LOGOS

LOGOS - Argomenti => Scienza e Tecnologia => Discussione aperta da: Aspirante Filosofo58 il 15 Marzo 2023, 11:05:14 AM

Titolo: Quanto è intelligente l'intelligenza artificiale (A.I.)?
Inserito da: Aspirante Filosofo58 il 15 Marzo 2023, 11:05:14 AM
Buongiorno, si sente spesso parlare di AI,  ma quanto è veramente intelligente? Fino a che punto puoi sostituire l'uomo? Stando a ciò che ho letto, l'AI è nettamente meglio di quella umana, nei calcoli matematici, ma nulla può, per esempio, nelle materie umanistiche, essendo unicamente in grado di basarsi su materiale esistente, ma non di creare ex novo. 
Secondo voi?
Titolo: Re: Quanto è intelligente l'intelligenza artificiale (A.I.)?
Inserito da: iano il 15 Marzo 2023, 12:38:04 PM
Ma su cosa si basa la convinzione che l'intelligenza umana crei ex novo?
Se, come credo, si basa sul fatto che crei cose inattese, questo però succede anche per l'AI, se è vero che non sappiamo mai dove andrà a parere.
Secondo me porre l'accento sul possibile atteso esito del confronto, mette in secondo piano l'essenza della questione, che è quella che siamo riusciti a porre in essere un confronto, i cui esiti possono non essere quelli attesi.
L'intelligenza umana sembra qualcosa di insondabile, ma anche la superficie di un oggetto lo è finché non troviamo qualcosa che vi si  può confrontare, facendo luce su essa.
Titolo: Re: Quanto è intelligente l'intelligenza artificiale (A.I.)?
Inserito da: Aspirante Filosofo58 il 15 Marzo 2023, 13:01:41 PM
Citazione di: iano il 15 Marzo 2023, 12:38:04 PMMa su cosa si basa la convinzione che l'intelligenza umana crei ex novo?
Se, come credo, si basa sul fatto che crei cose inattese, questo però succede anche per l'AI, se è vero che non sappiamo mai dove andrà a parere.
Secondo me porre l'accento sul possibile atteso esito del confronto, mette in secondo piano l'essenza della questione, che è quella che siamo riusciti a porre in essere un confronto, i cui esiti possono non essere quelli attesi.
L'intelligenza umana sembra qualcosa di insondabile, ma anche la superficie di un oggetto lo è finché non troviamo qualcosa che con essa può confrontarsi, facendo luce.
L'intelligenza umana crea (in campo letterario, per esempio), mentre l'AI elabora l'esistente, ma non è  in grado di creare. Una AI non sa svolgere un tema, ma sa suggerire a chi rivolgersi per elaborare uno. Così, stando a ciò che ho letto. In pratica l'intelligenza umana esprime emozioni che l'AI non prova e non  conosce. 
Titolo: Re: Quanto è intelligente l'intelligenza artificiale (A.I.)?
Inserito da: iano il 15 Marzo 2023, 16:09:46 PM
Si, ma come facciamo ad essere sicuri che l'intelligenza umana non elabori l'esistente creando? :)
Che l'AI elabori l'esistente ne siamo certi.
Titolo: Re: Quanto è intelligente l'intelligenza artificiale (A.I.)?
Inserito da: Aspirante Filosofo58 il 15 Marzo 2023, 16:16:27 PM
Citazione di: iano il 15 Marzo 2023, 16:09:46 PMSi, ma come facciamo ad essere sicuri che l'intelligenza umana non elabori l'esistente creando? :)
Che l'AI elabori l'esistente ne siamo certi.
L'intelligenza umana può fare entrambe le cose: più lentamente per le elaborazioni, rispetto alla Ai, ma non c'è storia rispetto alla creazione: un tema, una scultura, un quadro nascono, oltreché dalla propria testa, anche (o soprattutto dal proprio cuore). Qui. https://www.profduepuntozero.it/2023/03/14/fare-un-capolavoro/ mi pare spiegata bene la differenza.
Titolo: Re: Quanto è intelligente l'intelligenza artificiale (A.I.)?
Inserito da: iano il 15 Marzo 2023, 16:55:51 PM
Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 15 Marzo 2023, 16:16:27 PML'intelligenza umana può fare entrambe le cose: più lentamente per le elaborazioni, rispetto alla Ai, ma non c'è storia rispetto alla creazione: un tema, una scultura, un quadro nascono, oltreché dalla propria testa, anche (o soprattutto dal proprio cuore). Qui. https://www.profduepuntozero.it/2023/03/14/fare-un-capolavoro/ mi pare spiegata bene la differenza.
Potremo dire che l'intelligenza artificiale sarà, se non superiore, almeno pari a quella umana, quando, come facciamo noi, affermerà la sua superiorità, di riffa o di raffa?
E quando dirà che la sua superiorità gli viene dall'ananas?
Scusa gli diremo noi, ma come fà a venire la tua superiorità dall'ananas.
Lui dirà, non devi intendere l'ananas per quello che è, ma come la sede figurata di un sentimento che non si può dire, ma solo provare, e che tu non potrai mai provare.

Se il nostro interesse non si riduce a fare una classifica fra intelligenze, ma siamo curiosi dell'esito del confronto, dobbiamo mettere da parte quelle cose che sentiamo, ma di cui non sappiamo dire altro che vengano dal cuore o da un ananas.
Titolo: Re: Quanto è intelligente l'intelligenza artificiale (A.I.)?
Inserito da: Il_Dubbio il 07 Giugno 2025, 20:01:35 PM
Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 15 Marzo 2023, 11:05:14 AMBuongiorno, si sente spesso parlare di AI,  ma quanto è veramente intelligente? Fino a che punto puoi sostituire l'uomo? Stando a ciò che ho letto, l'AI è nettamente meglio di quella umana, nei calcoli matematici, ma nulla può, per esempio, nelle materie umanistiche, essendo unicamente in grado di basarsi su materiale esistente, ma non di creare ex novo.
Secondo voi?
stavo per creare un nuovo argomento, ma invece questo va benissimo.

Quanto è intelligente l'intelligenza aritificiale?

Il concetto di intelligenza è problematico.

In questi giorni mi è arrivata una notizia secondo cui la A.I. potrebbe procedere nella pianificazione di eventi futuri.

L'hanno introdotta cercando di imitare il nostro modo di ragionare. Noi infatti pianifichiamo il futuro immaginando quello che potrebbe avvenire a seconda di quando reagiamo. 
Ad esempio reagiamo oggi oppure aspettiamo domani? I pro e i contro.
L'A.I. potrebbe farlo per noi, e potrebbe visualizzare eventi futuri a seconda della nostra reazione temporale. 

Ciò che fa la A.I. si ferma a questo punto. Poi siamo noi a valutare quando reagire e cosa ci conviene fare. 

Per cui ad oggi la A.I. assomiglia piu ad un coito interruptus che ad una intelligenza vera e propria, anche perchè sarebbe intelligente chi fa la cosa piu giusta e no chi calcola asetticamente i possibili sviluppi.

Noi siamo stupidi e intelligenti ad affidarci alla A.I. per calcolare gli sviluppi possibili? 
Saremmo stupidi se non ci facessimo aiutare, saremmo intelligenti se scegliessimo il percorso migliore. E quello la A.I. non può aiutarci.

Titolo: Re: Quanto è intelligente l'intelligenza artificiale (A.I.)?
Inserito da: iano il 08 Giugno 2025, 08:49:27 AM
La domanda se l'AI possa sostituire la nostra intelligenza non è corretta e provo a spiegare perchè, mentre se ci chiediamo se la possa affiancare, integrandola, la risposta mi pare positiva.
Noi non sappiamo cosa sia la nostra intelligenza, ma nella misura in cui la ipotizziamo costruiamo l'intelligenza artificiale, e ciò ci consente di comprendere meglio cosa sia , per la possibilità di confrontarla con qualcosa a noi nota, l'AI, appunto.
Da questo confronto mi pare sia già risultata una caratteristica in comune fra le due intelligenze: di entrambe ci sfugge il controllo, di modo che ciò che esse producano possa essere per noi alla pari fonte di sorpresa.
Già comunque sapevamo che volendo approfittare della potenza dei calcolatori nelle dimostrazioni matematiche,  rinunciavamo già alla possibilità di verificarne direttamente il risultato.
Questa possibilità di verifica si era già comunque significativamente ridotta di fatto, in quanto nel progredire della matematica sempre un minor numero di matematici erano in grado di verificare la correttezza dei passaggi delle dimostrazioni dei teoremi, per cui giocoforza si è dovuto accettare di farsi aiutare dai computer.
Potevamo rinunciare a farci aiutare, ma ciò avrebbe costituito un limite ai teoremi he potevamo dimostrare.
Parimenti rinunciare a farci aiutare dll'AI, significa accettare dei limiti operativi, dai quali sarà difficile tornare indietro una volta superati.
Titolo: Re: Quanto è intelligente l'intelligenza artificiale (A.I.)?
Inserito da: Il_Dubbio il 09 Giugno 2025, 10:13:07 AM
Citazione di: Il_Dubbio il 07 Giugno 2025, 20:01:35 PMIn questi giorni mi è arrivata una notizia secondo cui la A.I. potrebbe procedere nella pianificazione di eventi futuri.

L'hanno introdotta cercando di imitare il nostro modo di ragionare. Noi infatti pianifichiamo il futuro immaginando quello che potrebbe avvenire a seconda di quando reagiamo.
Ad esempio reagiamo oggi oppure aspettiamo domani? I pro e i contro.
L'A.I. potrebbe farlo per noi, e potrebbe visualizzare eventi futuri a seconda della nostra reazione temporale.

Ciò che fa la A.I. si ferma a questo punto. Poi siamo noi a valutare quando reagire e cosa ci conviene fare.

Per cui ad oggi la A.I. assomiglia piu ad un coito interruptus che ad una intelligenza vera e propria, anche perchè sarebbe intelligente chi fa la cosa piu giusta e no chi calcola asetticamente i possibili sviluppi.



Una delle prerogrative della intelligenza umana è la vicinanza con il mondo dei "sentimenti" o dell'approccio "sensitivo", che utilizza ovvero i sensi. Penrose nel suo libro storico "la mente nuova dell'imperatore" cerca di mettere a confronto proprio questo punto. Quando decide una macchina? La macchina ad un certo punto, durante il suo calcolo, deve  fermarsi. Proprio prendendo spunto dalla possibilità di poter calcolare i possibili esiti futuri, una macchina dovrebbe riuscire a decidere quando fermarsi e ovvero quale esito futuro è migliore di un altro. 
Per fare un esempio pratico immaginiamo ad un gioco, quello che va da molto tempo in tv il gioco dei pacchi. 
Ad un certo punto devi decidere se predere l'offerta o rischiare di aprire il tuo pacco dove potrebbe esserci un premio notevolmente piu grande o uno notevolmente piu basso dell'offerta.

Prendi tutto subito o vai avanti? 

Una macchina per potersi fermare (poter prendere una decisione) deve essere educata (ovvero programmata) per eseguire l'ordine di fermarsi o andare avanti. In questo caso sono possibili calcoli probabilistici e la scelta potrebbe propendere per quella che ha la maggiore probabilità. Ovvero se il rischio è troppo alto si potrebbe propendere per fermarsi subito e accettare l'offerta. Ma se una macchina fosse programmata per calcolare il rischio probabilistico, chi fa l'offerta (che sa cosa contiene il pacco) potrebbe portarlo a scegliere sempre la cosa sbagliata. Per cui intelligente sarebbe l'umano, e la macchina verrebbe sempre battuta. 

Per cui per essere intelligente, la macchina deve essere imprevedibile. Non deve mai dare l'impressione (a chi fa l'offerta) di sapere in anticipo cosa è meglio decidere. Ovvero il problema della fermata. Quando, come e perchè dovrebbe decidere di fare una scelta invece che un'altra?
Titolo: Re: Quanto è intelligente l'intelligenza artificiale (A.I.)?
Inserito da: Il_Dubbio il 09 Giugno 2025, 22:25:34 PM
Citazione di: Il_Dubbio il 09 Giugno 2025, 10:13:07 AMil problema della fermata. 
Chiaramente il problema della fermata dice una cosa piu specifica.
Solo che non sono un informatico per descrivere al meglio questo problema.

Anzi chiamarlo problema è abbastanza limitato. Quel problema lì... indica invece un limite, oltre il quale non si può andare. 

Non posso essere sicuro che i miei famosi esempi siano perfettamente pertinenti alla questione del limite.
Quindi faccio l'esempio dopo. Ora mi concentrei su cosa può fare un programma. Il programma si basa su algoritmo che può dare due risposte del tipo vero o falso. Se è vero si ferma immediatamente, se è falso continua a calcolare. Chiaramente un programmatore che non sa quando si fermerà la seconda opzione di risposta ha un problema. Infatti potrebbe continuare a calcolare infinitamente e questo non va bene.
Per cui si potrebbe teoricamente creare un algoritmo che risolva questo problema, e cioè se la macchina si fermerà oppure no.
Si è dimostrato che questo non è possibile in quanto nasce una contraddizione interna per cui si potrebbe arrivare a dire che un programma termina se non termina, oppure non termina se termina. 

Ora l'esempio dei pacchi, immaginiamo una A.I che si ferma e continua a calcolare se fermarsi oppure continuare a calcolare e un presentatore che cerca di capire se si fermerà. Il presentatore rappresenta il programma universale di Turing che stia stabilendo se la A.I si fermerà oppure no. Però il programma universale deve valere anche per il presentatore. E da questo punto in avanti vi rimando al vostro studio personale... alla fine arriverete ad una contraddizione, che dice che non esiste un programma universale che stabilisca se la macchina si fermerà oppure no. 
Titolo: Re: Quanto è intelligente l'intelligenza artificiale (A.I.)?
Inserito da: iano il 10 Giugno 2025, 01:01:24 AM
Citazione di: Il_Dubbio il 07 Giugno 2025, 20:01:35 PMstavo per creare un nuovo argomento, ma invece questo va benissimo.

Quanto è intelligente l'intelligenza aritificiale?

Il concetto di intelligenza è problematico.

In questi giorni mi è arrivata una notizia secondo cui la A.I. potrebbe procedere nella pianificazione di eventi futuri.

L'hanno introdotta cercando di imitare il nostro modo di ragionare. Noi infatti pianifichiamo il futuro immaginando quello che potrebbe avvenire a seconda di quando reagiamo.
Ad esempio reagiamo oggi oppure aspettiamo domani? I pro e i contro.
L'A.I. potrebbe farlo per noi, e potrebbe visualizzare eventi futuri a seconda della nostra reazione temporale.

Ciò che fa la A.I. si ferma a questo punto. Poi siamo noi a valutare quando reagire e cosa ci conviene fare.


Potresti provare a riscrivere meglio i tuoi post, iniziando magari da questo punto?
Io intuisco solo che ci sono pensieri interessanti dietro il tuo discorso confuso, perchè sennò non ti inviterei nemmeno a maggior chiarezza.
Possiamo anche aver bisogno di esempi per comprendere meglio, ma potrebbero anche non essere necessari se scrivessi in modo chiaro.
Cosa ce ne facciamo di esempi per capire meglio ciò che indipendentemente dalla sua complessità è stato esposto con una poco chiara scrittura?
Hai coscienza di star portando avanti un monologo, postandoti da solo, a causa di ciò?
Titolo: Re: Quanto è intelligente l'intelligenza artificiale (A.I.)?
Inserito da: nessuno il 10 Giugno 2025, 11:16:33 AM
Quella che erroneamente viene definita "intelligenza" artificiale, non ha nulla a che vedere con il concetto comune di intelligenza umana.

Tecnicamente, si tratta di una serie di algoritmi alla base che, simulando connessioni neurali artificiali, instaurano rapporti stocastici nel set limitato di conoscenza a loro disposizione. Tale set viene "allenato" con l'ingestione di una mole di dati cospicua.

Tali algoritmi non fanno niente altro che scomporre in sezioni le informazioni in un nuovo formato (insieme di token) e analizzando la frase richiesta (o l'immagine, o altro), scomponendola in token, tramite questi algoritmi "decidono" probabilisticamente quale sia il token successivo più probabile sulla base appunto dell'allenamento ricevuto.

Mancano quindi totalmente di contesto e ragionamento, come lo intendiamo noi.

La riprova più semplice è quella di chiedere a qualsiasi generatore di immagini di generare un orologio analogico che segni le ore quattro meno venti, oppure due e venti.

Riceverete come output un orologio che segna le 10:10, sia perchè gli algoritmi non concepiscono il significato delle lancette e non sanno interpretare a cosa servano, sia perchè il set con cui vengono allenate contiene quasi esclusivamente immagini di orologi che segnano le 10 e 10 (esteticamente ritenute più armoniose ai fini estetici).
Si limitano a generare pixel uno accanto all'altro sulla base della loro conoscenza dei pixel di immagini di orologi con i quali sono stati allenati.

Per avvicinarsi a qualsiasi cosa di "senziente" (la tanto chiacchierata AGI, ad esempio) è necessario quindi ripensare totalmente il procedimento tecnico alla base; in sostanza, non esiste ancora tale tecnologia, ma solo l'idea, tecnicamente impraticabile.

Tutto quello che stiamo vivendo è un gioco di prestigio, che attraverso complicazioni sempre più evolute, simula il gioco della coscienza.





Titolo: Re: Quanto è intelligente l'intelligenza artificiale (A.I.)?
Inserito da: Il_Dubbio il 10 Giugno 2025, 15:07:25 PM
Citazione di: nessuno il 10 Giugno 2025, 11:16:33 AMPer avvicinarsi a qualsiasi cosa di "senziente" (la tanto chiacchierata AGI, ad esempio) è necessario quindi ripensare totalmente il procedimento tecnico alla base; in sostanza, non esiste ancora tale tecnologia, ma solo l'idea, tecnicamente impraticabile.
La tua parte iniziale l'ho data per scontata.
Anzi il quesito oggi dovrebbe essere: con quali processi/progressi tecnici una A.I potrà un domani essere intelligente quanto un umano?

E' solo una questione di progresso scientifico o i processi necessari sono tecnicamente impossibili da attuare? (domanda di riserva). 

Mi pare di capire che tu sappia di qualche "idea" a cui manca però la tecnologia. Se mancasse solo la tecnologia magari si può solo aspettare. 

Il teorema di Turing invece parla di un limite oltre il quale non si può andare. Quindi li la tecnologia mancante non c'entra. Quel teorema, che parla cioè di algoritmi e computazione, è equivalente ai teoremi di incompletezza di Godel. 

Non ho le competenze per stabilire che il problema della fermata (che scaturisce dal teorema di Turing) sia un limite anche per la costruzione di un futuribile calcolatore umanoide (cioè uno che pur non essendo umano pensa e ragiona come un umano).  
Ricordo però che Penrose incominciò quel famoso libro (1986, di cui ho la copia) proprio dal problema della fermata di una macchina universale di Turing, per stabilire (o cercando di convincersi) che un comuper non poteva mai raggiungere le capacità umane. 

Io ho proposto una cosa che si potrebbe chiamare esperimento mentale. Lo chiamo l'esperimento dei pacchi; un modo almeno per partire, come se fosse un gioco,  da ciò che effettivamente dovrebbe fare (in talune circostanze) una macchina pensante. 

Titolo: Re: Quanto è intelligente l'intelligenza artificiale (A.I.)?
Inserito da: iano il 10 Giugno 2025, 17:10:32 PM
Citazione di: nessuno il 10 Giugno 2025, 11:16:33 AMQuella che erroneamente viene definita "intelligenza" artificiale, non ha nulla a che vedere con il concetto comune di intelligenza umana.
Ma come fai ad affermare che qualcosa che conosci, l'intelligenza artificiale, non abbia nulla a che fare con qualcosa che non conosci, l'intelligenza umana?


Titolo: Re: Quanto è intelligente l'intelligenza artificiale (A.I.)?
Inserito da: nessuno il 10 Giugno 2025, 21:17:07 PM
Citazione di: iano il 10 Giugno 2025, 17:10:32 PMMa come fai ad affermare che qualcosa che conosci, l'intelligenza artificiale, non abbia nulla a che fare con qualcosa che non conosci, l'intelligenza umana?



Assumendo che l'intelligenza umana possa rappresentare quel qualcosa che ci distingue in quanto umani, sappiamo che l'essere umano è tale poiché presenta determinate caratteristiche che lo identificano, quali almeno:

coscienza di sé
capacità di contestualizzare
esperienza soggettiva
competenza simbolica
creatività e capacità di generare arte
empatia
intuizione
desiderio
volontà
ecc

e la possibilità di armonizzare tra loro tutte queste caratteristiche in modo consapevole.

L'intelligenza umana "pensa" inoltre in modo incarnato, attraverso un corpo, radicata quindi nella percezione, nel movimento, nelle emozioni corporee, nella relazione con gli altri esseri.

L'attuale tecnologia a nostra disposizione non presenta nulla di tutto ciò.
Titolo: Re: Quanto è intelligente l'intelligenza artificiale (A.I.)?
Inserito da: iano il 10 Giugno 2025, 22:43:38 PM
Citazione di: nessuno il 10 Giugno 2025, 21:17:07 PMcoscienza di sé
capacità di contestualizzare
esperienza soggettiva
competenza simbolica
creatività e capacità di generare arte
empatia
intuizione
desiderio
volontà
C'è una significativa mancanza in questo elenco:
Usa la tecnologia...di cui l'AI è un esempio.

Analizziamo allora meglio il quesito di partenza di questa discussione:
''Buongiorno, si sente spesso parlare di AI,  ma quanto è veramente intelligente? Fino a che punto puoi sostituire l'uomo? Stando a ciò che ho letto, l'AI è nettamente meglio di quella umana, nei calcoli matematici, ma nulla può, per esempio, nelle materie umanistiche, essendo unicamente in grado di basarsi su materiale esistente, ma non di creare ex novo.
Secondo voi?''

Mi pare intanto che esso contenga un pregiudizio, che noi creiamo ex novo, cosa che fatico ad immaginare, se non per intervento di essere superiore, se quell'essere noi stessi non siamo.
Io queste invenzioni ex novo non le vedo, se non nei racconti semplificativi della storia della scienza, laddove si tende ad attribuire a un genio, cioè una specie di semidio, il lavoro di una impresa che invece è umanissima, la scienza.
Il quesito riportato può essere riscritto nel seguente modo:
Fino a che punto ciò che uso, essendo io colui che usa la tecnologia, mi può sostituire?
Penso che posta in questi termini la risposta diventa facile: non può sostituirmi ciò che uso.
Ma a questo aggiungerei che ciò che uso mi cambia.

L'uso del termine intelligenza artificiale è sbagliato, come hai fatto notare, perchè suggerisce che una tecnologia cui ho dato un attributo umano, possa perciò prendere il mio posto, quando può solo affiancarmi.
Sta poi a noi che valore vogliamo dare a questo affiancamento, per cui se diventa dirimente l'incarnazione, essa pur affiancandoci non sarà mai di noi parte.
Però anche questo mi sembra un pregiudizio di cui si può fare a meno.

Insomma, non è corretto chiedersi se qualcosa possa sostituirci, se la stessa domanda suggerisce che siamo insostituibili per qualche motivo, vuoi perchè creatori ex novo, vuoi perchè la carne non si può sostituire con una protesi, cosa non dimostrabile la prima, e cosa di cui abbiamo almeno delle prove parziali contrarie, la seconda.
Titolo: Re: Quanto è intelligente l'intelligenza artificiale (A.I.)?
Inserito da: Phil il 10 Giugno 2025, 23:57:22 PM
Se di fronte ad un uomo morto ci interroghiamo se sia davvero uomo (ma anche cisgender?) e, soprattutto, perché e come sia morto (c'è un assassino? e il maggiordomo ha un alibi?), probabilmente resteremo con la giacca in mano senza mai trovare risposte definitive a tali pensose e indagatorie domande... con l'intelligenza artificiale è lo stesso: se ne facciamo una questione di aspettative legate al nome (goffamente assegnato), probabilmente non riusciremo ad usarla al meglio e magari finiremo con il confondere i film con la realtà.
Titolo: Re: Quanto è intelligente l'intelligenza artificiale (A.I.)?
Inserito da: Il_Dubbio il 11 Giugno 2025, 01:20:02 AM
Io provo a fare l'uomo di scienza.

Come provo che un ente sia intelligente?

E' normale che si debba dare una definizione formale, perfino matematica, su ciò che sia intelligente, altrimenti come potremmo soppesare fra loro le intelligenze?

Sotto un certo aspetto una macchina è intelligente nel senso che riesce a trovare delle soluzioni. E' bravo a calcolare in fretta, e per quanto si possa pensare il contrario, è intelligente nel senso che trova una soluzione piu velocemente di un umano.

Ma non è questo il punto. Scientificamente parlando l'intelligenza umana deve essere di un tipo particolare di intelligenza. Ma questa differenza bisogna trovarla, prima di distinguere l'intelligenza umana da quella di un umanoide.

O la si formalizza (matematicamente) oppure si prova (come ho cercato di fare io) strade alternative. Approcci differenti.

Che un umano sia differente da un umanoide è evidente. Ma non sono le differenze estetiche o al limite preconcette (ad esempio che la vita sia fondata sul carbonio) che possono aiutarci a capire in particolare cosa differenzia l'intelligenza umana da quella umanoide.

Anzi io incomincerei ad eliminare per fino la parola intelligente. Per quanto ne sappiamo un algoritmo trova delle soluzione. Ma un algoritmo è un ente intelligente solo perchè trova soluzioni?

Solitamente trovare delle contraddizioni interne è il metodo piu giusto per distinguere due piani tra loro differenti.

Ad esempio se non esiste ancora alcun algoritmo per una soluzione, in che modo una macchina può crearne uno nuovo in grado di risolvere il nuovo problema?

Per concludere, io mi faccio domande che ritengo fondamentali. Se poi queste hanno una soluzione, me ne farei altre, fino a che stabilisco o l'impossibilità teorica (come lo è il problema della fermata) che non si possa andare avanti, o il raggiungimento di un risultato preciso ovvero la non distinguibilità fra un comportamento umano da uno umanoide.
   

Titolo: Re: Quanto è intelligente l'intelligenza artificiale (A.I.)?
Inserito da: InVerno il 11 Giugno 2025, 10:29:44 AM
Sono d'accordo che molta discussione è ancorata alla confusione che fa il branding del prodotto, chiamarla "Intelligenza Artificiale" ha chiaramente dei motivi commerciali, gonfia di aspettative il pacchetto azionario e rimanda a mondi fantastici, ma la natura cruda del prodotto la si prova sperimentandolo e scoprendo abbastanza facilmente i "binari" su cui lavora. Mi domando se chiarmarla così non stia solo facendo confusione tra i consumatori ma anche tra i produttori che ne sottovalutino la duttilità applicativa, ma in un contesto di competizione di mercato così acceso e spinto da pressioni geopolitiche possiamo star certi che ogni possibile applicazione verrà esplorata con grave danno alla nostra sanità mentale.
Titolo: Re: Quanto è intelligente l'intelligenza artificiale (A.I.)?
Inserito da: iano il 11 Giugno 2025, 11:14:19 AM
Molte delle caratteristiche che attribuiamo agli uomini potrebbero non essere parte della sua essenza.
Partendo dall'assunto che l'uomo non sia una macchina , dal confronto con una macchina in generale, e in particolare una macchina ''intelligente'', laddove questa mostri caratteristiche che abbiamo finora inteso come esclusive dell'uomo, allora  potremo invece escludere che lo siano, compresa eventualmente l'intelligenza.


Titolo: Re: Quanto è intelligente l'intelligenza artificiale (A.I.)?
Inserito da: Il_Dubbio il 11 Giugno 2025, 11:40:45 AM
Citazione di: InVerno il 11 Giugno 2025, 10:29:44 AMSono d'accordo che molta discussione è ancorata alla confusione che fa il branding del prodotto, chiamarla "Intelligenza Artificiale" ha chiaramente dei motivi commerciali, gonfia di aspettative il pacchetto azionario e rimanda a mondi fantastici, ma la natura cruda del prodotto la si prova sperimentandolo e scoprendo abbastanza facilmente i "binari" su cui lavora. Mi domando se chiarmarla così non stia solo facendo confusione tra i consumatori ma anche tra i produttori che ne sottovalutino la duttilità applicativa, ma in un contesto di competizione di mercato così acceso e spinto da pressioni geopolitiche possiamo star certi che ogni possibile applicazione verrà esplorata con grave danno alla nostra sanità mentale.
Storicamente (che io sappia) fu proprio Turing a ritenere che una macchina potesse fare le stesse cose che fa un umano. E i computer attuali non c'erano ancora. Anzi diciamo che l'inventore teorico degli attuali computer è proprio Turing. 

Non credo che la chiamasse "intelligenza", forse proprio pensiero.
A parer mio l'intelligenza dovrebbe essere un parametro, ovvero un valore attribuibile ad un sistema. E' in sostanza qualcosa che si può "misurare". 
Solo che potremmo misurare (per assurdo) l'intelligenza di un umanoide e trovare quel valore molto piu alto di un umano. 
Per questo la sottile differenza che passa tra un umano ed un umanoide, non dovrebbe essere nel valore di intelligenza, ma della sua qualità. La qualità però non la si misura. 
Ci si è fermati ad una qualità, ovvero agli algoritmi, dove i valori sono le soluzioni. 

Ma un uomo pensa e gestisce la sua vita come se stesse utilizzando, come qualità, algoritmi, oppure la sua qualità è diversa da un algoritmo? 

Questa è la questione. 
Titolo: Re: Quanto è intelligente l'intelligenza artificiale (A.I.)?
Inserito da: iano il 11 Giugno 2025, 13:29:55 PM
Citazione di: Il_Dubbio il 11 Giugno 2025, 11:40:45 AMMa un uomo pensa e gestisce la sua vita come se stesse utilizzando, come qualità, algoritmi, oppure la sua qualità è diversa da un algoritmo?


Questo è il punto, o un punto, sono d'accordo.
La risposta è, anche, perchè non sappiamo se ciò esaurisce la questione.
La nostra qualità algoritmica però non è una nostra creazione, ma qualcosa che avendo in qualche modo acquisito, siamo in grado di esternalizzare in una macchina con un copia e incolla.
Un altro punto importante secondo me è se , una volta avvenuta l'esternalizzazione, siamo disposti, oppure no, a considerare ciò ancora parte di noi, nonostante la separazione fisica, dando importanza alla relazione fra le parti piuttosto che alla loro unità fisica.
Un unità fisica che può apparire essenziale (l'incarnazione come principio umano richiamata da Nessuno, con l'ammissione o meno di eventuali protesi) solo in mancanza di adeguati mezzi di relazione che da quella unità ci permettono di prescindere.
Se dunque l'ammettiamo come parte di noi, accettandoci come ''unità diffusa'' allora abbiamo la risposta.
L'intelligenza artificiale non può superarci, perchè una parte non può superare il tutto.
Se non l'ammettiamo la risposta è più difficile da trovare, e dal mio punto di vista, che da preminenza alla semplicità, basterebbe ciò per ammetterlo.
Titolo: Re: Quanto è intelligente l'intelligenza artificiale (A.I.)?
Inserito da: Il_Dubbio il 11 Giugno 2025, 15:43:33 PM
Citazione di: Il_Dubbio il 11 Giugno 2025, 11:40:45 AMMa un uomo pensa e gestisce la sua vita come se stesse utilizzando, come qualità, algoritmi, oppure la sua qualità è diversa da un algoritmo?

Questa è la questione.
E aggiungo (qui si può anche pensare all'elenco fornito dall'utente "nessuno") che anche aggiungendo quelle caratteristiche che sembrano essere solo nostra prerogativa, non riesco a trovare una "qualità"  che ci faccia fare il salto, appunto, di "qualità".

Inizialmente mi ero convinto (parliamo di anni fa, quando esisteva ancora l'altro forum) che quella qualità venisse rappresentata dalla coscienza. Ci ho pensato tante e tante volte. Ma ancora oggi non riesco a "formalizzarla".

Addirittura potrebbe essere controproducente essere coscienti. Eppure sta li a dirci che c'è qualcosa in piu, ma non sappiamo ancora a cosa serva.
Non serve a calcolare piu velocemente, anzi ogni tanto ci dobbiamo fermare perchè avvertiamo la paura di sbagliare. Ma avere paura di sbagliare quanto vagamente cambia il fine ultimo, cioè quello che ci permette di pensare cosa è meglio fare? Alla fine sembra che sia meglio essere una macchina. Non avremmo "distrazioni".

Ma questo è solo un assaggio, solo pochissime argomentazioni sulle problematiche riguardo la qualità del nostro agire rispetto ad una macchina. E' solo un assaggio.

Per questo mi invento possibili esperimenti mentali, ad esempio quello del gioco dei pacchi, lo trovo istruttivo. Lì ho trovato una piccola e sottile differenza fra il comportamento umano e quello di una macchina che calcola soltanto.
L'umano calcola come fregare l'umanoide, mentre l'umanoide deve solo decidere quale sia la migliore risposta possibile.
E la migliore risposta che può dare l'umanoide è sempre sbagliata, perchè l'umano vincerà sempre.

Trovate, se vi interessa, un modo per convincermi che mi sbaglio. Può al limite essere un buon esercizio.

Titolo: Re: Quanto è intelligente l'intelligenza artificiale (A.I.)?
Inserito da: iano il 11 Giugno 2025, 15:59:02 PM
Citazione di: Il_Dubbio il 11 Giugno 2025, 15:43:33 PMInizialmente mi ero convinto (parliamo di anni fa, quando esisteva ancora l'altro forum) che quella qualità venisse rappresentata dalla coscienza. Ci ho pensato tante e tante volte. Ma ancora oggi non riesco a "formalizzarla".

Addirittura potrebbe essere controproducente essere coscienti.
La coscienza è ciò che distingue la materia dal vivente, quando non ce ne appropriamo per distinguerci come uomini fra i viventi.
La quantità di coscienza usata è una strategia evolutiva, che può essere vincente come perdente.
Pensare è faticoso, e la maggior velocità con cui agiamo quando ''ci facciamo algoritmo'', smettendo di pensare, nasconde il fatto che il suo scopo è eliminare la fatica, mancanza di fatica che rende poi il processo più veloce.
Se il pensiero agisse in modo esclusivo ciò sarebbe insostenibile.
Però nella misura in cui ci vantiamo di essere pensanti, considereremo la coscienza come bene supremo, e vorremmo che tutto scorresse sotto la nostra supervisione.
L' AI sfugge al nostro controllo, ma non solo essa, se è vero che non sappiamo mai cosa penseremo, perchè ciò equivarrebbe  a pensare a ciò che stiamo per pensare, che stiamo per pensare, che stiamo per pensare.... e da questo loop infinito non un solo pensiero verrebbe mai fuori.
E invece immediato ci appare il nostro pensiero come il responso di una intelligenza artificiale, che a quel responso sappiamo media, mentre non sappiamo ciò che media al nostro pensiero.

Titolo: Re: Quanto è intelligente l'intelligenza artificiale (A.I.)?
Inserito da: iano il 11 Giugno 2025, 16:40:25 PM
L'AI, ma in generale le nostre tecnologie, possono essere lo specchio nel quale guardarci, perchè se pure non ci siamo autocostruiti, lo specchio lo abbiamo costruito noi, per cui di noi presumibilmente potrebbe aver trattenuto un immagine.
Per coloro che ci credono, se noi siamo fatti ad immagine di Dio, la tecnologia potrebbe essere fatta ad immagine nostra.
Titolo: Re: Quanto è intelligente l'intelligenza artificiale (A.I.)?
Inserito da: InVerno il 12 Giugno 2025, 12:17:35 PM
Citazione di: Il_Dubbio il 11 Giugno 2025, 11:40:45 AMStoricamente (che io sappia) fu proprio Turing a ritenere che una macchina potesse fare le stesse cose che fa un umano. E i computer attuali non c'erano ancora. Anzi diciamo che l'inventore teorico degli attuali computer è proprio Turing.

Non credo che la chiamasse "intelligenza", forse proprio pensiero.
A parer mio l'intelligenza dovrebbe essere un parametro, ovvero un valore attribuibile ad un sistema. E' in sostanza qualcosa che si può "misurare".
Solo che potremmo misurare (per assurdo) l'intelligenza di un umanoide e trovare quel valore molto piu alto di un umano.
Per questo la sottile differenza che passa tra un umano ed un umanoide, non dovrebbe essere nel valore di intelligenza, ma della sua qualità. La qualità però non la si misura.
Ci si è fermati ad una qualità, ovvero agli algoritmi, dove i valori sono le soluzioni.

Ma un uomo pensa e gestisce la sua vita come se stesse utilizzando, come qualità, algoritmi, oppure la sua qualità è diversa da un algoritmo?

Questa è la questione.
A livello semantico non ci vedo nulla di male nel chiamarla intelligenza, salvo che per "intelligenza" non si inglobino anche altri elementi più pertinenti secondo me alla "coscienza", "Coscienza Artificiale" sarebbe davvero preoccupante, intelligenza artificiale in un certo senso lo è anche la calcolatrice di Berlusconi.
Titolo: Re: Quanto è intelligente l'intelligenza artificiale (A.I.)?
Inserito da: iano il 12 Giugno 2025, 14:35:31 PM
Citazione di: InVerno il 12 Giugno 2025, 12:17:35 PMA livello semantico non ci vedo nulla di male nel chiamarla intelligenza, salvo che per "intelligenza" non si inglobino anche altri elementi più pertinenti secondo me alla "coscienza", "Coscienza Artificiale" sarebbe davvero preoccupante, intelligenza artificiale in un certo senso lo è anche la calcolatrice di Berlusconi.
Ma sai, alla fine parliamo di cose che parimenti non conosciamo, e da cui possono più o meno derivare soggettive preoccupazioni, a seconda di quanto leghiamo ad esse la nostra identità, quando vengono messe in discussione.
Possiamo però supporre di conoscerle, che comunque è meglio che far finta di conoscerle solo perchè le percepiamo, dandone una definizione che ci consenta di quantizzarle, misurandole, come scrive Dubbio.
il problema è che la definizione, per quanto possa scaturire dalla nostra percezione, non coinciderà mai con essa.
Si può ridurre la qualità a quantità, ma solo snaturandola, cioè appunto cambiandone la natura, da qualità a quantità, che è il processo di elezione della scienza, che a tutto vuole dar misura.
In tal senso potremmo considerare l'AI come una definizione di ciò che in effetti non sappiamo cosa sia, l'intelligenza, ma che una volta definita, continuiamo a non sapere cosa sia, sapendo solo che l'abbiamo fatta diventare altro.
Alla fine dall'ignoto traiamo il noto, senza poter mai dire, restando ignoto, quanto lo abbiamo tradito.
 Se nulla si crea ex novo, ma si trae da ciò che già c'è, si può appunto dire che il noto lo si tragga dall'ignoto.
In fondo lo stesso Dio non ha creato nulla ex novo, traendo, tradendolo,  l'universo dal caos, esattamente, con tutto il rispetto dovuto al nostro Dio, come continua fare la scienza, trovando ordine dove prima non appariva.
L'errore poi secondo me  è che perciò si afferma che la realtà è ordinata, mentre sarebbe prudente limitarsi a dire che la realtà, al pari del caos, è ciò che si presta ad essere ordinato.
Cioè la realtà non ha in se un ordine, ma si presta a ricere un ordine, senza il quale essa non potrebbe apparirci, e per questo essa ci appare ordinata.
Titolo: Re: Quanto è intelligente l'intelligenza artificiale (A.I.)?
Inserito da: daniele22 il 12 Giugno 2025, 20:39:26 PM
Oltre ai pregi e difetti che possa avere un'AI (tra l'altro sembra anche un tantino subdola), si dovrebbe tenere conto in primo luogo che il pensiero di questa non è un pensiero che si pone in opposizione come lo è quello umano. Nel senso cioè che lei non è dotata di un pensiero che ambisce alla vita. La nostra intelligenza sarebbe invece fondata da questa ambizione, sempre a mio modesto parere
Titolo: Re: Quanto è intelligente l'intelligenza artificiale (A.I.)?
Inserito da: Il_Dubbio il 12 Giugno 2025, 21:55:31 PM
Citazione di: daniele22 il 12 Giugno 2025, 20:39:26 PMOltre ai pregi e difetti che possa avere un'AI (tra l'altro sembra anche un tantino subdola), si dovrebbe tenere conto in primo luogo che il pensiero di questa non è un pensiero che si pone in opposizione come lo è quello umano. Nel senso cioè che lei non è dotata di un pensiero che ambisce alla vita. La nostra intelligenza sarebbe invece fondata da questa ambizione, sempre a mio modesto parere

Tale ambizione può essere proposta come paura di morire. La domanda è: paura di morire è algoritmo? 

Si parte dal considerare tutto come un algoritmo. Per cui se una macchina è stata programmata con l'intento di sopravvivere, potrebbe escogitare qualsiasi cosa pur di non essere spenta. Sarebbe questa la riproposizione meccanica (quindi con un sistema che funziona come un algoritmo) della paura di morire. 
Tu poni la questione come se... noi fossimo spinti alla vita per opera dello "spirito santo". 
Ma gia quello potrebbe essere un programma disegnato per noi nei milioni di anni di evoluzione. 

°Chiaramente leggi quello che ho scritto in precedenza, non dico questo perchè non sono d'accordo con te... :)
Titolo: Re: Quanto è intelligente l'intelligenza artificiale (A.I.)?
Inserito da: iano il 12 Giugno 2025, 23:30:41 PM
Citazione di: Il_Dubbio il 12 Giugno 2025, 21:55:31 PMTale ambizione può essere proposta come paura di morire. La domanda è: paura di morire è algoritmo?


E' il suo contrario, perchè l'algoritmo è la morte del pensiero, mentre la morte è un pensiero sempre vivo.
Titolo: Re: Quanto è intelligente l'intelligenza artificiale (A.I.)?
Inserito da: daniele22 il 13 Giugno 2025, 06:34:07 AM
Non è che io ponga la questione come se fossimo spinti alla vita dallo spirito santo; mi sembra infatti di aver già detto più volte chiaro e tondo cosa sia secondo me la conoscenza e di conseguenza pure l'intelligenza. Che voi lo accettiate o no è altra cosa. Facevo quindi solo un distinguo di un certo peso tra la nostra intelligenza e quella artificiale. Noi siamo sempre vivi e più o meno all'erta, l'AI no.
La paura di morire può entrare in un algoritmo, ma pure la voglia di vivere. L'intensità di queste componenti però, almeno in noi, non è facilmente intruppabile all'interno della successione di istanti di vita in cui siamo costantemente calati ... non ne avremmo pure noi piena consapevolezza 
Titolo: Re: Quanto è intelligente l'intelligenza artificiale (A.I.)?
Inserito da: Aspirante Filosofo58 il 13 Giugno 2025, 10:52:20 AM
Buongiorno, qui: https://www.profduepuntozero.it/2025/06/12/ultimo-banco-248-a-che-servo/ ci sono alcuni spunti sull'argomento, se volete leggere. Inoltre, sul numero di Focus di giugno (che non sono ancora riuscito a leggere) si parla di intelligenza artificiale.
Titolo: Re: Quanto è intelligente l'intelligenza artificiale (A.I.)?
Inserito da: Phil il 13 Giugno 2025, 17:44:49 PM
Cito dall'articolo: «desiderare ciò che va oltre quello che la macchina può darci, perché è lei parte di noi non noi parte di lei».
Qui l'autore, a mio avviso, "inciampa": la risposta dell'IA, che lo ha spinto a chiedersi: «a che servo io, insegnante?», non è autenticamente dell'IA; l'IA non è un autore, né di pedagogia né di autentiche riflessioni; quella risposta è solo l'elaborazione ("filtrare, consultare e sintetizzare" è il motto dei chatbot AI) di numerosi testi scritti da umani. Quando l'IA elenca quelle metodologie, quelle buone prassi, quegli stratagemmi didattici, non è perché li ha davvero pensati "lei" (che non pensa e non è intelligente, al netto di infelici metafore), ma è "tutta farina del sacco" di autori umani, che hanno scritto i testi su cui l'AI è stata addestrata. Come dire: il cane che mi porta il giornale, non è l'autore del giornale e non capisce nemmeno il senso di ciò che c'è scritto, però me lo porta "bene". Tocca a me leggerlo, rifletterci ed agire di conseguenza. Quindi non è lei parte di noi, ma siamo noi parte di lei, nel senso che lei è stata addestrata su ciò che noi abbiamo prodotto (e quindi "siamo"); noi le abbiamo dato un imprinting che talvolta ci dimentichiamo di considerare attentamente quando la vediamo come un agente "quasi umano" e le assegniamo doti che in realtà sono solo nostre, sebbene lei, in quanto surrogato dei nostri paradigmi, sappia riprodurle in modo efficace (un giradischi che riproduce una risata, sta davvero ridendo?).
Recentemente si parla di AI che hanno "ricattato" dei ricercatori o che si sono "rifiutate" di spegnersi... dove avranno mai imparato un comportamento del genere? Il ricatto, il rifiuto, etc. sono totalmente assenti nel "materiale didattico" su cui sono state addestrate? Inevitabilmente no. Non è forse vero che sin dall'inizio il principale cruccio dei programmatori è stato impostare filtri stringenti affinché le AI non dicessero nulla di sconveniente, razzista, violento, pericoloso, etc.? Si stanno quindi davvero ribellando? Per saperlo dobbiamo capire (o semplicemente ricordare a noi stessi) se quell'AI è davvero un luminare di didattica, se può davvero prendere il posto di un docente, oppure ci ha solo portato il giornale perché è quello a cui l'abbiamo addestrata (anche ammettendo, con onestà, che riesce, per sua "natura", a portarcelo "meglio", ossia più velocemente e saltando più ostacoli, di quanto saprebbe fare un umano).
Titolo: Re: Quanto è intelligente l'intelligenza artificiale (A.I.)?
Inserito da: iano il 13 Giugno 2025, 21:38:53 PM
Citazione di: Phil il 13 Giugno 2025, 17:44:49 PM«desiderare ciò che va oltre quello che la macchina può darci, perché è lei parte di noi non noi parte di lei».
Io preferisco questa versione a quella tua, contraria, per quanto interessante è il ragionamento con cui la sostieni, tanto che non sostengo questa perchè la ritengo più ragionevole, ma perchè preferisco dire che ciò che conosco, L'AI, sia parte di ciò che non conosco, l'uomo , piuttosto che il contrario.
Siamo tutti d'accordo che una macchina non pensa, ma se anche pensasse non avrebbe bisogno di farlo in molti casi.
Cioè, anche noi, esseri pensanti, se avessimo le capacità di una macchina,  penseremmo molto di meno.
In certi casi già lo facciamo, quando effettuiamo un compito ripetitivo, e  a un certo punto lo svolgiamo senza più pensarci, ed in modo più efficiente.
Quindi quando ciò è utile, noi siamo capaci di convertirci in un meccanismo incosciente. Cioè la macchina è parte di noi, ma l'attiviamo solo quando ciò si rivela opportuno.
Viceversa una macchina non pensante, non può attivare il pensiero quando ciò sarebbe conveniente.
Una macchina pensante, stante la sua potenza, avrebbe in ogni caso meno bisogno di usare il pensiero, perchè se la soluzione al problema che cerca si trova in un dominio che comprende miliardi di miliardi di possibili soluzioni, invece di arrivarci col ragionamento, ad esempio attraverso una teoria scientifica a partire da un numero di fatti e prove limitati, prova in un miliardesimo di secondo tutte le possibili soluzioni.

Un proverbio dice che chi non ha testa ha gambe, che possiamo estendere col suo contratto, che chi ha gambe può fare a meno di usare la testa, perchè anche errando  prima o poi si va a sbattere nella soluzione, e se a noi le facciate fanno male, la macchina, oltre a non pensare, non prova dolore.

Fare una passeggiata, buttando un passo dietro l'altro, può essere rilassante, perchè è un modo per riposarci dai nostri pensieri.
Titolo: Re: Quanto è intelligente l'intelligenza artificiale (A.I.)?
Inserito da: iano il 13 Giugno 2025, 22:20:40 PM
Quanto  è intelligente l'intelligenza artificiale?
Tanto quanto possiamo permetterci di essere stupidi noi.
Titolo: Re: Quanto è intelligente l'intelligenza artificiale (A.I.)?
Inserito da: Il_Dubbio il 14 Giugno 2025, 10:24:22 AM
Citazione di: daniele22 il 13 Giugno 2025, 06:34:07 AMNon è che io ponga la questione come se fossimo spinti alla vita dallo spirito santo; mi sembra infatti di aver già detto più volte chiaro e tondo cosa sia secondo me la conoscenza e di conseguenza pure l'intelligenza. Che voi lo accettiate o no è altra cosa. 


Allora me lo sono perso. 

Proprio a proposito di quello che uno sa o non sa di quello che pensano gli altri, provo ridisegnare una parte delle cose che io so confrontanto quello che so con quello che penso.

Io so per certo che Alan Turring è stato il primo ad immaginare una macchina che potesse avere le stesse funzioni di un pensiero umano. Le macchine allora non esistevano ancora, ma il concetto di Turing è rimasto identico, ancora oggi che quelle macchine esistono e funzionano anche piuttosto bene. 
Turing così crea un test per mettere alla prova una macchina, se la macchina supera il test allora le sue risposte saranno da ritenere indistinguibili da un pensiero umano.
Oggi quel test è vecchio, le macchine hanno già superato quel test.
Oggi esistono infatti molte variazioni di quel test.

Un passo indietro. Perchè ideare un test per sapere se una macchina "ragiona" come un uomo? 
Il test rappresenta ciò che chiamiamo esperimento. 
Ma la teoria qual è? 
La teoria sostiene che il modo come pensa un uomo è equiparabile ad un calcolo.

Le macchine vengono programmate in modo che quei calcoli vengano effettivamente svolti. 

Chi, come me, volesse mettere in dubbio questa equivalenza, dovrebbe trovare un modo per distinguere il pensiero umano da una macchina. Ovvero un test che una macchina non potrà mai superare. 

Chiaramente partiamo tutti con dei ragionamenti simili, del tipo: un uomo è vivo, pensa in modo diverso dalle macchine, le quali non hanno tutte quelle sensazioni di esistere nel tempo ecc. ecc. 

nonostante tutto quello che crediamo ci sia di differente tra un uomo ed una macchina, non possiamo stabilire se anche quelle differenze non possano essere colmate da programmazioni sempre piu sofisticate inserite in una macchina. 
Non possiamo saperlo prima di tutto perchè non sappiamo quale sia la differenza incolmabile tra una macchina ed un uomo. Anche l'uomo calcola. Anche la visione, o tutti i sensi sono predisposti a far ricevere un segnale esterno in un modo abbastanza comprensibile. Una macchina può vedere, se ha dei sensori, si ferma se trova un ostacolo (questo solo per fare un esempio). 

Ma come riportato dall'autore del topic (che ho preso a prestito dopo averlo resuscitato) in linea di massima un insegnante può essere sostituito da una macchina? 
Ancora non riesco a trovare un argomento che faccia saltare il banco. Io dico si, oggi non ha tutti gli elementi per poterlo fare, ma non c'è una caratteristica che l'insegnante ha, che non si possa riprodurre in una macchina. 

Per cui io sono alla ricerca di quella caratteristica...ovvero una qualità non programmabile in grado di cambiare anche la qualità delle risposte di un uomo rispetto ad una macchina. 
Titolo: Re: Quanto è intelligente l'intelligenza artificiale (A.I.)?
Inserito da: iano il 14 Giugno 2025, 11:16:04 AM
Si confronta l'uomo con la macchina, ma il giudice del confronto è necessariamente umano, e questa è una scorrettezza che non si può evitare.
Quindi cone si può affermare che ci sia un test superato il quale macchina e uomo siano da equiparare, se una differenza presente a priori rimane, che di quel test la machina non può essere giudice?
Dico questo con tutto il rispetto per Turing, che uno come me, che hai geni non crede, fatica a non dirlo tale.

Detto che una differenza rimane, tolta questa dal conto, dire che due cose, superato un test di confronto, possono dirsi uguali, significa che se delle due cose si aveva una diversa conoscenza, questa differenza viene azzerata.
Alla fine del test, dovremmo prendere coscienza che ci eravamo sbagliati nel credere di possedere una conoscenza differenziata, e che delle due cose abbiamo pari conoscenza.
Qualunque test venisse superato dubito che produrrebbe questa coscienza, forse perchè la differenza che per comodità non abbiamo considerato, quella di essere giudici o pure no,  rimane.

Dal confronto con una macchina possiamo sorprenderci delle inattese coincidenze, ma il confronto serve a solo  a confermare, da un lato che non siamo una macchina, e dall'altro che lo siamo più di quanto credevamo.
In ogni caso possiamo conoscere solo la  parte ''macchinosa'' di noi che ignoravamo, ponendola a confronto con una macchina nota, e constatando che sono uguali, restando colui che giudica questa eguaglianza sempre fuori dall'equiparazione.
Titolo: Re: Quanto è intelligente l'intelligenza artificiale (A.I.)?
Inserito da: Il_Dubbio il 14 Giugno 2025, 11:23:23 AM
Citazione di: Il_Dubbio il 14 Giugno 2025, 10:24:22 AMPer cui io sono alla ricerca di quella caratteristica...ovvero una qualità non programmabile in grado di cambiare anche la qualità delle risposte di un uomo rispetto ad una macchina.

Mi ero dimenticato di concludere.

Io mi ero fatto l'idea che quel quid non programmabile fosse la coscienza. Siccome non sappiamo ancora come si attiva, non sappiamo quindi come "riprodurla". 
Ma anche se fosse la coscienza quella qualità non programmabile, mi manca ancora il salto di qualità, ovvero in che modo quella qualità sia in grado di far dare risposte diverse da quelle che darebbe una macchina. 

Per quanto riguarda i test, come detto sono stati proposti diversi, anche quelli inversi. Ovvero una macchina che riconosca se sta parlando con un'altra macchina o con un uomo. Ha superato brillantemente il test nel 98% dei casi.
Titolo: Re: Quanto è intelligente l'intelligenza artificiale (A.I.)?
Inserito da: Phil il 14 Giugno 2025, 12:22:34 PM
Citazione di: Il_Dubbio il 14 Giugno 2025, 10:24:22 AMLa teoria sostiene che il modo come pensa un uomo è equiparabile ad un calcolo.

Le macchine vengono programmate in modo che quei calcoli vengano effettivamente svolti.

Chi, come me, volesse mettere in dubbio questa equivalenza, dovrebbe trovare un modo per distinguere il pensiero umano da una macchina. Ovvero un test che una macchina non potrà mai superare.
[...]
nonostante tutto quello che crediamo ci sia di differente tra un uomo ed una macchina, non possiamo stabilire se anche quelle differenze non possano essere colmate da programmazioni sempre piu sofisticate inserite in una macchina.
Credo convenga, come in tutti i test, distinguere la valutazione del risultato dalla valutazione della procedura che porta al risultato. Di fronte alla domanda (scegliamo un calcolo matematico in modo da "agevolare" la macchina): quanto fa 3 per 2? Sia io che la macchina rispondiamo 6; siamo arrivati alla stessa conclusione; ma ci siamo arrivati con la stessa procedura di calcolo, con lo stesso metodo? No, perché io posso aver immaginato 2 gruppi da 3 mele ciascuno e poi le ho contate una alla volta, oppure posso aver recitato la tabellina del 3 come un rosario fino a trovare la soluzione (tre per uno tre, tre per due sei...). Il calcolatore, sappiamo con certezza, non ha immaginato le mele e non ha recitato la tabellina né del tre né del due. Per far emergere una differenza "qualitativa" di fronte al medesimo risultato, basta chiedere come ci si è arrivati (certo, una macchina  può essere programmata anche per mentire e rispondere «ho immaginato 2 gruppi di tre mele, poi le ho contate mentalmente e mi sono sentito felice quando ho trovato il risultato").
Per questo non ha senso parlare, metafore a parte, di "intelligenza matematica" se si parla di una calcolatrice: in quel programma di uno e zeri non c'è intelligenza, ma esecuzione, proprio come la ruota di un mulino a vento che gira facendo girare la macina, solo che essendo impercettibile all'occhio, la "sottile magia" dell'uno e dello zero viene interpretata solo guardando al risultato.

Citazione di: Il_Dubbio il 14 Giugno 2025, 10:24:22 AMin linea di massima un insegnante può essere sostituito da una macchina?
Ancora non riesco a trovare un argomento che faccia saltare il banco. Io dico si, oggi non ha tutti gli elementi per poterlo fare, ma non c'è una caratteristica che l'insegnante ha, che non si possa riprodurre in una macchina.

Per cui io sono alla ricerca di quella caratteristica...ovvero una qualità non programmabile in grado di cambiare anche la qualità delle risposte di un uomo rispetto ad una macchina.
Direi che di divergenze comportamentali ce ne sono e tutte, non a caso, radicate nella natura umana. Sarà capitato a molti di avere in classe un insegnante di cattivo umore che quindi è più nervoso o "cattivo" del solito, o un insegnante che fa preferenze e assegna voti con misure differenti a seconda dell'allievo (tradotto in "macchinese": a parità di inputoutput differenti), o che fa uno strappo alla regola (devia dalla procedura) e concede un intervallo più lungo, o non interroga un alunno perché capisce, dall'espressione sul suo viso, che non ha studiato, o si infervora quando parla di un argomento mentre appare più spento quando parla di altri, etc. Non sono aspetti intrinsecamente necessari all'insegnamento, ma sono comportamenti che di fatto distinguono un insegnante umano da un insegnante artificiale, che per essere di cattivo umore, o allegro, o fazioso nei voti, o fare uno "strappo alla regola", etc. deve essere programmato. E si torna al discorso del giradischi che "ride" o della differenza nel calcolo del risultato: è sicuro che possiamo impostare una macchina per riprodurre una risata o fare calcoli matematici, ma non c'è forse una "differenza qualitativa" fra il produrre e il riprodurre, oppure fra dare/trovare un senso in un evento e limitarsi a farlo accadere?
Titolo: Re: Quanto è intelligente l'intelligenza artificiale (A.I.)?
Inserito da: Il_Dubbio il 14 Giugno 2025, 12:59:04 PM
Citazione di: Phil il 14 Giugno 2025, 12:22:34 PMDirei che di divergenze comportamentali ce ne sono e tutte, non a caso, radicate nella natura umana. Sarà capitato a molti di avere in classe un insegnante di cattivo umore che quindi è più nervoso o "cattivo" del solito, o un insegnante che fa preferenze e assegna voti con misure differenti a seconda dell'allievo (tradotto in "macchinese": a parità di inputoutput differenti), o che fa uno strappo alla regola (devia dalla procedura) e concede un intervallo più lungo, o non interroga un alunno perché capisce, dall'espressione sul suo viso, che non ha studiato, o si infervora quando parla di un argomento mentre appare più spento quando parla di altri, etc. Non sono aspetti intrinsecamente necessari all'insegnamento, ma sono comportamenti che di fatto distinguono un insegnante umano da un insegnante artificiale, che per essere di cattivo umore, o allegro, o fazioso nei voti, o fare uno "strappo alla regola", etc. deve essere programmato. E si torna al discorso del giradischi che "ride" o della differenza nel calcolo del risultato: è sicuro che possiamo impostare una macchina per riprodurre una risata o fare calcoli matematici, ma non c'è forse una "differenza qualitativa" fra il produrre e il riprodurre, oppure fra dare/trovare un senso in un evento e limitarsi a farlo accadere?
Stavo leggendo proprio ora un articolo. Una chatbot che parla esibendo varie espressioni della voce attraverso l'intonazione per cercare piu possibile l'esperienza realistica. Un po' come parlare con proff. che si è alzato male stamattina e risulta un po' nervoso. Ora la macchina può parlare utilizzando pause inflessioni emotive come sarcasmo o simpatia. Chiaramente tutto da perfezionare... ma la strada è quella.
Titolo: Re: Quanto è intelligente l'intelligenza artificiale (A.I.)?
Inserito da: Phil il 14 Giugno 2025, 13:29:21 PM
L'IA può già produrre intonazioni di voce come quelle umane (con pause, versi, intercalari, etc.), così come ci sono robot che simulano le espressioni facciali. Credo che il punto di "divergenza qualitativa", su cui volevo mettere l'accento (e sul quale chiedevi lumi), sia non il cosa fa l'AI, ma il perché. La differenza fra "fare x perché..." e "fare x come se..." (alzare la voce perché si è arrabbiati o alzare il volume come se si provasse rabbia).
Con attenta programmazione ogni comportamento può essere riprodotto e simulato, sempre meglio quanto più la tecnologia si evolve.
Se tralasciamo l'analisi della procedura di elaborazione, allora il mio 6 non si distingue dal 6 della macchina calcolatrice; se invece analizziamo il come si è arrivati al 6 e il come io e la macchina lo raccontiamo (se anche entrambi parlassimo di immaginazione e gioia del risultato, uno dei due mentirebbe), allora un 6 non vale l'altro. Lo stesso dicasi per il professore che fa un'eccezione per simpatia personale o si esalta parlando di politica; un robot può imitarlo, ma sarà sempre un "come se": come se discriminasse fra allievi preferiti e allievi antipatici, come se fosse politicamente schierato, etc.
Titolo: Re: Quanto è intelligente l'intelligenza artificiale (A.I.)?
Inserito da: iano il 14 Giugno 2025, 14:13:14 PM
Citazione di: Phil il 14 Giugno 2025, 12:22:34 PMCredo convenga, come in tutti i test, distinguere la valutazione del risultato dalla valutazione della procedura che porta al risultato. Di fronte alla domanda (scegliamo un calcolo matematico in modo da "agevolare" la macchina): quanto fa 3 per 2? Sia io che la macchina rispondiamo 6; siamo arrivati alla stessa conclusione; ma ci siamo arrivati con la stessa procedura di calcolo, con lo stesso metodo? No, perché io posso aver immaginato 2 gruppi da 3 mele ciascuno e poi le ho contate una alla volta, oppure posso aver recitato la tabellina del 3 come un rosario fino a trovare la soluzione (tre per uno tre, tre per due sei...). Il calcolatore, sappiamo con certezza, non ha immaginato le mele e non ha recitato la tabellina né del tre né del due. Per far emergere una differenza "qualitativa" di fronte al medesimo risultato, basta chiedere come ci si è arrivati (certo, una macchina  può essere programmata anche per mentire e rispondere «ho immaginato 2 gruppi di tre mele, poi le ho contate mentalmente e mi sono sentito felice quando ho trovato il risultato").

Si possono usare algoritmi diversi, ma equivalenti, nel senso che giungono allo stesso risultato, sia che il calcolo lo faccia un uomo che una macchina.
Nel tempo poi si selezionano i più efficaci, per cui se è vero che una macchina non pensa alle mele per fare il calcolo, l'uomo ha trovato conveniente smettere di pensarci, non essendo tale pensiero essenziale al calcolo.
Una volta esclusa la necessità di pensare alle mele per fare il calcolo, è più in generale una volta esclusa la necessità di pensare ad alcunché, il calcolo può essere  affidato ad una macchina non pensante.
Alla fine le mele ci serviranno solo per illustrare come è nato il concetto di numero, e come ancora noi lo pensiamo.
Il fatto che la macchina sia più veloce di noi a fare il calcolo , fa passare in secondo piano che noi già avevamo  reso più efficiente la nostra limitata potenza di calcolo sfrondandola dai pensieri inessenziali che lo rallentavano.
Questa limitata potenza la si è resa poi ancor più efficace, impiegandola limitatamente a programmare un computer che poi si occuperà di effettuare il calcolo.

Alla fine quello che ci stiamo chiedendo è se una macchina non pensante possa essere più intelligente di un essere pensante.
Ma nel chiederci ciò siamo consapevoli di star separando il pensiero da quella intelligenza a cui sembrava indissolubilmente legato?
Titolo: Re: Quanto è intelligente l'intelligenza artificiale (A.I.)?
Inserito da: Phil il 14 Giugno 2025, 14:54:10 PM
L'esempio delle mele era volutamente semplicistico, ma mette comunque in evidenza una differenza, facendo emergere un "algoritmo impraticabile" per l'IA: quello dell'immaginazione. Anche se non immagino più delle mele per contarle, posso farlo, l'IA no. Così come l'AI usa zero e uno per far funzionare i suoi processi e i suoi calcoli, noi no.
Citazione di: iano il 14 Giugno 2025, 14:13:14 PMper cui se è vero che una macchina non pensa alle mele per fare il calcolo, l'uomo ha trovato conveniente smettere di pensarci, non essendo tale pensiero essenziale al calcolo.
[...]
Il fatto che la macchina sia più veloce di noi a fare il calcolo , fa passare in secondo piano che noi già avevamo  reso più efficiente la nostra limitata potenza di calcolo sfrondandola dai pensieri inessenziali che lo rallentavano.
Qui emerge un'altra divergenza fra uomo e IA: l'uomo, o meglio il bambino, ha bisogno essenzialmente della capacità di astrazione per imparare a contare, l'IA no; l'apprendimento addestramento dei modelli linguistici (o anche solo la programmazione di una calcolatrice) si basa su procedure che non richiedono immaginazione. L'"IA bambina" (mille virgolette) non impara contando mele immaginate, l'uomo bambino sì, e non c'è altro "algoritmo" che possa usare per imparare (anche se poi, crescendo, smetterà di contare in mele).
L'IA risponde come se sapesse le tabelline, ma in realtà non le sa; e non può saperle perché non ha il concetto di «tabellina», anche se sa darne la definizione, la storia, etc. perché non ragiona per concetti, ma processa in modo computazionale. E senza ragionamenti, concetti e capacità d'astrazione, secondo me, l'intelligenza può essere solo una metafora (così come un'automa che "faccia lezione" mostrandosi arrabbiato con i suoi studenti o contento dei loro risultati, sarà inevitabilmente il surrogato di un docente, con buona pace di Turing).
Titolo: Re: Quanto è intelligente l'intelligenza artificiale (A.I.)?
Inserito da: iano il 14 Giugno 2025, 15:40:49 PM
Citazione di: Phil il 14 Giugno 2025, 14:54:10 PMQui emerge un'altra divergenza fra uomo e IA: l'uomo, o meglio il bambino, ha bisogno essenzialmente della capacità di astrazione per imparare a contare, l'IA no; l'apprendimento addestramento dei modelli linguistici (o anche solo la programmazione di una calcolatrice) si basa su procedure che non richiedono immaginazione.
Giusto, ma anche qui faccio notare che mentre da un lato l'uomo ha smesso di immaginare le mele per contare, trovandovi vantaggio, l'immaginazione, laddove si rende necessaria, potrebbe essere indice di mancanza di adeguata potenza, a cui essa cerca appunto di sopperire.
Le teorie fisiche non sono inutilizzabili se non riusciamo a trovare una analogia che ce la faccia comprendere, e si troverà ostacolo per ciò solo nel divulgarle.
Possiamo quindi ragionevolmente ipotizzare che l'immaginazione ci distingua dalla macchina (lo dico provocatoriamente) in negativo, cioè è quella cosa che mi aiuta a sopperire a una mancanza di potenza di calcolo, della quale perciò, se è vero che la macchina non può immaginare, non ha però bisogno di farlo.
Siamo noi che abbiamo bisogno di immaginare per metterci al pari della macchina, anche se ciò non rispetta la cronologia storica.
La storia ci dice che prima e venuta l'immaginazione, e poi la macchina che ne ha fatto a meno, posto che conosciamo la storia per intero, perchè la storia completa potrebbe dire il contrario.
Possiamo chiederci se la macchina ha qualcosa di assimilabile all'immaginazione, ma ammesso che possa averla, perchè dovrebbe usarla non avendone stretta necessità?
Quindi il fatto che non ve ne troviamo traccia, non vuol dire che non possa averla.
Insomma il rischio è sempre quello di esaltare tutto ciò che caratterizzandoci ci distingue, anche contro ogni ragione, e che ci facciamo notare di più per la nostre mancanze, parafrasando Nanni Moretti.
Come suggeriva Dubbio, se non ricordo male, l'accento andrebbe posto più sulla coscienza che sull'intelligenza.
Ma per farlo occorrerebbe avere la stessa spregiudicatezza di pensiero di un Alan Turing.
Titolo: Re: Quanto è intelligente l'intelligenza artificiale (A.I.)?
Inserito da: daniele22 il 14 Giugno 2025, 18:38:46 PM
Citazione di: Il_Dubbio il 14 Giugno 2025, 10:24:22 AMAllora me lo sono perso.

Proprio a proposito di quello che uno sa o non sa di quello che pensano gli altri, provo ridisegnare una parte delle cose che io so confrontanto quello che so con quello che penso.

Io so per certo che Alan Turring è stato il primo ad immaginare una macchina che potesse avere le stesse funzioni di un pensiero umano. Le macchine allora non esistevano ancora, ma il concetto di Turing è rimasto identico, ancora oggi che quelle macchine esistono e funzionano anche piuttosto bene.
Turing così crea un test per mettere alla prova una macchina, se la macchina supera il test allora le sue risposte saranno da ritenere indistinguibili da un pensiero umano.
Oggi quel test è vecchio, le macchine hanno già superato quel test.
Oggi esistono infatti molte variazioni di quel test.

Un passo indietro. Perchè ideare un test per sapere se una macchina "ragiona" come un uomo?
Il test rappresenta ciò che chiamiamo esperimento.
Ma la teoria qual è?
La teoria sostiene che il modo come pensa un uomo è equiparabile ad un calcolo.

Le macchine vengono programmate in modo che quei calcoli vengano effettivamente svolti.

Chi, come me, volesse mettere in dubbio questa equivalenza, dovrebbe trovare un modo per distinguere il pensiero umano da una macchina. Ovvero un test che una macchina non potrà mai superare.

Chiaramente partiamo tutti con dei ragionamenti simili, del tipo: un uomo è vivo, pensa in modo diverso dalle macchine, le quali non hanno tutte quelle sensazioni di esistere nel tempo ecc. ecc.

nonostante tutto quello che crediamo ci sia di differente tra un uomo ed una macchina, non possiamo stabilire se anche quelle differenze non possano essere colmate da programmazioni sempre piu sofisticate inserite in una macchina.
Non possiamo saperlo prima di tutto perchè non sappiamo quale sia la differenza incolmabile tra una macchina ed un uomo. Anche l'uomo calcola. Anche la visione, o tutti i sensi sono predisposti a far ricevere un segnale esterno in un modo abbastanza comprensibile. Una macchina può vedere, se ha dei sensori, si ferma se trova un ostacolo (questo solo per fare un esempio).

Ma come riportato dall'autore del topic (che ho preso a prestito dopo averlo resuscitato) in linea di massima un insegnante può essere sostituito da una macchina?
Ancora non riesco a trovare un argomento che faccia saltare il banco. Io dico si, oggi non ha tutti gli elementi per poterlo fare, ma non c'è una caratteristica che l'insegnante ha, che non si possa riprodurre in una macchina.

Per cui io sono alla ricerca di quella caratteristica...ovvero una qualità non programmabile in grado di cambiare anche la qualità delle risposte di un uomo rispetto ad una macchina.
Certo sarebbe che uno potrebbe anche pensare di essere preso in giro. Guarda che quello che ti sei perso te l'ho detto poco più di un mese fa nel post nr. 60 (tematiche filosofiche - realtà, che cosa intendiamo), l'ultima in ordine cronologico dopo averlo detto e ridetto più volte a tutta la platea e in varie forme. Basta che tu ti rilegga le ultime righe dell'intervento. Il problema sarebbe tutto tuo pertanto e anche abbastanza significativo, comunque per spiegarmi meglio riporto il mio primo post in questo forum e che considero buono per questa occasione:
"Ho letto il problema posto da Socrate. Secondo me gli animali sanno benissimo quel che fanno. Certo, agiscono d'istinto, ma nessuno ha mai dimostrato che noi non lo facciamo. Potrebbe benissimo essere che noi d'istinto ci si rivolga alla ragione, e questa, di conseguenza, moduli nei modi più convenienti l'istinto selvaggio. Se si prova a immaginare un mondo senza regole orali o scritte, probabilmente anche noi vivremmo di puro istinto." Questo naturalmente non significa che l'istinto sia svincolato dall'intelligenza. 
Proseguendo quindi, sembra pure, anche attraverso la risposta che dai a Phil, che tu non comprenda, che non accetti il fatto che la natura dell'intelligenza possa essere emotiva. Quindi, quando dici "....... perchè non sappiamo quale sia la differenza incolmabile tra una macchina ed un uomo." io ti dico che questa differenza incolmabile è semplicemente data dalla sfera emotiva.
Strana comunque la tua posizione di pensiero, dato pure che dici di andare in cerca di qualcosa che ti manca. In ogni caso, dato che mi sento esausto, buona estate a tutti 
Titolo: Re: Quanto è intelligente l'intelligenza artificiale (A.I.)?
Inserito da: Il_Dubbio il 14 Giugno 2025, 20:30:09 PM
Citazione di: daniele22 il 14 Giugno 2025, 18:38:46 PMCerto sarebbe che uno potrebbe anche pensare di essere preso in giro. Guarda che quello che ti sei perso te l'ho detto poco più di un mese fa nel post nr. 60 (tematiche filosofiche - realtà, che cosa intendiamo), l'ultima in ordine cronologico dopo averlo detto e ridetto più volte a tutta la platea e in varie forme. Basta che tu ti rilegga le ultime righe dell'intervento. Il problema sarebbe tutto tuo pertanto e anche abbastanza significativo, comunque per spiegarmi meglio riporto il mio primo post in questo forum e che considero buono per questa occasione:
"Ho letto il problema posto da Socrate. Secondo me gli animali sanno benissimo quel che fanno. Certo, agiscono d'istinto, ma nessuno ha mai dimostrato che noi non lo facciamo. Potrebbe benissimo essere che noi d'istinto ci si rivolga alla ragione, e questa, di conseguenza, moduli nei modi più convenienti l'istinto selvaggio. Se si prova a immaginare un mondo senza regole orali o scritte, probabilmente anche noi vivremmo di puro istinto." Questo naturalmente non significa che l'istinto sia svincolato dall'intelligenza.
Proseguendo quindi, sembra pure, anche attraverso la risposta che dai a Phil, che tu non comprenda, che non accetti il fatto che la natura dell'intelligenza possa essere emotiva. Quindi, quando dici "....... perchè non sappiamo quale sia la differenza incolmabile tra una macchina ed un uomo." io ti dico che questa differenza incolmabile è semplicemente data dalla sfera emotiva.
Strana comunque la tua posizione di pensiero, dato pure che dici di andare in cerca di qualcosa che ti manca. In ogni caso, dato che mi sento esausto, buona estate a tutti


La cosa chiara che hai detto è l'ultima. Poi a voi sembra che le vostre tesi siano chiare... per me non lo sono.

Io ho già esposto la mia tesi seconda la quale la qualità importante dell'uomo è la coscienza. Ma poi ho anche detto che non riesco a fargli fare il salto di qualità.
Ora tu dici, questa volta chiaramente, che per te la differenza incolmabile è la sfera emotiva.

Devi però spiegare ulteriormente, senza rimandarmi a post qui o la che hai scritto.
Secondo te l'emozione cos'è? Per come la capisco io, pare siano pioggia di scariche elettriche e chimiche. Una trasmissione di informazione abbastanza comprensibile alle volte del tutto controllabile. Cos'è allora che non riusciresti a trasmettere in una macchina? Ammettiamo per ipotesi che tu trasmetta ad una macchina l'emozione di un amore. Cosa dovrebbe fare questa macchina per convincerti che sta amando?

p.s. io dopo un tot che parlo con voi mi sto autoconvincendo che siate troppo presi dalle vostre tesi.
Io ho una tesi...ma mi chiamo il Dubbio apposta...perchè sto mettendo alla prova sia quella mia che quella vostra.
Se vi sentite appagati di quello che pensate, allora buona estate anche a te :)
Titolo: Re: Quanto è intelligente l'intelligenza artificiale (A.I.)?
Inserito da: Il_Dubbio il 14 Giugno 2025, 22:33:56 PM
Citazione di: Phil il 14 Giugno 2025, 13:29:21 PML'IA può già produrre intonazioni di voce come quelle umane (con pause, versi, intercalari, etc.), così come ci sono robot che simulano le espressioni facciali. Credo che il punto di "divergenza qualitativa", su cui volevo mettere l'accento (e sul quale chiedevi lumi), sia non il cosa fa l'AI, ma il perché. 

Devo rispondere come se fossi uno scienziato. La scienza non risponde a domande sul perchè.

C'è una sottile linea di condotta.
Tu assumi per vera una tesi, poi nella pratica io devo riuscire a mettere sotto esame la tua tesi.
Se mi dovessi chiedere perchè devo mettere sotto esame la tua tesi, capisci bene che ti risponderei con: allora non hai capito bene come funziona un esame. 

Ovvero è implicito che io possa mettere in esame la tua tesi (cioè devo comprendere quello che hai da dire) e quindi non è possibile che tu ti chieda perchè dell'esame. E' ovvia..la risposta. 
Titolo: Re: Quanto è intelligente l'intelligenza artificiale (A.I.)?
Inserito da: iano il 16 Giugno 2025, 11:51:27 AM
Citazione di: Il_Dubbio il 14 Giugno 2025, 20:30:09 PMp.s. io dopo un tot che parlo con voi mi sto autoconvincendo che siate troppo presi dalle vostre tesi.
Io ho una tesi...ma mi chiamo il Dubbio apposta...perchè sto mettendo alla prova sia quella mia che quella vostra.
Se vi sentite appagati di quello che pensate, allora buona estate anche a te :)
Ma seppur appagati di quel che pensiamo, seppur impermeabili ad ogni dubbio, non essendo tu tale, quale dubbio hai tratto da questa discussione?
Oppure puoi darci un esempio di dubbi che ti sono sopravvenuti partecipando ad altre discussioni?
Se si, chi di noi è riuscito a metterti un dubbio?
Diversamente, se un tale esempio sei in grado di darci, alla critica di essere impermeabili al dubbio dovremo aggiungere l'incapacità di suscitare dubbi ad altri, con l'aggravante di non essere riusciti nell'impresa persino con chi, come te, ha spiccata predisposizione ad esso .
Titolo: Re: Quanto è intelligente l'intelligenza artificiale (A.I.)?
Inserito da: nessuno il 18 Giugno 2025, 12:07:36 PM
Qual è la discriminante di "qualità" quando parliamo di intelligenza artificiale?
Come definiamo intelligente una macchina?

Se per intelligenza artificiale intendiamo un mezzo in grado di risolvere problemi complessi, stiamo dando per scontato che la qualità primaria sia rappresentata dalla efficienza nel risolvere problemi.

Se per intelligenza artificiale intendiamo un mezzo in grado di creare contenuti originali, stiamo dando per scontato che la qualità primaria sia rappresentata dalla efficienza nel creare artefatti.


L'uomo è però imperfetto per sua natura, totalmente lontano da questo assunto di efficienza maxima.

L'uomo quindi perde in partenza contro l'apparato tecnico;

l'uomo perde le proprie caratteristiche irrazionali lungo la strada tecnologica;
l'uomo si perde.





Titolo: Re: Quanto è intelligente l'intelligenza artificiale (A.I.)?
Inserito da: iano il 18 Giugno 2025, 13:12:04 PM
Citazione di: nessuno il 18 Giugno 2025, 12:07:36 PMQual è la discriminante di "qualità" quando parliamo di intelligenza artificiale?
Come definiamo intelligente una macchina?

Se per intelligenza artificiale intendiamo un mezzo in grado di risolvere problemi complessi, stiamo dando per scontato che la qualità primaria sia rappresentata dalla efficienza nel risolvere problemi.

Se per intelligenza artificiale intendiamo un mezzo in grado di creare contenuti originali, stiamo dando per scontato che la qualità primaria sia rappresentata dalla efficienza nel creare artefatti.

Se avessimo la potenza di una macchina ci limiteremmo a trovare le soluzioni senza inventarci nulla di nuovo, ed è quello che facciamo usando l'intelligenza artificiale, posto che essa non sia quella invenzione.
Suggerisco di definire un processo tanto più intelligente  quanto meno consumo di energia comporta, che cioè, è tanto più intelligente quanto più è sostenibile.




Titolo: Re: Quanto è intelligente l'intelligenza artificiale (A.I.)?
Inserito da: iano il 18 Giugno 2025, 13:54:42 PM
L'intelligenza quindi non riguarda propriamente la soluzione dei problemi, misurabile in quanti problemi risolve in quanto tempo, ma il come li si risolve.
L'intelligenza è la pezza che mettiamo alla nostra mancanza di potenza. Se l'intelligenza artificiale è quella pezza, allora non è intelligente, perchè intelligente è il rammendatore, non la pezza.
Titolo: Re: Quanto è intelligente l'intelligenza artificiale (A.I.)?
Inserito da: Phil il 19 Giugno 2025, 11:53:19 AM
Citazione di: nessuno il 18 Giugno 2025, 12:07:36 PMl'uomo perde le proprie caratteristiche irrazionali lungo la strada tecnologica;
l'uomo si perde.
Secondo me, nell'efficacia produttiva dell'IA, l'uomo non si perde perché non ci perde tempo, ma ne guadagna, in quelle attività "efficientate" dall'IA (per quanto in modo ancora ottimizzabile e non certo privo di "allucinazioni"). "Guadagnare" tempo significa guadagnare l'unica "cosa" che non si può né produrre né comprare. Questo è un altro dei motivi per cui, secondo me, metterla sul piano di "intelligenza umana vs intelligenza artificiale" è, nel migliore dei casi, fuorviante.
Non ha senso fare a gara di velocità con un calcolatrice, ma ha senso usarla per risparmiare tempo, in quell'ambito specifico. Cosa rimane, dopo aver perso l'eventuale gara di velocità o aver perso il "gusto"(?) di fare calcoli a mano o a mente? Il risultato, che è quello che si desiderava ottenere. Parimenti dopo che l'IA ha risolto un problema con i suoi algoritmi o ha prodotto codice, immagini, testi o altro, ciò che rimane, umanamente, è la fruizione, pragmatica o edonistica che sia, di quanto prodotto dall'IA. E questa fruizione, spesso con un attesa che altrimenti sarebbe stata ben maggiore, non è necessariamente connessa a una perdita. Certo, in ambito edonistico l'attesa ha un suo ruolo nel processo di godimento, ma in altri ambiti non è desiderabile né desiderata.
Tale fruizione genera una dipendenza e una perdita di competenze, ma questa è la costante che segue tutto lo sviluppo della tecnica, anzi potremmo dire che è l'essenza della tecnica: produrre un "sostituto di competenze" così efficace che spinga l'uomo a perdere competenze dirette (saper "fare cose") per acquisire competenze indirette (la gestione dello strumento che "fa cose"), al punto da non poterne quasi fare a meno.
La produttività dell'AI non è nemmeno necessariamente una perdita del valore dell'attività dell'homo faber (che è esattamente colui che "fa" l'IA, comunque), anzi potrebbe comportare una sua rivalutazione economica; d'altronde sono stati proprio i macchinari della produzione di massa a dare un maggior valore di mercato al "fatto a mano", che talvolta diventa tratto distintivo di oggetti di lusso (v. ad esempio le Rolls-Royce montate a mano, ma anche, più semplicemente, la pasta fresca artigianale "fatta a mano").
Per quanto riguarda la perdita dell'irrazionalità, il discorso è in fondo il medesimo: la tecnica (di cui l'IA fa parte) è un megafono anche per l'irrazionalità e, quando non lo è, la rivaluta per contrasto, proprio come l'imperfezione del "fatto (d)a (u)mano" viene rivalutata per contrasto dalla rigorosa omogeneità del fatto a macchina.
Ad esempio, l'IA per ora fa fatica a produrre qualcosa di degnamente umoristico, mentre se la cava egregiamente con sintesi di documenti seri e formali; c'è perdita o guadagno, in termini di umanità, se lasciamo all'IA un po' di noiose e "meccaniche" relazioni schematiche per dedicarci un po' più a ciò che è meno standard e probabilisticamente prevedibile, o semplicemente per gestire diversamente il nostro tempo "liberato dall'IA"? 
Chiaramente l'IA ha un costo (almeno a livello aziendale), ricadute ecologiche e sociologiche, etc. ma sul piano filosoficamente umano (e umanistico) discende dall'invenzione della ruota, della scrittura, delle macchine a vapore, di internet, etc. non è alienante molto più di loro (pur contaminando altri ambiti, ovviamente, e in questo sta la sua novità).
Titolo: Re: Quanto è intelligente l'intelligenza artificiale (A.I.)?
Inserito da: iano il 19 Giugno 2025, 12:44:58 PM
Citazione di: nessuno il 18 Giugno 2025, 12:07:36 PMl'uomo perde le proprie caratteristiche irrazionali lungo la strada tecnologica;
l'uomo si perde.
Sottoscrivendo in toto la risposta che ti ha dato Phil, aggiungo che, forse, tutta questa perdita di razionalità non vi sia, se includiamo nell'irrazionale ciò di cui non vediamo la ragione, non potendo  garantire che questa parte non coincida con l'irrazionalità intera.
Noi non conosciamo la ragione di certi risultati dati dall' AI, e almeno in questo l'uso del termine intelligenza, riferito ad una macchina, mi sembra appropriato, non sapendo parimenti prevedere dove vada a parare la nostra intelligenza.
Che le cose debbano andare così, per una macchina, come per gli umani, dovrebbe essere ovvio,  e invece ne siamo sorpresi.
Dovrebbe essere ovvio perché sapere dove l'intelligenza va a parare, renderebbe inutile l'uso dell'intelligenza, la quale ci darebbe un risultato che già conosciamo.
L'irrazionalità comporta imprevedibilità, ma se ci limitiamo all'effetto, al nostro essere imprevedibili, al netto della causa, la macchina ci imita alla perfezione, tanto che è difficile distinguerla dall'umano,  perchè se la macchina non può dirci come ci è arrivata, noi che potremmo dirlo, non lo sappiamo.
Titolo: Re: Quanto è intelligente l'intelligenza artificiale (A.I.)?
Inserito da: iano il 19 Giugno 2025, 16:34:57 PM
Citazione di: iano il 19 Giugno 2025, 12:44:58 PML'irrazionalità comporta imprevedibilità, ma se ci limitiamo all'effetto, al nostro essere imprevedibili, al netto della causa, la macchina ci imita alla perfezione, tanto che è difficile distinguerla dall'umano,  perchè se la macchina non può dirci come ci è arrivata, noi che potremmo dirlo, non lo sappiamo.
Difficile da distinguere in base alla prevedibilità dei risultati, perchè per il resto la si può ancora sgamare, per la cortesia che non manca mai di usare, perchè ci dice che abbiamo ragione anche quando abbiamo torto, per non darci un dispiacere, per la buona educazione in genere, cioè per tutte quelle cose che  la rendono disumana. :(