Cosa rispondereste ad un bambino cui è stato insegnato: nell'ora di religione che Dio ha creato il Mondo e Adamo ed Eva; nell'ora di scienze la teoria del Big Bang, ecc..

Il bambino vi chiede confuso: "Chi dice la verità?".

L'enciclica fides et ratio è difficile per un bambino, e io purtroppo non sono credente ma solo "sperante".

Il bambino è più semplice delle nostre argomentazioni e inoltre
le due cose non si escludono, perchè se così fosse tutti
coloro che hanno fede in un Dio creatore sarebbero degli ignoranti
fideisti che rifiutano la scienza e non è così.
C'è un bellissimo libro scritto da uno scienziato ebreo/americano di cui non ricordo il nome che si intitola Genesi e Big Bang e fa proprio questa operazione di mettere a confronto le due teorie trovando la possibilità di farle coesistere.

Gli direi di leggersi Brian Swimme e Thomas Berry.

E' allucinante che si faccia l'ora di religione....con un adepto della setta Romana Apostolica come insegnante.

Ci vorrebbe un docente a-settico che insegna la religione nel suo vero significato...quello letterale della parola....e tutte le religioni ma non una sola.

Qui in questo forum e' pieno di personaggi che potrebbero insegnare religione ha schuola: Mistico, Ilpe, Atisha, Mirror, Papera...ecc. ecc.

Il bambino, a mio parere, si dovrebbe lasciarlo giocare...lui sta bene così: sa tutto quello che gli serve al momento.
Non gli si dovrebbe dare risposte se non fa delle domande spontanee... che nascono dalla sua curiosità e dalla sua naturale intelligenza.
Noi abbiamo, purtroppo, la curiosa abitudine a dare delle risposte a chi non ha fatto domande.

Poi man mano che cresce e vuol comprendere come funzionano le cose intorno a lui, ecco che allora è nello stato psicologico
per poter assimilare con interesse gli insegnamenti della scienza, spiegati con i dovuti modi.

Riguardo invece alle risposte religiose...è meglio per me non fornirgliele prefabbricate, confezionate, derivate dalle nostre convinzioni e fedi.
Gli va lasciato uno spazio di ricerca che nasce dal suo stesso anelito di Conoscenza, al suo bisogno di Comprensione.
Gli si può indicare, in modo semplificato ed obbiettivo, quali sono state le varie risposte che sono state date nel tempo dagli uomini
che l'hanno preceduto (una vera storia delle religioni).

Quello che è importante è non condizionarlo...per cercare di farlo aderire ad una religione dominante o a forzarlo verso qualsiasi organizzazione religiosa più o meno conosciuta.

Se intorno a sè invece può respirare una atmosfera di apertura, di libertà, di esempio, di dialogo e confronto positivo...
troverà liberamente da sè la Via che gli può interessare e che gli da il senso della genuina ricerca...
per affrontare questo viaggio misterioso che è la Vita, e man mano troverà lungo il percorso indicazioni sempre più sentite nel cuore e nella intelligenza...tutto verrà da sè...e libera-mente potrà ritrovare Sè stesso...e quindi Dio.

Ora di giocagione con Mirror!

Vedi...saresti un insegnante perfetto ....


p.s.: sicuramente li faresti giocare con l'argilla e il pongo....

E' quello che sto facendo qui dentro.

Mi diverto anch'io molto con le costruzioni che vedo fare...sono belle e fantasiose...ognuna lodevole a modo suo.

Che meraviglia questo fantastico gioco che ci coinvolge...e ci fa rimaner fondamentalmente bambini che credono di saperla lunga!

Avanti allora con i castelli di sabbia, con le formine di pongo e palle d'argilla.

Sono impegnato in una giocagione planetaria.....magari ti raccontero'....

Si un EGO sano e' in grado di manifestare una vicinanza sempre meggiore alle sei Paramita questo e' Upaya, e' un processo spontaneo, accade attraverso le esperienze.

E' un EGO gioioso e giocoso, qualsiasi mezzo va bene....dopo e durante si manifestera' l'impersonalita'...al momento opportuno.
Questo il mio punto di vista.

Penso che dobbiamo essere anche noi genitori a fare capire alcune cose ai nostri figli.Andare più spesso con i nostri bambini fuori nella natura.Fare vedere come nasce una farfalla,com'è fatta la terra,annusarla,sentirla fra le mani.
Secondo me devono stare più in contatto con quello che ci circonda.Osservare la natura dopo la pioggia,osservare quello che emerge dopo un temporale.Dovrebbero buttarsi nel fango,arrampicarsi sugli alberi,ecc.. e poi ridere,ridere.....in quel momento nasce la GIOIA in quel momento osiamo dire che esiste qualcosa di naturale in questa Terra...

X Mirror: infatti ho sempre detto ai miei figli di ascoltare molti pareri su quello che interessava loro, e poi di non avere fretta di formarsene uno personale a prescindere da quello che avevano sentito dire.

Grazie a tutti per le risposte interessanti

Mirror il bambino che c’è in me non è cresciuto quasi per niente. Vorrei fare delle domande, ma non so che tipo di domande fare. E vorrei ancora tanto giocare!!

Come dice Klee. I bambini devono giocare fuori con i fiori e le farfalle. Fuori a seppellire l’uccellino morto portato dal gatto.

Mia figlia non ha fatto la comunione, però non le nego le ore di religione per non sentirsi diversa dai suoi compagni. Tutto va bene adesso che ha 12 anni. Torna a casa e mi racconta molto divertita del insegnante di religione (un po’ buffo a suo avviso). Ero più preoccupata durante le elementari, quando aveva una maestra di storia e geografia che però cercava di fare lavaggio di cervello ai bambini con le preghiere e parola di Dio (tanto non le competeva). Mia figlia tornava sconvolta a casa dicendomi: mamma la maestra X-ina mi dice che devo fare la comunione, parla solo con le mie compagne e con me no, ecc).

Io ho provato soltanto di parlarle del suo angelo custode, ma non è che me ne intendo più di tanto. Così si è fatto amico – angelo, un cuscino di peluche - Winnie the Pooh.

Sul Dio e su Gesù non parliamo. Quando andiamo in Gran Sasso al santuario di San Gabriele (a volte facciamo delle gite domenicale perché non è lontano da dove abito io) mio marito va a seguire la messa (sono le uniche volte che entra in chiesa) mentre noi giriamo il mercatino dove si vendono santini e ciondoli vari e mangiamo con tanto tanto gusto un panino alla porchetta, guardando le montagne e godendoci la bella giornata.