Lo so benissimo che riguarda anche me, ci mancherebbe!
Sono un individuo come tanti gli altri: con tanti difetti, e qualche pregio.
Solo che mi sono accettato per come sono, e altrettanto accetto gli altri per quello che sono...belli e brutti come me... e non me la meno più. E' fantastico!... anche se non è facile, ammetto, arrivare a questa non conflittuale condizione.
Sarà stata la fortuna, probabilmente è così... è da tanto tempo che dico come ci sono arrivato...per il resto non so cosa dirti... tu dici di avere trovato una tua via... che Dio o la Vita ti benedica, allora!

Questo Osho, tante parole per non dire nulla, per affermare solo luoghi comuni. Non vi è ostacolo, se per ostacolo s’intende qualcuno o qualcosa che impedisca il percorso, che si opponga ad un andare oltre a ciò che si è raggiunto. Osho, in questo (s)proposito, in questo pensiero, dimostra con assoluta evidenza che ha inteso fare il sunto del sunto di cose già dette, di cose da lui utilizzate pretestuosamente al fine di crearsi un contraltare contro cui scagliare gli strali del suo scipito pensiero.

Non vi è ostacolo, la Vita fluisce, nel fluire interseca l’esistere dell’uomo. Nell’intersecarlo trascina ed ingloba in sé questo esistere, nutrendosi, per essere, dell’essere di tutti noi. La Vita E' in quanto si nutre del nostro E’(ssere).

Premesse distorte, mistificate, raccontate a se stesso, epilogo ancor più inutile e vacuo dell’esordio.

Noi non siamo mai noi, noi siamo quel che la Vita, entro cui siamo fagocitati, decide per noi; noi siamo particelle inessenziali della Vita… non vi è demonio se non nella Vita stessa. Siamo noi il nostro demone occulto, in quanto particelle del demone palese che è la Vita: in-conoscibile fino in fondo, quanto e più in-conoscibile del nostro intimo, ineffabile ed intangibile più ed oltre la nostra intangibilità e la nostra ineffabilità, occulta come e più dell’esoterismo che avvolge il Padre e si riflette nel Figlio. Siamo Padre e Figlio della Vita, da essa siamo generati, ed essa partoriamo in ogni nostra azione, mai agita pienamente da noi. Siamo gli esseri viventi che coniugano l’inizio e la fine, Vita e Morte in un susseguirsi senza requie, senza che ci sia concesso di comprendere il senso ed il significato dell’uno e dell’atro capo del filo teso per com-prederci.

L’unica cosa che mi sento di condividere dell’intero sproloquio è il giudizio sul Karma: immane cazzata, insensata illogicità, che implica l’impossibilità di un principio e nega il divenire rinchiudendolo in una ciclicità senza né capo (scaturigine del male ab origine) né coda (liberazione dal male, nirvana), che rifiuta di vedere ciò che stà sotto agli occhi di tutti, cioè l’incremento costante delle anime che calpestano il suolo: da dove deriva il loro karma negativo, posto che vi deve pur essere una prima nascita, una prima volta in cui da ciascuno di noi reincarnati e dannati al samsara è posto piede sulla polvere del mondo? Osho, che struggenti pensieri profondi, che sunto del sunto del già detto e del già visto, che insulso coacervo d’insipienza, che manchevolezza nel non voler vedere che il dolore non si germina necessariamente per volontà dell’uomo, che l’uomo è assente nel procurare lo stridio dei coltelli che affondano le loro lame fino a segnare le ossa di chi piange innocente… innocente di tutto, innocente da tutti… ma c’era necessità del guru della domenica per colmare gli spazi dell’etere e quelli del mondo con queste insipide conclusioni? Non vi sono ostacoli, Osho, mi sento di dirti che, per quanto poco ho letto di te, sei un profondo cretino. La Vita non incappa in ostacoli insormontabili, la Vita scorre a prescindere dal dolore di chi ingloba scorrendo, alla Faccia dell’Ego (due palle immense), alla faccia dell’Io distorto (bah!), in spregio delle Egregore dal sapore tanto mentale e dalla consistenza di un fuoco di paglia che emette solo fumo e una fiamma che subitaneamente si spenge al contatto con la cruda realtà della Vita.
Ciao

Non ti nascondo la mia (benevola) invidia.

Non credo alla fortuna. Credo viceversa alla Grazia.

Eh lo so...............temo che ognuno di noi abbia una strada....................pref issata..............non ti nego che mi alletterebbe assai assaporare quello che stai mangiando.............ma cosa vuoi che ti dica.................sembra che quello che io chiamo Spirito Santo abbia un altro programma per me..................speriamo bene!

Non è che l'abbia trovata..................me l'ha fatta trovare..........sì è sempre Lui................l'unico vero amico che ho: quello che io chiamo lo Spirito Santo. Mi prese per mano e mi affidò ad alcuni che lavorano alle Sue dirette dipendenze...............

Ricambio con grande affetto la benedizione.



P.S.
mi allarga sempre il cuore parlare con voi (voi = la combriccola che per la breve stagione autunno 2.004/inverno 2.005 mi stette vicina quando........................ ..)

Però anche (e soprattutto) se hai la luce della mente oggettiva ti renderai conto che un bene che fai equivale anche ad un male per qualcun'altro/qualcos'altro e allora come ne esci?

no... nn è sconnettersi ad un bel niente..semmai è un Connettersi alla Vita...

strana visione hai tu.. o meglio più comune di quello che si creda...
io non cheto la violenza..
ma lascio che sia.. arresa alla stessa..

e nell'arresa c'è la Sua venuta!..c'è il Suo perchè..
si cheta la sofferenza..e se non c'è più un ego che soffre e si dispera che potrà mai esservi?
Il Nulla nel Tutto... strana ambivalenza...
strana polarizzazione..
L'io, l'ego..al quale prendiamo le distanze, non viene abbandonato, al contrario! lo teniamo bene in vista e dopo esserci connessi alla casa del Padre con l'intimo essere..e dapprima con il pensiero...ridiscendiamo per orientarlo al meglio e per affinare la sua materia..

ci allontaniamo ma ci riavviciniamo

ci eveliamo ma ridiscendiamo..

Immagina di dover concimare un campo...incoltivato...pieno di erbacce e spazzatura..
Che facciamo? dobbiamo allontanarci da esso ed osservare il suo insieme..allontanarci e raccattare in giro gli strumenti necessari per pulirlo..ararlo..dissodarlo... concimarlo..
certo potevamo lasciarlo lì così..è natura pure quella... ma non da frutti..
è rifugio per mille piccoli abitanti del sottosuolo..
ma non da frutta..non genera secondo le sue possibilità...

Per farlo crescere è necessario allontanarsi..
in un certo senso "spiritualizzarsi"..distaccars i dallo stesso suolo..dai pochi metri quadrati che potevamo visionare dalla nostra postazione.

Ci siamo allontanati ..abbiamo raccolto l'esperienza e ci siamo ritornati..
con gli attrezzi del lavoro.. ed abbiamo iniziato a coltivarlo..a far crescere nuovamente gli alberi..e permettere che si generassero nuovi frutti...
Quel campo è la nostra Vita...
abbiamo unificato e reso gravido il nostro corpo...anima..e Spirito..

hi hi hi hi hi è tornata anche mia mamma...............a proposito........come va l'artrite?

manca quello scorbutico dell'alchimista, quel simpatico barbagianni di Kant, mi sembra che ci siamo tutti.............

per quanto riguarda i sopravvissuti.........

Perchè i miei adorati....................... ..............Mistic man e Ilpe.......................

.....non ci sono più.....................almeno io non li vedo in giro.................

....speriamo ritornino....................

P.S.
Mi stavo dimenticando Kannon....................ma lui era un pò autoritario...........e magari voterà Rosa nel pungo........no nel pongo.........ah....nel pugno............

"opera dell'alchimista"
dal nero al bianco (purificazione)
per alla fine "tinteggiare" di rosso (Amore)

dice nulla?

ciao

Eh...come corri................non sono nemmeno all'opera al nero..............

beh era giusto per dare un "input"...

ciao

Restiamo in tema, grazie!