Il Lato Spirituale del Suono
di Massimo Claus indice articoli
Lungo il nostro viaggio
Novembre 2011
Ma cos'è la meditazione? Quanti suoni può contenere e quante vibrazioni si orientano, guidate dal nostro ascolto? La meditazione è mettere ordine nei nostri cassetti, è conoscere cosa c'è, cosa abbiamo e cosa determina il nostro senso di vuoto, di assoluto, di interiore che spesso è confuso, nascosto dalla nostra stessa paura di scoprirlo. Ci vuole voglia, o una grande necessità, per partire per questo viaggio e tutto ciò che ci può essere utile è bene averlo con sé. Spesso la musica guida, ma nel caso della meditazione la sua funzione è quella di permetterci di essere noi a guidare. Per questo non possiamo sbagliare. Il beneficio della meditazione è strettamente proporzionato alla nostra capacità di guidare e non di essere guidati: per questo è molto importante.
La vita di tutti i giorni spesso ci travolge, ci spinge; il senso della meditazione è quello di uscire da questo turbine di vento che ci spinge e ci assale, non lasciandoci il tempo di pensare e riflettere, e riempiendo anche quei silenzi che sono utili al nostro benessere, alla nostra vita. Tendiamo sempre a riempire tutto, per poterci guardare pieni di ogni cosa e scoprirci ricchi di tutto. Spesso è proprio questa finta ricchezza che ci logora e brucia, piano come una candela, tutto ciò che nella realtà conta per noi e che ci è indispensabile per riscaldarci davvero. La musica, chissà quante volte ve ne sarete accorti, ha le potenzialità di darci, o indicarci, lo stato d'animo più appropriato per fermarci, per respirare. Spesso però molta musica non è adatta alla meditazione, anzi: anche se distensiva, nella realtà non ci permette di andare davvero oltre e attira molta energia su di sé. Abbiamo bisogno di noi e solo di noi stessi per addentrarci nell'infinito della nostra percezione, delle nostre paure.
Quanta confusione c'è intorno alla meditazione e al suo modo di praticarla: ciò è dovuto al fatto che è difficile trovare veri maestri, persone che, oltre a conoscere, abbiano davvero in sé la capacità di guidarci. Tutti sappiamo fare tutto, ma pochi lo sanno fare veramente e questo spesso ci allontana dalla meta. Rimanere fermi è molto difficile e in questo, la musica, ci può aiutare veramente; ma deve avere le giuste caratteristiche per farlo: così come ci sono musiche che hanno la capacità di farci muovere, esistono suoni che sanno farci fermare. Ma quali sono? La musica davvero concepita per la meditazione spesso non si riesce ad ascoltare, se non proprio quando si è disposti a fermarsi, a prendere coscienza dell'attimo e tutto ciò che c'è in quel preciso momento. Perché è questa la meditazione: riconoscere ciò che c'è, nel preciso istante in cui la nostra attenzione si porta sul momento. La musica, in questo, può davvero aiutarci.
Spesso si scambia musica relax per musica meditativa. Questo è dovuto alla scarsa conoscenza della meditazione e della sua funzione. Soltanto chi ha provato a praticare la meditazione o la pratica abitualmente può davvero comprendere questa – apparentemente – sottile differenza, ma che nella realtà diventa estremamente grande quando si è lì, fermi, seduti e si ascolta ciò che abbiamo o ciò che desideriamo riconoscere. La musica relax spesso disturba la meditazione, perché non ha silenzi, perché non nasce dal silenzio: i brani non riportano sonorità “larghe”, ma suoni che, anche se evocativi, si vanno a scontrare con ciò che noi portiamo nel viaggio meditativo. Spesso la maggior parte delle musiche relax all'inizio della seduta meditativa sembrano accompagnarci, ma dopo poco ci si accorge che tendono a portarci, quando invece nella meditazione deve essere la nostra consapevolezza a condurci, non i suoni: i suoni, o le varie melodie, hanno la funzione di supportare la nostra consapevolezza, non si devono sostituire ad essa. In quest'ultimo caso tutto diventa inutile e, per certi versi, anche dannoso. Anche la scelta degli strumenti musicali ha una notevole importanza, perché il segreto si nasconde proprio nel loro timbro e nella loro elasticità: nulla deve accadere per caso in una melodia composta per la meditazione. Se noi provassimo ad ascoltare un brano composto per la meditazione spesso ciò che arriverebbe al nostro udito ci sembrerebbe privo di significato, di senso. La musica per la meditazione è come il nostro respiro durante la meditazione che, all'inizio ha la funzione di portarci alla linea di partenza, e poi scorre autonomamente e senza il nostro controllo. Il respiro della musica ha le stesse caratteristiche del nostro, e bisogna imparare a conoscerlo se si vuole respirare con la musica e lasciarsi fermare senza irritarci. Il fenomeno strano che accade di fatto è proprio questo: la musica non concepita appositamente per la meditazione, durante la seduta meditativa, ci irrita. Provate voi stessi e presto vi renderete conto di quanto dico.
Abbiate cura di ciò che lasciate entrare nelle vostre orecchie e ricordatevi che l'udito è una porta principale, non secondaria. Ognuno di noi ha bisogno di una sana dieta di suoni, perché spesso ingurgitiamo tutto e tutto ci sembra innocuo. Non è così. Anche quando ci sediamo in poltrona a leggere un libro ci accorgiamo che la funzione della musica di sottofondo è importantissima. Spesso all'inizio ci pare che il genere sia quello giusto e che i brani scelti siano appropriati, ma dopo un po', quasi per magia, ci accorgiamo che la lettura diventa più rigida e il piacere che provavamo poco prima nel viaggiare fra le pagine del libro ha subìto uno scontro con il nostro udito. Io ho meditato spesso con il silenzio, perché il silenzio è come una conchiglia: ci puoi sentire quello che vuoi tu. La musica deve essere adatta davvero, altrimenti, invece di allontanarci, ci allontana. Da molti anni mi occupo di questo e mi rendo conto che oramai sotto la categoria New Age infiliamo tutto e tutto ci sembra adatto.
La musica è troppo importante, perché sono importanti i suoni nella nostra vita e dobbiamo piano piano rendercene conto e controllare questa nostra assurda bulimia che caratterizza le nostre vite.
Vi posso regale un attimo di silenzio sonoro? Ecco, ascoltate.
Ciao Elena
Massimo Claus
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