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Un modo innovativo di vedere l’universo
di Franco
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Tale ipotetica visione innovativa di universo, pone alcune domande di carattere scientifico e filosofico, alle quali proverò dare delle risposte:
Cos’è l’universo,e come facciamo noi ad esistere?
L’universo per poter esistere può essere solo un sistema fuori dal tempo e perfettamente in equilibrio su se stesso, in quanto se non fosse così sarebbe già esploso od imploso, per cui la somma di tutte le “tensioni” esistenti al suo interno deve essere uguale a zero. L’ambiente in cui noi viviamo invece è caratterizzato da una situazione di instabilità, che possiamo immaginare come l’effetto che crea un sasso gettato dentro un enorme stagno. Tale situazione di instabilità porta con se un “clock” che noi erroneamente ancora oggi interpretiamo come una grandezza fisica chiamata “tempo”; ed ha avuto inizio circa 13.700.000.000 dei nostri anni solari addietro, causata probabilmente da un’onda che ha riprodotto in forma molto compressa l’armonia già esistente nell’etere del sistema di universo stabile; producendo ciò che noi definiamo come “stringhe energetiche”, che in questa ipotesi di universo vengono interpretate come “stringhe informatiche”.
L’effetto primordiale di tale perturbazione, potrebbe essere anche visto come l’effetto sonoro che ultimamente è stato registrato tramite l’ascolto della radiazione cosmica, (vedi rivista Scienze di marzo 2004).
Noi quindi potremo essere il frutto di una perturbazione avvenuta all’interno di un sistema fuori dal tempo, perfettamente equilibrato e stabile su se stesso.
Che natura e forma geometrica potrebbe avere questo universo?
L’universo potrebbe essere visto come un enorme sistema “informatico olografico” funzionante tramite un sistema binario avente come struttura base un reticolo, definito come “etere” o anche come “ragnatela di linee dell’universo” (vedi disegno), che rappresenta la struttura “hardware”, il quale potrebbe essere costituito da un intreccio di fili sottilissimi formati da un “plasma informatico”, con un angolo di intersezione tra di loro a tre dimensioni di 19,5°, detta anche costante tetraedrica.
Osservando ogni cella geometrica che crea tale intreccio di fili è possibile arrivare alla identificazione della geometria statica di base fatta a forma di doppia piramide rovesciata con un punto di unione al vertice delle due piramidi.
La forma geometrica di insieme di tale universo potrebbe essere quella di un enorme anello (vedi disegno dell’eterna ghirlanda brillante), dove ogni linea dell’etere alla fine del suo percorso “torsionale” ed “anulare” si ricongiunge con se stessa, generando il “continuo” che ci riporta al concetto di “infinito”.
Che tipo di onda ha generato l’ instabilità all’interno del sistema universo stabile?
Siccome l’etere stabile dell’universo è un sistema che con ogni probabilità si regge sulle basse frequenze, l’onda di perturbazione che ha generato la zona di instabilità non può essere che un’onda a bassa frequenza tipo 1,855 Hz, od un suo sottomultiplo.
Da notare che il termine “bassa frequenza” è un termine che noi coniamo in base all’osservazione della nostra essenza di vita, la quale si svolge in un ambiente molto compresso e quindi in alta frequenza; la “normalità” e/o il “motore” dell’universo in realtà sono rappresentati da quello che noi chiamiamo” basse frequenze”.
L’onda di instabilità è unica, oppure è oscillante e quindi continua?
Se l’instabilità porta con se la creazione della vita come noi la conosciamo, con i suoi processi dualistici evolutivi che si trasmettono in avanti come memoria dell’esperienza acquisita. In un sistema fuori dal tempo con oscillazione continua, la vita “cosciente” avrebbe ormai dovuto raggiungere livelli di perfezione assoluta; il che evidentemente non è ancora avvenuto, altrimenti non sarei qui a scrivere queste cose.
La situazione di instabilità come si manifesta nella struttura base dell’etere stabile?
La tensione esistente nella situazione di instabilità, porta a generare una variazione della forma di base dell’etere definita come “geometria statica” avente le due piramidi rovesciate unite al vertice, verso una forma di base dell’etere definita come “geometria dinamica” con le due piramidi rovesciate unite una dentro l’altra (vedi figura geometrica della stella a sei punte), la quale si potrebbe leggere anche come una sovrapposizione della figura statica dell’etere. Tali “pixel dinamici” rappresentano i mattoni che potrebbero costituire le “stringhe informatiche”; le quali nel rispetto della natura dualistica dell’etere potrebbero andare a formare ciò che noi definiamo come “quark” ed “elettroni”, i quali non dovrebbero essere più visti come particelle, ma come due ambienti aventi “sonorità” diverse, che ad esempio in musica si usa a definire come “distensione” e “tensione”, o ancora “assonanza” e “dissonanza”, e che la nostra attuale fisica definisce come “positivo” e “negativo”.
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