Kan, ...precisazione:

1) Potrebbe essere, in verità, per caso. Allora sarebbe intelligente questa prima risposta.

2) Quel che non sappiamo è un mistero... perciò equivale a dire "Non lo so!" ed è allora, secondo la tua stima, la seconda risposta è intelligente quanto la terza.

3) Non sapere non esclude che si possa supporre, e la supposizione, per quanto non provata e dunque non certa, ...può essere giusta. Può darsi che non si sappia perchè non si ha neppure una vaga idea di quale potrebbe essere la risposta... In tal caso la mancanza di ipotesi dimostra soltanto scarsa intelligenza in alternativa a scarso interesse per l'argomento: quando qualcosa interessa davvero, allora una qualunque idea personale si ha, per quanto lontana dal vero possa essere.

La risposta giusta da dare alla tua domanda è esporre la propria supposizione. Potrà essere giusta o sbagliata, ma è indice di un'intelligenza che si è guardata intorno ed ha cercato di penetrare il mistero e ridurre l'ignoranza. Dunque risponde "Non So" solo chi non è interessato all'argomento della domanda.

Diffida del viaggiatore che dice di sapere nulla della strada che ha percorso per giungere! O non è un viaggiatore e non ha percorso alcuna strada, o ha qualcosa da nascondere.

No.
E' solo che mi sono stancata di fare quello che, a mio avviso, è un dialogo con un sordo.

Questo non vuol dire che quello che tu 'evinci' dalle mie parole sia da me condiviso.

Secondo me ti ho già risposto...e i battibecchi dopo un po' mi stancano.

Se non c'è un'altra forma per riuscire a dialogare lasciamo stare...semplicemente...

Se vuoi usare in maniera demagogica le parole che gli altri usano per strumentalizzarle e farle entrare a far parte di un copione a tuo uso e consumo...fallo.

In fondo ognuno di noi è responsabile delle sue di azioni!

Si nasce A CASO, si o no?

Se si, devi spiegare perchè!

Se no, devi spiegare il senso di "A CASO", con tutte le conseguenze e le deduzioni che si possono fare dopo.

Altrimenti, non sati discutendo, ...

E' molto semplice la cosa, sei tu che la vuoi rendere "particolare"!


Ciao.

Se poi non ti interessa rispondere e andare a fondo sulla questione, non sei obbligata.

Basta che non disturbi però con interventi ripetitivi che se vuoi ti faccio vedere, altrimenti non lamentarti poi se ti senti "disturbata"!

Ciao.

Le risposte "A CASO" e "MISTERO" non sono risposte, in quanto non danno nessuna spiegazione al fenomeno, ma semplicemente lo limitano in una "non risposta"!

La risposta "NON LO SO" è invece una risposta che ammette il limite di comprensione di quella cosa che non è detto che si debba per forza avere, ma sottintende una apertura a qualunque eventuale altra prospettiva.

E' molto più onesto dire "non lo so" che a caso, per fortuna, per il mistero o quant'altro.

Si può essere interessatissimi all'argomento ma dire non lo so proprio perchè, in prorpia onestà si è osservato che tutto quello che fino a quel momento era stato letto o capito, non rispondeva alla questione. Po, leggendo altro, si può avere una prospettiva diversa e dire: questa cosa è logica e mi sembra giusto, senza obbligo nè necessità a crederci. Ma è già un passo avanti, notevole. Così si comporta una persona onesta nei confronti di se stessa, Altrimenti, si fregherà da sola.


Ciao.

Se si, devi spiegare perchè e il senso di "A CASO"!

Se no, allora per te la nascita non è "a caso", e quindi segue un senso o una regola o una legge, che devi spiegare (come si sta facendo con questo argomento).

Ho corretto la seconda affermazione che era relativa sempre al primo caso. Altrimenti non si capiva bene.

Ciao.

Ma sarà così imp'ensabile nascere "a caso" e senza un perchè? senza che esista un motivo a questa casualità?

cosa ci sarà di così assurdo in questa possibilità?

forse la paura che sia vera?

Perché non provi a porre questa domanda a chi sta morendo di farme per caso, a chi è rimasto per caso paralizzato a causa di un incidente o di una malattia, a chi si sente infelice per caso... prova a porre loro questo quesito e Muoio dallsappimi dire che ti rispondono... muoio dalla curiosità....

E' comunque incredibile vedere come i bambini non siano capaci di sviluppare autonomamente il pensiero religioso in maniera concreta e come sia il risultato di una trasmissione millenaria che muta lentamente. Potremmo dire che il pensiero dei bambini e ateo. Come quello meccanicista è una costante fissa degli autistici, che riscono a interessarsi solamente a macchinari, meccanismi, oggetti più che persone e che reagiscono in modo meccanico a certi stimoli, tanto che diventano prevedibilissimi in molti casi. mah.

Hai usato troppe volte il verbo 'dovere' per poter definire il nostro un dialogo.