Negazionismo climatico

Aperto da Jacopus, Oggi alle 08:22:45 AM

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Jacopus

Mi domando, da qualche tempo, quale sia la causa profonda del negazionismo climatico, il quale, a scorrere i social, è estremamente diffuso. C'è ne sono di diverse tipologie, quello radicale: non c'è alcun riscaldamento globale, quello soft: il riscaldamento c'è ma non dipende dall'azione antropica. Lo proclamano anche politici come Rizzo, il che è ancora più grave. Qual'è il vostro parere?
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

iano

#1
Citazione di: Jacopus il Oggi alle 08:22:45 AMMi domando, da qualche tempo, quale sia la causa profonda del negazionismo climatico, il quale, a scorrere i social, è estremamente diffuso. C'è ne sono di diverse tipologie, quello radicale: non c'è alcun riscaldamento globale, quello soft: il riscaldamento c'è ma non dipende dall'azione antropica. Lo proclamano anche politici come Rizzo, il che è ancora più grave. Qual'è il vostro parere?
Secondo me ha a che fare con il mutato porsi nei confronti della scienza.
E' diminuita la fiducia verso la scienza e/o verso gli scienziati, senza che però sembri esservene un motivo, e proprio nel momento in cui di questa fiducia c'era maggior bisogno, quello dell'emergenza climatica.
Per spiegare come ciò possa essere avvenuto occorre capire su cosa si basava questa fiducia.
Se si basava, almeno in una sua parte, sulla soggezione che si prova verso qualcosa di distante,  questa soggezione è venuta meno, quando internet ha avvicinato, come tutti d'altronde ci auguravamo, la scienza alla gente.
Quando un Dio scende in terra qualche infedele si convertirà, ma qualche fedele, credendo adesso di vedere il Dio per quel che è, e non per quel che credendovi immaginava , farà il percorso di fede contrario.
L'improria fede che si è posta nella scienza, impropri perchè la scienza per statuto richiede che non gli si ponga fede, è venuta meno, e il risultato è un negazionismo generalizzato, in attesa che ci si ponga verso la scienza per quel che è.
Scriviamo con la mano, ma la miglior  scrittura è quella che ci prende la mano.

iano

#2
Un passaggio inevitabile in un percorso di presa di coscienza avvenuto nel momento meno opportuno.
Come quando crescendo scopri che i tuoi genitori non sono dei, e la prima reazione è di ribellarti alla loro autorità.
 Una fase negativa inevitabile in un percorso naturale virtuoso di crescita.

Se in questo potenziale nuovo bacino elettorale di ribelli le destre non si sono fatte scrupolo di attingere, perchè il potere ad ogni costo è nel loro statuto, si capisce perchè avanzino ovunque, trattandosi di fenomeno globale.
Per contrastare ciò la sinistra dovrebbe cambiare il suo statuto,, decretando la sua fine, e in parte ci ha provato, fermandosi in tempo.
Per battere le destre infatti bisognerebbe fermare una inevitabile congiuntura negativa che le destre stanno cavalcando, cui però solo il tempo può porre rimedio, perchè ogni percorso di presa di coscienza non lo si può accelerare, e bisogna concedergli il tempo che richiede.

Alla fine diremo: ''Avevano ragione i nostri genitori'', sperando che non sia troppo tardi.
Scriviamo con la mano, ma la miglior  scrittura è quella che ci prende la mano.

InVerno

Distinguerei il complottardo generico dal negazionista climatico vero e proprio, per il primo e' solo un altra medaglietta da appuntarsi al petto attratta dal magnete dei propri problemi psichiatrici, il secondo ha diverse strade di cui la più comune la propaganda pagata dalle industrie petrolifere, che sono state le prime (anni 60) a studiare accuratamente il fenomeno e hanno impiegato ingenti mezzi per occultarlo. Siccome sparano sia da destra (Russia) che da sinistra (USA) tutto sommato mi sembra che la situazione non è così grave come ci si potrebbe aspettare al centro del fuoco incrociato. Più recentemente c'è anche la strada antiaccademica antintellettuale (cioè fascista) dei vari anarco capitalisti americani (Thiel etc) che investono grandi capitali per denigrare qualsiasi cosa esca da un università, climatologia compresa. Onestamente al momento ritengo più preoccupanti gli "apatici climatici" , che pur riconoscendo la scienza non riescono a saltare fuori dalla pentola dove la rana pian piano bolle..
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

baylham

#4
Citazione di: Jacopus il Oggi alle 08:22:45 AMMi domando, da qualche tempo, quale sia la causa profonda del negazionismo climatico, il quale, a scorrere i social, è estremamente diffuso. C'è ne sono di diverse tipologie, quello radicale: non c'è alcun riscaldamento globale, quello soft: il riscaldamento c'è ma non dipende dall'azione antropica. Lo proclamano anche politici come Rizzo, il che è ancora più grave. Qual'è il vostro parere?

Dallo scetticismo humiano consegue che qualunque cosa è affermabile e sostenibile rispetto al futuro.
Il negazionismo è una posizione minoritaria nella comunità scientifica e politica, il problema duro sono le terapie economiche e politiche al cambiamento climatico antropico per una economia e popolazione mondiale che si basano sulle fonti energetiche che lo alimentano. Le energie alternative hanno un costo economico maggiore, delle limitazioni intrinseche e tempi di implementazione lunghi. Perciò i cambiamenti politici ed economici saranno inevitabilmente in ritardo rispetto al cambiamento climatico.

anthonyi

Il negazionismo climatico é solo uno dei tanti negazionismi che conosciamo.
La fonte di tutti questi é solo una, internet. Con internet si é allargata a dismisura la possibilità quantitativa di comunicare, e l'allargamento quantitativo ha portato Al peggioramento qualitativo che osserviamo. 

niko

#6
La gente, se e' un minimo sana di mente ma allo stesso tempo dotata di un senso critico o morale poco sviluppato, sostanzialmente crede che quello che gli conviene credere, quindi, ne consegue che esistono (solo) due tipi di negazionisti climatici:

> I FURBI: cioe' tutti quelli abbastanza ricchi da pagarsi serenamente un condizionatore in casa e in macchina, non dover necessariamente lavorare all'aperto sotto il sole, e pagare le rispettive bollette.

> I CRETINI/PAZZI FURIOSI: cioe' tutti gli altri.

RAPIDO QUIZ DI VERIFICA DELLA COMPRENSIONE:

Indovinare a quale categoria di negazionisti climatici appartenga il signor Trump.

Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

InVerno

La curiosità di Jacopus forse è attratta dal fatto che il negazionismo climatico è una bugia dalle gambe veramente corte, solo su un echochamber di internet potrebbe sopravvivere dice Anthonyi. Non siamo a livello di terra piatta ma è veramente semplice verificare da soli i fondamentali del fenomeno, ma come dice Niko la gente crede ciò che gli fa comodo; e siccome le spese aumentano, ci ricorda Baylham, a nessuno fa comodo spendere di più, specialmente ai più poveri (quelli che le balle se le bevono) ma anche ai più ricchi (quelli che le balle le producono) di mezzo ci restano quelli come noi che non sanno cosa farci, la maggioranza.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Alexander

#8
Penso che la gente sia parecchio più sgamata rispetto al passato, ma non necessariamente più intelligente. Fino a pochi decenni fa ci bevevamo quasi tutto. Bastava un indemoniato con i baffetti che urlava o un mascellone a gambe larghe e pugni sui fianchi che folle oceaniche andavano in delirio. Si credeva persino che era necessario sganciare bombe atomiche su città inermi per difendere la libertà e la democrazia. Poi è arrivato il Vietnam e la narrazione ha cominciato a vacillare. Poi, via via tutte le balle varie che le istituzioni ci hanno propinato hanno logorato l' ingenua, quasi Infantilefiducia che avevamo. In poche parole: adesso ci crediamo, non ci  crediamo, ci crediamo a giorni alterni, quasi ci crediamo, è tutto relativo alla fine. Poi la pandemia ha dato un altro bel colpo alla fiducia di tanta gente. Comunque la transizione green è costosissima. Solo per mettere I doppi vetri mi hanno fatto un preventivo di oltre 4000euro. Poi c'è il cappotto, la pompa di calore, la coibentazione del tetto, l'auto elettrica, le connine di ricarica... Se non c'è la facciamo economicamente noi, immaginiamoci in Perù    :'(Ha ragione Cottarelli nel suo libro: a meno di scoperte tecniche che permettano di riassorbire la CO2, che sono disponibili ma costosissimo, non c' è niente da fare. Tocca adattarsi alle mutate condizioni. I soldi dobbiamo impigarli per difenderci dall' imminente invasione Della formidabile armata russa.
Poi, diciamola tutta: l'essere umano è una bestiaccia schifosa. Se anche dovesse sparire, sai che perdita. ✈️

anthonyi

Comunque non tutti i Mali vengono per nuocere, quest'inverno io avevo calcolato che la scorta di legna sarebbe durata fino a metà febbraio e invece ci ho chiuso tutta la stagione, un'invernata senza una sola mattinata con il gelo a terra, mai successo!  ;)

Jacopus

Effettivamente la mia curiosità nasce dal fatto che un evento così facilmente dimostrabile e verificabile suscita una resistenza feroce, non solo da parte dell'hard-core dei complottisti, ma da tutta una serie variegata di strati sociali. Le ragioni dette da molti di voi mi trovano d'accordo (uso strumentale da parte delle Big Oil, uso strumentale di politici in cerca di elettori, possibilità di dire la propria da parte di categorie di analfabeti funzionali che in passato facevano danno solo al bar, delusione per la scienza). Ma il negazionismo climatico cozza con un altro problema, a mio parere, antecedente. Ovvero al fatto che di fronte al cambiamento climatico siamo tutti uguali, più o meno. Certo i megaricchi se la potranno cavare ma tutti gli altri 7 miliardi e 800 milioni di persone, sono letteralmente sulla stessa barca e questa cosa, per l'ideologia che si è diffusa in Occidente da Reagan-Tatcher in poi, è intollerabile. Affrontare il cambiamento climatico realmente significherebbe abbattere i confini, redistribuire la ricchezza, proprio per la diacronia che citava Baylham fra innovazione del green deal e inevitabile mantenimento di processi altamente inquinanti e georiscaldanti. I megaricchi ovviamente hanno tutto l'interesse a trasmettere questo messaggio negazionista e il resto della popolazione, sperando di diventare un giorno "mega ricco", si fa infinocchiare. Insomma non è altro che la riproposizione del meccanismo dell'alienazione culturale, per cui finiamo per amare i nostri oppressori. Servirebbero strumenti culturali sofisticati, un cambio di mentalità profondo che superi contemporaneamente il "crescete e moltiplicatevi", il "soviet più elettrificazione" e l'idolatria verso il capitale. Siccome non credo che accadrà tutto questo, buona Apocalisse a tutti (e si spera semplicemente che ritardi abbastanza per permetterci di andare nei Campi Elisi prima.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

Il_Dubbio

Ne so veramente poco. Non ho mai seguito attentamente i dati scientifici riguardo il cambiamento climatico. Quindi non sono un negazionista di ciò che non conosco. 
Volevo solo sottolineare una cosa cioè che purtroppo, quando nascono certe frange di "oppositori", si tenta di sminuire il dibattito. Perchè il dibattito scientifico ha senso solo se c'è una opposizione. Quando questa prende forma in stile politico (di fazioni in guerra invece che in cooperazione) ogni tentativo di creare un dibattito, quindi valutare le diverse posizioni in modo concreto o anche teorico, viene salutato come una opposizione di tipo "negazionista".  

Sono felice di non saperne praticamente niente, quindi non mi oppongo  :D

baylham

Citazione di: anthonyi il Oggi alle 12:12:49 PMIl negazionismo climatico é solo uno dei tanti negazionismi che conosciamo.
La fonte di tutti questi é solo una, internet. Con internet si é allargata a dismisura la possibilità quantitativa di comunicare, e l'allargamento quantitativo ha portato Al peggioramento qualitativo che osserviamo.

Al contrario, la rete informatica ha portato un miglioramento culturale generale, diffuso.
Anche il negazionismo è uno stimolo alla ricerca e all'approfondimento scientifico e culturale.
Il confronto, la competizione in qualunque campo è un'opportunità, una necessità.

Purtroppo la rete informatica è energivora, così contribuisce al cambiamento climatico: ad esempio il risparmio energetico che consente in termini di trasferimento di persone e cose è sopravanzato dal consumo dei nuovi prodotti e servizi quali le criptovalute e gli scambi multimediali.

anthonyi

Citazione di: baylham il Oggi alle 19:49:58 PMAl contrario, la rete informatica ha portato un miglioramento culturale generale, diffuso.
Anche il negazionismo è uno stimolo alla ricerca e all'approfondimento scientifico e culturale.
Il confronto, la competizione in qualunque campo è un'opportunità, una necessità.


La rete Informatica certamente rappresenta un'opportunità, ma per chi ha le basi per sfruttarla. Per quelli che queste basi non le hanno invece produce l'effetto negativo di creare una presunzione di conoscenza basata su voci di origine dubbia e sospetta, purtroppo questa é la realtà. 

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