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Spiritualità - Religioni, misticismo, esoterismo, pratiche spirituali.
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Vecchio 05-02-2006, 16.51.27   #51
nonimportachi
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Messaggio originale inviato da paperapersa

Tuttavia ci si può interrogare sui nostri comportamenti e vedere se una risposta poteva essere evitata, se c'era un altro modo di porgere una frase, se c'era intenzionalità di ferire chi si è sentito ferito, non compreso, non accettato.

Certo. Questo fa parte del comportamento, della socialità etc etc...

la spiritualità per me non ha niente a che fare con tutto ciò.
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Vecchio 05-02-2006, 17.06.33   #52
nonimportachi
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Comunque Uno e paperapersa, non voglio ne posso spiegarvi ciò che è spirituale.
Per quanto posso apprezzare determinati modelli comportamentali di buona disposizione verso il prossimo etc etc.... non ci trovo niente di spirituale in tutto ciò. la spiritualità prescinde dalla mia interazione col mondo. prescinde da bene e male che sono sempre relativi. Non saranno certo le buone azioni ad avvicinarmi alla verità, ne quelle malvage mi allontaneranno. Non ci sono ne vincitori ne vinti, nessun premio o codanna.

Si può rappresentare un solido su un foglio? no, non c'è modo, si può solamente usare alcuni espedienti (proiezioni, prospettive) per far si che chi guardi quel foglio capisca che il disegno rappresenta un solido. C'è una precondizione di base, l'interlocutore deve conoscere la tridimensionalità, altrimenti vedrà solo e sempre una figura in due dimensioni.

Non c'è modo di trasmettere la spiritualità. C'è solo la possibilità di esperirla in prima persona. Non c'è bisogno ne di percorsi ne di privazioni, precetti o chissà quali fatiche. E' una presa d'atto, terrificante ed estasiante ad un tempo. E non so neanche se sia possibile metterla in atto o solo sfiorarla per un istante in qualche sporadico momento che comunque mi lascia nella mia memoria solamente una "proiezione bidimensionale" del solido e la mera consapevolezza di esserne lontano finchè non tornerò a sfiorarla ancora.

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C'è un cofanetto chiuso a chiave, l'unica chiave di quel cofanetto è dentro di esso. Come si apre il cofanetto?
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Vecchio 05-02-2006, 18.23.40   #53
Uno
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Messaggio originale inviato da nonimportachi

C'è solo la possibilità di esperirla in prima persona. Non c'è bisogno ne di percorsi ne di privazioni, precetti o chissà quali fatiche. E' una presa d'atto, terrificante ed estasiante ad un tempo. E non so neanche se sia possibile metterla in atto o solo sfiorarla per un istante in qualche sporadico momento che comunque mi lascia nella mia memoria solamente una "proiezione bidimensionale" del solido e la mera consapevolezza di esserne lontano finchè non tornerò a sfiorarla ancora.

Domande:
E' casuale la possibilità di esperirla? O si è predestinati e in base a cosa?

Non è questione di spiegare a papera o a me, però se dissentisco su una cosa posso dire:" non mi convince ma non so perchè" "è sbagliato per questi motivi" ma dire "è sbagliato ma non so perchè" è una contrddizione di termini.. non trovi?
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Vecchio 06-02-2006, 10.52.24   #54
nonimportachi
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[quote]Messaggio originale inviato da Uno
Domande:
E' casuale la possibilità di esperirla? O si è predestinati e in base a cosa?


e come faccio a saperlo?

Posso dirti che sono animato da genuina curiosità per la verità, per la realtà. Sono svincolato dal senso d'appartenenza e potrei continuare a descriverti la mia "forma-mentis", parlare della mia concezione dell'universo etc etc..... ma non so se questo abbia un nesso con la spiritualità, se siano queste cose a muoverla oppure no. E ti dirò che tutte 'ste cose si sgretolano, perdono di senso, non sono ne vere ne false, non sono proprie della "realtà spirituale", anzi lei le sbriciola lasciando un non-senso di fondo che èl'unica cosa (che non è nemmeno una cosa) che resta. Ma non è nemmeno così, perchè questo non-senso è solo la "proiezione bidimensionale" che mi son fatto in testa e che è dettata da tutto quello che sono.
Nessuno è titolato a parlare di spiritualità, il linguaggio non concede tanto. Nemmeno i mistici e i più blasonati profeti, forse possono tentare di indurla attraverso espedienti costruiti con le parole, ma niente di ciò che dicono può, nella sostanza del suo significato, essere considerato "vero" o "falso" nel descrivere la spiritualità (il tutto ammesso e non conceso che loro parlino di ciò che intendo).
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Vecchio 06-02-2006, 12.49.20   #55
Uno
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Hai accuratamente svicolato la seconda domanda, comunque con la prima volente o no hai detto abbastanza sommato a quello che già emergeva da altro.

Cerco di venirti incontro anche se non so se lo prenderai in tal senso...

Portando il tutto in metafora tu mi dici, vado al cinema, vedo un film ma quando esco dal cinema posso ricordarmi qualcosa da me interpretato, se racconto qualcosa è da me interpretato e se ne parlo ad altri comunque non sarà mai il film che ho visto nel telone.
Ancora emerge da quello che dici: che nel cinema mi capita di entrarci (casalmente? anche se hai evitato questa parola) ma non mi è dato di sapere come e quando posso entrarci perchè solo quando sono dentro posso sapere di esserci.

Mi sembra di aver ricostruito abbastanza esattamente ciò che dici no?

prima di continuare aspetto di vedere se concordi o se vuoi modificare qualcosa...
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Vecchio 06-02-2006, 14.03.05   #56
nonimportachi
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La seconda domanda non l'ho ben inquadrata:

...però se dissentisco su una cosa posso dire:" non mi convince ma non so perchè" "è sbagliato per questi motivi" ma dire "è sbagliato ma non so perchè" è una contrddizione di termini.. non trovi?

sì trovo, ma non capisco a cosa ti riferisci...

Riguardo all'ingresso al cinema, non è casuale, magari è casualmente ispirato, oppure devo andare sulla porta, ma poi difficilmente ci entro e ancor più difficilmente riesco a restarci dentro.
La questione è che quando sei dentro, capisci che la cosa non è alla portata della tua condizione normale che è lì a fare quello che fa sempre, interpretazioni a misura d'individuo di quel che accade. Poi esci dal cinema e resta solo quell'individuo che interpreta e parla di interpretazioni, quell'individuo che ti parla adesso.
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Vecchio 06-02-2006, 15.55.25   #57
Uno
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Messaggio originale inviato da nonimportachi
La seconda domanda non l'ho ben inquadrata:

...però se dissentisco su una cosa posso dire:" non mi convince ma non so perchè" "è sbagliato per questi motivi" ma dire "è sbagliato ma non so perchè" è una contrddizione di termini.. non trovi?

sì trovo, ma non capisco a cosa ti riferisci...

Riguardo all'ingresso al cinema, non è casuale, magari è casualmente ispirato, oppure devo andare sulla porta, ma poi difficilmente ci entro e ancor più difficilmente riesco a restarci dentro.
La questione è che quando sei dentro, capisci che la cosa non è alla portata della tua condizione normale che è lì a fare quello che fa sempre, interpretazioni a misura d'individuo di quel che accade. Poi esci dal cinema e resta solo quell'individuo che interpreta e parla di interpretazioni, quell'individuo che ti parla adesso.

ok Nic (Non Importa Chi) lasciamo perdere quella domanda e "concentriamoci" sulla metafora parchè magari torviamo un punto di incontro.... mi fa piacere che tu abbia allargato essa, io mi ero limitato ad una infarinatura per non imbastire troppo la trama.

non è casuale, magari è casualmente ispirato, oppure devo andare sulla porta

qui non è mica chiaro sai? Non sto pignoleggiando, ma o è casuale o causale... (si potrebbe anche approfondire che anche il causale lo è dal punto di vista osservativo ma lasciamo perdere se no perdiamo di vista la metafora) posso concederti una volta così e una colà... qui aspetto tue notizie.

La questione è che quando sei dentro, capisci che la cosa non è alla portata della tua condizione normale

Questo è interessante...
trasferendolo in metafora ricordi quei tentativi di cinema tridimensionale con gli occhialini di due colori?
Mi dai l'impressione che stai dicendo entro a vedere un film tridimensionale senza gli occhialini (mia condizione di vista normale)
Scusa sono andato troppo avanti perchè da quello che dici tu pensi che non potrai mai avere delle condizioni che siano adatte ad usufruire dello "spettacolo" sbaglio? Oppure queste condizioni rientrano nell'indecisione tra casualità-causalità di cui sopra? (risparmio un post )

potrei dire anche se che per entrare nel cinema o si pag il biglietto o si entra in maniera fugace, di nascosto... e non si gode lo spettacolo, se ne vede un piccolo spezzone finchè la maschera non ci butta fuori... ma questo lo vediamo dopo, dimmi intanto sui due passaggi sopra....


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Vecchio 06-02-2006, 17.40.27   #58
nonimportachi
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La trama si infittisce.... gira intorno ad una cosa che è di una semplicità impressionante.

E' sempre la stessa storia, quando se ne parla si disegna qualcosa di inevitabilmente sbagliato e tentare di correggerlo complicando il disegno porta a nuovi errori che devono essere corretti e così via..... verso una costruzione titanica destinata ad un'imprecisione incorreggibile in un interminabile susseguirsi di approssimazioni successive.

Ma buttiamoci pure in questo gioco, rincorriamo quest'inafferrabile.

Casualmente ispirato: Sei a pescare da solo in riva al lago, all'improvviso non t'importa più della pesca, ma ti godi quel momento, anche seguire la pesca diventa un peso e decidi di tirare via la lenza e prenderti una pausa per goderti quella pace.

Da ragazzo scrivevo poesie, ed erano sinceramente ispirate. Assomiglia proprio a quell'ispirazione, l'ispirazione "artistica" di quelle poesie è proprio come quella che mi può prendere a pescare ed è proprio quello "stare sull'ingresso del cinema". E la puoi cercare, ritagliandoti un momento tranquillo.

Poi dall'ingresso alla platea, c'è un atto di autodeterminazione da fare, ma non è un atto poichè non è mosso dalla volontà, dall'intento o dall'aspettativa di entare al cinema; tentare, volere e sforzarsi sono proprio le cose che non ti fanno entrare. E' un "accadimento". Che succede o non succede. Quando poi sei al cinema vedi con gli ochhiali 3D, non sai quanto riuscirai a restare nel cinema, ma sai che non potrai ricordare una volta fuori di lì. E una volta fuori di lì hai un personalissimo e soggettivissimo ricordo del cinema su cui incombe la consapevolezza della sua inaffidabilità ed inadeguatezza nel rappresentare il cinema.

Ma se avessi un'altro back-ground, ti potrei raccontare la solita cosa in tutt'altro modo anche in completa contraddizione con questo.
Il Satori, l'illuminazione, la santità, la comunione con Dio, potrebbero essere tutte metafore di questa condizione che si vive in questo "cinema", riuscire a vivere standoci sempre dentro. Ma di questi argomenti si parla in tutt'altri termini, si attribuiscono a Dio caratteristiche, volontà e programmi per noi; l'illuminazione è descritta come una sorta di mega-godimento-cosmico, un premio da sudare con pesanti pratiche e l'osservanza di precisi precetti. Mi prendo le dovute distanze da queste descrizioni deterministiche, se devo spiegare l'universo dal mio punto di vista sono ateo e razionalista.
nonimportachi is offline  
Vecchio 06-02-2006, 19.13.56   #59
Uno
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Messaggio originale inviato da nonimportachi
La trama si infittisce.... gira intorno ad una cosa che è di una semplicità impressionante.

E' sempre la stessa storia, quando se ne parla si disegna qualcosa di inevitabilmente sbagliato e tentare di correggerlo complicando il disegno porta a nuovi errori che devono essere corretti e così via..... verso una costruzione titanica destinata ad un'imprecisione incorreggibile in un interminabile susseguirsi di approssimazioni successive.

A cui però non riesci a sottrarti nemmeno tu Nic... forse c'è un perchè anche in questo... oppure per usare parole tue siamo casualmente ispirati nel fare questo (parlo di chi lo fa con una purezza di intento)


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Messaggio originale inviato da nonimportachi

Casualmente ispirato: Sei a pescare da solo in riva al lago, all'improvviso non t'importa più della pesca, ma ti godi quel momento, anche seguire la pesca diventa un peso e decidi di tirare via la lenza e prenderti una pausa per goderti quella pace.

Da ragazzo scrivevo poesie, ed erano sinceramente ispirate. Assomiglia proprio a quell'ispirazione, l'ispirazione "artistica" di quelle poesie è proprio come quella che mi può prendere a pescare ed è proprio quello "stare sull'ingresso del cinema". E la puoi cercare, ritagliandoti un momento tranquillo.

Io comprendo profondamente ciò che dici e conosco per esperienza quell'ispirazione che mi accompagna in tutto ciò che faccio (boom l'ho sparata ) ma nel secondo esempio se tu non avessi avuto la conoscenza di alcune parole potresti esser stato ispiriato finchè vuoi ma le poesie non le avresti scritte... avresti fatto altro ok ma non le poesie...
Il primo è più complesso e non so se riuscirò a farti comprendere ciò che intendo... tento....
due possibilità:
sei semplicemente stufo di pescare e quindi non vedo cosa entra con l'ispirazione (ma sarebbe troppo facile e non corretto)
oppure "ti concedo" l'ispirazione che però "ti è arrivata" dopo che hai provato a pescare stando sulla riva del lago....

C'è sempre un dopo qualcosa... dopo che hai imparato le parole... dopo che ti sei messo a pescare etc etc...

Cerca di seguirmi... se vuoi... quindi escludiamo la casualità.... è una causalità che non puoi prevedere... ma c'è
il fatto che potrebbe mettersi un'altra persona in riva al lago e non essere ispirato nella stessa maniera non significa nulla, spero che tu sia d'accordo.... ora stiamo parlando di te.

Il resto lo lascio perdere per adesso... perchè è solo un tentativo di sfuggire al discorso e se questo è il tuo desiderio va bene, amici come prima, altrimenti sono qua.



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Vecchio 06-02-2006, 21.15.57   #60
nonimportachi
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A cui però non riesci a sottrarti nemmeno tu Nic...

perchè dovrei sottrarmi?, se voglio ne parlo eccome, ma non mi illudo certo di aver trovato la forma di ciò che non ha forma. Ne tento di far digerire ad altri una forma soggettiva come assoluta.

....quindi escludiamo la casualità.... è una causalità che non puoi prevedere... ma c'è

Come posso dare per scontato che ci sia se non sono in grado di prevedere? non sarebbe proprio la prevedibilità la conferma di questa causalità?

...e poi, anche se fosse comandato da un qualche meccanicismo, cosa mi cambia se non sono in grado di ricostruirlo? e anche se lo fossi cosa mi cambia?

...e poi, causa-effetto, azione-reazione, sono tutti concetti a misura d'uomo e di contesto, ma le cose accadono e basta; niente è più vicino all'intento di quanto non lo sia il caso.



Il resto lo lascio perdere per adesso... perchè è solo un tentativo di sfuggire al discorso


il resto, non serve a niente, se non alle "seghe mentali" che si fa il mio "EGO" come lo chiamerebbe turaz.

Non so quale sia "il discorso" e fuggo solo da quelli che non mi interessano. Ma salti a conclusioni OT, mi parli di quelle che presumi essere le mie intenzioni e non di ciò che dico. "nonimportachi" è un invito a lasciar perdere la voglia di indagare chi ci sia dietro a queste parole, è un invito ad ascoltare le parole, ma è un vizio comune in questi forum rispondere alle questioni con un profilo psicologico.

Ma a parte questo, qual'è la tua questione? cosa vuoi che io condivida, perchè potrei anche condividerlo, ma non so dove mi vuoi portare, proprio ancora non l'ho capito. E' il discorso sull'"amore incondizionato"? saresti più contento se ti dicessi che queste parole descrivono bene i momenti che si trascorrono al cinema? o vorresti che riconoscessi che quest'amore incondizionato è la ricetta vincente per entrare al cinema? mi stai offrendo un ennesimo percorso vincente? mi stai indicando la strada? io sono un accanito distruttore di strade, adoro vedere le persone che vagano solitarie senza alcuna indicazione.

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