Scusate se intervengo a singhiozzo, ma ho poco tempo libero.

Per rispondere alla domanda di "Il pensiero", le categorie mentali non sono altro che i nostri riferimenti: lingua, religione, sesso e tutto quello che comunemente chiamiamo coscienza, ovvero la somma dei condizionamenti educativi, evolutivi, fortuiti che hanno concorso affinchè io sia come sono (o meglio come credo di essere). In altre parole la gabbia psicologica sulla quale è costruità la nostra pretesa personalità.

Per quanto sopra esposto va da se che, se si intende avere un'esperienza reale di se stessi, è fondamentale smascherarci a questi meccanismi automatici e il più delle volte incosapevoli.
A questo punto come è possibile?
Semplicemente grazie ad uno specchio che potremmo stigmatizzare nella figura del maestro (ma non solo) che di fatto è un distruttore di certezze.

Mi spiace solamente che di tutto il mio discorso precedente sia passata sotto silenzio la più importate nota su cui riflettere e cioè (ribadisco) non di un vero maestro alla fine è importante ma di essere un vero allievo.

E' una perdita di tempo parlare per ipotesi, io penso sarebbe meglio parlare per esperienza vissuta.

Forza dunque. Se qualcuno ha sperimentato si faccia avanti e racconti a chi come me vorrebbe ritrovare se stesso....

Condivido, ma non digerisco
se non ho capito male la tua esperienza esplicata dici che ogni uno se stesso proprio se dovrebbe DISTRUGGERE quello del quale è convinto dentro di se.
E qui, scusa, non mi trovi d’accordo col mio maestro. E ti prego di non andartene per subito lasciandomi solo altrimenti questi spuntati allievi forumisti che rimangono mi stresssseranno nuovamente!

Caro Fabrizio,

Il titolo del topic non rende merito a questa discussione. "COME RICONOSCERE UN VERO MAESTRO SPIRITUALE"....

Prima di discutere di ciò bisognerebbe concordare su cosa sia la spiritualità, se ci sia qualcosa da insegnare in materia, cosa debba essere eventualmente insegnato e come. Partendo da questi presupposti andare a vedere come riconoscere un maestro che sia capace i farlo....

Poichè proprio su questi presupposti non c'è concordanza tra i partecipanti, la discussione si è sviluppata intorno ad essi.

Trovo interessante come il tema che sembra predominare, riguardi la natura di questo insegnamento, se consista nell'offrire la spiegazione di qualcosa o nel demolire le spiegazioni in genere. A pelle mi verrebbe da riporre più fiducia nella seconda, ma più in generale, mi sembra poco plausibile che ci sia qualcosa da insegnare in questo campo.

a presto[/b][/quote]

Cos'è? Paura la tua?

Io credo sia proprio questo da distruggere. Forse non ricordi o non hai mai sentito che perfino Gesù usava dire ai suoi discepoli di seguirlo, lasciando tutto e tutti, senza fermarsi nemmeno un istante a salutare ciò o chi si lasciava.... In altre parole questo era un andare contro le usanze che erano state inculcate fino a quel momento.... no?

Per essere un vero allievo forse dobbiamo imparare ad ascoltare e recepire quelli che sono i messaggi esterni...
ed allora il tuo maestro può diventare un filo d'erba che cresce.

Questo mi ha insegnato l'esperienza diretta di vita, con le parole reciproche al massimo dibattiamo dei temi...poi si cresce e si impara spesso dalla strada.

Però questo implica un'apertura non indirizzata necessariamente in un'unica direzione, implica un percorso proprio non legato a quello di nessun altro, implica non avere un maestro...specialmente se con la emme maiuscola.

Ciao ilpe, preferire vedere ricominciare il topic da principio dopo una comune presa d'atto del fatto che:

VERO MAESTRO SPIRITUALE

....sia una contraddizione in termini come AUTENTICO CAPELLONE PELATO.

Supponendo che ciò sia vero e che fino ad ora, per così dire "abbiamo fatto del rodaggio" cosa proponi per il prosiequo del discorso?

bhe,

suggerirei di individuare la natura di ciò che dovrebbe essere "insegnato".