
Il Dubbio del Mese
di Leonardo Tasso - indice articoli
La libertà è davvero assoluta?
Settembre 2025
“Libertà” è una parola che usiamo spesso. La diciamo come fosse ovvia, come qualcosa di buono e garantito. Ma che cosa intendiamo davvero quando la pronunciamo? Di quale libertà stiamo parlando?
La libertà divide: per alcuni è un diritto sacro; per altri è piena di problemi e illusioni. Fermiamoci un attimo e facciamo una domanda semplice: la libertà è assoluta, oppure è solo il modo meno imperfetto che abbiamo per vivere e scegliere?
Di solito la identifichiamo con il “fare ciò che vogliamo”, con poche regole e tante possibilità. Ma è sempre così? A volte la forma c’è, la sostanza no: possiamo scegliere, sì, ma qualcosa ci guida senza che ce ne accorgiamo.
Se la libertà nasce dalla volontà, che succede quando quella volontà è costruita da abitudini, pubblicità, amici, social, algoritmi? È ancora una scelta libera se le opzioni sono state preparate da altri e noi finiamo per preferire ciò che ci è stato messo davanti?
E poi: quanto è libera una scelta se il sistema intorno ci dice cosa desiderare, cosa temere, che cosa è “normale”? Possiamo dire “sì” a molte cose, ma possiamo dire “no” senza pagarne il prezzo? Possiamo rifiutare un certo ritmo di lavoro, un certo consumo, un certo modello di successo?
C’è anche un punto più personale: la libertà è solo togliere ostacoli o è anche crescere dentro? Ci aiuta a diventare più responsabili e consapevoli? O apre porte senza insegnarci ad attraversarle? Siamo davvero liberi se non sappiamo sostenere le conseguenze delle nostre decisioni?
Neppure l’accesso è scontato. Una persona qualunque, tra lavoro, famiglia e stanchezza, ha davvero tempo ed energie per esercitare la propria libertà? A volte la libertà non è solo un diritto: è anche un peso. E molti, semplicemente, lo delegano.
Arriva così una domanda delicata: dare a tutti la libertà basta, se nessuno ascolta? Se la mia libertà diventa rumore e la tua si perde nel frastuono, dove finisce il confronto vero? Se l’autonomia si trasforma in indifferenza, che ne è della libertà che esiste tra “io” e “noi”?
Nei momenti difficili è forte la tentazione di scambiare pezzi di libertà con promesse di sicurezza e soluzioni rapide. Proprio lì capiamo quanto la libertà sia fragile: non è mai per sempre. È un equilibrio che si può consumare piano, quasi senza accorgercene.
E davanti a tutti questi dubbi, che cos’è la libertà, se non questo? Possiamo immaginarne una diversa? Meno solitaria e più legata alle relazioni? Meno “assoluta” e più concreta, allenata ogni giorno con attenzione e cura?
Forse non si tratta di negare la libertà, ma di non smettere di farle domande. Di non darla per scontata. Perché anche l’ideale più bello può diventare una gabbia invisibile, se smettiamo di metterlo in discussione.
Alla fine, ogni certezza che non si interroga diventa un modo per non pensare. E senza pensiero, non c’è libertà che tenga.
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