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Amore e Patria
di Drazan Gunjaca
Drazan Gunjaca (1958, Sinj, Croazia) è autore di molte opere anti - belliche premiate, come il romanzo CONGEDI BALCANICI (premio internazionale Premio Satygraha 2002, Italia, tenuto sul tema della pace) e il dramma ROULETTE BALCANICA (patente del Parlamento europeo al concorso internazionale ANGUILLARA SABAZIA CITTÀ D'ARTE 2003, Italia), il premio per il teatro al concorso IL VIAGGIO INFINITO 2003 (Italia), e i premi ai concorsi CESARE PAVESE - MARIO GORI 2003 (Italia), PREMIO CARVER 2003 (Italia).
Ieri il passato mi raggiunse, da cui incontrai un uomo caro, e ciò mi fece di nuovo svegliare dei ricordi inceneriti, mi costrinse ad alcuni nuovi - vecchi pensieri. Numerose domande senza risposta trovarono anche questa volta il loro posto sotto il mio sole avaro… E sopravvengono come le onde, senz'alcun ordine connesso, logico, colpiscono ovunque capitano per dopo ritornare sparse, in mille goccioline, nel - nulla.
Le divido con voi? Dubito di averne dei vantaggi, e soprattutto di farvi sentire meglio però, chi lo sa, può darsi che anche uno di voi navighi per questo mare morto, ed ecco, giusto che sappia di non essere solo. Non posso offrire niente di più.
Queste domande… Amo la mia patria, ma per l'amore ci servono due parti, non è così? Almeno due. L'amore, se non è corrisposto, col tempo si trasforma in incubo. Come, ed a chi, dimostrare di amarla, se non appartieni a quel gruppuscolo di urlatori e dei loro portavoce, il cui amore magari si sottintende per l'altezza della voce e per la potenza della recita. Che cosa succede se non puoi urlare così forte come loro? Se ami la tua patria in modo diverso? Teneramente, in silenzio, quasi segretamente… Se non sei propenso a rozzi sfoghi d'amore? Dio ti ha semplicemente privato della potenza delle corde vocali e…
Per quale ragione dovrei affatto dimostrare di amare la mia patria? Perché spessissimo questa ne è la condizione di sopravvivenza. Conditio sine qua non. Bene, e se passiamo da quest'ultima, come categoria inconfutabile, che cosa dovrei fare io con i miei sentimenti? Posso mostrarli in pubblico come fanno loro, anche se sono diversi? Ho ricevuto negli ultimi anni centinaia e centinaia di lettere di coloro che hanno abbandonato la loro e la mia patria, ma non l'hanno mai smessa di amarla. A suo modo. Anzi. Stano soffrendo. Terribilmente. Come ognuno quand'è lontano da chi ama.
Può darsi che tutto ciò si debba semplificare e ridurre al diritto sulla diversità. Non è forse ogni amore unico nel suo genere? Si può affatto parlare d'amore quando esso viene uniformato? Come può qualcuno versare il mio amore nei suoi stampi?
Inoltre, si può amare troppo? Sfortunatamente, si può. E il prezzo di quest'amore è proporzionale al suo rifiuto.
Forse dovrei andarmene anch'io e seguitare a soffrire in un'altra terra, come gli altri. Che differenza c'è tra me e loro? Nel fatto che la loro soglia di tolleranza era più bassa e non poterono più aspettare che la patria gli ricambiasse l'amore? Oppure nel fatto che compresero prima di me che ciò è un'utopia? Almeno nei nostri tempi. Può darsi che un giorno la patria si ricordi anche di noi…
Ma forse qui ce ne sono molti con la stessa o simile sensibilità come la mia, soltanto nessuno li sta a sentire. A causa di quel problema con le corde vocali…
Forse molti non hanno capito che l'amore e la passione non sono la stessa cosa. Per passione si uccide, per odio soprattutto, eppure per amore… Forse alcuni rancori sono anche legittimi, ma non parlo di loro bensì dell'amore. Colui che veramente uccide per amore è vittima più grande dell'ucciso. Perché tuttavia lui continua a vivere con questo peso.
In fin dei conti, l'amore non è una categoria razionale, eppure deve lo stesso fondarsi su alquanto sane basi per non trasformarsi nel suo contrario, non è così?
Forse io sono davvero impazzito a causa di questi caldi insopportabili; forse hanno gli altri, o degli altri ancora, ragione? E forse non c'è l'hanno. Si vedrà una volta per tutte quando passeranno questi tempi infernali, e dovranno passare prima o poi. Oppure no?
Drazan Gunjaca (Croazia)
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