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Riflessioni Pedagogiche

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di Giovanna Simonetti - indice articoli

 

I 70 anni di “Casa Giocosa”, il primo Istituto medico psico-pedagogico di Roma fondato da Francesca Mineo

Di Anita D’Aloisio

Ottobre 2019


La geniale intuizione di Francesca Mineo, una esemplare figura di educatrice e pedagogista, di creare dal nulla uno dei primi Centri medico-psico-pedagogici in Italia, precorrendo i tempi, coincide con lo sviluppo della neuropsichiatria infantile, la pedagogia speciale e la psicoanalisi. Chiamerà la sua scuola “Casa Giocosa”, che vede la luce nel quartiere Monte Sacro a Roma il primo giorno di ottobre del 1944. Nel 1949, la Mineo trasforma la scuola nel primo istituto privato in Italia finalizzato al recupero psico-pedagogico dei ragazzi cosiddetti “minorati psichici”. Il 4 ottobre 2019, il centro “Casa Giocosa” (dirigenti, personale e soggetti in trattamento) ha ricordato l’avvenimento con una suggestiva cerimonia.
Francesca Mineo, nel fondare questa nobile istituzione, ha dimostrato di possedere un grande coraggio, avviando prima un progetto educativo e poi un progetto terapeutico.
Un piano che Giovanni Bollea, il padre della neuropsichiatria infantile italiana, definisce di “alto valore umanitario e sociale, unico nel suo genere non solo a Roma, ma in campo nazionale”.
Le basi scientifiche che muovono i primi passi della Mineo riguardano:

  1. La necessità di comprendere e rieducare i soggetti oligofrenici, dall’insufficiente mentale all’idiota;

  2. Il problema della devianza sociale: antisocialità e delinquenza minorile;

  3. La necessità di fronteggiare tutte le forme di disadattamento, dal caratteriale allo psicotico sul piano diagnostico, terapeutico e sociale.

Sul piano educativo, il riferimento va alla rivoluzione pedagogica legata a Pestalozzi e Froebel, i quali sono stati i principali esponenti della pedagogia speciale. I loro metodi hanno dato vita a tutti i programmi di insegnamento “sensoriale e motorio” dei soggetti anormali.
Successivamente, si rivelano fondamentali gli studi di Itard, che cerca di rieducare il ragazzo selvaggio di Aveyron, Seguin e Esquirol. Seguin fonda la prima scuola basata sulla rieducazione motoria e sensoriale.

Sul versante della neuropsichiatria infantile e della psicologia differenziale, le loro istanze scientifiche vengono poste agli inizi del Novecento con la nascita della testologia, che rappresenta un fattore indispensabile nello studio globale del ragazzo. Nel 1905 infatti viene pubblicato il test di Binet-Simon. Vengono poi realizzati altri test: intellettivi, proiettivi e questionari caratterologici.
Nel campo della psicoanalisi, Freud, pubblica la prima analisi sul bambino. Le sue teorie mostrano l’importanza primaria che assumono i primi anni di vita dell’individuo nello sviluppo normale o patologico. Importanti anche le opere di Aichhorn, di Zulliger e di Anna Freud.
Sulla base di queste concezioni, nascono i primi centri per l’assistenza ai soggetti “minorati e caratteriali”, classi differenziali, istituti di ricovero.
  
Gli indirizzi di neuropsichiatria infantile riguardano quello psico-pedagogico e quello clinico psicopatologico. Lo studio delle oligofrenie e dei deboli mentali è scandito dunque da una impostazione scientifica. Si diffondono le prime classi differenziali in tutta l’Italia e i primi Istituti medico-psico-pedagogici.
La loro funzione concerne la diagnosi precoce e il trattamento di minori che presentano uno spettro vastissimo di disturbi, che vanno dal ritardo intellettivo al disadattamento socio-familiare e scolastico, da lievi sintomi patologici a comportamenti antisociali, dal disturbo psichico a patologie psichiatriche.

Qual è il metodo di lavoro introdotto da Francesca Mineo nell’attività di “Casa Giocosa”? È quello rappresentato dal “lavoro in équipe” composta da un neuropsichiatra infantile, da uno psicologo e da un assistente sociale. Nel tempo, si aggiungono altre figure, come psicomotricisti, logopedisti e pedagogisti.
È una impostazione che si attua in un soggetto che si distacca dalla norma. Sono soggetti disadattati, irregolari, anormali, difficili, minorati, ecc. Sono presenti in questo fenomeno due fattori principali: l’eventuale patologia del soggetto e le varie carenze di formazione. Si tratta di problematiche vaste, difficili e complesse. Soprattutto è un problema psicologico e neurofisiologico.

È un insieme di metodiche attraverso le quali viene esaminata la situazione bio-psico-sociale del ragazzo, al fine di scoprire e mettere a punto gli interventi adatti a fornirgli le migliori possibilità di sviluppo, di educazione e d’integrazione socio-culturale e familiare. Sono impostazioni scientifiche che hanno indicato nuove vie alla pedagogia generale, fornendo indicazioni sullo sviluppo cognitivo, affettivo e sociale del fanciullo. Possiamo dire che i metodi didattici moderni si basano sui risultati conseguiti nel recupero e nella riabilitazione dei ragazzi anormali.

Vengono realizzati metodi attivi, giochi educativi, insegnamento individualizzato, ecc. C’è in Francesca Mineo una fondamentale esigenza e preoccupazione di normalizzazione dei ragazzi. Realizzare uno sviluppo integrale della persona, la sua autonomia e la capacità di vivere le interazioni socio-culturali. Di qui, un suo principio fondamentale: adattare l’azione educativa e terapeutica alle capacità e all’insieme della personalità del fanciullo. L’arte educativa e riabilitativa - affermava la Mineo - deve basarsi su un processo che privilegi la curiosità, l’interesse, la motivazione e la creatività dei soggetti.
Il centro “Casa Giocosa” fondato da Francesca Mineo nel tempo si rivela un fecondo laboratorio di psico-pedagogia, attento ai dati della neuropsichiatria infantile e della psicoanalisi del fanciullo. È un Centro sereno, gioioso, attivo fondato sulla esperienza diretta del soggetto e sulla sua libera espressione. Per realizzare una persona autonoma e responsabile.

L’immagine della Mineo è quella di chi tutti accoglie e a tutti trasmette la gioia di vivere e la forza della speranza in un domani migliore, più sereno e più umano. La sua vicenda narra l’avventura umana e intellettuale di una grande figura di donna e di pedagogista.

 

Anita D'Aloisio

Psicologo clinico - Ambulatorio per l'età evolutiva in qualità di psicologo e psicoterapeuta. Casa Giocosa - Roma.

 

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