Buona sera!
Spero che non sia un tema già trattato.......può il pentimento "aiutare" il perdono; se viene fatto un torto e colui che lo compie si pente aiuta la vittima nel perdono? claudio

no.
il perdono nasce dalla persona che prova odio a prescindere dal fatto che sia pentita o meno l'altra.
e se è "dipendente" da esso non è perdono ma solo illusione

Spono d'accordo con Turaz.

Perdono da parte dell'offeso e pentimento dell'autore dell'offesa sono due processi individuali ed indipendenti.

Quello che mi chiedo è chi o cosa può rendere il pentimento vero e difinitivo, cioè liberare la persona dall'impulso a ripetere?

Capita di aver necessità di passare più volte per la stessa porta, cioè ripetere lo stesso errore per comprenderlo meglio.



P.s.: Mi scuso per l'Ot, ma volevo informarti che ho aperto un topic su Baba Bedi con informazioni su di lui, come mi avevi richiesto.

Il pentimento penso sia l'unico rimedio all'aggresività (scusate se sono sempre monotematico, però.. )

Tipo, un mafioso, prototipo di persona malvagia e aggressiva, può parzialmente reintegrarsi (termine non scelto a caso) nella società solo pentendosi.

Lo stesso fa un religioso che ha peccato.

Ed io ultimamente sono un po' pentito di essere stato aggressivo col forum, con la mia famiglia, coi miei amici, con l'analista. Solo un pochino, però.

Ultimamente riesco ad essere pure pentito di essermi scagliato così violentemente in passato con la Chiesa. Mi inizio a preoccupare..

dal libro della creazione (sefer Yetzirah)

tre lettere madri
ALef Mem shin
una è l'avvocato...
una l'accusatore...
e una decide tra le due...

ciao

Il perdono è una sorta di capacità empatica di vedere l' "offesa" come "necessità d'essere/ di manifestarsi in quel momento"
Allora in tal modo il cammino assieme verso la comunicazione dell'accaduto può aiutare alla comprensione dell'accaduto, dell' "offfesa" subita.
Non esiste un "perdono a priori"
esiste la capacità di allargare il proprio sentito al sentire altrui
ed in questo cogliere la necessarietà dell'episodio nel percorso altrui..!

Allora in quest'ottica esiste un reale perdono poiché è comprensione dell'altrui percorso e sfocia quindi in un accettazione dell'avvenuto, dove "offesa" si veste entro i confini
di azione sgradevole ma comunque "necessaria" all'altro (sia questa "necessità" conscia o meno!)



Gyta

Ciao! nella tua laicità sei encomiabile grazie di cuore per il tuo essere claudio

"Laicità".. è un insulto?

Grazie per l' encomio..
Ma che c'entra la laicità?
Intesa come aconfessionalità??
Beh.. cos'altro sennò ?!!
La "spiritualità" dovrebbe essere aconfessionale!



Gyta

Ciao ho apprezzato la rigorosa "logicità" del tuo sentire claudio