Entangled e teorema di Bell

Aperto da Il_Dubbio, 26 Dicembre 2024, 23:08:31 PM

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Il_Dubbio

Citazione di: iano il 23 Gennaio 2025, 13:00:21 PMCioè non tutto ciò che hai scritto è appropriato a questa sezione.


Potrei non essere d'accordo, ma non è questo il problema, è che tu vuoi cambiare i connotati ad un argomento scientifico. Vuoi buttarla sul filosofico... non è questa la sezione adatta. Questo è un argomento scientifico. E' normale, lo fanno anche i fisici o i proff. tentare di arrotondare certe questioni spigolose per far si che si comprenda meglio. Quante volte hai sentito parlare di calze, di dadi di monete invece che di spin, velocità/momento, energia/tempo, polarizzazione ecc. ecc.?

Poi se uno vuole approfondire, si va a studiare fisica, va a comprendere cos'è uno spin quantistico...e magari apre un argomento qua sulla comprensione dello spin. 
Comunque quello che ho scritto è un argomento scientifico ed io sto cercando in tutti i modi di farlo restare un argomento scientifico. 
Ho accennato gia a conclusioni o argomentazioni non in linea con con il pensiero della comunità scientifica. Tutte queste però non sono argomentazioni filosofiche ontologistiche (mi si passi il termine). Sono sempre tutte nei limiti di quello che si può dire.

iano

#31
Citazione di: Il_Dubbio il 23 Gennaio 2025, 13:39:49 PME' normale, lo fanno anche i fisici o i proff. tentare di arrotondare certe questioni spigolose per far si che si comprenda meglio.
Si, anche se non sempre è possibile comprendere fino a che punto lo facciano a uso e consumo proprio o per altri.
Tu ce lo hai presentato però come ad uso e consumo esclusivo nostro.
Se hai avuto ragione nel farlo, non posso che complimentarmi con te, possedendo l'autorità di uno scienziato senza esserlo, cosa che però non sono in grado di confermare.
In ogni caso non sei il caso più grave fra quelli che presentandosii sul forum dicono : ''Ho capito tutto io, e adesso vi spiego'', (tipo Misummi, alias ''sono tutto io'', per capirci ) snaturando necessariamente la sostanza dell'argomento, ma solo a vostro beneficio, non avendone io bisogno.
In effetti io credo che non ci sia scienziato che non snaturi l'argomento a suo beneficio, prima che a fine divulgativo.
Ciò che ci invita a fare Bohr, e che io condivido, lo sa fare anche una macchina, macchina che a rigore sarebbe  l'unico ente autorizzato a postare in questa sezione.
Noi, scienziati compresi, per quanto ci sforziamo, non possiamo fare a meno di fare filosofia, anche quando lo neghiamo, a nostro uso prima, e poi eventualmente anche degli altri.



Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Il_Dubbio

Citazione di: iano il 23 Gennaio 2025, 13:59:22 PMSi, anche se non sempre è possibile comprendere fino a che punto lo facciano a uso e consumo proprio o per altri.
Tu ce lo hai presentato però come ad uso e consumo esclusivo nostro.
Se hai avuto ragione nel farlo, non posso che complimentarmi con te, possedendo l'autorità di uno scienziato senza esserlo, cosa che però non sono in grado di confermare.
In ogni caso non sei il caso più grave fra quelli che presentandosii sul forum dicono : ''Ho capito tutto io, e adesso vi spiego'', (tipo Misummi, alias ''sono tutto io'', per capirci ) snaturando necessariamente la sostanza dell'argomento, ma solo a vostro beneficio, non avendone io bisogno.
In effetti io credo che non ci sia scienziato che non snaturi l'argomento a suo beneficio, prima che a fine divulgativo.
Ciò che ci invita a fare Bohr, e che io condivido, lo sa fare anche una macchina, macchina che a rigore sarebbe  l'unico ente autorizzato a postare in questa sezione.
Noi, scienziati compresi, per quanto ci sforziamo, non possiamo fare a meno di fare filosofia, anche quando lo neghiamo, a nostro uso prima, e poi eventualmente anche degli altri.




Allora devi essere fiducioso. Anche perchè non ho ancora detto nulla su come la vedo io. Un fisico potrebbe aver da obiettare (naturalmente) solo sulla mia opinione. Ma l'esempio che ho fatto, i conti e tutto il resto è in linea con una spiegazione scientifica, io l'ho solo resa piu facile da comprendere (almeno credo, magari un altro si sarebbe trovato meglio con gli spin). 

La discussione potrebbe nascere solo nel momento in cui si conosca quanto piu possibile l'argomento. Purtroppo non serve la filosofia, ammesso che dire che io ho due braccia sia una opinione filosofica. Così gli spin, se misurati ad esempio sull'asse verticale, hanno la possibilità di aver spin su o spin giu.  Se misurati sull'asse orizzontale destra/sinistra. Poi ci sono assi intermedi, ad esempio a 45°. In ogni caso i possibili valori sono sempre due per ogni osservabile. Sostituisci gli spin verticale, spin orizzontale e a 45° con scatolo 1 scatolo 2 scatolo 3 e ti ritrovi esattamente con l'esempio fatto. 
Al sistema va sempre fatto una domanda indiritta, ovvero sei in questa posizione (esempio spin su)? E il sistema ti risponde con un si o con un no. E ti ritrovi esattamente quello che ho scritto. 


iano

#33
Vorrei restare fiducioso, ma non posso, e te ne spiego il motivo.
Posto che il mezzo in cui scriviamo ci consente di fare soliloqui a nostro solo beneficio, anche quando non a questo espressamente votati, non si tratta propriamente di mancanza di fiducia in te.
Provo a spiegarmi meglio mutuando quello che mi ha spiegato un mio amico pianista.
Egli afferma infatti che per un pianista non può esservi suono più sgradevole di quello di un piano. Come è possibile ciò, ho ribattuto, se a me il suono del tuo piano risulta gradevole?
Dipende dal fatto che fra tutte le posizioni di ascolto la mia è la più sfavorevole, mi ha risposto, in quanto il piano è fatto per essere ascoltato dagli ascoltatori, e non dal pianista, ed è quindi dalla reazione degli ascoltatori che egli valuta quanto la sua sia una buona esecuzione, e non da ciò che ascolta.


Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Il_Dubbio

Citazione di: iano il 23 Gennaio 2025, 16:41:33 PMVorrei restare fiducioso, ma non posso, e te ne spiego il motivo.
Posto che il mezzo in cui scriviamo ci consente di fare soliloqui a nostro solo beneficio, anche quando non a questo espressamente votati, non si tratta propriamente di mancanza di fiducia in te.
Provo a spiegarmi meglio mutuando quello che mi ha spiegato un mio amico pianista.
Egli afferma infatti che per un pianista non può esservi suono più sgradevole di quello di un piano. Come è possibile ciò, ho ribattuto, se a me il suono del tuo piano risulta gradevole?
Dipende dal fatto che fra tutte le posizioni di ascolto la mia è la più sfavorevole, mi ha risposto, in quanto il piano è fatto per essere ascoltato dagli ascoltatori, e non dal pianista, ed è quindi dalla reazione degli ascoltatori che egli valuta quanto la sua sia una buona esecuzione, e non da ciò che ascolta.



non puoi essere fiducioso perchè non ti fidi di quello che ho scritto. E va bene. Ma aggiungi che nemmeno sapresti dire se ho scritto cose sbagliate o meno in quanto non conosci l'argomento.

Allora che scrivi a fare? 

Confondi una questione scientifica con una filosofica, senza conoscere l'argomento.

Non è che ti danno dei punti per ogni mess. che scrivi da sfruttare al supermercato.
Non sei obbligato a rispondere...anzi per me questa non solo è perdita di tempo e di spazio, rende anche l'argomento illeggibile, praticamente lo stai boiccottando come se dovessi per forza mettere tu una bandierina sopra. 

Non ne sei capace? Fatti da parte... 

iano

Non sono capace è vero. Lascio spazi agli altri interventi.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Il_Dubbio

Citazione di: iano il 23 Gennaio 2025, 23:32:26 PMNon sono capace è vero. 

E' gia una prima ammissione.

Anchio non sono capace... e di tante cose. Per lo meno però in alcune ci ho tentato. 

Se due particelle vengono a contatto diventano entangled.
Ecco, io non sono capace di capire perchè diventano entangled. Einstein però non lo metteva in discussione, per lui era una conseguenza di una teoria della quale non si potesse avere dubbi. 

Per cui a fiducia dobbiamo ammettere che due particelle che vengono a contatto rimangono entangled. 

Ciò significa che se entrambe venissero misurate sulla stessa osservabile la risposta sarebbe sempre correlata. 

Una correlazione ha senso solo in un caso specifico. Se si effettua una misura particolare su un sistema (ovvero su una sua particolare osservabile), allora si avrà sicuramente, nell'altro sistema, con probabilità al 100%, un valore correlato al primo.

Questa è la regola generale di sistemi correlati da cui lo stesso Einstein è partito.
Ma anche J.Bell nelle sue disuguaglianze lo mette come regola principale. Una regola che non è campata per aria, è verificabile negli esperimenti. 

Il teorema di Bell si affida quindi ad una struttura che da una parte restituisce sempre sistemi correlati quando fossero misurati sulla stessa osservabile, e dall'altra una struttura che rimane identica a prescindere dal tipo di esperimento eseguito. Non è difficile capire che vuol dire questa ultima frase (ma lo spiego meglio): se un elettrone misurato su asse verticale ha spin su, rimarrebbe sempre con questa struttura anche se il suo gemello fosse misurato sull'asse orizzontale o se fosse misurato sullo stesso asse (quindi in un sistema correlato).

Il_Dubbio

Citazione di: Il_Dubbio il 25 Gennaio 2025, 00:13:03 AMUna correlazione ha senso solo in un caso specifico. Se si effettua una misura particolare su un sistema (ovvero su una sua particolare osservabile), allora si avrà sicuramente, nell'altro sistema, con probabilità al 100%, un valore correlato al primo.


per precisione, ovviamente, anche il secondo sistema dovrà essere misurato sulla stessa osservabile perchè venga evidenziata la correlazione. 
Solo che i due fisici fanno misure in modo da NON poter comunicare all'altro cosa si è misurato. Quindi i due fisici ignorano quale sia il valore che misureranno anche se uno dei due avesse gia fatto una misura. Per cui non è possibile inviarsi informazioni. Questa fu una prima contestazione che avrebbe potuto mettere sotto scacco perfino la relatività di Einstein. Ma si di mostra facilmente che non è possibile inviarsi informazioni utilizzando coppie entangled. 

daniele22

Citazione di: Il_Dubbio il 25 Gennaio 2025, 08:08:39 AMper precisione, ovviamente, anche il secondo sistema dovrà essere misurato sulla stessa osservabile perchè venga evidenziata la correlazione.
Solo che i due fisici fanno misure in modo da NON poter comunicare all'altro cosa si è misurato. Quindi i due fisici ignorano quale sia il valore che misureranno anche se uno dei due avesse gia fatto una misura. Per cui non è possibile inviarsi informazioni. Questa fu una prima contestazione che avrebbe potuto mettere sotto scacco perfino la relatività di Einstein. Ma si di mostra facilmente che non è possibile inviarsi informazioni utilizzando coppie entangled.

Ho dato una scorsa a quanto porti avanti.
Un'osservazione extra: sperimentalmente l'entanglement resiste fino a un limite di distanza di poco superiore al migliaio di kilometri. Teniamo in sospeso.
Tornando al tema ho trovato difficile seguirlo pur intuendo quello che volevi dire. Dovendo farti troppe domande mi sono rivolto così all'intelligenza artificiale (chat gpt). Alla fine ho chiesto: Si può dire allora che quando una particella si entangla perde la sua individualità trovando una nuova individualità che è complementare all'altra particella? La sua risposta è stata positiva



Il_Dubbio

Citazione di: daniele22 il 14 Maggio 2025, 08:16:11 AMTornando al tema ho trovato difficile seguirlo pur intuendo quello che volevi dire. Dovendo farti troppe domande mi sono rivolto così all'intelligenza artificiale (chat gpt). Alla fine ho chiesto: Si può dire allora che quando una particella si entangla perde la sua individualità trovando una nuova individualità che è complementare all'altra particella? La sua risposta è stata positiva


Non tanto condivido lo spirito della domanda. Però se hai trovato interessante la risposta, va bene. 

Non parlerei infatti di individualità, anche perchè per come l'intendo io sono due particelle (o meglio chiamarli sistemi) distinti. 

Quello che li accomuna è lo stato. I fisici ne sanno una piu del diavolo. Loro riescono a "selezionare" lo stato da mettere sotto esame sperimentale.  Quindi può essere entangled solo una sua parte ma non tutto il sistema. 

Per questo riprovo con un esempio. Possiamo chiamare stato: un pacchetto di informazioni limitato. Come ho detto lo spin è un pacchetto limitato (non mi interessa ad esempio dell'energia, del momento o della posizione ecc. di quel sistema). Il fisico seleziona solo quello, e quello stato è condiviso da entrambi i sistemi messi sotto esame. 

In cosa consiste questo stato?  
Mi affido ad un esempio macroscopico e il piu comprensibile possibile.

Io e te ci incontriamo un giorno e da quel momento condividiamo alcune informazioni.
Nome: Marco/Giulio
Anno di nasciata: 90/95
Sport praticato: tennis/calcio

Nel momento in cui io e te ci incontriamo, per quel pacchetto di informazioni diventiamo legati. 

Poi ci separiamo, io incontro uno che controlla una di quelle tre informazioni. Mi sento chiedere: pratichi il tennis?
A quel punto, in modo del tutto casuale, do una risposta qualsiasi, rispondo di NO.

Pausa|| i fisici sono precisi. Sanno perfettamente quale sarà la tua risposta in caso ti facessero la stessa domanda. Sempre ammesso che conoscano quale risposto ho dato io. 
La cosa importante è sapere anche che alle volte la risposta potrebbe essere correlata perfettamente e quindi è un si/si
alle volte è anti-correlata e quindi avresti un no/si.
Ma i Fisici lo sanno prima dell'esperimento.

Ora continuo con quell'esempio iniziale immaginando che il tipo di correlazione è anti-correlata.

Per cui mi fermano e mi chiedo se pratico lo sport del tennis e rispondo no.

Tu a quel punto in caso di domanda uguale risponderai per forza di SI

Io e te quando ci siamo incontrati non ci siamo messi d'accordo su cosa rispondere in caso di una domanda sullo sport. 
Questo però è il prerequisito di Bell. 
Lui mette alla prova il fatto che io te ci siamo messi d'accordo, e se dopo risponderemo in modo correlato è per via di quell'accordo precedente. 
Chiaramente, se cosi fosse, si aspetta di trovare statisticamente una prova di questo accordo. Il teorema di Bell rappresenta l'accordo ( io rispondo cosi, poi tu rispondi cosi ecc.), mentre le disuguaglianze la prova che l'accordo è avvenuto (alla conta se c'è stato accordo devono risultare un tot di risposte concordanti e un tot risposte discordanti). 



daniele22

Citazione di: Il_Dubbio il 15 Maggio 2025, 00:30:47 AMNon tanto condivido lo spirito della domanda. Però se hai trovato interessante la risposta, va bene.

Non parlerei infatti di individualità, anche perchè per come l'intendo io sono due particelle (o meglio chiamarli sistemi) distinti.

Quello che li accomuna è lo stato. I fisici ne sanno una piu del diavolo. Loro riescono a "selezionare" lo stato da mettere sotto esame sperimentale.  Quindi può essere entangled solo una sua parte ma non tutto il sistema.

Per questo riprovo con un esempio. Possiamo chiamare stato: un pacchetto di informazioni limitato. Come ho detto lo spin è un pacchetto limitato (non mi interessa ad esempio dell'energia, del momento o della posizione ecc. di quel sistema). Il fisico seleziona solo quello, e quello stato è condiviso da entrambi i sistemi messi sotto esame.

In cosa consiste questo stato? 
Mi affido ad un esempio macroscopico e il piu comprensibile possibile.

Io e te ci incontriamo un giorno e da quel momento condividiamo alcune informazioni.
Nome: Marco/Giulio
Anno di nasciata: 90/95
Sport praticato: tennis/calcio

Nel momento in cui io e te ci incontriamo, per quel pacchetto di informazioni diventiamo legati.

Poi ci separiamo, io incontro uno che controlla una di quelle tre informazioni. Mi sento chiedere: pratichi il tennis?
A quel punto, in modo del tutto casuale, do una risposta qualsiasi, rispondo di NO.

Pausa|| i fisici sono precisi. Sanno perfettamente quale sarà la tua risposta in caso ti facessero la stessa domanda. Sempre ammesso che conoscano quale risposto ho dato io.
La cosa importante è sapere anche che alle volte la risposta potrebbe essere correlata perfettamente e quindi è un si/si
alle volte è anti-correlata e quindi avresti un no/si.
Ma i Fisici lo sanno prima dell'esperimento.

Ora continuo con quell'esempio iniziale immaginando che il tipo di correlazione è anti-correlata.

Per cui mi fermano e mi chiedo se pratico lo sport del tennis e rispondo no.

Tu a quel punto in caso di domanda uguale risponderai per forza di SI

Io e te quando ci siamo incontrati non ci siamo messi d'accordo su cosa rispondere in caso di una domanda sullo sport.
Questo però è il prerequisito di Bell.
Lui mette alla prova il fatto che io te ci siamo messi d'accordo, e se dopo risponderemo in modo correlato è per via di quell'accordo precedente.
Chiaramente, se cosi fosse, si aspetta di trovare statisticamente una prova di questo accordo. Il teorema di Bell rappresenta l'accordo ( io rispondo cosi, poi tu rispondi cosi ecc.), mentre le disuguaglianze la prova che l'accordo è avvenuto (alla conta se c'è stato accordo devono risultare un tot di risposte concordanti e un tot risposte discordanti).



Intanto sarei cauto col dire che i fisici ne sanno una più del diavolo. Si ricordino costoro che non parlano con voce univoca sulla gravità. Dopodiché forse io non capisco il problema e inoltre debbo senz'altro ammettere di trovarmi in un mare pressoché ignoto (a sentirti hai stimolato qualche vago ricordo sui numeri quantici e sull'esclusione di Pauli). Il sistema minimo è una particella? Torno quindi a Einstein. Secondo quello che ho capito Einstein non credeva che i sistemi si scambiassero informazioni tali da poter essere correlati in futuro quando i sistemi si separassero. Cosa credeva di preciso? Mi vien cioè da dire che di fronte a quella proporzione che hai detto di un milione su dieci sarebbe stato ovvio pensare che si scambiassero informazioni, altrimenti la proporzione non sarebbe stata così schiacciante

Il_Dubbio

Citazione di: daniele22 il 15 Maggio 2025, 09:29:48 AMIntanto sarei cauto col dire che i fisici ne sanno una più del diavolo. Si ricordino costoro che non parlano con voce univoca sulla gravità. Dopodiché forse io non capisco il problema e inoltre debbo senz'altro ammettere di trovarmi in un mare pressoché ignoto (a sentirti hai stimolato qualche vago ricordo sui numeri quantici e sull'esclusione di Pauli). Il sistema minimo è una particella? Torno quindi a Einstein. Secondo quello che ho capito Einstein non credeva che i sistemi si scambiassero informazioni tali da poter essere correlati in futuro quando i sistemi si separassero. Cosa credeva di preciso? Mi vien cioè da dire che di fronte a quella proporzione che hai detto di un milione su dieci sarebbe stato ovvio pensare che si scambiassero informazioni, altrimenti la proporzione non sarebbe stata così schiacciante
Ci vuole una conoscenza minima. 
I fisici non sono degli dei, la mia era una esclamazione per la bravura che hanno nel fare in modo che le cose funzionino nel modo come loro vorrebbero. Per riuscire cioè a controllarle. Ma non sanno tutto, anzi gli mancano ancora un mare di conoscenze.

Il minimo di conoscenza che dovremmo avere noi è il pre_requisito base da cui tutto è partito. Sono circa 125 anni di storia. Prima di allora i fisici pensavano di aver scoperto praticamente tutto e avevano ogni tipo di teoria indispensabile per capire tutti i processi fisici.  Però la natura sembrava non dare risposte che ci si aspettava in alcuni particolari situazioni. Dava risultati completamenti diversi. Per questo nasce la meccanica quantistica. Nasce come estremo tentativo di dare una risposta a quelle evidenze rimaste inspiegabili. 
Chiaramente sono tutti euforici, come infatti incominciano a prendere primi nobel a destra e a manca...lo prende anche Einstein proprio su una questione di meccanica quantistica. Nello stesso momento però, cioè mentre in effetti molte cose si riescono a risolvere finalmente, ogni tanto qualcuno si fermava a chiedersi che senso avesse quel strumento (pressoche matematico). Incominciano cioè a fare un pò di filosofia. Molti sono i fisici però a cui non interessa soffermarsi a riflettere, a questi l'importante che le cose funzionino. Diventeranno la maggior parte. Ma ce ne saranno anche di coloro che prenderanno strade poco ortodosse incominciando a inventarsi le piu disparate interpretazioni. 
Einstein non è tra questi, lui semplicemente dice che secondo lui la teoria, pur funzionando alla grande, non è completa. 

Per quanto riguarda la questione particolare, lui parteggia per la Realtà. Altrimenti si dovrebbe credere che si inviano informazioni piu veloci della luce, inficiando addirittura la sua relatività speciale. 
(su questo punto ho gia detto che non è così, o per meglio dire nella sostanza non è possibile inviarsi informazioni utilizzando i sistemi entangled). 
Questo è quello che credeva, in una sintesi massima. Bell gli va incontro e quando lui è gia morto da un pezzo, mette su quel teorema. Ha ragione Einstein? Praticamente ha torto, in quanto sembra che la meccanica quantistica, nonostante faccia di tutto per non essere compresa dal nostro modo di vedere le cose, è completa così.

Piccola inciso sulla gravità. Ci stanno lavorando... al momento la gravità non è inserita all'interno della teoria quantistica. 
Ancora una volta ci stiamo chiedendo se la m.q. è completa cosi o gli manca la gravità. 
Non lo sappiamo ancora... 

iano

''La condizione di realismo locale si rivela quindi incompatibile con la meccanica quantistica.''
Questo trovo su wikipedia, e questa è la sostanza del discorso.
Facile da capire, ma ancor più facile far finta di non capire, perchè difficile da digerire.
Non è la prima volta nella storia che affrontiamo questi mal di pancia, superandoli, ma più va avanti questa storia più aumentano i dolori, o almeno questa è l'impressione, non foss'altro perchè quelli di cui parliamo li viviamo in prima persona.
Esistono quindi esempi di ciò che ritenevamo essere caratteristiche imprescindibili della realtà, e su cui abbiamo ritrattato senza trascinarci dietro il problema, tanto che non sentendo più il problema, per capire di cosa si è trattato occorre tornare indietro nella storia della scienza documentandosi.
Così scopriamo che prima della particella , alla località ha già dovuto rinunciare la forza, la quale sembrava realistico che non potesse che trasmettersi per contatto.
Oggi questo nessuno lo pensa più, e se qualcuno volesse mettere in discussione la possibilità che la forza di gravità, ad esempio, non può essere reale, perchè non può imprimersi una forza se non per contatto, verrebbe considerato un po' strambo.
Una volta dimostrato che mezzi intermediari potessero farsi carico di questo contatto, come l'etere, non esistono, non trovandosi altri mediatori, il discorso si è definitivamente chiuso, e si è talmente chiuso che quando Einstein questo mediatore lo ha trovato, lo spazio quadridimensionale, nessuno ci ha fatto più caso, forse perchè questo spazio introduce più stranezze di quante ne elimina, e inoltre elimina la stranezza della forza che non agisce più localmente, che però nel frattempo era stata archiviata nella nostra considerazione come normalità.
Dunque non stiamo parlando altro che di una storia che si ripete, cambiando solo i protagonisti.
La località però fra queste diverse storie rimane il filo conduttore.

La vera domanda filosofica adesso è, si può trovare una soluzione unica che funzioni per tutti questi problemi, passati , presenti, e presumibilmente anche futuri, senza doverli affrontare uno per uno, come nella disfida fra Orazi e Curiazi?
Meno importante mi sembra entrare nei particolari della storia presente, che standoci ancora sullo stomaco, ci provoca ancora dolori e senso di rigetto.
Se lo si vuol fare conviene dunque parlare di come abbiamo digerito senza rimettere esempi di storia passata, perchè comunque sempre della stessa storia si tratta.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
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iano

#43
La soluzione unica per tutti questi problemi, che più volte ho espresso,  e che adesso provo a dire con altre parole, in sintonia con la presente discussione, è che, secondo me, ancor prima che essere una illusione ciò che diciamo realtà, l'illusione è quella di avere con essa una esperienza diretta, che potremmo anche dire, guarda il caso, locale.
La nostra idea di realtà nasce appunto dal cedere di poter avere con essa una intima esperienza, diretta, senza che altro medi.
Ora, vi invito a riflettere che se ciò fosse vero, sarebbe una magia, perchè significherebbe che la realtà si presenti noi in tutta la sua evidenza senza  sudore della fronte, senza alcuna fatica.
Ma questa era la condizione che avevamo in paradiso.
Una volta da quello usciti, qui partoriremo con dolore e sudore della fronte ogni nostra idea.
Il resto poi, dando tempo al tempo, lo farà l'abitudine, capace di normalizzare le cose dall'apparenza più strana.
Forse dunque il vero problema è che la nostra storia ha preso un accelerazione tale che non c'è più tempo perchè la nostra concezione della realtà diventi un abitudine, concretizzandosi in tal modo, prendendoci magari anche il tempo di dimenticarsi dell'arrovello che l'ha prodotta, ciò che ci impedirà di rimettere quella concretezza in discussione.

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iano

#44
Se la perdita di località della forza è stato un indizio, la perdita di località della particella possiamo considerarla una prova del fatto che la località non è una caratteristica della realtà, ma una sovrastruttura ideale che per essa può stare, come non stare, secondo la convenienza del racconto che su essa vogliamo fare?
Questo dal punto di vista della fisica.
Più interessante secondo me è il punto di vista filosofico, ma senza con ciò voler rivendicare un primato della filosofia.
Col senno di poi si potrebbe dire che si poteva giungere filosoficamente, cioè con la la sola filosofia, al risultato cui è giunta la fisica, ma solo per dire che fisica e filosofia remano dalla stessa parte, non potendo rinunciare l'una all'altra.
Che la località potesse essere messa in discussione infatti era prevedibile.
Perchè località significa, prima ancora che uno spazio dove collocare gli oggetti,  che questi siano completamente distinti, per non restare sospesi a metà stara fra una realtà continua e una discreta.
Il confine cioè non può essere approssimativo.
O è perfetto, come lo è un cerchio o una sfera, o altra figura geometrica ancora perfetta per quanto più tormentata, oppure non lo è.
Nella realtà noi sappiamo che questo perfetto confine non c'è, mentre la forza che si trasmetteva per contatto lo implicava.
Lo stesso confine implica una particella per potersi dire tale.
Ma chi sa delinearlo nella sua perfezione? Nessuno!.
Si, è vero, eravamo comunque in grado di dire dove si trovasse con buona approssimazione, ma da qui a dire che esista davvero ce ne passa.
Dunque cerchi e sfere non esistono davvero?
Esistono, ma non nella realtà, bensì nelle sue descrizioni, senza delle quali non solo essa non avrebbe per noi alcun evidenza, ma della quale non avremmo alcuna idea.
Per chiudere il ''cerchio'' non resta che ipotizzare che è dalle idee, secondo una complicata gestazione fatta di tempi che trascorrono, di prese di coscienza , di dimenticanze, e di instaurarsi di abitudini, che nasce l'evidenza della realtà in tutta la sua concretezza, la quale, per via della sua concretezza, non potrebbe essere messa in discussione, se non fosse che è figlia delle idee.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
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