Forum di Riflessioni.it
ATTENZIONE Forum in modalità solo lettura
Nuovo forum di Riflessioni.it >>> LOGOS

Torna indietro   Forum di Riflessioni.it > Forum > Psicologia
Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
>>> Sezione attiva sul forum LOGOS: Percorsi ed Esperienze


Vecchio 10-05-2006, 15.06.40   #1
ellea
iscrizione annullata
 
Data registrazione: 05-08-2005
Messaggi: 77
Come funziona l'invio del pz all'estero?

Allora qui da noi, si sa, la ricerca di uno piscologo è un punto dolente per il paziente che s'arma di santa pazienza e si mette a consultare in internet, oppure l'ordine, a chiedere in giro tra gli amici, a consultare medici e associazioni per finire col trovarsi un elenco di nomi e poi "tentare". A complicare le cose c'è, adesso, la maggiore consapevolezza che esistono molte psicoterapie e che non si hanno le conoscenze,però, per scegliere quella giusta.
I centri di consultazione sono spesso interni a un'associazione e servono per avere un inquadramento del problema e capire se c'è l'indicazione per un intervento ma ovviamente non offrono un quadro della situazione generale delle terapie e di quelle che possono essere adatte al paziente ma l'indicazione della pertinenza della loro terapia e di qualche loro socio.
C'è qualche aspirante paziente che , per ovviare a questo rimpallo di qua e di là, prenota un appuntamento con uno psicoterapeuta incaricandolo del compito di fornire informazioni preliminari.Ma c'è anche chi, non sapendo da che parte iniziare e come chiarirsi le idee lascia perdere.
Io penso che questa sia una lacuna nel nostro sistema, e che si dovrebbe pensare a riorganizzarlo pensando a figure professionali che facilitino e orientino, informando e cercando di "prendersi in carico" l'obiettivo di aiutare un paziente a "entrare" nella terapia senza lasciare che sia lui che va di qua e di là a far colloqui.

Ora io mi chiedevo se anche fuori d'Italia la situazione è questa ed è tutto lasciato all'iniziativa del singolo oppure c'è una diversa organizzazione, magari dei servizi o degli orientatori o chennesò..
ellea is offline  
Vecchio 10-05-2006, 15.59.36   #2
fuoriditesta
Ospite abituale
 
L'avatar di fuoriditesta
 
Data registrazione: 19-03-2006
Messaggi: 169
ci si rivolge al medico di base, e lui ti invia da uno psicologo competente;

oppure, ci si rivolge al servizio territoriale locale, e ti indirizza verso qualcuno di competente;

oppure, si va da uno psicologo nello studio privato, e una volta esposto il problema, ti dice se lui può aiutarti o ti invia da qualcun altro di più competente.


all'estero credo ke funzioni sempre così; un "aspirante paziente" si rivolge a qualcuno e quel qualcuno sa esattamente copsa fare: curarti o inviarti da altri; teorie e modelli di riferimento sono problemi ke deve affrontare l'operatore, dato ke ne ha la competenza e conoscenze necessarie
...è come se la tua macchina ha un problema e ti kiedi da ki andare....tu porti la makkina dal meccanico, e lui ti dira: ha questo, ha quest altro, ecc.
fuoriditesta is offline  
Vecchio 11-05-2006, 04.20.50   #3
hava
Ospite abituale
 
Data registrazione: 05-12-2005
Messaggi: 542
La scelta di un psicologo come quella di un medico deve essere lasciata all'iniziativa del singolo, e cosi' e' non solo in Italia.
Secondo me l'importante non e' tanto la direzione professionale e la scuola a cui appartiene, quanto il crearsi di fiducia reciproca e di un buon rapporto terapeutico.
Purtroppo esistono molti psicologi che incoraggiano la dipendenza del paziente prolungando la terapia per anni.
Direi che ognuno di noi dovrebbe decidere se un dato psicologo fa per lui, e le qualita' umane di ogni terapeuta sono di massima importanza.
hava is offline  
Vecchio 11-05-2006, 15.28.37   #4
Fragola
iscrizione annullata
 
L'avatar di Fragola
 
Data registrazione: 09-05-2002
Messaggi: 2,913
Re: Come funziona l'invio del pz all'estero?

Citazione:
Messaggio originale inviato da ellea
Allora qui da noi, si sa, la ricerca di uno piscologo è un punto dolente per il paziente che s'arma di santa pazienza e si mette a consultare in internet, oppure l'ordine, a chiedere in giro tra gli amici, a consultare medici e associazioni per finire col trovarsi un elenco di nomi e poi "tentare". A complicare le cose c'è, adesso, la maggiore consapevolezza che esistono molte psicoterapie...

Ma gli psicologi non fanno psicoterapia!
Leggerò l'intervento pensando che tu abbia scritto psicoterapeuta, va bene?

No, non credo che sia possibile istituzionalizzare la scelta di uno psicoterapeuta. Non credo nemmeno che lo possa consigliare il medico di base!! (se poi penso al mio medico di base, non mi farei consigliare nemmeno un callista!!)
E nemmeno si può pensare che esiste una corrispondenza biunivoca "sintomo-orientamento". Non possiamo dire che se sei un ossessivo va bene un'analisi freudiana, se sei un depresso un gruppo di musicoterapia... (associazioni fatte a caso!). Non funziona così.
Credo che lo strumento più "sano" che si ha a disposizione per scegliere uno psicoterapeuta non sia una profonda conoscienza delle varie scuole, ma sia il naso. La pelle. Il senso di fiducia che ci da qualla specifica persona. E' questo che conta davvero e questo nessun consulente che ti invii scegliendo dal suo elenco un terapeuta te lo può dare.

Penso che il pellegrinaggio per trovare la persona giusta non faccia affatto male!!!! Anzi!
Siamo disposti a provare 20 parrucchieri prima di trovare quello che fa il taglio proprio come lo vogliamo noi, no? Ma non vogliamo fare nessuna fatica per trovare chi ci accompagnerà in un importante percorso di vita?

Penso anche che l'indecisione che per anni ci fa fermare davanti all'inizio di una terapia pensando: "sarà il terapeuta giusto per me?" nella maggior parte dei casi è indecisione ad iniziare un lavoro su di sè. E' una "scusa" per non dirsi "non me la sento". Succede molto molto spesso con le cosiddette "analisi didattiche". Conosco decine di persone che, dopo la laurea in psicologia, ci hanno messo anni e anni prima di inizare l'analisi didattica. Non certo perchè non avevano le conoscenze teoriche! Ma non era mai quello giusto, mai "il maestro". Poi, dopo dieci anni, lo psicoterapeuta diventava


Ultima modifica di Fragola : 11-05-2006 alle ore 15.30.42.
Fragola is offline  
Vecchio 11-05-2006, 16.52.18   #5
ellea
iscrizione annullata
 
Data registrazione: 05-08-2005
Messaggi: 77
Sì, so che la faccenda "feeling" e "fiducia" è la più gettonata.
E credo che sia faccenda importante ma non l'unica.

Secondo me,posta così al centro, diviene un concetto romantico e idealista che spesso si accompagna a un pensiero proiettivo: le difficoltà,le negligenze e le resistenze sono tutte e solo "nel" paziente.
Certo tutta questa "roba" può esserci ma liquidata così la faccenda si evitano molti interrogativi.







ellea is offline  
Vecchio 11-05-2006, 17.11.04   #6
Fragola
iscrizione annullata
 
L'avatar di Fragola
 
Data registrazione: 09-05-2002
Messaggi: 2,913
Citazione:
Messaggio originale inviato da ellea
Sì, so che la faccenda "feeling" e "fiducia" è la più gettonata.
E credo che sia faccenda importante ma non l'unica.

Secondo me,posta così al centro, diviene un concetto romantico e idealista che spesso si accompagna a un pensiero proiettivo: le difficoltà,le negligenze e le resistenze sono tutte e solo "nel" paziente.
Certo tutta questa "roba" può esserci ma liquidata così la faccenda si evitano molti interrogativi.

Ma nessuno ha detto che le difficoltà, le resistenze e le negligenze sono solo nel paziente! Ma ci mancherebbe altro!
Le difficoltà, le risistenze e le negliegenze sono in ogni essere umano, anche negli psicoterapeuti.

Temo che delegare la scelta ad altri sia un liquidare molto più profondo che scegliere in base alla fiducia. Che poi, come un gatto che si morde la coda e non sa che la coda è sua, come sceglieresti chi sceglie per te?
Ogni scelta implica un rischio. Delegare la scelta è un modo per non scegliere. Eppure, io credo che scegliere faccia già parte del percorso di crescita. Del percorso terapeutico. Una psicoterapia si basa su un patto. Sull'alleanza terapeutica. Questo patto viene fatto tra due persone, non può essere fatto per interposta persona.

Rimane il fatto che, tranne in casi limiti, anche dove ci sono resistenza, difficoltà e negligenze, ci può essere comunque un percorso profondo se queste difficoltà, resistenze e negligenze vengono accolte e ascoltate.

Fragola is offline  
Vecchio 11-05-2006, 17.25.37   #7
ellea
iscrizione annullata
 
Data registrazione: 05-08-2005
Messaggi: 77
Citazione:
Messaggio originale inviato da Fragola
Ma nessuno ha detto che le difficoltà, le resistenze e le negligenze sono solo nel paziente! Ma ci mancherebbe altro!
Le difficoltà, le risistenze e le negliegenze sono in ogni essere umano, anche negli psicoterapeuti.

Temo che delegare la scelta ad altri sia un liquidare molto più profondo che scegliere in base alla fiducia. Che poi, come un gatto che si morde la coda e non sa che la coda è sua, come sceglieresti chi sceglie per te?
Ogni scelta implica un rischio. Delegare la scelta è un modo per non scegliere. Eppure, io credo che scegliere faccia già parte del percorso di crescita. Del percorso terapeutico. Una psicoterapia si basa su un patto. Sull'alleanza terapeutica. Questo patto viene fatto tra due persone, non può essere fatto per interposta persona.

Rimane il fatto che, tranne in casi limiti, anche dove ci sono resistenza, difficoltà e negligenze, ci può essere comunque un percorso profondo se queste difficoltà, resistenze e negligenze vengono accolte e ascoltate.


Mi è capitato di sentire che di frequente i pz hanno incocciato il loro terapeuta grazie a un altro medico che ha fornito loro una rosa di nomi dopo averci fatto dei colloqui.
Questa la trovo una modalità giusta, ma praticata in modo isolato, qua e là. Invece dovrebbe essere una consuetudine organizzata, secondo me.



Spesso le persone cercano per conto proprio il loro terapeuta e incontrano delle difficoltà che non so quanti argomenti per andare in profondità possono fornire: piuttosto, volando terra terra,
io per esempio,prima di trovare la mia terapeuta ho fatto quattro colloqui.Bene l'unico criterio che inizialmente ho applicato è stato quello "vediamo quanti mi rilasciano la ricevuta fiscale, spontaneamente".Nella mia statistica si è trattato solo di 1 su 4.

Quindi non si tratta secondo me di "delegare scelte" ma di muoversi con criterio e non a casaccio rischiando amarezze che, quelle sì, mettono in crisi la fiducia.Anzi si tratta di episodi che possono fornire, a chi di resistenze ne ha, argomenti per giustificare il fallimento della ricerca di un modo per "curarsi".

Ultima modifica di ellea : 11-05-2006 alle ore 17.26.52.
ellea is offline  
Vecchio 11-05-2006, 17.39.04   #8
Fragola
iscrizione annullata
 
L'avatar di Fragola
 
Data registrazione: 09-05-2002
Messaggi: 2,913
Citazione:
Messaggio originale inviato da ellea
Mi è capitato di sentire che di frequente i pz hanno incocciato il loro terapeuta grazie a un altro medico che ha fornito loro una rosa di nomi dopo averci fatto dei colloqui.
Questa la trovo una modalità giusta, ma praticata in modo isolato, qua e là. Invece dovrebbe essere una consuetudine organizzata, secondo me.



Spesso le persone cercano per conto proprio il loro terapeuta e incontrano delle difficoltà che non so quanti argomenti per andare in profondità possono fornire: piuttosto, volando terra terra,
io per esempio,prima di trovare la mia terapeuta ho fatto quattro colloqui.Bene l'unico criterio che inizialmente ho applicato è stato quello "vediamo quanti mi rilasciano la ricevuta fiscale, spontaneamente".Nella mia statistica si è trattato solo di 1 su 4.

Quindi non si tratta secondo me di "delegare scelte" ma di muoversi con criterio e non a casaccio rischiando amarezze che, quelle sì, mettono in crisi la fiducia.Anzi si tratta di episodi che possono fornire, a chi di resistenze ne ha, argomenti per giustificare il fallimento della ricerca di un modo per "curarsi".

... Questo è capitato a me, e credo di avertelo già scritto un anno fa quando avevi proposto una discussione analoga a questa. Ma "la rosa di nomi" non garantisce proprio nulla!!!
Io avevo scelto un analista. Era con lui che volevo lavorare. Gli ho chiesto di iniziare un'analis. Dopo un certo numero di sedute conoscitive (ogni bravo analista le fa!), mi ha detto che per me sarebbe stato più opportuno lavorare con una donna e, su mia richiesta, mi ha dato alcuni nominativi. Ma io avevo scelto lui. Nessuno aveva scelto lui per me!

Non rischiare anarezze? Perchè? Quando mi ha detto che non mi avrebbe pesa in analisi, sono uscita dal suo studio piangendo! Ti garantisco che è stato amaro. Ma è stato anche molto...terapeutico. Guarda, fare una psicoterapia non è obbigatorio. Ma se la si vuol fare, non si può pretendere che sia indolore!!! Se si desidera un percorso protetto, privo di amarezze e di dolori, meglio il prozac e il serenase. La psicoterapia è un viaggio nel profondo. Difficile, pericoloso e doloroso.
Fragola is offline  
Vecchio 11-05-2006, 17.48.16   #9
ellea
iscrizione annullata
 
Data registrazione: 05-08-2005
Messaggi: 77
L'amarezza di cui fai esempio, fragola, è piena di significato.

Quella che nasce dall' uscire senza ricevuta fiscale da un colloquio mi pare causata da una ordinaria attitudine cialtrona di cui si può volentieri fare a meno: sia per il bene dei pz che della categoria.Per rimanere sugli esempi fatti.

Poi certo ogni esperienza ha la sua utilità, a ben vedere.

Ultima modifica di ellea : 11-05-2006 alle ore 18.03.39.
ellea is offline  
Vecchio 11-05-2006, 20.12.17   #10
Fragola
iscrizione annullata
 
L'avatar di Fragola
 
Data registrazione: 09-05-2002
Messaggi: 2,913
Citazione:
Messaggio originale inviato da ellea
L'amarezza di cui fai esempio, fragola, è piena di significato.

Quella che nasce dall' uscire senza ricevuta fiscale da un colloquio mi pare causata da una ordinaria attitudine cialtrona di cui si può volentieri fare a meno: sia per il bene dei pz che della categoria.Per rimanere sugli esempi fatti.

Poi certo ogni esperienza ha la sua utilità, a ben vedere.

Ma tu hai chiesto perchè non ti hanno fatto la ricevuta fiscale? E avevi detto subito che non saresti tornata? Perchè molti analisti, di prassi, ne fanno una cumulativa, con tutte le sedute, alla fine del mese! Non solo per semplice comodità di contabilizzazione, ma perchè così la preparano fuori dal luogo dal setting. E molti, anche, se dici che non intendi tornare, non fanno pagare affatto il singolo colloquio di consultazione. A me è successo!
Credo anche che la prima seduta sia un contesto così delicato, che può avere senso non metterci in mezzo scartoffie varie, che molti considerano avvilenti. Meglio salutarsi senza spezzare l'intensità emotiva con la compilazione di un modulo fiscale.


Ultima modifica di Fragola : 11-05-2006 alle ore 20.14.40.
Fragola is offline  

 



Note Legali - Diritti d'autore - Privacy e Cookies
Forum attivo dal 1 aprile 2002 al 29 febbraio 2016 - Per i contenuti Copyright © Riflessioni.it