Salute e alimentazione naturale
Del dott. Giacomo Bo indice articoli
Le noci allungano la vita
Aprile 2012
Un'interessante studio pubblicato sulla rivista Archives of Internal Medicine da An Pan della Harvard School of Public Health di Boston rivela infatti che il consumo di carne rossa aumenta il rischio complessivo di morire (probabilità complessiva di morte per tutte le cause), in particolare per cancro e malattie cardiovascolari. Viceversa, una dieta che prediliga pesce, semi oleaginosi (come noci, mandorle, nocciole, pistacchi, pinoli, anacardi, semi di zucca, di lino ecc.) e carni bianche riduce il rischio complessivo di morte.
Avevamo già parlato in passato su questa rubrica di alcuni studi che avevano documentato che una dieta ricca di carni rosse aumentava il rischio di diverse forme di tumori. Ora però questo studio prende in esame il rischio di morte complessivo. Gli esperti hanno coinvolto 37.698 uomini e 83.644 donne, seguendo il campione per una media di 28 anni e registrato in tutto 23.926 decessi, di cui 5.910 per malattie cardiovascolari e 9.464 per cancro. Attraverso opportuni calcoli hanno stimato che il rischio di mortalità totale aumenta in media del 12% per ogni porzione giornaliera in più di carne rossa, del 13% per tagli di carne non troppo lavorati, del 20% se molto lavorati a livello industriale (per esempio carne in scatola, hamburger ecc.). Sostituendo una porzione di carne rossa con una di pesce, o con pollame, frutta secca, legumi, latticini magri o cereali integrali si riduce il rischio di morte: del 7% con il pesce, del 14% con il pollame, del 19% con la frutta secca, 10% coi legumi, 10% coi latticini magri, 14% con i cereali integrali.
Un’altra ricerca più specifica ha dimostrato che semi oleaginosi, legumi, tofu, glutine di frumento, seitan e tempeh, ossia le proteine vegetali, sono più efficaci rispetto a quelle animali per la prevenzione di malattie cardiache, diabete di tipo 2 e pressione sanguigna. A sostenerlo è uno studio pubblicato su Circulation ed effettuato su oltre 80 mila donne americane. In sintesi, la ricerca ha rilevato che mentre un consumo elevato di carne rossa è associato ad un rischio maggiore di malattia coronarica, quest'ultimo si riduce sensibilmente quando la scelta ricade su fonti proteiche diverse.
In particolare, sostituendo una porzione di carne rossa al giorno con una di frutta secca oleosa il rischio si riduce del 30%, col pesce del 24%, col pollame del 19%, con prodotti lattiero caseari magri del 13%.
Come mai queste noci sono state finora così sottovalutate o dimenticate completamente? In parte sicuramente ciò è dovuto ad aspetti culturali. Sulle tavole da migliaia di anni troviamo cacciagione e animali da allevamento, non noci e semi. Secondariamente, interessi economici e di mercato ha fatto sì che ci fosse una resistenza a mettere sotto studio prodotti come la carne e i suoi derivati.
Forse è venuto il momento di riscoprirle, visto che sempre più studi confermano i loro effetti benefici per la salute. La famiglia dei semi oleaginosi come detto comprende varie specie di noci (da quella nostra italiana alle sudamericane), nocciole, mandorle, pistacchi, anacardi, pinoli, arachidi e semi vari (zucca, girasole, lino ecc.). Tutti contengono, con qualche differenza marginale, più o meno la stessa quantità di proteine nobili della carne e del pesce, con la differenza che queste sono proteine vegetali e quindi più facilmente digeribili perché chimicamente più semplici e perché non alterate dalla cottura (le proteine animali vengono tutte consumate cotte).
Questi semi sono ricchissimi di sali minerali (tra cui il calcio e il ferro) facilmente assimilabili, e di lipidi polinsaturi, che sempre più studi consigliano per ridurre il colesterolo (sì, esatto, abbiamo scritto bene: questi grassi riducono il colesterolo!).
Attenzione solo alle calorie, perché 100 grammi di noci sono circa 600kcal.
Come consumare questi semi quindi? Essendo molto ricchi di proteine nobili possono tranquillamente sostituire un pasto proteico, come la carne, il pesce o il formaggio. Una bella insalata mista cruda o un piatto di verdure cotte con insieme circa 1 etto di semi oleaginosi (anche misti) soddisfa abbondantemente le esigenze dell’organismo in termini di proteine, grassi, calorie, vitamine e sali minerali.
Solo un’avvertenza: essendo un alimento molto completo, dovrebbero essere usate unicamente come portata principale del pasto, e non come aperitivo, fine pasto o – peggio ancora – nei dolci, come la torta alle nocciole, perché altrimenti il rischio di eccedere con le quantità consigliate (circa 1 etto) è molto alto, oltre al fatto che mangiate così sono indigeste.
Nadia e Giacomo Bo
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