Riflessioni al Femminile
di Rita Farneti - Indice articoli
Aspettami fino all'ultima pagina
Ottobre 2021
Ci sono tanti modi di vincere alla lotteria. Uno dei migliori è innamorarsi ed essere ricambiati.
Attraverso questa affermazione Sofia Rhei presenta un suo testo, edito da Newton Compton Editori e tradotto dallo spagnolo da Tessa Bernardi. Il titolo originale è Esperame en la ultima pagina.
Silvia, la protagonista, viene fin da subito mostrata come una vittima in un legame d’amore non corrisposto: a lei l’onere di potersi re-interpretare nella tessitura di relazioni capaci di farla ri-conoscere a se stessa come se stessa. Abbastanza scontato il finale, piuttosto una conclusione verosimile, in grado di disilludere (ma non troppo) un lettore già potenzialmente disposto ad appassionarsi.
Lento l’inizio, centellinato a pennellare il triangolo classico – lei, lui e l’altra ‒, con funzioni e ruoli rigorosamente scontati. Una prosa dal viraggio impersonale sostiene il gioco delle parti nell’intreccio di opportunità, indossate da relazioni a volte astutamente narrate con abbondanza di particolari.
Fruttuosi elementi in grado di privilegiare in una storia quanto può diventare racconto, cesellato, forse, nell’offrirsi come una cornice possibile per una realistica esperienza di vita.
La scrittrice, al suo primo romanzo dopo la pubblicazione di testi di letteratura infantile, crea personaggi reciprocamente e lucidamente complici, antefatti dell’annunciata catarsi finale ove la protagonista, finalmente libera (dalla coazione a ripetere?!) si riappropria di una maggiore e più sana autotutela.
Abile espediente narrativo che smonta la trappola del malamore di cui Silvia è vittima, amichevolmente connessa a vicende altre in personaggi femminili costruiti con simpatica cura naïve, sullo sfondo di un’operazione di sartoria letteraria, ricca di scorci, immagini, paesaggi.
Tenace l’intento di promuovere nel reale l’immaginabile e, in pari misura, l’obbiettivo a sollecitare, sul dolore, l’inevitabile riflessione.
L’incontro con Monsieur O’Flahertie, consulente letterario, bizzarro deus ex machina, titolato a far sbrogliare alla nostra l’aggrovigliata amorosa matassa, sembra diventare centrale nel cuore della vicenda, mentre i ruoli dei personaggi di contorno appaiono, invece, sbiadirsi.
Un po’ ‒ troppo ‒ presa l’autrice dalla necessità di tener alte temperatura affettiva e fascinazione nella protagonista, a sua volta impegnata nell’affatto facile ricerca di un uomo di cui potersi davvero fidare?!
Se in parallelo l’inafferrabile Alain esalta di Silvia quanto più o meno dalla stessa indirettamente negato, l’incomodo vivere una realtà insoddisfacente, coerente ad intermittenza, esige l’ingrato commiato da bisogni che non vogliono sentire ragioni. La paura di viversi da liberi pare non faccia sconti a nessuno. Per di più l’escamotage della consulenza psico-letteraria, funzionale alla navigazione in acque più salubri ‒ ovvero la conquista di un sé maggiormente autonomo da lusinghe ed autoinganni ‒ orchestra in sordina, e non sempre a vantaggio del complessivo assunto narrativo, la solitudine aggraziata di vicende amorose nei vari personaggi.
Grazie ad una tecnica narrativa che permette agli stessi di entrare ed uscire dal disimpegno, dalla vacuità di cose, a fasi alterne defilati, inclini, per lo più, a camuffarsi di buone intenzioni sfornate come pane saporito delle loro vite.
Rita Farneti
Indice Riflessioni al Femminile
Bibliografia
Sofia Rhei, Aspettami fino all’ultima pagina, Roma, Newton Compton, 2017.
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