Riflessioni sui Nativi Americani
di Alessandro Martire - indice articoli
Ruolo femminile delle Native Americane nella spiritualità
Marzo 2011
Di Anna Maria Secci
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Le donne sono molte rispettate nelle società matriarcali perché
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garantiscono la rinascita;
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rinnovano e prolungano la vita del clan.
Questa concezione sta alla base della visione matriarcale della vita. Le popolazioni matriarcali hanno adottato questo concetto dal mondo naturale in cui vivono: in natura, la crescita, la fioritura, la decadenza e il ritorno della vegetazione hanno luogo ogni anno.
Le popolazioni matriarcali sono convinte che ogni pianta che avvizzisce in autunno rinasce l’estate dopo. Perciò la terra è la Grande Madre che garantisce rinascita e nutrimento a tutti gli esseri.
Infinito è questo nutrimento, ma, se noi lo ricevessimo tutto insieme, resteremmo annichiliti. Possiamo superare i nostri limiti un poco alla volta, affacciandoci lentamente alla conoscenza dell’universo e alla realizzazione di ciò che siamo.
Questa via, graduale e perenne, che siamo chiamati a compiere, si chiama evoluzione. “in natura, la crescita, la fioritura, la decadenza e il ritorno della vegetazione hanno luogo ogni anno”. Il nostro compito è quello di aprire via via i nostri canali, elaborando armoniosamente le informazioni che da essi ci provengono, risalendo gradatamente a livelli=stagioni sempre più conoscitivi, per contemplare realtà superiori.
Questo è il senso della vita.
Non e’ un compito facile, ne’ ci sono scorciatoie, e nessuno può farlo al posto nostro, nessuno può vendere o insegnare rapidamente miracoli di conoscenza o di trasformazione, perché essi o sono donati spontaneamente dalla vita o sono raggiunti con lunga disciplina.
Il compito che siamo chiamati a vivere è così grande che, non possiamo compierlo in una sola esistenza, e perciò:
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vivremo più cicli di esistenze,
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e non sempre in avanti, potremmo avere bruschi arresti e patire regressi
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e non sempre rinasceremo come umani per alcune etnie.
In questo ciclo di rinascite può darsi che si debba, conoscere una stessa condizione da punti speculari, e di debba patire come vittime quello che abbiamo inferto come carnefici.
Noi siamo nati per fare esperienza, ma non possiamo essere forzati a capire o a evolvere, e non capiremo ciò che si avvicina a noi troppo presto, niente germinerà quando ancora il terreno non e’ pronto.
La donna che per una tribù significava: - "Donna che Viveva in armonia" era una donna dove l'amore, la conoscenza e la consapevolezza la rendevano libera di vedere più di ciò che poteva dire e capire più di quanto vedeva realmente; perché guardava in maniera sacra la forma spirituale di ogni cosa, e la forma di tutte le cose che, tutte insieme, sono un solo essere.
Per quanto riguarda l’essere umano questa comunicazione, questo contatto può avvenire solo quando mente e cuore sono in equilibrio, e il suo significato è quello di comprendere, l’Intelligenza Creatrice del Cosmo attraverso la sperimentazione della materia.
Questo processo non ha mai avuto un inizio e non avrà mai una fine.
Prima di dividerci dalla fonte originaria già vivevamo nella Sua Idea e quando avremo sperimentato la sua Creazione torneremo a Lei, con il nostro bagaglio di conoscenze acquisite e sperimentate pronti a ripartire con un’altra forma ed un'altra sostanza in una nuova dimensione esistenziale creativa.
Conoscere non è un atto solo materiale, perché il conosciuto nasconde sempre qualcosa che va al di là del dato empirico. Ogni nostra conoscenza, anche la più semplice, è sempre un piccolo prodigio, perché non si spiega mai completamente con gli strumenti materiali che adoperiamo.
In ogni verità c’è più di quanto noi stessi ci saremmo aspettati. Nell’amore che riceviamo c’è sempre qualcosa che ci sorprende…
In ogni conoscenza e in ogni atto d’amore l’anima dell’uomo sperimenta un “di più” che assomiglia molto a un dono ricevuto, ad un altezza a cui ci sentiamo elevati”.
La gente ha semplicemente il diritto di usare il suolo che ara o i terreni dove pascolano gli animali, perché “Madre Terra” non può essere posseduta o tagliata a pezzi.
Lei dà i frutti dei campi e i cuccioli degli animali a tutti, quindi il raccolto e le greggi non possono essere proprietà privata. Alcune parti della terra e un certo numero di animali appartengono al clan matriarcale (clan organizzati matrilinearmente e matrilocalmente) e prevedono il lavoro collettivo.
Nel cielo, vedono lo stesso ciclo di andata e ritorno: tutti i corpi celesti nascono, permangono nel cielo e ritornano ogni giorno e ogni notte. Percepiscono il cosmo come la Grande Dea del Cielo e della Creazione, che crea costantemente ogni cosa; è lei che garantisce l’ordine del tempo. Fa nascere tutte le stelle dell’est, le fa muovere nel cielo fino a che muoiono, sempre sotto il suo potere, a occidente.
Il popolo matriarcale osserva il ciclo della nascita, della morte e della rinascita nel cosmo e sulla terra. Secondo il principio matriarcale della connessione tra il macro e il microcosmo, vede lo stesso ciclo nella vita umana. L’esistenza umana non è diversa dai cicli della natura, segue le stesse regole. Il loro concetto di mondo umano e naturale manca del dualismo patriarcale che separa “spirito” e “natura” o “società” e “natura”.
Inoltre, manca il concetto dualistico di morale che definisce ciò che è “bene” e lo separa dal “male”. Dalla prospettiva matriarcale, la vita porta la morte e la morte porta una nuova vita, all’interno dello stesso tempo. Se ogni cosa è necessaria ad un dato momento, l’opposizione drastica tra “bene” e “male” non ha senso. Nello stesso modo, il maschile e il femminile sono polarità cosmiche. Al popolo matriarcale non succederà mai di considerare un sesso inferiore o più debole dell’altro, come è di norma nelle società patriarcali.
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L’intera visione del mondo dei popoli matriarcali è strutturata in modo non dualistico. Non fanno essenzialmente distinzione tra sacro e profano. L’intero mondo in tutte le “sue” (di lei) sembianze è divino e quindi sacro per la gente. Rispettano e venerano la natura perché sacra: non la sfrutterebbero, né la distruggerebbero mai.
Nelle culture Woodland il numero di base è il due ed è ben visibile nei simboli, al contrario delle culture europee in cui il numero di base occultato nel sistema simbolico è l’uno. Nelle culture europee infatti esiste un dio, un'anima, una vita, un amore; quando ce ne sono due, sono visti in competizione e l'altro è il nemico, il diavolo.
Le donne matriarcali sono manager e amministratrici che organizzano l’economia senza seguire il principio del profitto, secondo cui un individuo o un gruppo ristretto guadagna: al contrario, ciò che guida la loro azione è la logica materna. Il principio del profitto è un principio egocentrico, dove gli individui e le minoranze sono avvantaggiate rispetto alla maggioranza della gente. La linea di condotta materna è l’esatto contrario, regna l’altruismo e il benessere di tutti è centrale. E’ al contempo un principio spirituale in cui gli uomini apprendono dalla natura. Madre Natura si prende cura di tutti gli esseri per quanto possano essere diversi tra loro e lo stesso succede nel principio della logica materna: una buona madre si cura di tutti i suoi bambini al di là delle loro diversità.
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Il materno come principio etico pervade tutte le aree della società matriarcale, e ad esso danno credito anche gli uomini. Se un uomo di una società matriarcale vuole acquisire considerazione fra i suoi simili o rappresentare il clan verso l’esterno, il criterio è: “Deve essere come una buona madre”
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Non si tratta comunque di un’idea romantica del materno, così come è stata rappresentata tanto spesso nel patriarcato, portando il concetto del materno a una svalutazione e facendolo sembrare soltanto sentimentale. Si tratta del fatto che il materno è un lavoro di cura e nutrimento che sta ancora alla base di ogni società, compresi tutti i patriarcati. Dal nostro punto di vista non importa se la cura e il nutrimento sono esercitati dalle madri, che comunque lo fanno spessissimo, o da altri. Senza questo lavoro di cura quotidiana,
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non ci sarebbe assistenza per i malati, per ogni qualsivoglia situazione di crisi o per gli anziani.
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Nello specifico, non ci sarebbero più i bambini
il che significa che in breve tempo tutte le società smetterebbero di esistere. Il lavoro materno è lavoro per la vita stessa, lavoro per il futuro. Vista la sua grande importanza, questo lavoro è stato intenzionalmente reso invisibile dal patriarcato. I matriarcati costruiscono consapevolmente la loro esistenza su questo lavoro, e hanno anche molta più vitalità.
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Sono per principio orientati verso il bisogno. I loro regolamenti hanno lo scopo di venire incontro ai bisogni di tutti con il massimo del beneficio.
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Soddisfare i bisogni crea dei legami tra chi dona e chi riceve. Riconoscere il bisogno altrui e fare in modo di soddisfarlo, rende il donatore consapevole dell’esistenza dell’altro, mentre ricevere da qualcun’altro qualcosa che soddisfa un bisogno, comporta che chi riceve riconosca l’esistenza dell’altro.
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