Riflessioni Iniziatiche
Sull'Uomo, lo Spirito e l'Infinito
di Gianmichele Galassi
Il Cavaliere Ramsay
Gennaio 2011
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Par. 6 - Istituzione dell’Ordine da parte dei crociati.
La sezione viene aperta ricollegando - similmente a quanto fatto in precedenza (Par.3 - Il segreto) - il simbolismo e le parole di passo massoniche alla necessità di riconoscimento durante le crociate. Continua poi:
"...Qualche tempo dopo, il nostro Ordine si unì intimamente con i Cavalieri di San Giovanni di Gerusalemme.
Da allora in poi le nostre Logge portarono il nome di Logge di San Giovanni in ogni paese. Questa unione si fece ad imitazione degli Israeliti, i quali al tempo della ricostruzione del Secondo Tempio, mentre con una mano lavoravano di malta e cazzuola, con l’altra portavano lo scudo e la spada. Il nostro Ordine di conseguenza non deve essere riguardato come un rinnovamento di baccanali, e una sorgente di folle dissipazione, di libertinaggio sfrenato, e d’intemperanza scandalosa, ma come un ordine morale, istituito dai nostri antenati in Terra Santa per mantenere il ricordo delle verità più sublimi, nel mezzo dei piaceri innocenti della Società."
Passaggio in cui sono visibili due tentativi di coniugare l’Ordine massonico con l’Ordine cavalleresco di San Giovanni, ed ancora, la libera muratoria operativa con la cavalleria crociata. Questi tentativi appaiono quantomeno azzardati, vista la sostanziale incompatibilità ideologica esistente fra l’ordine massonico e quello cavalleresco medievale, che si prefiggono scopi essenzialmente distanti. Storicamente, poi, le radici massoniche si risolvono nell’arte costruttoria delle corporazioni dei mestieri medievali, non sussistendo alcuna prova che possa in qualche modo collegare la Cavalleria crociata con la Libera Muratoria. A questo proposito bisogna comunque ricordare che, al tempo di Ramsay, era ancora sconosciuto il documento storico più antico ed importante in ambito latomistico: il cd Poema “Regius” o ms Halliwell (18), scritto probabilmente per i massoni speculativi, comprendeva quindici «articoli» che appaiono chiaramente essere i diretti precursori degli “Antichi Doveri” di Anderson. Detto ciò, possiamo concludere, confortati dagli storici massonici più affermati, che non esiste nessun rapporto fra Massoneria e Cavalleria medievale.
Par. 7 - Passaggio dell’Ordine dalla Terra Santa in Europa
Adesso, menzionando le origini della Loggia di Kilwinning del 1286, si ricollega ad essa imputando il silenzio generale degli storici continentali sull’Ordine alla trascuratezza dello stesso:
“Giacomo Lord Steward di Scozia fu Gran Maestro di una Loggia stabilita a Kilwinnen, nell’Ovest della Scozia nell’anno 1286, poco tempo dopo la morte d’Alessandro III Re di Scozia, e l’anno avanti che Giovanni Balliol salisse sul trono. Questo Signore Scozzese ricevette Liberi Muratori nella sua Loggia i Conti di Gloucester e di Ulster, Signori Inglese il primo, Irlandese l’altro. Poco a poco le nostre Logge, le nostre feste e solennità furono neglette nella più parte dei paesi ove erano state stabilite. Da ciò il silenzio degli Storici di quasi tutti i Regni sul nostro Ordine, con l’eccezione di quelli di Gran Bretagna. Esse si conservarono comunque in tutto il loro splendore fra gli Scozzesi, ai quali i nostri Re confidarono nei secoli la guardia della loro sacra persona."
Par. 8 - Dalle Crociate alla Riforma. Degenerazione dell’Ordine
Il Ramsay spiega come, dalla sconfitta dei Crociati ed il conseguente ritiro in Inghilterra da parte del principe Edoardo, figlio di re Enrico III, venne a stabilirsi una “Colonia di Fratelli”, che presero il nome di Liberi Muratori, sotto la protezione del Principe.
Quindi i conflitti religiosi verificatisi nel XVI sec. Nella culla della Massoneria l’avrebbero condotta alla degenerazione delle nobili origini, dovendosi adattare ai pregiudizi delle varie epoche.
Par. 9 - Conclusione. Ritorno, rigenerazione e avvenire dell’Ordine in Francia
L’intento principale del Discorso si palesa già dal titolo che lo stesso Ramsay compose per le proprie conclusioni:
"Fu così che molti dei nostri confratelli dimenticarono lo spirito delle leggi, non conservandone più che la scoria e la lettera. Il nostro Gran Maestro, le cui qualità rispettabili sorpassano ancora la distinzione della nascita, vuole che tutto questo sia ricordato alla prima introduzione (del neofita n.d.t.), in un paese ove la Religione e lo Stato non possono che favorire le nostre Leggi. Dalle Isole Britanniche, l’antica scienza comincia a ripassare nella Francia sotto il regno del più amabile dei Re, l’umanità del quale fa l’anima di tutte le virtù, sotto il ministero di un Mentore che ha realizzato tutto ciò che si poteva immaginare di più favoloso. In questi tempi felici, nei quali l’amore della Pace è divenuta la virtù degli Eroi, la nazione più spirituale d’Europa diverrà il centro dell’Ordine; essa spanderà sulle nostre Opere, Statuti e costumi, le grazie, la delicatezza e il buon gusto, qualità essenziali in un Ordine la cui base è la saggezza, la forza e la bellezza del genio. In avvenire sarà nelle nostre Logge, così come nelle Scuole Pubbliche, che i Francesi vedranno, senza viaggiare, i caratteri di tutte le Nazioni, ed è in queste stesse Logge che gli stranieri apprenderanno per esperienza che la Francia è la vera Patria di tutti i Popoli. Patria gentis humanae."
Confronto fra le due versioni
La struttura di entrambi i Discorsi è composta di tre parti, sostanzialmente simili, se non per alcune caratteristiche che A. Bernheim (19) ha ben schematizzato:
Struttura dei Discorsi |
Versione Manoscritta |
Versione pubblicata |
---|---|---|
Qualità richieste nell'Ordine |
circa 1000 parole |
circa 1800 parole |
Storia delle antiche tradizioni dell'Ordine |
circa 840 parole |
circa 65 parole |
Vera storia dell'Ordine |
circa 400 parole |
circa 850 parole |
Lunghezza approssimativa totale |
circa 2240 parole |
circa 2715 parole |
Le due versioni hanno 500 parole in comune ed iniziano esattamente nello stesso modo.
Le differenze più evidenti sono così riassumibili:
Le qualità indispensabili ad un massone passano da tre a quattro, ovvero nella versione successiva aggiunge la “morale pura (o sana)”. Nell’esposizione del Ms, riguardo il segreto inviolabile, ricordando il Sessa (20), è prevalente l’interpretazione misterica. Mentre le descrizioni delle altre due restano per lo più invariate.
Nella versione del ’36 la seconda parte del discorso è molto più corposa, facendo risalire le origini dell’Ordine al momento stesso della nascita del genere umano, giungendo poi - oralmente - sino ad Abramo ed ai Patriarchi, l’ultimo dei quali, Giuseppe, l’avrebbe diffusa in Egitto. Quindi nella prima versione, oltre a quelle andersoniane sono ben visibili altre fonti molto comuni e diffuse alla sua epoca.
Nella seconda versione, invece, sostituisce le origini antico-testamentarie con quelle cavallesco-crociate insistendo maggiormente sulla tradizione nobiliare, più funzionale ai propri scopi.
Nella versione Epernay termina con la citazione in latino di Orazio, inserita poi, nella seconda versione, nel paragrafo riguardante il segreto inviolabile.
Le modifiche apportate da Ramsay al Discorso potrebbero essere facilmente imputabili al contesto in cui egli stesso avrebbe dovuto utilizzarle: nel primo caso la platea degli uditori era composta dai fratelli di una Loggia essenzialmente cattolico-
giacobita (21), mentre nel secondo caso l’orazione sarebbe stata pronunziata durante un’assemblea generale (22) alla presenza di molti anglicani.
Conclusioni
L’intento principale del Discorso si palesa già dal titolo che lo stesso Ramsay compose per le proprie conclusioni: egli auspicava una massiccia diffusione continentale dell’Ordine tramite l’approvazione del re di Francia. Egli sperava, infatti, che le nobili ed antiche origini della Massoneria fossero funzionali alla concessione della protezione da parte di Luigi XV. A conferma di ciò, la lettera del 1737 (23) di Ramsay a Mr. Carte recita:
"Io ero l’Oratore e avevo grandi vedute se il Cardinale non mi avesse scritto per darmi la sua proibizione. ... – continua poi - ...Se il Cardinale avesse atteso un mese di più, avrei avuto il merito di affiliare il Re di Francia, nella qualità di capo della Fratellanza e di aver iniziato Sua Maestà ai nostri Sacri Misteri", quale espressione della fiducia riposta nell’istituzione massonica dal Ramsay.
Concludendo, nel complesso dell’esposizione del “Cavaliere” l’idea di una Enciclopedia Universale appare essere la più originale ed utile, fermi restando i numerosi e validi principi ivi espressi.
Riguardo all’influenza sulla Massoneria in generale e sugli Alti Gradi in particolare gli autori principali sono molto discordi, ma bisogna rilevare che i più accreditati, soprattutto in merito alle loro rigorose ricerche storiche, attribuiscono al Ramsay al più il pregio di aver diffuso determinate teorie che, seppur leggendarie, hanno contribuito al diffondersi dei principi massonici in quei momenti così avversi all’Istituzione: in poche parole ha cercato di dissipare l’impressione che si trattasse di una realtà nata fra semplici artigiani e muratori, sostituendo all’origine storica muratoria un’origine leggendaria cavalleresca.
Possiamo perciò annoverarlo fra gli autori del filone apologetico del XVIII sec., che ha rappresentato una ricca corrente ideologica in ambiente latomistico.
Gianmichele Galassi
Da Secreta Magazine n.3 - 2009
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NOTE
18) Quasi certamente fu trascritto intorno al 1390, ad opera di un prete, da un testo più antico e viene chiamato Regius perché fa parte della Royal Library di Inghilterra, inaugurata da Enrico VII e poi offerta al British Museum da Giorgio II. È detto anche Halliwell Ms. perché nel 1840 il signor James 0. Halliwell, non Massone, ne scoprì il carattere libero muratorio e lo pubblicò per la prima volta. In precedenza era stato catalogato come «A Poem of Moral Duties».
19) Alain Bernheim. Ramsay and his Discours revisited. Conference Lodge of Research N° CC (GL of Ireland), Dublin, 8 February 2003.
20) L. Sessa. Il mito di Ramsay.
21) Secondo L. Sessa: ......per molte ragioni, può essere ritenuta quella intitolata a “Saint Thomas”, in Parigi, composta di cattolici e giacobiti... (L.Sessa. Il mito di Ramsay. pag.35)
22) Grande riunione delle Logge di Francia prevista per il 24 marzo 1737.
23) Vedi precedente nota n.9
Bibliografia
Alain Bernheim. Ramsay and his Discours revisited. Conference Lodge of Research N° CC (GL of Ireland), Dublin, 8 February 2003. Disponibile all’indirizzo web:
http:// www.freemasons-freemasonry.com/bernheim_ramsay01.html
V. Bolli. Riferimenti Storici. La Massoneria “Scozzese” prima della costituzione del R:.S:.A:.A:. Gradus, nov-dic. 2006, pag 25.
Albert Cherel: “André Michel Ramsay - Sa vie“ =Chpt II in “Fénelon au XVIIIe siècle en France” Librairie Hachette ed Paris, 1917.
Albert Cherel: “Un aventurier religieux au XVIIIe siècle, André Michel Ramsay“ Paris, 1926.
Chevallier. 1964. Les ducs sous l’acacia. Reprint 1994.
Devoto-Oli. Dizionario della lingua italiana. Le Monnier, Firenze, 1990.
Bernard Dupriez: “Fénelon:Ecrits Spirituels - Extaits“ Nouveaux Classiques Larousse Paris,1965.
Fénelon. (29 luglio 2008). Wikipedia, L’enciclopedia libera. Tratto il 5 agosto 2008, 09:22 da http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=F%C3%A9nelon&oldid=17721239.
G.D. Henderson: “Chevalier Ramsay“ Thomas Nelson and Sons London,1952.
G.B.F. Kloss. Geschichte der Freimaurere in Franckreich. Darmstadt, 1852, Vol.1, cit. in L.Sessa. Il mito di Ramsay, Ed. Bastogi, pag.15.
Lantoine. La Franc-Maçonnerie chez elle. 1927 (2d ed.).
Lantoine. Le Rite Ecossais ancien et accepté. 1930.
Leibniz: “Discours sur la Théologie Naturelle des Chinois“ in “Bibliothèque des Mythes et des Religions” L’Herne Paris,1987
Daniel Ligou. Ramsay Est-Il Un Simple Aventurier Religieux?. Conférence présentée par le “250e anniversaire du discours de RAMSAY non prononcé le 24 mars 1737”. Disponibile all’indirizzo web: http://sog1.free.fr/Articles/ArtLigou187-Ramsay.htm
P. Naudon: Histoire, Rituels et Tuileurs des hauts grades maçonniques. Ed. Dervy Livres, Paris, 1978, p.28
L. Sessa. L’evoluzione della Massoneria dagli alti gradi al RSAA. Bastogi, 1997.
L. Sessa. La Massoneria, l’antico mistero delle origini. Bastogi, 1997.
L. Sessa. Il mito di Ramsay, Ed. Bastogi.
Zen-it.com: Il discorso di Ramsay. Traduzione italiana di Aristide Luca Ceccanti, Novembre 1996.
Zen-it.com: M. Nicosia. Il sepolcro di Osiride. Le origini storiche del RSAA.
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