E penso che questo sia realmente il punto essenziale
ed importante!
Anche perché il termine "salvezza" presuppone
il sentirsi in pericolo da qualcosa (che di norma coincide con la morte); penso perciò importante il mirare principalmente alla conoscenza di se stessi, del senso della propria vita affinché l'abbraccio in "Dio" sia reale giungere a casa, ritrovarsi, e non solo spinta per chiudere gli occhi di fronte alle difficoltà che a volte o spesso profondamente proviamo, ma il cercare sul serio la nostra strada..
non solo abbracciare la meno 'dolorosa' che permette una speranza ma quella che offre una realtà-ora piena di benessere (profondo/completo)od almeno di consapevolezza e quindi di responsabilità, visto d'ingresso alla libertà..



Gyta

così come la filosofia non può raggiungere la verità, così come la biologia non può raggiungere l'essere, così come l'archeologia non può portare nel passato, allo stesso modo nessuna religione porta a raggiungere Dio, ma tutte le religioni possono avvicinarci a Lui.
se l'uomo con le proprie forze non è in grado di raggiungere Dio, è razionalmente necessario ritenere che Dio nella sua perfezione, la quale include il perfetto amore, in un immenso atto di misericordia abbia deciso Lui stesso di Rivelarsi all'uomo.

mi piace molto come l'hai espresso!









"ognuno di noi concepisce Dio alla luce della sua esperienza"
(Ramakrishna)

"solo il Dio che è in noi può risvegliare il Dio negli altri!"
(Keshab a Ramakrishna)


"Si dice che tu abbia visto Dio. Vorrei che me lo dicessi tu stesso".
Ebbe allora inizio una lunga discussione, che terminò con questo racconto del santo*: "Ognuno di noi concepisce Dio alla luce della sua esperienza. Un giorno alcuni uomini videro un camaleonte arrampicarsi su di un albero. Uno di loro lo inseguì sin sulla cima, poi ridiscese e disse agli amici: "Questa lucertola è verde" Uno degli amici salì allora sull'albero per vedere il camaleonte coi propri occhi. Scese quindi dall'albero e disse: "La bestiola è rossa". Fu la volta di un terzo uomo che affermò che l'animale era blu. Nacque una violenta discussione, che rischiò di degenerare in rissa. Nel mentre un passante, incuriosito dal baccano, si avvicinò e chiese il motivo di quella lite. Quando glielo dissero, rispose: "Ah! Si tratta del camaleonte che vive sull'albero al riparo del quale io trascorro le notti! Quella bestiola non è mai del medesimo colore, alle volte è blu, altre volte verde, e altre volte ancora è completamente incolore". "Così è per Dio", concluse Ramakrishna, "Egli può avere un numero infinito di aspetti".

*Ramakrishna
(da "il volto del silenzio" Dhan G. Mukerji)


Gyta

Non potevi esprimere meglio quello che io sento dentro di me.

C o m p l i m e n t i ! ! !



Buona giornata a tutti

Elisa

Grazie Elisa!
Ma i complimenti.. ehm.. dovremmo farli a Ramakrishna
io mi sono limitata a riportare alcune sue parole insieme a quelle
di Tornelius.. Se avessi uno scanner.. farei di più
(ma la mia lentezza ai tasti è tutt'ora lumacamente miracolosa

Buona Giornata anche a Te
&d a Noi Tutti..



Gyta

(beh.. prima o poi 'sto scanner
lo pijo)

Beh, guardando il buddhismo, non è una religione strettamente salvifica ma il Nirvana rimane salvifico. Sennò è semplicemente una via filosofica, per me.