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Vecchio 10-01-2008, 17.54.06   #1
nuages
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Cos'è il tempo

Grande sfida è capire ciò che noi usiamo chiamare con il termine di “tempo”.
Per la nostra realtà nulla ci è più misterioso e sfuggente del tempo; esso ci appare come la forza più grande ed inarrestabile dell'universo, che ci accompagna inesorabilmente dalla culla alla tomba.
Che cos'è dunque il tempo? Molti filosofi, scienziati, poeti e artisti hanno cercato di dare una qualche risposta a quello che è uno dei grandi interrogativi irrisolti dell'uomo.
Nel VII secolo Sant'Agostino nelle Sue Confessioni diceva: “Se nessuno me lo chiede, so cos'è il tempo, ma se mi si chiede di spiegarlo, non so cosa dire”. Il noto filosofo esistenzialista contemporaneo Martin Heidegger, allorché si accinse a scrivere un saggio sul tempo, affermò che gli mancavano le parole per poter parlare di questo argomento.
La maggior parte di noi uomini coscienti tende ad associare il tempo ai fenomeni di cambiamento e/o evoluzione, ma sotto c'è forse dell'altro, che nella nostra fretta di vivere ci sfugge!
Le domande non mancano. Il tempo si muove in una sola direzione, dando vita a un presente in costante cambiamento? Il passato esiste ancora? Se si, dov'è finito? Il futuro è già determinato, e ci aspetta, anche se non lo conosciamo? Ecc.
Può sembrare strano, ma la fisica classica ha sempre cercato di evitare questa domanda, lasciando piuttosto l’arduo compito ai filosofi. Il motivo è probabilmente dato dalla schiacciante autorevolezza di Newton ed Einstein per il modo con cui hanno plasmato lo spazio, il tempo ed il moto.
Entrambi hanno costruito modelli dell'universo di straordinaria chiarezza, ma poi, una volta fatta la struttura, non si sono preoccupati eccessivamente delle fondamenta; e questo lascia spazio a potenziali confusioni.
Senza alcun dubbio, le loro teorie sono piene di grandi verità, ma tutt'e due danno il tempo come qualcosa di scontato: è un mattone al pari dello spazio, un elemento primario. Einstein lo ha addirittura fuso con lo spazio per creare uno “spazio-tempo” a quattro dimensioni; infatti una delle grandi rivoluzioni della fisica moderna:“la relatività”, è completamente imperniata sul “Tempo”.
Nella “relatività” Einstein aveva eliminato il concetto più Newtoniano di spazio e tempo assoluti, infatti gran parte della difficoltà nostra a comprendere la teoria della “relatività”, proviene dalla riluttanza umana a riconoscere che il senso del tempo, come ad esempio quello del colore, è solo una nostra forma di percepire alcune cose che ci succedono attorno.
Come non esiste in realtà ciò che noi definiamo “colore” senza il nostro occhio per recepirlo, così un istante, un’ora un giorno, sono indistinguibili senza gli avvenimenti che li caratterizzano; quindi come lo spazio possiamo identificarlo come un possibile ordine di oggetti materiali, così il tempo è identificabile come un possibile ordine di avvenimenti.
Eistein spiegava la soggettività del tempo con queste parole: “le esperienze di un individuo ci appaiono ordinate in una serie di singoli avvenimenti, che Noi ricordiamo apparire ordinati secondo il criterio di anteriore e posteriore. Esiste quindi per l’individuo un tempo suo proprio soggettivo che in se stesso non è misurabile”.
Noi possiamo associare numeri ed eventi in modo tale che un numero maggiore sia associato ad un avvenimento posteriore, piuttosto che anteriore, e questa continuità possiamo quantificarla per mezzo di un orologio, che è uno strumento nostro utilizzato per contare lo scorrere di una serie di avvenimenti; per cui, mentre noi svolgiamo il nostro lavoro quotidiano, l'orologio atomico di Bonn tiene il tempo terrestre.
Ma comunque sia, che il tempo sia segnato dall'orologio di Bonn, dal vostro, dal mio, o quello di un abitante di un pianeta della galassia di Andromeda, sono sempre solamente tutti tempi soggettivi che gli esseri coscienti avvertono in relazione all’ambiente in cui si trovano a vivere; ad esempio un paziente seduto sulla poltrona di un dentista avverte sicuramente in modo diverso il tempo scandito dall’orologio atomico di Bonn, rispetto ad un ascoltatore seduto in poltrona mentre ascolta una sinfonia di Mozart.
Sin dai tempi più antichi due concezioni diverse del “tempo” si sono scontrate, per esempio tra i Filosofi Greci, Eraclito sosteneva la necessità dell’eterno scorrere di tutto, e Parmenide sosteneva invece che il tempo ed il moto non esistessero.
Ben pochi pensatori nelle epoche successive presero sul serio le idee di Parmenide, per trovarne uno bisogna arrivare sino ai tempi nostri; l’Inglese Julian Barbour teorico di astrofisica e del tempo, il quale sostiene nella sua tesi, che l’eterno fluire di Eraclito non è che una Nostra radicata illusione.
La sua teoria è che l’universo “quantico” sia statico, esistente come una serie di stati indipendenti dal tempo, governati solo dalla loro probabilità di esistere.
Dice Barbour: “la nostra nozione di tempo deriva dall’osservazione di questi stati, il tempo è una nostra pura illusione, in quanto che i fenomeni dai quali deduciamo la sua esistenza sono reali, ma Noi li interpretiamo in modo sbagliato per il motivo che le radici del nostro sapere affondano essenzialmente ad oggi in due teorie di fisica definite come: meccanica classica, e meccanica quantistica, che danno una visione non olistica del Tutto, e quindi a volte possono anche risultare fuorvianti”.
Comunque la teoria più vicina al concetto del tempo di Barbour sicuramente è la meccanica quantistica, in quanto essa presume che non ci sia una singola successione di stati, ma ogni possibile successione di stati, e che quindi tutti i possibili avvenimenti siano presenti nello stesso tempo; siamo noi con la nostra mente che decidiamo che stato seguire e/o vivere, mentre per la meccanica classica il tempo è qualcosa come un invisibile filo sul quale vengono appesi in successione gli avvenimenti.
La nuova fisica vivifica ed apre nuovi orizzonti verso una miglior comprensione circa l'antico enigma esistente tra i concetti di tempo, libero arbitrio e determinismo; infatti la teoria della relatività di Eistein ci apre una visione di un universo esteso nel tempo oltre che nello spazio, senza toglierci una certa qual libertà d'azione; e la teoria dei quanti, che attribuisce alla nostra mente un ruolo così importante, ci aiuta a capire più a fondo la questione del libero arbitrio poichè, in effetti, il fattore quantico ha spazzato via la vecchia concezione deterministica dell'universo, secondo cui tutto ciò che facciamo è stato prestabilito dai meccanismi universali prima ancora della nostra nascita.
Dunque che cosa c'è dietro il nostro concetto di Tempo????????
nuages is offline  
Vecchio 10-01-2008, 21.32.05   #2
espert37
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Riferimento: Cos'è il tempo

Ciao,nuages,Domanda pertinente, ma alquano difficoltosa. Comunque cerco di esprimermi secondo il mio elementare punto di vista.
Per me il tempo è quella parentesi che comprende la mia esistenza su questo pianeta,perchè se non ci fossi io,per me non ci sarebbe nemmeno lui.
Condividi? o sono grossolanamente in errore? sappimelo dire,così mi dai la possibilità di rettificarmi. Ciao con simpatia.espert37
espert37 is offline  
Vecchio 11-01-2008, 08.54.49   #3
nuages
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Riferimento: Cos'è il tempo

vedi, questa è la nostra sacrosanta impressione, giusta ma limitata, la fisica moderna cerca di guardare oltre la siepe, lo scandire della pulsazione che si espande secondo le lineee della spirale logaritmica in tutta la vita dell'universo è il battitio del tempo, ma cosa c'è dietro questo battito?

Prendi sempre alla fine
di una giornata tutto quello che c’è
sempre a qualunque costo.
senza pensare al passato.
Ma il passato trasformarlo
in luce per vedere.
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Vecchio 11-01-2008, 11.38.29   #4
Rolando
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Riferimento: Cos'è il tempo

Forse troveresti interessante questa parte dell'articolo di Martinus:
Che cosa si intende per tempo?
Che cosa s'intende in realtà per tempo? - Il concetto di "tempo" è l'espressione tecnica più alta di "movimento" della vita. Il movimento ed il tempo sono dunque la stessa cosa. Dove non c'è movimento, non c'è tempo, e dove non c'è tempo, non c'è neanche movimento. Il tempo ed il movimento non possono dunque essere separati, appunto perché costituiscono la stessa realtà. Poiché il movimento è una funzione e una funzione è qualcosa che viene creato, un movimento è dunque una realtà creata. Ma siccome ogni realtà creata o fenomeno creato non può esistere senza essere identico al tempo, il tempo è quindi anch'esso una realtà o un fenomeno creato. Ma il tempo non può essere percepito direttamente coi sensi fisici. Costituisce dunque un qualcosa di invisibile degli oggetti o dei movimenti creati visibili. Il tempo è dunque un qualcosa, che non si può sperimentare direttamente coi sensi fisici. Si può dunque soltanto percepirlo indirettamente attraverso la parte degli oggetti creati o dei movimenti, che è visibile per i sensi fisici. Con i sensi fisici possiamo sperimentare il tempo soltanto tramite l'esistenza degli oggetti creati, dal loro inizio fino alla loro fine. Essi sono soggetti a inizio e fine. Nessun oggetto creato è eterno. Il tempo viene marcato dunque da due punti o linee di confine, cioè origine e cessazione. Fra queste due linee di confine è stato creato un intervallo che non è o non può essere fisico. Ma non potendo essere fisico, può soltanto essere psichico o spirituale. È questa realtà psichica o spirituale assolutamente ineliminabile, che chiamiamo "tempo".
( Dall'articolo di Martinus: "IL TEMPO, LO SPAZIO, L'ETERNITÀ E L'IMMORTALITÀ", passo 1).
www.martinus.it

Ciao R
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Vecchio 11-01-2008, 22.12.06   #5
nuages
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Riferimento: Cos'è il tempo

Un grande scienziato Sovietico Prof. Kozirev studiò a fondo il fenomeno tempo e dedusse che ad esempio a prima vista un albero che cade su un terreno potrebbe essere stato causato da forte vento, piuttosto che dal “flusso del tempo”, bisognerebbe chiedersi che cos’è che ha causato il soffio del vento. In ultima analisi, il maggior responsabile di ciò è il movimento della Terra intorno al proprio asse. Perciò, tutti i cambiamenti sono causati da qualche forma di movimento, e senza movimento non può esistere il tempo. Diversi studiosi i cui lavori sono pubblicati sull’Istituto Russo di Temporologia, concordano sul fatto che se Kozyrev avesse cambiato la sua terminologia, usando la parola “tempo”, anziché termini scientifici più comuni come “etere” e “vacuum fisico”, allora molte persone sarebbero state in grado di comprendere il suo lavoro prima. A questo punto, non è necessario approfondire la filosofia dell’energia a spirale come manifestazione del tempo.
La “natura” del tempo è il meccanismo che causa cambi apparenti e nuovi accadimenti nel mondo. Comprendere la natura del tempo significa concentrare l’attenzione su un processo, un fenomeno, una “carriera” nel mondo materiale le cui proprietà potrebbero essere identificate o corrispondere a quelle del tempo.
I modelli di energia a spirale si svelarono agli occhi dell’illuminato prof. Kozyrev mentre si trovava nel campo di concentramento Russo. La sua “conoscenza diretta” lo informò che questa energia a spirale era, in effetti, la vera natura e manifestazione del “tempo”. Naturalmente, egli trovò che la nozione di “tempo” che possediamo doveva essere qualcosa di più che un semplice calcolo di durata. Kozyrev ci spinge a tentare di trovare una causa per il tempo, qualcosa di tangibile ed identificabile nell’Universo che noi possiamo associare al tempo. Dopo averci pensato per un po’, possiamo concludere che il tempo non è nient’altro che un movimento a spirale. Sappiamo che stiamo tracciando un complesso modello di spirale attraverso lo spazio grazie ai modelli orbitali della Terra e del Sistema Solare. E adesso, lo studio della “temporologia”, o scienza del tempo, è sotto continua, attiva investigazione dall’Università di Stato di Mosca e dalla Fondazione Umanitaria Russa, ispirata dal lavoro pionieristico del prof. Kozyrev.
Questo è uno studio visto da questa parte dello schermo, dove viviamo noi nella massa con Etere a due pressioni di tensione, ma cosa avviene oltre?
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Vecchio 14-01-2008, 17.18.15   #6
SIMMETRIA
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Riferimento: Cos'è il tempo

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Originalmente inviato da nuages
.....senza movimento non può esistere il tempo...

In effetti se consideriamo lo spazio profondo cioe' la' dove non esiste piu' neppure una minima forma di energia non ha senso parlare di tempo.
Anche se dovessimo portare un orologio e posizionarlo li' si misurerebbe soltanto il tempo legato a tutti i meccanismi interni dell'orologio stesso ma non il fluire del "tempo" fuori.
Da cio' ne deriva che il tempo esiste solo se esiste materia/energia.
Cioe' un substrato nel quale poterlo fare esistere.
Quindi la materia/energia ha questa caratteristica che le permette di esistere nello spazio profondo senza tempo.
A questo punto nasce una riflessione:
Ma se il tempo e' una caratteristica solo della materia/energia lo si puo' considerare come una proprieta' della materia/energia stessa?
Cioe' una funzione come le altre dimensioni ma intrinseca interna.
Questo perche' come gia' sottolineato in post precedenti chi ha creato il mondo non penso che abbia usato la bacchetta magica dicendo si qui mettiamo il tempo e la' no.
Da queste riflessioni e' nata la teoria del LIT gia' discussa piacevolmente con Marius.
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Vecchio 16-01-2008, 13.21.12   #7
nuages
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se non erro la relatività metteva proprio il tempo nelle condizioni come dici tu di grandezza fisica, io credo che il tempo sia una manifestazione solo nelle condizioni dove c'è l'etere in tensione o massa che stà insieme per la sua pulsazione interna che ha una sua evoluzione per tornare nella situazione di "Uno" o etere senza tensioni, in pratica il tempo potrebbe essere lo scandire delle pulsazioni delle tue tensioni che tendono a tornare nella situazione primordiale dell'Uno.
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Vecchio 16-01-2008, 14.32.45   #8
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Riferimento: Cos'è il tempo

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Originalmente inviato da nuages
se non erro la relatività metteva proprio il tempo nelle condizioni come dici tu di grandezza fisica, io credo che il tempo sia una manifestazione solo nelle condizioni dove c'è l'etere in tensione o massa che stà insieme per la sua pulsazione interna che ha una sua evoluzione per tornare nella situazione di "Uno" o etere senza tensioni, in pratica il tempo potrebbe essere lo scandire delle pulsazioni delle tue tensioni che tendono a tornare nella situazione primordiale dell'Uno.

Ci siamo ripromessi di essere chiari nell'esposizione in modo che chi e' interessato possa intervenire.

Scusami ma quando sento parlare di etere in tensione non ho l'entusiasmo di proseguire nella lettura......
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Vecchio 16-01-2008, 19.04.07   #9
nuages
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Riferimento: Cos'è il tempo

sono semplicemente daccordo con le tue convinzioni, il tempo si manifesta dove c'è massa, e sendo la relatività diventa una grandezza fisica concreta.
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Vecchio 17-01-2008, 16.22.42   #10
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Riferimento: Cos'è il tempo

Citazione:
Originalmente inviato da nuages
1) sono semplicemente daccordo con le tue convinzioni, il tempo si manifesta dove c'è massa,
2) e sendo la relatività diventa una grandezza fisica concreta.

1) Prendo atto della tua convinzione e ti chiederei anche per arricchire le mie poche conoscenze in merito quali motivazioni ti fanno credere cio'.

2) ????
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