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Ipazia: Riflessioni Filomatiche

di Danilo Campanella

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I cinque principi filomatici

Agosto 2013

 

 

Molto spesso sentiamo parlare di Ipazia d’Alessandria e della scuola, di Teone, di Filone, e di altre persone che in epoca antica e moderna ricercarono non tanto le filosofie, ma un metodo per far “amare” l’apprendimento al prossimo, soprattutto coloro che, per estrazione o per mancata vocazione, non erano e non sono abituati a riflettere, scrivere, leggere. Potrei anche parlare della funzione pedagogica  e “pacificatrice” di questo progetto, ma non è l’oggetto di questo breve articolo. Partendo dal IV secolo sino ad oggi, possiamo riassumere il lavoro dottrinale dei filomati in un metodo di ricerca concettuale che si articola a partire da pochi punti. Da questi punto, poi, si evolvono una serie di considerazioni filosofiche, politiche, sociali, economiche. I principi dei filomati e delle loro scuole possono riassumersi, dall’antichità sino ai giorni nostri, in quel complesso di conoscenze e metodi di ricerca conosciuti come Filomazia (filomatia) e riassumibili nei seguenti cinque punti.

  • La Natura: La natura è comprensibile. La natura si esprime in quello che noi definiamo ordine implicito, e lo fa attraverso il linguaggio matematico. Tracciando il grafico di ciascun sistema numerico ne consegue uno schema, quindi ovunque in natura esistono degli schemi. Le prove intorno a noi sono molteplici: la ciclicità delle epidemie, la crescita e la riduzione delle mandrie di animali, la ciclicità delle macchie solari, le piene e le secche dei fiumi. Ne consegue che tutto ciò che ci circonda si può rappresentare e comprendere attraverso i numeri (ecosofia, biologia, matematica…).


  • La Causalità: Nulla nell’esistenza è dovuto al caso. Tutto dipende da una causa, che da luogo a un effetto.Tutto è un flusso collegato a una perfetta matrice geometrica. I cinque principi filomaticiTutto segue tendenzialmente un ordine preciso in un equilibrio armonico, come nella sequenza numerica in cui ogni numero è la somma dei due che lo precedono, e ne consegue una spirale. La spirale matematica è un’approssimazione della spirale aurea, che è logaritmica. Si vedano gli studi a partire da Pitagora di Mileto sino a Fibonacci (matematica, logica, fisica…).


  • Gli Schemi: Esiste una similitudine degli schemi naturali. Sia nelle forme viventi che in quelle inanimate, è insita la sezione aurea (phi) e rappresentata geometricamente dal rettangolo aureo nel quale la proporzione fra base e altezza è perfetta. Usando l’altezza, possiamo costruire all’interno un quadrato, la cui porzione residua forma un altro rettangolo aureo più piccolo, e lo stesso procedimento è ripetibile all’infinito. Tracciando una curva all’interno dei rettangoli si forma la spirale, forma che è evidentemente ovunque in natura. I cinque principi filomaticiLe prove intorno a noi sono molteplici: l’interno della conchiglia, le corna dell’ariete e degli animali consimili, il vortice, la tromba d’aria, l’impronta digitale, il Dna, la galassia. Ne consegue che se noi “siamo” delle spirali, e viviamo in una gigantesca spirale, allora tutto ciò che ci circonda si forma in quella spirale, e dunque il simbolo Phi è il simbolo dell’armonia universale (cosmologia, geometria, psicologia, pedagogia…)


  • L’Uomo: L’uomo è persona. L’essere umano non è un individuo isolato dall’universo e partecipa alla vita esso. In tal senso egli va oltre il suo essere materiale e contingente e si proietta oltre il tempo e oltre lo spazio percepiti. I cinque principi filomaticiL’uomo in quanto persona è il centro dell’ordine sociale, economico, politico, insieme alla sua comunità. E’ “l’uomo per sé” nel senso che è in relazione agli altri esseri e al mondo esterno, ed eventualmente anche ciò che trascende se stesso. Per questo l’uomo ha diritto a mantenere la sua libertà primigenia all’interno della società, ed ha altresì diritto al lavoro, all’uso dei beni materiali, al giusto salario, all’istruzione, ad una sua visione ontologica dell’universo, e alla partecipazione alla vita della comunità e dello Stato (antropologia, psicologia, politica, economia, libertà religiosa…)


  • I cinque principi filomaticiL’Ordine: esso è la relazione che soddisfa delle proprietà in equilibrio. Per esserci equilibrio deve esserci sostenibilità. Per esserci sostenibilità un processo deve essere mantenuto ad un certo livello indefinitamente, lottando contro l’entropia. Ne consegue che, esistendo un ordine implicito naturale, l’essere umano debba adoperarsi per adattarlo, tramite processi sostenibili, anche nella sua vita sociale (ecologia, ecosofia…)

I cinque punti nella loro esaustività aprono la strada a innumerevoli applicazioni concrete, all’interno dell’umana società e per il miglioramento e la tutela dell’ordine naturale. Tutti i filomati sono chiamati a riflettere, studiare, approfondire i principi succitati, ieri come oggi.

 

Danilo Campanella

 

 

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