che ci stringe, tu balza fuori, fuggi!
Va, per te l'ho pregato,- ora la sete
mi sarà lieve, meno acre la ruggine…


(Eugenio Montale, Ossi di Seppia
Estragone is offline  
Vecchio 25-07-2005, 18.43.27   #19
mark rutland
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Messaggi: 343
X Tammy

cnv è un acronimo per 'comunicazione non verbale'



mark rutland is offline  
Vecchio 25-07-2005, 19.01.10   #20
tammy
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Messaggio originale inviato da mark rutland
internet si prefigura come un simulatore di relazioni sociali nella costituzione di chat.L'ingresso in una stanza virtuale comporta l'implicita accettazione della distanza e impossibilità di piena verifica delle persone che vi orbitano.

Le strade percorribili sono molteplici, di conseguenza; si può accettare questa situazione costituzionale di internet e si partecipa alla 'vita' virtuale con superficialità, mantenendosi su un livello di disimpegno noncurante conscio della irrealtà di fondo, alternativamente si operano continue verifiche verbali alla ricerca di incongruenza o congruenza intesa alla definizione di una maggiore veridicità,oppure si cerca di eseguire analisi comportamentali a lungo termine, non legate cioè alla immediatezza del dato della chat ma correlandolo con la maggior parte degli elementi dipsonibili.E' ovviamente una analisi fallata , ma non per questo meno interessante.Altre vie sono altrettanto possibili.

Gli esperimenti citati sono interessanti ; senza la pretesa di ammantarli di validità scientifica consentono di operare delle analisi di come le persone in genere si rapportano agli altri, il loro modo di interagire per via scritta, il grado di attenzione o di fraintendimento, il potere elusivo della parola come mezzo di comunicazione scevro da altre interazioni contemporanee come la cnv, la possibilità di vedere quanto il solo mezzo scritto possa mutare nelle interpretazioni del lettore, se non circostanziato. I rapporti così analizzati consentono di osservare due elementi in genere; la velocità della replica, la modalità con cui viene operata e il carattere della risposta a stimolazioni scritte, la curiosità del lettore nel chiedere maggiori informazioni o , in alternativa, l'ignavia di fondo.
Il cambio di genere cui Arsenio faceva riferimento, in questa ottica di sperimentazione, rientra nelle possibilità offerte dal mezzo di comprendere come il proprio genere si rapporti all'altro;di fondo prevede distacco , freddezza e assoluto non coinvolgimento di chi sperimenta nei riguardi di chi viene coinvolto in tale analisi, pur nel suo fondamentale rispetto e, se limitato alla fase dialogica e non alla simulazione di atti, è interessante nella possibilità di comprendere le modalità di interazione sociale delle persone al variare del genere con cui dialogano.Nulla di più.

La parte ludica (innegabile)di questi esperimenti ,ma cmq interessanti a livello di analisi del' primo impatto 'dovrebbe salvarli da eventuale misunderstanding successivo.

il mio nick prende spunto cmq da una targa di un locale il 'mark & ruth land' ; con una piccola modifica diventa il mio nick .Il mio ricordo ad esso collegato è di un pomeriggio assolato,......praticamente in un deserto e questo locale perso nella vastità della zona , gestito da due persone anziane , Mark e Ruth, appunto,che sostavano in veranda su una altalena con una limonata davanti.Il senso di pace e tranquillità, due chiacchere, molta pace nella calura infernale e una limotata....che volere di più dalla vita?


quanto alla dinamicità intrinseca dei forum o delle chat, credo sia legata alla libertà di ingresso, di variazione di configurazione generale,che ne rendono altrettanto mutevole l'aspetto con possibilità di abbandono del luogo se si è in grado di affrontare il cambiamento alla ricerca di una nuova landa più confacente alle proprie aspettative.Per converso ci sono persone che permangono in situazioni poco edificanti per loro nell'esercizio del ricordo nostalgico di come quel luogo virtuale era in precedenza.


mi mancava quella spiegazione per dirti:
com'è che mi sento tanto cavia da laboratorio?
non potevi limitarti alla sola spiegazione del tuo nick?
tammy is offline  

 



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