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Scienze - Ciò che è, e ciò che non è spiegato dalla scienza.
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Vecchio 05-03-2008, 22.12.07   #1
nuages
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Quant'è libera la scienza?

Esiste secondo voi un codice etico per la scienza che la portri ad essere svincolata dai tanti interessi, intendiamoci legittimi, che guidano le nostre multiformi società, oppure anche la scienza nelle sue varie forme è succube delle tendenze del mercato mondiale? Forse la verità come sempre non sta ne da una parte ne dall'altra come sempre e come tutto, passa attraverso il compromesso, ma è proprio tale compromesso che troppe volte frena la nostra evoluzione verso alti lidi.....eterno dilemma....
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Vecchio 06-03-2008, 13.26.38   #2
nuages
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Riferimento: Quant'è libera la scienza?

aggiungo:
ultimamente è stato nominato il nuovo D.G. Enea e di nuovo porta il nome di un nostro uomo politico; qui non c'è destra e sinistra che tenga, mentre fuori la lotta politica infuria ler raccomandazioni continuano, che gran bel paese che non vuon crescere......cosa serve investire di più in ricerca pubblica se questo è il modo di amministrarla?
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Vecchio 11-05-2008, 17.52.02   #3
nexus6
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Riferimento: Quant'è libera la scienza?

Oh, come sono sorpreso che a questa discussione non abbia risposto nessuno! Alla faccia della pressione al conformismo...

Non esiste un tale codice etico, Nuages, sta tutto alla coscienza dei singoli addetti ai lavori, molti dei quali svolgono con passione e dedizione il loro lavoro, sottopagati, sfruttati e tiranneggiati da questo o quel gruppo di potere all’interno di un ateneo o di un ente di ricerca esterno alle università. Molti altri, invece, in modo a mio parere criminale, coltivano interessi finanziari collegati alle ricerche e tendono nemmeno troppo nascostamente a spingere questa o quella ricerca, questo o quel filone, mi viene sempre in mente la questione fusione fredda, altro tuo thread parallelo che, acc... anche lì sorpreso non sia decollato!! E come mai, mi domando?

Si continua a discutere dei gatti, dei cani e dei procioni del buon Schrodinger, quando con un colpo di spugna epistemologico e coraggioso si potrebbe porre luce su tutte queste questioni, che però fanno molto divulgazione freak!, e tornare a riflettere sul serio di Scienza e del suo rapporto con la società. Con coraggio molti parrucconi scienziati dimettano i loro panni da sacerdoti! Ed invece no, non lo fanno. Basterebbe chiarire le differenze che corrono tra scienza e filosofia e che impongono umiltà, piuttosto che arroganza ed invece non lo si fa, poichè molti degli "addetti ai lavori" divengono poco più che ingegneri e tecnocrati, senza la coscienza della loro grande responsabilità sociale.

C’è uno spostamento di problemi, non so se l’hai notato: si mira a mantenere l’opinione e le riflessioni della gente su temi che non hanno alcuna rilevanza teorica e pratica, invece di discutere anche e soprattutto dei pressanti argomenti, per esempio quelli energetici, che interessano profondamente tutti e tutto il mondo. Vengono combattute guerre su guerre e se ne combatteranno, non per decidere se il gatto di Schrodinger sia vivo o morto, ma perché l’energia, le risorse vengono usate in modo strumentale come armi o come tanti casus belli.

E perché si mira a ciò, a questo slittamento di interessi del pubblico? Affinché la gente non si immischi troppo. Cui prodest, dicevano i giusnaturalisti latini? A chi giova? Proprio a quei gruppi di potere economici che si muovono all’esterno delle regole politiche e democratiche ed il cui scopo è proprio quello di mantenersene fuori per continuare le loro speculazioni capitalistiche e belliche.

A me i disegni paiono chiari: c'è un generale conformismo al quadro ideologico dominante, pensiamo ancora al paradigmatico esempio della meccanica quantistica, ed in alcuni ambienti il mescolamento degli interessi del capitalismo con la pura ricerca, che in fondo è ricerca del vero con gli strumenti ed i principi della Scienza, quando invece il capitalismo non è massimizzazione della conoscenza, ma massimizzazione del profitto contro i concorrenti. Questa nefasta logica di profitto è entrata anche nelle teste di molti scienziati ed i risultati sono quelli che sono. Emblematico ancora una volta il caso della fusione fredda: l’autorevole MIT di Boston che si mette a falsificare i dati per evitare la divulgazione di alcuni reali risultati sulla fusione fredda, come matricole che tentano di aggiustare i dati in un esperimento perché non tornano. Tutto ciò non molti anni fa.

La questione, dunque, Nuages non è a mio parere «politica», poiché la politica di queste cose non ne capisce nulla e si fa muovere, come in tutti gli altri campi, dai vari e «presunti» esperti che a loro volta sono mossi da gruppi di potere economico-finanziari.

Non ho detto nulla, eh? Che si ritorni pure a discutere di gatti mezzi vivi e mezzi morti. Sin son rotti le balle anche loro, scommetto.

Antonio
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Vecchio 11-05-2008, 19.13.22   #4
Il_Dubbio
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Riferimento: Quant'è libera la scienza?

Citazione:
Originalmente inviato da nexus6
Non ho detto nulla, eh? Che si ritorni pure a discutere di gatti mezzi vivi e mezzi morti. Sin son rotti le balle anche loro, scommetto.

Antonio

ehehhe

io non sono uno scienziato, quindi continuerò a rompere le balle ai gatti, altro non posso fare!

ma poi è proprio la scienza che mi dice che non esiste alcuna libertà, perché proprio la scienza dovrebbe essere libera?

ciao Antonio
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Vecchio 12-05-2008, 09.34.49   #5
nexus6
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Puoi fare, IlDubbio, puoi fare, anche se ti hanno fatto credere il contrario e vedo che è convinzione tanto diffusa.

Anche se non sai cosa sia una funzione armonica sferica oppure la derivata covariante di un tensore oppure cosa sia una zona di Brillouin, secondo te non hai il diritto, il «giusto» inalienabile ed imprescindibile diritto di poter sedere ad un tavolo con un fisico teorico, un relativista o un fisico degli stati condensati quando essi parlano di decisioni e problemi rilevanti che riguardano te, chi ti sta attorno, il presente ed il futuro?

Perché borbottano tra loro, ma decidono anche per te e per la tua vita, IlDubbio, indipendentemente da cosa pensi sia la libertà. Eppure trasliamo il principio di autorità da questioni prettamente scientifiche ad altre strettamente sociali.

I gatti certo che li possiamo continuare ad accarezzare ed essi ci contraccambieranno amichevolmente con le loro fusa, a patto di non trastullarci con mortali esperimenti. Anzi al tavolo li potremo portare anche loro.

Non distinguono tra scienziati né tra uomo e uomo. Dovremmo imparare dai mici, prima di metterli nella scatola di Schrodinger. Hanno una straordinaria etica, alcuni animali.

E la scienza che dice che non siamo libberi lasciala stare, prova a chiederlo al felino, lui ti fornirà la giusta risposta. Sono gli uomini che decidono se essere liberi oppure no e di volta in volta chiedono alla scienza di confermare le proprie congetture, così è stato, così è e, finché ci sarà ancora qualcuno sano di mente, così sarà.

Per le cose stupide, funzioni, derivate e strane zone, esistono tanti libri, li apri e li leggi oppure decidi di ascoltare qualcuno che te li racconta (possibilmente senza noia). Ma per le altre cose no, non esiste libro. Ci sei tu e nemmeno colui che si fosse letto tutti i libri di questa terra, ed altresì li potrebbe citare a memoria, avrebbe mai il diritto di sostituirti con un servo od un numero in una percentuale.

Sei libero nella misura in cui sei consapevole di non esserlo eppure scegli di esserlo. Quando arriverai a liberarti dal concetto stesso di libertà e poi pure dal concetto di liberazione, allora, forse, non ti accorgerai nemmeno di essere... libero.

Antonio
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Vecchio 12-05-2008, 16.44.35   #6
Il_Dubbio
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Riferimento: Quant'è libera la scienza?

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Originalmente inviato da nexus6

Anche se non sai cosa sia una funzione armonica sferica oppure la derivata covariante di un tensore oppure cosa sia una zona di Brillouin, secondo te non hai il diritto, il «giusto» inalienabile ed imprescindibile diritto di poter sedere ad un tavolo con un fisico teorico, un relativista o un fisico degli stati condensati quando essi parlano di decisioni e problemi rilevanti che riguardano te, chi ti sta attorno, il presente ed il futuro?


Ma certo... sono d'accordo con te, ma guardiamo in faccia la realtà e troviamo un modo di rivoluzionare il detto "così va il mondo".

Non ho molto tempo per scrivere qualcosa di sensato, mi affido a tre modi di dire ( o per certi versi aforismi):

Andreotti diceva: "Il potere logora chi non ce l'ha"

Oggi nell'era berlusconiana si dice che: "il potere è in mano a chi possiede l'informazione"

Una massima di L.Latzarus fa così: "In regime democratico, la politica è l'arte di far credere al popolo che è lui che governa"

Quindi ,se le cose mi sono un tantino chiare, il potere e l'informazione sono come il braccio destro e il braccio sinistro. Ieri era la chiesa ad usare l'informazione (o disinformazione) come mezzo per mantenere il potere, oggi è la politica in senso stretto (anche la chiesa faceva politica).
Non sembra che le cose siano molto cambiate da allora, in quanto oggi se un fisico mi dicesse che io sono un asino in fisica e devo andare prima a studiarla sui libri, non posso che replicare: c'hai ragione (per dire la verità cerco di difendermi come posso ). Se poi la scienza, per sopravvivere, ha bisogno della politica e non di me (singolo cittadino che ha una infarinatura generale sulle singole questioni), per mantenere il suo potere decisionale, avanzerà l'arma della disinformazione, o meglio, oggi è più sottile l'inganno, l'arma della "specializzazione",per mantenermi il piu possibile lontano dalla cose che si non si devono sapere. Come faccio a sapere io che, per esempio, la fusione fredda non sia una invenzione fantascientifica se non ho alcuna informazione su di essa? Ed anche se avessi qualche informazione come potrei io, che fisico non sono, sostenere che sia una realtà che mi si nasconde?

Qui, come ovunque, se hai qualcosa da dire devi sventolare una "dimostrazione" razionale, ed anche qualcuno che lo sappia leggere (sta nella definizione di informazione, non basta mandare un messaggio, questo deve anche essere letto e quindi qualcuno che sappia decifrarlo).

Se c'è, e sicuramente ci deve essere, un potere di chi sa che sovrasta chi non sa, questo può essere contrastato solo sapendo, non credendo di sapere. (non so se è chiaro)
Ma se è vero che la matematica non sia un opinione, quanti sono nel mondo gli uomini che leggono libri scientifici? E cosa succede nel mondo scientifico quando uno scienziato esce fuori dal coro e si mette in contrasto con il proprio mondo? Chi ha il potere in quel caso? Non certo il singolo scienziato, ma a mantenere il potere rimane ciò che viene denominato la "comunità scientifica". Chi comanda la comunità scientifica? Io per caso?Suppongo la politica! E in regime democratico la politica non è l'arte di far credere che è lui che comanda?
Ma come posso non essere d'accordo su qualcosa che non so? E rigiriamo il minestrone.
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Vecchio 13-05-2008, 11.12.30   #7
MasterTheBest
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Riferimento: Quant'è libera la scienza?

Bhe, una scienza libera deve essere costituita da uomini liberi. Detto ciò, una scienza libera non è detto ke sia per forza di cose prudente: in questi giorni dovrebbe avviarsi il progetto del cronospazio. Insomma, la possibilità di viaggiare nel futuro, ma non nel passato. Cosa posso dire se non ke siamo ancora qui a morire per un raffreddore??? Dobbiamo unirci, secondo il pensiero "GAIA" il legame universale. In qualke modo dobbiamo uniformarci....solo allora insieme potremo avviare la scienza verso un passo davvero enorme, come si deve. Potremo dire addio ad ogni forma di malattia, difficoltà....basta un pò di sano spirito di squadra...a livello globale!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! !!!!!!!!!!
Utopico ah??
Però altre strade, non ce ne sono....
MasterTheBest is offline  
Vecchio 13-05-2008, 14.42.33   #8
Il_Dubbio
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Riferimento: Quant'è libera la scienza?

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Originalmente inviato da MasterTheBest
Bhe, una scienza libera deve essere costituita da uomini liberi. Detto ciò, una scienza libera non è detto ke sia per forza di cose prudente: in questi giorni dovrebbe avviarsi il progetto del cronospazio. Insomma, la possibilità di viaggiare nel futuro, ma non nel passato. Cosa posso dire se non ke siamo ancora qui a morire per un raffreddore??? Dobbiamo unirci, secondo il pensiero "GAIA" il legame universale. In qualke modo dobbiamo uniformarci....solo allora insieme potremo avviare la scienza verso un passo davvero enorme, come si deve. Potremo dire addio ad ogni forma di malattia, difficoltà....basta un pò di sano spirito di squadra...a livello globale!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! !!!!!!!!!!
Utopico ah??
Però altre strade, non ce ne sono....


Forse per "uniformarci" intendi trovare un fine comune?

Ed è questo che bisogna trovare, ma rendiamoci conto che sotto l'aspetto umanistico del "bene comune" vi è nascosto, e non tanto bene, un motore trainante in tutte le epoche chiamato potere. Ieri della chiesa, domani del Re, dopodomani del salvatore della patria, fra un mese di un generale dell'esercito, fra un anno delle compagnie multinazionali, fra due anni delle banche...ecc. ecc.
Io non vedo alcuna volontà di prendere questo scettro e usarlo per il bene comune. Non esiste nessuna filosofia che tenga, solo il potere per il potere. E non facciamoci illusione, noi, nel nostro piccolo, usiamo lo stesso potere come qualsiasi altro potente della terra.
Non facciamoci illusioni, noi viviamo piu a lungo no perchè gli uomini si sono attrezzati per alleviare le pene e i dolori dei loro simili, ma perchè le case farmaceutiche premono affinché si trovino medicine sempre nuove perchè entrino nel mercato (fino a che qualcuno le comprerà) e per un tornaconto. Il motore che libera la scienza non è una ipotetica morale per il bene comune, l'unico bene che si conosce e di chi ci deve guadagnare. Queste si chiamano: liberismo, illuminismo.. ragione e logica, oppure necessità o alla Darwin adattamento . Non vi è nessuna logica per non far soldi ammazzando balene o rapinando bambini per l'espianto degli organi. Nessuna logica... è così che va il mondo... se vogliamo fare i filosofi e controbattere a questo modo di procedere bisogno dimostrare al mondo che vi è e si deve trovare una logica "morale".

La scienza, per quel che ne posso aver compreso, non ha nessuna morale... la morale è solo una libera scelta del singolo scienziato... e per fortuna che c'è una libertà in qualche modo espressa, se non ci fosse saremmo a sbranarci anche per un posto in prima fila per il cimitero, perché è così che va il mondo.
Il_Dubbio is offline  
Vecchio 19-05-2008, 11.41.41   #9
nuages
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Riferimento: Quant'è libera la scienza?

Come sempre tutto va finire poi sul compromesso, l'etica, la politica, la filosofia, la scienza ecc. vanno bene e possono rimanere pure sui libri, nei dibattiti ecc. ma poi quando si scende a doverle amministrare nelle strutture con gli interessi degli uomini, immediadatamente scatta il compromesso, il problema e vedere i luimiti di questi compromessi, qui in Italia purtroppo nel campo della scienza e quindi della ricerca scientifica penso che gli interessi di parte (quanto puri e legittimi poi tutto da vedere) portano via quasi tuttaa scena, per esempio nei paesi nordici tipo Finlandia la musica è molto ma molto diversa, c'è anche spazio per il dibattito e lo sviluppo dell'idea innovativa svincolata da interessi di parte.
nuages is offline  

 



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