Buon giorno a tutti!
E' un pò di tempo che non partecipo al forum per svariati motivi,tra le cause quella che forse è la più motivante è una forma di esclusione che percepisco del mio postare, questo mi ha dato da riflettere e ho percepito che in una meta-spiritulità o forse in un meta-spiritualista l'esclusione pur essendo con-divisibile, in quanto esistente, allontana dall'Insieme; questo accadere mi ha posto poi di fronte ad un'altra evidenza..la solitudine dell'individualità, inevitabile in quanto "parte" del Tutto (può sembrare scontato ma è da valutare); per finire rifacendomi ad un fatto accaduto riguardo al desiderio di "possedere" beni materiali e l'insodisfazzione (scritto giusto o neologismo?eh!eh!) che esso crea, mi è venuto in mente che anche il "desiderio" di spiritualità può essere causa di ciò.....non so se prenderete in considerazione questo 3d.....in ogni caso un abbraccio a tutti claudio

infatti in un certo senso può esserlo.
occorre vedere se ne sei "dipendente" o se semplicemente lo trovi un modo per manifestare te stesso

Ciao, riguardo a quale quesito (in effetti ne sono 3) mi hai risposto? claudio

direi il terzo
sul primo credo che sull'"esclusione" un approccio corretto sia quello del non "legarti" al risultato di ciò che posti.
Posta per il gusto di farlo punto.
Non legarti alla soddisfazione che la lettura (e l'apprezzamento o denigrazione) del tuo post possano sortire.
Se un post nasce dall'anima in connessione con l'IO è "perfetto" già così di per se a prescindere dal resto.

sul secondo:
la solitudine dell'individualità (separazione) può servire alla conoscenza ma come giustamente dici... se ciò si traduce in una conoscenza "fine a se stessa" e solo per se stessi allontana dall'insieme (unione).

ma l'uomo è così...
si allontana (come il figliol prodigo) per conoscere...
poi se incanala correttamente la conoscenza la utilizza al fine di un'unione (insieme) più consapevole...

ciao

In effetti i tuoi tre quesiti non sono charissimi….. L’unica cosa che ho compreso è che ti sembra che i tuoi post non ricevono attenzione. Credo che sia una cosa che tocca più o meno tutti, magari in certi momenti, magari per certi argomenti, ma a tutti succede di vedere il proprio commento ignorato.
Questo atteggiamento può stare bene se si vuole solo esprimere il proprio punto di vista e non si ha grande interesse ad interagire, ma se si vuole comunicare, certamente l’”ignore” continuo non è piacevole.

Secondo me però, si può fare qualche cosa per migliorare, ad esempio si può segnalare la cosa come hai fatto tu in questo 3d, oppure si può cercare di perfezionare la propria capacità comunicativa. Tanto tempo fa r.rubin aveva scritto un post (il 3d era Parlarsi col cuore), in cui spiegava, come è possibile “richiamare l’attenzione dell’altro” riprendendo le sue parole. Ti stralcio questo semplice passo. - la ripresa delle parole utilizzate dall'interlocutore è uno dei modi per accedere all'empatia e alla comprensione.
Un altro sistema può essere cercare di approfondire gli argomenti, spiegando come meglio possiamo il nostro punto di vista. Un altro ancora è di stimolare l’altro con domande. Insomma…. Non è gratis ma se ci teniamo si può fare qualche cosa.

Ciao! Vi ringrazio per i suggerimenti-risposte che avete postato ma il mio scrivere non intendeva il caso personale, non perchè abbia timore o vergogna ad esternare i miei problemi, era inteso verso una visione più allargata , mi spiace non essermi spiegato ci riprovo.... intendo una spiritualità non fatta di opinioni ma di Insieme, non dovrebbe essere possibile fare una "selezione".
Riguardo la solitudine dell'individualità : più "profondamente", credo, contempli (vedi) tanto più diviene manifesto che la tua "forma" ti lega, riguardo il terzo punto mi sembra abbastanza chiaro, può il desiderio di "spiritualità" creare quella sofferenza che continua a legarci alla ruota dell'Esistenza? claudio
ps riguardo i tuoi suggerimenti Van......devo farci mente locale e provare

Ciao Claudio
l’esclusione allontana dall’insieme perché ci pone di fronte ad un bivio: insistere o isolarsi.
Isolarsi è fin troppo facile ma, dopo, si rischia di darsi ragione da soli.

Desiderio di spiritualità che, poiché non soddisfatto, genera insoddisfazione?
È una molla. Se si è soddisfatti ci si ferma e forse ci si adagia, se non lo si è allora si continua a cercare. E cercando ci si confronta e ci si capisce meglio, come in questo caso in cui il rapporto da “impersonale” assume connotati “più umani”.

se si rimane "fermi" all'opinione non si va all'insieme e viceversa
(è qui che l'ego fa brutti scherzi spesso)

se si rimane "fermi" all'opinione la con-divisione diventa ardua se non impossibile

Ciao ci siamo un pò postati insieme, ho letto il post di fumoo e sono andato a fare una passeggiata.....riguardo Se si è soddisfatti ci si ferma e forse ci si adagia, se non lo si è allora si continua a cercare ho avuto questa "visione" ; non è possibile fermarsi il divenire incalza, si deve cercare di perseguire la "fermicità" quella azione-nonazione che non contempla un prima e dopo, insomma "fermare il mondo" , quando questo accade si sentono suonare "le campane celesti" e se esiste qualcuno che riesce a mantenere questa "fermicità" è da com-patire

ma è proprio quella "fermicità" di cui parli la via centrale dell'albero sephirot che "integra" (per non usare "trascende) l''apparente dualità analizzata