Autore: visechi
Post 1 / 2
Per Hiram 777 e per chiunque sia un po’ masochista
“Intendevo dire che, se la manifestazione fisica del mondo spirituale si é esplicata in maniera binaria (bene-male,positivo-negativo,sole-luna ecc.), l'origine (il vertice del triangolo) non può che avere in se la sintesi di questi opposti, quindi Dio é bene e male contemporaneamente e, nello stesso tempo, trascende la dualità di queste forze. E' plausibile?”
Tesi, Antitesi e Sintesi. Il famoso triangolo dove all’apice sta il Creatore, l’Unicità, l’entità da cui tutto promana e in cui tutto si compendia; Colui che trascende la dualità… perfetto, siamo in pieno gnosticismo (correggimi se sbaglio). Vediamo un po’ (altra sega mentale che porterà via un bel po’ di tempo e spazio – ma a noi che ci frega, nessuno probabilmente ci leggerà – masturbiamoci senza alcun pudore – la lunghezza indurrà la desistenza).
Se non erro il mondo è un’EMANAZIONE, mediata e progressiva, del Creatore Unico. Mediata in quanto il Creatore, Unico Dio, per dar corpo alla materia corruttibile si è voluto (non dovuto) manifestare in altra forma. Progressiva perché lo gnosticismo (su questo argomento è abbastanza variegato e lascia intendere - o meglio dice chiaramente), in alcune sue concezioni, asserisce che vi siano state diverse e successive, per gradi, “emanazioni” dell’Unicità; tutte ad ESSA direttamente riconducibili ma non identificabili con Lui.
L’intera filosofia o spiritualità gnostica si sviluppa attraverso l’enfatizzazione degli opposti (Bene/Male, Bianco/Nero – juventino – positivo/negativo – Corpo/Spirito etc…) in perenne conflitto fra loro (i catari – setta gnostica di non ricordo quale caz.zo di secolo, ma molti, molti anni fa - predicavano la castità più rigida alfine di evitare la procreazione che avrebbe perpetuato la moltiplicazione del corpo corruttibile a scapito dello spirito puro ed incorruttibile). La perfezione si realizza solo allorché gli opposti si compendiano nell’entità di cui sono emanazione. Così come ci dice Hiram 777, con la sintesi degli stessi (opposti) nel loro creatore, compendiandosi in Dio, si annullano ed è la fine del male e del bene.
Ottima tesi; teoria perfetta; dal punto di vista intellettuale piacevolmente inattaccabile. Attenzione… concettualmente la teoria funziona… ma noi parliamo della realtà in cui viviamo immersi (e nessuno ci venga a raccontare che la Realtà – ancorché non assoluta - non esiste)… Vediamo cosa succede.
La gnosi, il manicheismo, il catarismo (si dirà così? Boh!), per reggersi dal punto di vista concettuale hanno la necessità di definire e marcare una chiara linea di confine fra Male e Bene; per semplicità uso i colori Bianco e Nero (chissà se ho bestemmiato nei confronti di un cultore del colore – Bianco e Nero sono colori? Nutro qualche dubbio – non lo so). Tutto perfetto se ci limitiamo alla teoria: Bianco/Tesi, Nero/Antitesi. Due pseudo-colori percepiti comunemente in assoluta contrapposizione. Noi tiriamo una linea che li demarchi in maniera nitida e chiara (LUCENTE… stavolta si potrà dire). Poi ci rendiamo conto che quel fatto, quell’avvenimento della vita reale (indifferentemente male o bene) non è, in effetti, completamente Bianco o completamente Nero. Incomincia a presentarsi come nero pallido… dentro quel male si reperisce (archeologicamente) una minima parte di bene (chiunque può tranquillamente provare ad immaginare casi della vita che hanno questa particolare e comunissima caratteristica). Il colore non sarà più Nero, ma dovrà, necessariamente, essere un po’ più sfumato (Grigio intenso – quasi Nero, ma non più Nero). La linea di demarcazione si sposta.
Altro avvenimento. Bene assoluto… Tale bene assoluto – Bianco – si rivela un Bene che racchiude al suo interno, nel proprio nucleo, una piccolissima frazione di Male (proviamo ad immaginare quanti struggimenti potrebbe portare la decisione di mantenere in vita un malato terminale – mi sembra di averne già parlato in qualche altra parte del forum). E’ un qualcosa che accade ed è facilmente accertabile nella realtà di tutti i giorni; quella che riguarda i fetenti e non i segaioli mentali come noi. Ci accorgiamo, dunque, che il Bianco incomincia a sporcarsi e divenire meno Bianco. E’ necessario spostare, ancora una volta, l’immaginaria linea di demarcazione cui abbiamo fatto cenno precedentemente. Ci accorgiamo anche che la distanza fra il campo riservato al Nero e quello destinato al Bianco, piano piano ma inesorabilmente, si assottiglia.
Gli esempi potrebbero continuare con conseguenti progressivi spostamenti della linea di demarcazione. Alla fine potremo pure voltarci per accorgerci, con gran meraviglia, che non esiste più né il Bianco né tanto meno il Nero. Esiste, forse, un unico pseudo-colore: grigio, quanto intenso, dipende dalle circostanze che hanno mutato e mescolato i due costituenti originari. Magari, al più, due diversi pseudo-colori, che differiscono fra loro solo per il differente grado d’intensità di grigio (l’uno generato dal pseudo-colore Bianco e l’altro dal pseudo-colore Nero), ma non più il Bene e il Male assoluti.
Come in una mescola di autentici colori Giallo e Rosso, da cui abbiamo ottenuto l’Arancio, non è più tecnicamente possibile ricavare i costituenti originari allo stato puro (chissà se è vero o se mi sto dando la zappa sui piedi – ma comunque immagino che l’intelligenza di ciascun povero interlocutore consentirà di comprendere che il ragionamento, penso, reggerebbe comunque – avrei al limite toppato sull’esempio), così non è più possibile risalire e ricostituire il Bene assoluto e il Male Assoluto, fusi come sono nel turbinio della vita, dell’esistenza.
Bianco/Tesi, Nero/Antitesi; fintanto che nella teoria rimangono chiaramente separati e LUCENTEMENTE individuabili, niente da dire: DIO/SINTESI. Ma quando nella realtà, nel tramestio esistenziale, il Bene Assoluto e il Male Assoluto si confondono e divengono MALE/BENE o BENE/MALE, ditemi, com’è possibile riportare a sintesi ciò che non esiste più o che, forse, non è mai esistito?
Noi del Male (edulcorato, confuso con il suo opposto) percepiamo l’effetto che produce sui nostri sensi e sentimenti: il dolore, la sofferenza (con buona pace di quanti affermano che sono solo “…UNA PROIEZIONE E UNA CREAZIONE DEL MONDO SPIRITUALE…”). Però l’esperienza e la storia c’insegnano che il mondo sarebbe sicuramente diverso se non avessimo visto in presa diretta gli effetti devastanti della BOMBA di Hiroshima (il bene in questo caso è forse la lezione che abbiamo attinto e tante altre documentate piccolissime storie personali che si sono tramutate in minutissime parti di Bene). L’opera di Padre Pio, si dice, sia stata ispirata dal Bene, però nessuno può negare che quel Bene assoluto è stato travisato e “trasmutato” (qui addirittura alchemico) in tante piccolissime frazioni di male. Nerone non ha prodotto solo del male… è considerato dagli storici un grande condottiero che ha reso grande la città eterna. Le persecuzioni dei cristiani non hanno prodotto solo del male, ma hanno cementato ed ingigantito la spiritualità dei primi seguaci di Cristo. Il messaggio di Cristo (continuo considerarlo uno dei più belli e rivoluzionari che io conosca) è stato fonte di tanto male.
“…...d'ogni verità anche il contrario è vero! In altri termini: una verità si lascia enunciare e tradurre in parole soltanto quando è unilaterale...Quando il sublime Gotama nel suo insegnamento parlava del mondo, era costretto a dividerlo in samsara e nirvana, in illusione e verità, sofferenza e liberazione...Ma il mondo in sé, ciò che esiste intorno a noi e in noi, non è unilaterale. Mai un uomo, o un atto, è tutto samsara o tutto nirvana, mai un uomo è interamente santo o interamente peccatore…” (Hermann Hesse). Sull’argomento Italo Calvino ha scritto un gradevolissimo romanzo (poco più di cento pagine): Il Visconte dimezzato… illuminanti le conclusioni cui perviene il sacripante:
“…Così mio zio Medardo ritornò uomo intero, né cattivo né buono, un miscuglio di cattiveria e bontà, cioè apparentemente non dissimile da quello ch’era prima di esser dimezzato… Ebbe vita felice, molti figli e un giusto governo. Anche la nostra vita mutò in meglio. Forse ci s’aspettava che, tornato intero il visconte, s’aprisse un’epoca di felicità meravigliosa; ma è chiaro che non basta un visconte completo perché diventi completo tutto il mondo…”. (compratelo)
E’ ovvio che il Bene e il Male assoluto, per essere considerati assoluti, non potrebbero contemplare la presenza della benché minima particella del rispettivo opposto; non sarebbero assoluti. Il fatto è che sia il Male che il Bene, pur esistendo (Caz.zo se esistono… il mondo è pervaso dei loro effetti), sono talmente compenetrati l’uno nell’altro che ritengo sia impossibile districarli e ridonare loro le qualità originarie.
Ovviamente l'intero mio ragionamento è sviluppato in relazione al vissuto, alla realtà che ci avvolge, quella che percepiamo quotidianamente e che c'interessa maggiormente; non è mia intenzione negare la possibilità che in un'altra dimensione, non quella umana, terrestre, della nostra realtà, sia possibile ricondurre a sintesi i due opposti e in questa sintesi ritrovare o scoprire la Luce di DIO… può darsi, io non lo so…
Lo sproloquio è mio, pertanto decreto che abbiamo la certezza dell’esistenza della Tesi e dell’Antitesi ma ci manca la possibilità di individuare la Sintesi… Caz.zo ma non starò affermando che non esistendo la Sintesi non esiste DIO? Spero di no. Resto della mia ottusa e cocciuta opinione. Non è consentito conoscere, determinare, arrivare, provare, negare l’esistenza di Dio. Uno o ci crede per fede (positiva o negativa) o se ne fotte di crederci o non crederci… mi sto veramente convincendo che quest’ultima sia la soluzione migliore… se qualcuno potesse soffiarmi in un orecchio, diraderebbe le nubi che in questo momento offuscano la mia mente.
Ciao a tutti