Gioia, dolore, felicità, infelicità, serenità, ... Sono tutte parole, buone per la mente, e necessarie per "parlare". In uno stato che trascende, nella natura "Fondata", un essere vive il superamento della dicotomia dove in ogni cosa, ne vive la sua "completezza", e sarà di Gioia, non di "gioia o dolore", di Felicità, non di "felicità, non felicità".

Le parole, sono strumenti per "parlare", ma nulla dicono di un reale vissuto, che tutto trascende, e che vive l'istante, in conscia armonia con la Realtà del Divino. Questa Realtà, è sempre "Meravigliosa", quando solo la si sfiora, e non è mai "verso il basso".

Ciao.

Ci sono fasi, momenti, vite, ricerche, tutte diverse, perchè diversi sono gli esseri.

Si può desiderare la felicità altrui, e questo può essere mentale, ma può portare con il tempo, ad un "tentativo" di superamento. Rimarrebbe, poi, la felicità altrui, che può essere un desiderio, a parole, ma un vissuto, ben più diverso. Il Bodisattwa, nel suo percorso evolutivo, imparerà a vivere la "Responsabilità", perchè è nella sua natura, verso tutti gli esseri.

Ciao.

intendi dire che sono sulla giusta Via...
il senso di responsabilità non è dettato dall'ego...
ovvio la felicità che desidero per gli altri non è che gli altri facciano quello che volgio io... ovvio parlo della loro crescita interiore che gli doni comprensione pienezza e benessere.
percui è un processo sano.. allora dovrei imparare a conviverci lasciando loro il libero arbitrio... imparare a gestire questo senso di responsabilità... dunque....
sono riuscita a dirti quello che piano piano realizzo con il nostro dialogo???

quando non è mentale...non ti poni neanche più il problema che lo sia o meno felicità!

Comprendi?

E' sempre "mentale"...fino a che non comprendi alla base i "bisogni"..fino a che in poche parole aiuti quell'evoluzione cosciente ad accadere...e ti permetti di rilassarti in Quello (quello Lassù per intenderci! )

"intendi dire che sono sulla giusta Via..."


Tutti, sono sulla "giusta - loro - Via"!


"il senso di responsabilità non è dettato dall'ego..."


La responsabilità, è nella natura fondata dell'essere, verso tutti e tutto. Può essere "imbrogliata" e gestita dalla mente, come ogni cosa.


"ovvio la felicità che desidero per gli altri non è che gli altri facciano quello che volgio io..."


Si,


"ovvio parlo della loro crescita interiore che gli doni comprensione pienezza e benessere."


Si,


"percui è un processo sano.."


Direi di si!


"allora dovrei imparare a conviverci lasciando loro il libero arbitrio..."


1) Non bisogna convincere: uno espone solo ciò che crede essere "giusto", per lui, all'altro.

2) Il libero arbitrio, mai potrai toccarlo, in realtà.


"imparare a gestire questo senso di responsabilità..."


Imparare, certo!


"dunque....
sono riuscita a dirti quello che piano piano realizzo con il nostro dialogo???"


Forse!







Ciao.

già..non è mai verso il basso..ma lo comprende!

"quando non è mentale...non ti poni neanche più il problema che lo sia o meno felicità!

Comprendi?"


Non ti poni il problema, ma è "Felicità"! E qui, lo dobbiamo dire a "parole"!


"E' sempre "mentale"...fino a che non comprendi alla base i "bisogni"..fino a che in poche parole aiuti quell'evoluzione cosciente ad accadere...e ti permetti di rilassarti in Quello (quello Lassù per intenderci! ) "


Ciao.

Che dici Mistico ne facciamo una discussione? Secondo me sarebbe interessante....
Se uno anche solo passando per strada mi guarda e da quello muta il suo stato d'animo.... sono responsabile? Allo stesso modo anche se muta il suo stato d'animo in base ad una cosa che gli dico sono responsabile? Cioè sono sono responsabile verso lui o verso me? In soldoni un comportamento impeccabile (che dovrei comunque avere) lo è a prescindere di chi ho di fronte o è subordinato?

"Noi decidiamo di essere o meno felici..."


Nella mente, certo! Ed è sempre mentale!

Certo che è mentale!...noi viviamo imbrigliati nella mente...quindi decidiamo inconsapevolmente anche di essere o meno felici...e crediamo di noi tante belle cose, che ci creano sollievo...ci giustificano
ai nostri occhi.

Solo da un'osservazione profonda di tutti i meccanismi (ed il lavoro è infinito) potremo accorgerci come la mente(identificata...) ci manipola continuamente con atti di "carità"..."felicità"..."soffe renze"...verso gli altri..ma in realtà ciò che diamo o crediamo di dare "amorevolmente" agli altri..è solo una proiezione di quello che vorremo per noi stessi.
Riconoscendo l'inganno...si offre un tassello in più verso a quella Libertà e purificazione necessaria affinche la Grazia possa prima o poi discendere il noi...
Questo una piccola parte del Lavoro sul sè.

appunto..le parole però ingannano la mente..

Felicità è una parola sotto certi aspetti ingannevole...

la chiamerei "Pace"..."Tranquillità"