Negazionismo climatico

Aperto da Jacopus, 05 Luglio 2025, 08:22:45 AM

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anthonyi

Citazione di: InVerno il 05 Luglio 2025, 23:11:39 PMHo partecipato ad alcuni seminari a riguardo e posso testimoniare che chi si incarica di fare divulgazione scientifica sul tema è a conoscenza (o dovrebbe esserlo) che usare un lessico poco allarmista provoca l'inazione, allo stesso tempo usare un lessico troppo allarmista produce lo stesso identico risultato (se tutto è perso perchè far qualcosa), 
Usare linguaggi allarmistici non é scientificamente corretto. La correttezza scientifica sta nell'analisi degli effetti concreti di quello che sta succedendo, e nella individuazione di risposte tecnologicamente adeguate, come un maggiore controllo dell'acqua e del fuoco, nuove strategie energetiche, tra le quali é fondamentale l'energia nucleare. 

InVerno

Ed infatti su documenti come l'IPCC persino gli aggettivi hanno dei controvalori numerici, ma essendo che è un documento letto dallo 0.000000000001% della popolazione, quel che importa è la valanga di divulgatori che lo rimasticano per il pubblico generale trasformando il dato in narrazione, perlomeno allo scopo del topic, perchè alcuni non ci credono? Perchè è una narrazione debole e mal impostata, aspettarsi che il pubblico capisca quali sono le conseguenze dello spostamento degli aereali di germinazione delle cerealicole ed estrapoli da tale minaccia un giudizio di rischio non ha portato a buoni risultati. Che fanno i negazionisti, se non sminuire i rischi che non capiscono? Salgono i livelli del mare = compro la casa in montagna, il terreno diventa infertile = zapperemo la Groenlandia, c'è il riscaldamento globale = pago meno la legna. Non si è capito proprio il livello di ramificazione e complessità del problema, si è fallito nel comunicare i rischi di questa vicenda, proprio per la pretesa di stare troppo aderenti alla scienza, anche i "non negazionisti" sottovalutano ampiamente le conseguenze.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

sapa

Ho sentito qualche giorno fa in televisione Marco Rizzo esprimere la sua opinione sull'argomento, in pratica ha detto: l'inquinamento è di origine antropica, ma il riscaldamento globale è dovuto al sole, l'uomo c'entra in modo trascurabile. A riprova di ciò, Rizzo ha citato il suo anno di nascita (1959), durante il quale si toccarono i 40° a Torino. Premesso che Marco Rizzo non mi sta assolutamente antipatico, nè come persona, nè ideologicamente, stavolta il suo sembrava proprio un discorso da bar. E in questo mi è un po' sceso, perchè o lui è così superficiale da credere in ciò che ha detto, oppure fa propaganda negazionista, non si capisce nemmeno a favore di chi, visto che lui odia le multinazionali. E infatti, è poi partito con una serie di invettive contro le politiche green che, a suo dire, favoriscono le multinazionali delle rinnovabili e dell'elettrico. Ok, va bene, ma se non cominciamo a ridurre le emissioni di CO2 da combustibili fossili in atmosfera, caro Rizzo, non è abbastanza chiaro cosa succederà? No, dico, meglio tirare la volata ai petrolieri? Capisco odiare le multinazionali del green e dei mercati globali, ma non è che quelle del petrolio siano proprio del tutto raccomandabili. Sinceramente, non ho capito il perchè di queste sue affermazioni " coram populo", un conto è pensarle, un altro volerle divulgare per fare proseliti, che è appunto l'essenza del negazionismo. 

anthonyi

Inverno, bisogna capire a cosa bisogna credere. Se il messaggio é allarmistico in stile fine del mondo entro il 2030 é un po' difficile venire creduto. Se realmente le produzioni di cereali avessero problemi allora dovremmo vedere effetti di scarsità già da oggi, perché il surriscaldamento é ormai iniziato da decenni, invece sembra che per le bravate di Trump sui dazi gli USA si trovino in difficoltà a piazzare i loro cereali.
Gli oceani si stanno alzando, vero, ma si parla di 3 millimetri l'anno, un po pochi per la fine del mondo.
L'unica cosa che si vede, oggettiva, é l'aumento delle forze atmosferiche, niente che non si possa prevenire con una migliore irregimentazione delle acque, e un minimo di buon senso. 

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