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Il confine tra erotismo e volgarità

Pregiudizi sul Sesso

di Davide Ragozzini   indice articoli

 

Il confine tra erotismo e volgarità

Settembre 2012

 

Nel 2007, per puro caso, con la mia amica pittrice lericina Jessica Gatti, abbiamo creato “EROTICA..MENTE  Arte”. Da una semplice serata, nella caratteristica piazzetta di Tellaro, dove abbiamo fatto una rassegna artistica dedicata all’erotismo è diventato un festival ospitato nell’imponente castello di Lerici in due edizioni: 2007 e 2008. I nostri obbiettivi sono stati quelli di affrontare la tematica da un punto di vista artistico e culturale in un modo talmente completo da destare l’attenzione della stampa e dei media. Un evento simile, sopratutto partito da un’idea forte e precisa come la nostra, non si è mai realizzato se non forse in contesti più localizzati e con inserimento ridotto di espressioni artistiche. Ho detto “per puro caso” perché è stata una cosa che ci siamo trovati un po’ tra le mani, abbiamo realizzato cosa stavamo facendo e la sua importanza, mentre lo facevamo. Certo, almeno io, erano anni che mi occupavo di erotismo, scrivevo già racconti e nelle mie righe emergeva già un quasi inconsapevole bisogno di riuscire a viverlo e farlo vivere ai miei lettori, in un modo sano e piacevole anche dietro a toni forti e coloriti. Ho sempre tentato di inserire un linguaggio esplicito in una prosa delicata e a volte addirittura poetica. Ma all’interno di “EROTICA..MENTE  Arte” ho avuto la possibilità, paradossalmente, di capire fino in fondo, nella più totale consapevolezza, quello che ormai da anni avevo intenzione di fare.

Io e Jessica ci siamo chiesti: Che cos’è l’erotismo? È una domanda alla quale più o meno tutti sanno rispondere ma per noi due non bastava certo un “più o meno” nella pretesa di farne un argomento centrale dalle quali partivano le nostre espressioni artistiche, prima, e l’ambizione di crearne un festival, dopo. Dovevamo averne un’idea scientifica e culturale.

E’ la forza vitale più potente dell’universo. E’ l’anima del sesso e quindi della vita. E forse ci si può spingere ancora oltre: è un motivo di vita e forse l’unico. E’ l’unico modo, per noi esseri umani, per contrastare la consapevolezza della morte (thanatos). In altre parole non è altro che la vita stessa che con tutti i modi che ha per farci conoscere il piacere, l’eros è il più importante e il più sublime. Quando esprimiamo erotismo celebriamo un inno alla vita.

Ma subito dopo ci siamo accorti, proprio grazie al confronto con altri artisti, che non bastano le definizioni: sono giuste ma riduttive, perché davanti ad una rassegna artistica ci si accorge di quanto questo concetto abbia bisogno di essere fiancheggiato anche dalle idee soggettive.

Stavamo completando l’esposizione di tutte le opere quando in un momento di pausa, guardando una scultura, Jessica disse quasi più a se stessa che a me: “Niente di più personale dell’erotismo.” Detta così sembra sarcastica ma non era il suo intento, anzi, quella frase, del festival, né è diventata un motto.

Quindi, andando avanti nel nostro percorso, ci siamo imbattuti anche nell’esigenza di tracciare un confine tra erotismo e volgarità, ammesso che questi due termini possano essere messi in relazione. Qui si crea l’apertura a un dialogo infinito, proprio perché ognuno ha dentro i propri confini.

Sul tema sono state scritte chilometri di pagine e io qui, parto da un concetto ancora, forse, più a monte: cos’è l’arte? Se l’arte, una volta definita, esprime sesso, può anche essere volgare o semplicemente per il fatto che l’abbiamo definita arte allora ciò che esprime lo consideriamo sempre e comunque erotico? Quindi, se un gruppo di persone fosse d’accordo con questo concetto affermerebbe che tutto ciò che è volgare non è artistico? Volgare significa esplicito? Provate a rispondere a queste domande, prima individualmente e poi confrontatevi con altre persone, maschi e femmine, se possibile di età diverse, portando degli esempi. Più esempi portate e più vi accorgerete che le differenze di vedute sono enormi. La mia personalissima opinione è che quando un atto vuole comunicare qualcosa, indipendentemente dal linguaggio che usa, diventa un’espressione che considero artistica, perché arte è comunicazione. Ho sottolineato “linguaggio” ma aggiungerei anche “stile”.

Torniamo all’esigenza, mia e di Jessica, di avere argomenti per definire tale differenza perché i cardini sui quali avremmo voluto costruire il nostro festival, per identificarlo il più possibile con la nostra idea di fare arte e cultura e per non correre il rischio di essere fraintesi con altri tipi di festival, avevano bisogno, credevamo, di un’idea chiara da parte nostra di cosa fosse arte e cosa fosse volgarità.

Ma, più ci spingevamo in questa ricerca e più ci accorgevamo che non era possibile tracciare un confine assoluto. Le opere che ci venivano sottoposte ci aiutarono a capire sempre di più l’esistenza di questa impossibilità. Ad ogni modo demmo al festival un “taglio” molto misurato; una scelta precisa che ci servì per poterci confrontare sia con il pubblico che con le istituzioni che ci patrocinarono per far capire in modo inequivocabile il nostro intento, almeno inizialmente. Ma come ho detto fu una scelta dettata dall’esigenza di non lasciare dubbi sui nostri intenti piuttosto che dal nostro puro bisogno di comunicare erotismo e, selezionare le opere, in questo senso, non fu facile.

L’esperienza di “EROTICA...MENTE  Arte” mi ha fatto crescere e maturare una visione molto più ampia sul sesso e sull’erotismo, e mi ha fatto capire che tutti questi concetti, compreso la volgarità, sono e devono essere individuali e non solo, questa individualità va anche sollecitata e difesa.

 

Qui sotto riporto un Post da me fatto nel mio profilo Facebook poco prima di Natale 2010 dal quale si è creata un’accesa discussione per la foto con la frase “A Natale sono tutte più buone” e ho taggato (il termine è un neologismo e significa inserire in senso di associare dei nomi in una foto per consentire ad ogni persona di vedere tale pubblicazione attraverso un avviso) moltissimi dei miei amici uomini nel tentativo di fare semplicemente una battuta. Mi aspettavo, ovviamente, di ricevere da parte loro molti consensi ma non mi aspettavo di ricevere commenti, da parte di donne, al contrario molto pungenti.

 

BRONZA: è un'immagine di uno squallore... berlusconiano!

 

MIRELLA: Qui si legge la differenza tra volgarità ed erotismo... tutta un'altra cosa, c'è molta confusione oggi. Oltre che del linguaggio il berlusconismo ci ha derubato dell'immaginario. Come donna non mi interessa rientrare in questo stereotipo. Lo lascio agli uomini, che lo hanno idealizzato

 

DAVIDE: La differenza tra volgarità ed erotismo non esiste se non in una sfera strettamente individuale. Ognuno è libero di tracciare un confine tra questi due concetti e anche di spostarlo man mano che la propria evoluzione segna i suoi traguardi:... abbiamo una visione della dimensione sessuale differente a seconda dell'età che abbiamo. È curioso infatti notare questo approccio nell'età infantile, adolescenziale, adulta, matura e senile; già all'interno del nostro percorso quindi, scorgiamo delle differenze che impariamo ad accettare e non giudicare. lo stesso dovremmo esser in grado di fare nei confronti degli altri perché come in questo caso, gli interlocutori sono tra loro diversi. Non avete idea di quanto possa essere erotica per me una cosa che può essere volgare per molti altri soprattutto di genere femminile. Ciò è quello che crea la meravigliosa energia della 'differenza' che è la molla dell'attrazione. È proprio la proiezione di questo, certamente unito ad altro, che provoca nell'uomo, la capacità di portare al piacere la propria donna e viceversa. In sostanza se i maschietti fossero come le femminucce, non ci sarebbe orgasmo, nemmeno nell'auto erotismo dove le fantasie hanno via libera.

 

BRONZA: non trovo affatto volgare questa immagine, così asettica e patinata; è semplicemente degradante, al pari dei palestrati babbi natale con le chiappe al vento, che circolano in questi giorni su facebook! è più facile comprarsi un pacco-regalo ...da accantonare dopo averlo scartato, che confrontarsi con una persona dotata di pensieri ed emozioni; c'è chi se lo può permettere e chi no! c'è chi si eccita guardando i treni, chi maiali, chi bambini all'uscita da scuola... L'erotismo è un'arte un po' più evoluta delle masturbazioni al cesso col giornalino; a volte conta più un profumo, uno sguardo, un'inflessione nella voce, un braccio sudato... mi è capitato di ricevere dei regali presunti "spiritosi" (tipo l'accendino col solito modello dall'espressione ebete a torso nudo e con l'addome tartarugato o la penna biro con l'omino in costume che, premendo il tastino esibisce un modesto pisello a riposo), inizialmente perplessa sul loro uso in pubblico, ho poi iniziato ad ostentarli, proprio davanti ai maschi; le loro reazioni erano impagabili, c'era persino chi, dopo aver chiesto in prestito l'oggetto, non osava nemmeno toccarlo, dopo aver visto l'immagine!

 

DAVIDE: cara Bronza, nelle tue parole è comunque insinuato il giudizio verso cose a te lontane che non comprendi. perché sprechi tanta energia ad elencare cose che non ti assomigliano come fossero negative? guarda che non lo sono per qualcun altro... e non confondere i gusti con le cose negative davvero come la violenza sui i minori, non dovrebbero stare sul solito piano: non ci trovo niente che non va nel masturbarsi al 'cesso' col giornalino sopratutto quando un profumo o uno sguardo o un braccio sudato non ci sono, così almeno te li puoi immaginare (niente di più erotico), volgare, squallido o asettico, come dici tu, è solo la violenza, tutto il resto è fantasia...

 

BRONZA: scusa, non avevo colto che l'unico giudizio possibile era quello positivo! eppure l'avevo detto dall'inizio che aleggiava un che di berlusconiano... prima o poi incontrerai anche tu il mondo reale, nel frattempo buon proSEGuimento!

 

MIRELLA: ciò che scrivi Davide è condivisibile anche da noi donne. Da uomo puoi solo minimamente immaginare dalle tue esperienze ciò che noi desideriamo, immaginiamo e godiamo... ma le tue parole stonano con l'immagine che hai scelto di donne clonate, plastificate, decolorate, stereotipi comuni di veline che hanno poco a che vedere con la "bontà" delle donne... ma se a te piacciono ... viva gli spiriti liberi

 

COMMENTINO

Prima di tutto desidero migliorare la formulazione di un principio che ritengo essenziale, e che nel post, per la natura stessa dello strumento, non mi è stato possibile rendere in modo chiaro.

Nella mia seconda risposta faccio riferimento ad una “meravigliosa energia della differenza “ che intendo in questi termini:

La “differenza” di valutazioni di ciò che è erotico, crea, tra gli individui, la meravigliosa energia che è la molla dell’attrazione. Se all’uomo ed alla donna fossero gradite le stesse cose, non potrebbe esserci l“incontro” che genera piacere.

E nel post, da questo concetto, sembra che scaturisca solamente l’idea che questo permette al maschio di soddisfarsi e di soddisfare la femmina, e viceversa.

Nella realtà, e con una visione più aperta, se il presupposto per l’incontro sessuale è la “diversità di valutazioni” che crea la “differenza”, questa differenza esiste, o può esistere, anche tra persone dello stesso sesso.

 

Ora cercherò di commentare lo scambio di vedute stando attento a non giudicare il pensiero altrui.

Innanzi tutto partiamo dal presupposto che la mia era solo una battuta. Infatti molti dei miei amici si sono inseriti, rivolgendosi a queste donne, dicendo che non era il caso di avventarsi in quel modo perché appunto era solo uno scherzo. Questi interventi non li ho messi perché non erano necessari al mio scopo.

In secondo luogo credo di poter affermare che queste donne abbiamo da subito sentito il bisogno di giudicare una pubblicazione simile, senza minimamente considerare il fatto che dell’autore non conoscevano nulla. Come potete vedere, sono intervenuto solo dopo il secondo commento, perché il primo, di Bronza, rappresenta semplicemente un parere, non richiesto ma in un forum pubblico deve essere tollerato.

A indurmi a dialogare è stata soprattutto quella spinta che sento forte e che mi ha ispirato questo libro.

Dire: “Qui si legge la differenza tra volgarità ed erotismo”, inevitabilmente apre il dialogo ed ognuno lo affronta partendo dalle proprie conoscenze, convinzioni ed esperienze.

Mirella continua dicendo: “c’è molta confusione oggi”.

Mi sembra il classico luogo comune con il quale, in termini più o meno diversi, si tende a dire che “prima era meglio” … “ai miei tempi era diverso”.. ecc.

In realtà la “confusione” era maggiore nel passato, perché l’individuo era meno padrone di se stesso, costretto a soggiacere a regole dettate da una morale dubbia, e chi pensa come lei, di fatto, sostiene che quel mondo era meno confuso e perciò più giusto e più vivibile.

In realtà quel mondo, con i suoi condizionamenti ed ipocrisie appariva meno confuso solamente perché era meno libero.

L’erotismo è sempre esistito, credo come entità o energia indipendente e da quando l’“animale” uomo ha “abbandonato” l’animale, ha iniziato e continua ad esserne parte integrante, indissolubile e in evoluzione.

Negli ultimi secoli è stato negato, compresso, umiliato, nascosto, vissuto con vergogna o ipocritamente, ed oggi, è semplicemente un’energia che si sta liberando e, al limite, è necessario imparare a gestirla e non a comprimerla.

L’erotismo è un concetto che si sta facendo sempre più strada nelle nostre culture: più civilizzati siamo e più sentiamo il bisogno di affiancare alla sfera sessuale questo “velo” sottile, il quale ha bisogno, credo, di una buona dose di sensibilità per poter essere espresso e percepito.

Quindi se affermando che “c’è molta confusione oggi” si vuole dire che un tempo ce n’era meno, dobbiamo aver bene presente che il motivo è perché l’erotismo non era un’energia libera e consapevole come lo sta diventando oggi e ancora, se oggi c’è confusione è proprio perché il nostro approccio all’erotismo può essere inteso come il tentativo di comprendere quest’energia, che ci sembra nuova,  attraverso la nostra evoluzione.

Per quanto riguarda il “berlusconismo”, non entro nel merito perché non mi è chiaro cosa intendesse dire, affermo solo che qualsiasi cosa, questo presunto movimento, ci abbia tolto o rubato, glielo abbiamo lasciato fare.

Successivamente, Mirella, parla di “stereotipo”.

L’erotismo può essere stereotipato se uno o più insiemi definiti di persone hanno tutti la stessa idea. A mio avviso, un individuo che sente di aver in comune una determinata visione rispetto ad un concetto, dovrebbe solo chiedersi se la sua convinzione, o parere, o semplicemente gusto, gli appartenga veramente senza che ne sia in qualche modo condizionato dall’ambiente esterno.

In questo caso lei parla di uomini (maschi), infatti continua dicendo “lo lascio agli uomini” affermando, implicitamente, che tutte le donne, come se lei potesse parlare a nome di tutte, non condividono ciò che rappresenta la fotografia da me pubblicata mentre invece tutti gli uomini (maschi), sì.

Ancora una volta voglio sottolineare che il mio intento non è fare polemica, sto analizzando quasi parola per parola questo post, e quindi il pensiero di qualcuno, per poter studiare le idee e le convinzioni largamente diffuse, al fine di poterne trarre spunto per una visione più veritiera che trascenda le singole opinioni. Ovviamente sono importanti le singole opinioni ma non possono essere confuse, pretenziosamente, con delle regole oggettive.

La fotografia in esame, è considerata erotica e spiritosa dalla maggior dei maschi ma non per tutti in modo assoluto, come forse, a rovescio, non è tale per la maggior parte delle donne, ma non per tutte.

Andando avanti, il post si commenta da sé, l’unica cosa che mi sento ancora di affermare è che, in qualche modo, come suo autore, sono riuscito a comunicare solo con Mirella.

Questa donna, nella sua ultima battuta, ricade nell’errore di pensare di poter parlare a nome di tutte le donne senza considerare che le modelle della fotografia sono appunto donne.

Vi sembrerà banale questa ultima mia affermazione, ma cercherò di spiegarvi l’importanza da me colta in una simile sfumatura: se esistono donne alle quali tali immagini creano un fastidio così evidente e ne esistono altre che al contrario, posare in una foto che diventerà un’immagine simile lo trovano divertente e sensuale, non fa pensare ad una sana diversità anche in un insieme, quello delle donne, che viene citato dalle mie interlocutrici?

È evidente che non tutte le donne hanno quelle convinzioni.

Ad ogni modo mi ha colpito l’affermazione di Mirella che le mie parole “stonano con l’immagine da me scelta”.

Cosa può significare? Cosa può aver voluto dire?

Ancora una volta questa donna comunica concetti in modo molto implicito. Evidentemente è stata colpita positivamente dai miei ingressi nella discussione. Affermare dunque un concetto simile, che le mie parole stonano ecc. ecc., significa che per lei si può essere, o in un modo (superficiali, ecc. ecc.) oppure in un altro (dotati di pensiero e nello specifico inclini ad un erotismo più raffinato) perché essere in tutti e due i modi contemporaneamente, ma esprimerli a seconda del contesto, per lei è una cosa inconcepibile. Questa è la prova che in una stessa persona esistono dimensioni diverse tra loro e il fatto che di me, come autore del post, queste donne abbiano visto e conosciuto solamente una mia parte ed esclusivamente attraverso appunto quel post, non significa che quell’immagine e quella battuta mi identifichino in modo assoluto.

A mio avviso, l’unica tendenza stereotipata, la leggo in un’ignoranza che si schiera dietro a preconcetti e pregiudizi che ci accecano di fronte alla moltitudine di possibilità che esistono.

L’ultima battuta di Bronza proprio non mi riesce di commentarla, è ovvio che lei ha tratto delle conclusioni sulla mia persona basandosi sulla assoluta certezza che mostrandomi in un certo modo, attraverso di esso, sancisco tutte le mie possibilità di esprimermi.

Mi sento di sottolineare il concetto, se ancora non fosse chiaro, che tracciare un confine oggettivo tra erotismo e volgarità lo ritengo impossibile.

 

   Davide Ragozzini

 

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