Certamente no.

L'avere Dio nel proprio pensiero non è necessario per fare il bene che compie abitualmente un missionario: Basta avere in sè la Legge Interiore.

Il Pensiero di Dio in una missione sarebbe dannoso: creerebbe istantaneamente universi in mezzo a leoni, leopardi e gazelle con enorme scompiglio!

tanto così per scrivere qualcosa, visto che il mondo è così com'è...
se non ci fosse il pensiero che dio esiste, vediamo...sarebbe quindi un mondo senza che la paura di morire ci impegni consistentemente (come sappiamo) nel tentativo estenuante d'immaginare una vita dopo la morte od una vita parallela o perpendicolare che sia a questa che già viviamo.
Un mondo molto più rilassato?

Lobelia, l'assenza del pensiero di Dio non comporta l'assenza del pensiero della morte e la consapevolezza di essa, a meno che tu non argomenti quest'avvincente possibilità in maniera illuminante..

Per rispondere al pensiero.. perché avere paura dell'altro Io? Come può soppraffarre un Io la presenza di un altro Io se la condizione naturale di questo è la parità?

oh, ma io non ho mai scritto che l'assenza del pensiero di Dio comporti l'assenza del pensiero della morte e la consapevolezza di essa.
Dico solo che l'assenza del pensiero di dio, prevede inevitabilmente l'assenza dell'affannosa ricerca di una vita dopo o comunque oltre la morte o a questa vita stessa, idea legata indissolubilmente ad un'ipotesi di un qualsivoglia disegno "superiore" (dio o altro).
In ultima analisi, in un ipotetico mondo dove nessun uomo sente il bisogno di credere ad un disegno superiore, la nostra mortalità ad esempio, sarebbe una consapevolezza accettata.
Non dico assenza della paura di morire, dico assenza del bisogno di inventarsi o aderire ad ipotesi immaginifiche, per non morire mai.
Ho risposto anche se non illuminantemente?

La seconda invece non l'ho capita. Di quale Io stai parlando? Mi devo essere persa un pezzo della conversazione.