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Vecchio 20-06-2006, 15.22.55   #1
odissea
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Romani e cristiani

Salve a tutti!

Vorrei proprorre una questione. Ho sempre creduto che nei primi secoli dopo cristo, i romani avessero perseguitato duramente i cristiani; questa idea credo di averla ereditata dall'opinione comune, dai vecchi film (dove c'erano scene di cristiani gettati ai leoni nel colosseo di Roma), dalle storie dei martiri.

Ma fu davvero una persecuzione così spietata e dilagante? Proprio da parte dei romani, tolleranti verso gli dei stranieri, e che costruivano templi egizi e sinagoghe a Roma, per garantire la libertà di culto degli stranieri?
Perchè avrebbero dovuto perseguitare i cristiani? E' un'altra cosa che ci hanno raccontato "male"?
A volte credo che gli unici a perpetrare una autentica persecuzione religiosa, furono i cristiani contro gli altri cristiani (cattolici, protestanti, manichei, albigesi, ecc).

Grazie a chi vorrà darmi un consiglio o un parere


odissea is offline  
Vecchio 20-06-2006, 15.32.11   #2
VanLag
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Re: Romani e cristiani

Citazione:
Messaggio originale inviato da odissea
A volte credo che gli unici a perpetrare una autentica persecuzione religiosa, furono i cristiani contro gli altri cristiani (cattolici, protestanti, manichei, albigesi, ecc).

Grazie a chi vorrà darmi un consiglio o un parere
Per ora ho sottomano solo questo materiale che tratteggia lo sviluppo del cristianesimo nell'impero romano .....

Nei primi due secoli il cristianesimo era parso odioso per il suo atteggiamento negativo nei riguardi della vita civile e politica e per il suo carattere di organizzazione autonoma dagli ordinamenti dello stato, (matrimoni tra soli cristiani, forme assistenziali proprie, offerta e richiesta di lavoro ai soli membri della comunità, riti funebri particolari, ecc..) A partire dal 3° secolo, al contrario, preoccupa proprio l’influenza positiva che esso può esercitare sull’attività pubblica ed amministrativa dello stato.
Il lamento di Cipriano, Vescovo di Cartagine tra il 248 ed il 258, che nella chiesa si siano ormai insinuate ambizioni mondane e desiderio smodato di ricchezze, persino nei vescovi che non disdegnano di darsi a speculazioni finanziarie e di prestare denaro ad usura e le vaste confische di beni dei cristiani ordinate dall’imperatore Valerio (254-260) ci illuminano a sufficienza sul pericolo che rappresenta la chiesa in questo momento, sia per la sua consistenza economica, sia per la sua componente sociale.
Non più una minoranza eroica di puri che per il loro fanatismo erano considerati stravaganti, ma una massa di individui pronti anche – e ciò scandalizza l’onesto Cipriano – a fare atto di apostasia, appena vedono minacciati i loro interessi economici, per tornare, una volta cessato il pericolo, a sottrarsi agli ordinamenti dello stato, proclamando la loro coscienza individuale arbitra e giudice dell’obbedienza alle leggi.
Ciò che è più terribile ora, agli occhi delle somme autorità dell’impero, è la pretesa dei cristiani ad un ordinamento civile e politico di loro gradimento. “Coloro che sostengono che la dottrina di Cristo è contraria allo stato”, scriverà Agostino, “diano un esercito, cittadini, esattori, governatori, quale la dottrina cristiana vuole che siano, e poi ardiscano ancora di dire che essa è contraria allo stato”. Ma ormai è impossibile sradicare il cristianesimo.
Pochi anni dopo la abdicazione di Diocleziano, nel 311, il suo successore, Galerio, è costretto, sebbene a malincuore, a concedere la libertà di culto ai cristiani nella speranza di ammansire l’opposizione. Finalmente Costantino ne cerca addirittura l’appoggio nella sua lotta per usurpare il trono a Massenzio e Massimino e poi contro l’ex alleato Licinio, offrendo loro ampie garanzie di libertà e persino importanti cariche pubbliche. Fino allora, tra i cittadini cristiani era circolata una violenta letteratura apocalittica che dipingeva Roma come “l’insigne cortigiana con la quale i sovrani della terra hanno fornicato e che ha ubriacato col vino della sua impurità i cittadini del mondo”. (Apocalisse attribuito a Giovanni evangelista), che la chiamava Babilonia. O “aquila a cui stanno per imputridire le ali orribili”, (apocalisse di Esdra) e si definiva l’imperatore “la bestia che milita agli ordini di satana” (Apocalisse di Giovanni). Ma ora i cristiani non si sdegnano di collaborare con la bestia.
Da questo momento comincia il vero trionfo della chiesa come organizzazione politica e si prospetta in modo ben diverso da prima il problema dei rapporti con l’autorità temporale. Nei primi tempi il problema è risolto pacificamente con un compromesso. I cristiani accedono alle cariche statali, ottengono in proprietà le basiliche pagane, sono indennizzati dalle perdite subite durante le persecuzioni, si vedono assegnare rendite, sono autorizzati a ricevere donazioni, vengono esonerati dalle imposte, ecc. in compenso essi abdicano ad alcuni loro principi fondamentali: non rifiutano più di imbracciare le armi. Lasciano all’imperatore anche le decisioni in materia teologale nei concili, la nomina e la deposizione dei vescovi, e gli prestano adorazione, chiamandolo il 13 apostolo e Pontifex Maximus.


VanLag is offline  
Vecchio 21-06-2006, 10.36.49   #3
Bellerofonte
Ospite
 
Data registrazione: 24-01-2006
Messaggi: 23
Fondamentalemnte le persecuzioni contro i cristiani, non furono fatte per motivi religiosi, ma politici. La religione, nell'antica Roma, era un "affare di Stato", ovvero gestito dallo stesso. Religione e Stato erano quindi strettamente connessi.Fare sacrifici in onore degli Dei per avere in cambio la loro protezione, era pratica assai usuale.E fare sacrifici non era nella pratica religiosa cristiana.
Da non dimenticare il fatto ,poi, che molti Imperatori avevano imposto il culto della loro persona, elevata al rango di divinità.
E non accettrono di buon gusto il fatto che essa non venisse considerata tale....
Le cronache delle peresecuzioni sono per la maggior parte di fonte cristiana,quindi a mio parere "amplificate", per il fatto che si doveva esaltare il martirio, così come fece Gesù sulla Croce.
Si contano, se la memoria non mi inganna, ma potrei sbagliarmi, una decina di persecuzioni, compiute da altrettanti Imperatori. la più massiccia di cui se ne ha documentazione fu quella dell' imperatore Diocleziano.
Costantino il grande,poi, da abile statista qual'era, dichiarò il cristianesimo religione di Stato.
Il fenomeno va comunque ridimensionato sia nei numeri, sia nelle modalità.

Saluti a tutti.
Bellerofonte is offline  
Vecchio 21-06-2006, 12.23.34   #4
Leonardo Monopoli
Ospite abituale
 
Data registrazione: 03-04-2006
Messaggi: 94
Dato che in questo periodo mi sto occupando di Nerone, so solo che egli perseguitò i cristiani perché il popolo lo accusava di aver incendiato Roma e lui trovò un capro espiatorio nei cristiani appunto, considerati in quegli anni "odiatori del genere umano", a causa della interpetazione spiritualistica da parte di S. Paolo del messaggio di Cristo. Mah... a me i cristiani del primo secolo mi ricordano tanto i Testimoni di Geova di oggi, magari un po' più sinceri di questi ultimi e pronti davvero al martirio; ma dovevano essere altrettanto chiusi in se stessi e istituzionalizzati, in modo da risultare antipatici. In fondo una religione non istituita avrebbe fatto del bene sia ai cristiani che a Roma: l'istituzione di chiese e gerarchie ecclesiali fu il grande errore di S. Paolo, errore di cui paghiamo ancora le conseguenze oggi.
Leonardo Monopoli is offline  
Vecchio 08-08-2006, 13.41.02   #5
VanLag
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Data registrazione: 08-04-2002
Messaggi: 2,959
Questa è storia

Citazione:
Originalmente inviato da odissea
A volte credo che gli unici a perpetrare una autentica persecuzione religiosa, furono i cristiani contro gli altri cristiani (cattolici, protestanti, manichei, albigesi, ecc).
Non solo contro gli altri cristiani ma ci furono delle vere e proprie persecuzioni contro i pagani. La religione dell’amore ha mostrato fin da subito il suo vero volto.

L’imperatore Teodosio spinto dal ministro degli interni, (il cattolico Ruffino) e dal vescovo di Milano Sant’Ambrogio emetteva nel IV secolo d.C. una serie di 4 editti che partivano dalle sanzioni del primo editto dove:

- rinnovava la messa al bando di qualunque sacrificio, pubblico o privato;
- vietava le tradizionali cerimonie di Stato ancora in uso a Roma:
- vietava per la prima volta l'accesso ai santuari e i templi: "nessuno si avvicini agli altari sacrificali, cammini all'interno dei templi o veneri immagini forgiate da mani umane";
- proibiva in maniera esplicita l'apostasia dal cristianesimo, pena la perdita dei diritti testamentari.


E finivano col quarto editto che sanciva :

- la pena di morte per chi effettuava sacrifici e pratiche divinatorie
- la confisca delle abitazioni dove si svolgevano i riti
- multe pesanti per i decurioni che non applicavano fedelmente la legge
- la proibizione di libagioni, altari, offerte votive, torce, divinità domestiche del focolare, corone e ghirlande, fasce sugli alberi, ecc.

P.S. (Ambrogio, tornato a Milano, scrisse all'amico Pisidio Romolo una lettera in cui giustificava in termini quasi espliciti il massacro di cui si parla nell'Esodo, facendo intendere che l'eventuale sterminio di tutti i pagani sarebbe stato altrettanto legittimo).


Nel 399 Giovanni Crisostomo faceva approvare la distruzione dei templi.

(Info prese da: http://www.maat.it/livello2/giuliano-1.htm)

Ben aveva detto L’imperatore Giuliano quando affermò: - "Se qualcuno desiderasse conoscere la verità secondo voi Cristiani, scoprirebbe che la vostra mancanza di rispetto è basata in parte sulla sfrontatezza degli Ebrei e in parte sull’indifferenza e confusione dei Gentili, e che voi avete messo insieme non le migliori, ma le peggiori caratteristiche di entrambi."

VanLag is offline  
Vecchio 09-08-2006, 13.20.03   #6
La_viandante
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Riferimento: Romani e cristiani

Forse bisogna fare una premessa. Col termine cristiani si intendeva “messianisti” un insieme di comunita’ ebraiche cioè che attendevano il messia che li avrebbe liberati dalla dominazione romana.

Aveva si una connotazione spirituale ma era strettamente connessa con quella politica.
Ecco perche’ costituivano un problema per i romani che tentavano di sedare queste rivolte.
Basta leggere un po’ di storia del primo secolo nella giudea per vedere il malcontento generale per Erode, questo era infatti Arabo, e aveva preso il posto dei legittimi capi ebrei, questi ultimi quindi si organizzavano continuamente per riprendersi il loro territorio.

Erano dunque questi messianisti che venivano perseguitati, portati a confessare non tanto il loro culto, quanto a appurare quanto questi fossero politicizzati o meno.

In definitiva non era il culto a essere in odio ai romani, ma il sentimento antiromano, e’ anche in questo clima che si delineera’ poi il cristianesimo “Paolino” quello che cioe’ noi intendiamo per cristianesimo. Dove si da spazio a un messia disinteressato alle faccende terrene.
Una operazione altrettanto politica per sedare i tumulti.
Da questa linea poi la commistione tra potere religioso e politico romano iniziera’ a continuare a perseguitare i messianisti, stavolta per eresia.
La_viandante is offline  
Vecchio 10-08-2006, 16.02.04   #7
Elijah
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Riferimento: Romani e cristiani

Citazione:
Originalmente inviato da odissea
Ho sempre creduto che nei primi secoli dopo Cristo, i romani avessero perseguitato duramente i cristiani.

Dal punto di vista cristiano, osservando la letteratura, la tradizione, i martiri, ecc., è di sicuro così.
Ad esempio Eusebio di Cesarea (ca. 265 - ca. 340), ha parlato nel suo libro Historia Ecclesiastica, delle 10 più significative persecuzioni avvenute contro i cristiani, sotto questi imperatori romani:

Nerone (nel 64)
Domiziano (nel 95)
Traiano (tra il 108 e il 112)
Marco Aurelio (nel 177)
Settimio Severo (nel 202)
Massimino il Trace (nel 236)
Decio (tra il 249 e il 251)
Valeriano (tra il 257 e il 258)
Aureliano (tra il 270 e il 275)
Diocleziano (tra il 303 e il 304, considerata come la "Grande persecuzione")

Ma onestamente, si dubita che queste informazioni siano tutte proprio al cento per cento attendibili e oggettive (il più possibile) dal punto di vista storico.
Anche se negare completamente una persecuzione contro i cristiani, è - a mio modo di vedere - altrettando sbagliato.
Quanto bisogna fare, o cercare di capire, è se la persecuzione contro i cristiani fosse:

a) Una persecuzione limitata in determinate zone.
Oppure
b) Una persecuzione sistematica.

Sul come mai i romani potessero avercela contro i cristiani...
Citazione:
Proprio da parte dei romani, tolleranti verso gli dei stranieri?
Lo Stato romano era tollerante nei confronti di tutte le religioni, ma solo a due condizioni:
1) che si accettasse il culto dell'imperatore (no quindi al ribellismo);
2) che non si fosse esclusivi di altre religioni (no quindi al monoteismo).


Passo sopra preso da un sito a favore dell'umanesimo laico.
Per la precisione, pezzo estratto da qua.
Quindi, non è di certo di parte (pro-cattolicesimo).
Sotto certi aspetti non condivido quanto si trova scritto in quel sito [parlo in generale], ma vabbé, su questo punto concernente la tolleranza sì.

I cristiani non potevano né adorare altre divinità, nemmeno se l'imperatore lo ordinava, come non potevano ammettere il politeismo.
Quindi i problemi, tra cristinani e romani, soprattutto se il numero di cristiani aumentava, erano comprensibili.

A mio modo di vedere, senza tirarla troppo per le lunghe, le prime persecuzioni contro i cristiani furono tutte limitate e circostanziate in delle ben precise regioni dell'impero, mentre a partire dal III sec. d.C. iniziò una persecuzione sistematica in tutto l'Impero contro la Chiesa cristiana, fino a quando Costantino non dichiarò il Cristianesimo la religione di Stato.

Non nego che alcuni tendono a sminuire in modo drastico tutte le persecuizioni avvenute, mentre determinati cristiani le "esaltano" ancora tutt'oggi.
Un sito che trovo relativamente completo, su che genere di relazione ci fosse tra romani e cristiani, penso che sia questo:
http://www.antiqvitas.it/storia.c.htm
Elijah is offline  
Vecchio 10-08-2006, 16.45.51   #8
odissea
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Riferimento: Romani e cristiani

non sono scomparsa, grazie a tutti quelli che stanno contribuendo. Vi seguo con attenzione.

ciao!
odissea is offline  

 



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