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Scrittura e vita, simbiosi perfetta

Scrittura e vita, simbiosi perfetta di Matilde Perriera

di Matilde Perriera

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In cerca della luce

Gennaio 2015

Da IL CARRO DELLE MUSE 2014
Greco&Greco Editori, Milano.

 

C’era una volta una BIMBA. Non era bellissima, ma era così affascinata da quanto la circondava che trasmetteva a tutti il suo soffio esuberante. Era radiosa, la sua vitalità le faceva sminuire ogni ostacolo e si prefigurava un futuro ricco di sorprese. Spesso sognava con i suoi luminosi occhi verdi aperti sul mondo, correva felice, mentre il vento le scompigliava i lunghi capelli castani e l’aria fresca le imporporava le guance. Aspettava … Cosa non lo sapeva esattamente, aveva solo la certezza che, in un giorno speciale, un CAVALIERE le sarebbe andato incontro, si sarebbero innamorati e l’ardore dei loro sentimenti li avrebbe accompagnati per il resto della loro esistenza. Il suo spirito allegro era sempre in azione, la sua loquacità era … purtroppo!!! … senza limiti, la gioia le aleggiava sempre intorno. Anche se tutto le sembrava vago, indeterminato, indefinito, indistinto, coltivava desideri, speranze, aspirazioni, lusinghe … All’improvviso quel giorno speciale arrivò, il suo cavaliere le si presentò davanti, esplosivo, con dei meravigliosi occhi verdi, in un tiepido pomeriggio autunnale. Era l’otto ottobre del lontano 1972, il cavaliere l’accarezzò con lo sguardo, la invitò a ballare, cominciò a guidarla, la sposò  … Una nuvola si addensò sul loro cammino. Il loro angelo, in un luglio afoso, mentre nasceva, volò subito in cielo; il cavaliere e la bimba si sentirono sperduti, ma, a mani strette, andarono avanti, consapevoli che un nuovo messaggero divino, dall’alto, stava proteggendo la loro unione, aiutandoli a sfidare il grande dolore … La bimba  era tenace, le sue paure dileguavano accanto al “suo cavaliere”, affrontò fiduciosa un’altra gravidanza, l’orizzonte si allargò e presto giunse il premio, lasciando apparire il loro tesoro, riscaldato dal sole caldo di un fulgido 19 settembre. Quanta letizia!!! Il cavaliere regalò alla bimba un mazzo di fiori stupendo e poi la riportò a casa, con quel batuffolino rosa venuto a rinsaldare quel magnifico rapporto, preparandoli idealmente all’altro evento di un precipitoso 2 novembre con l’arrivo folgorante di un’altra pietra preziosa, una terribile Giamburrasca che li sottopose a lunghe veglie per ben due anni. Sonno arretrato? Sì. Notti in bianco tra un concorso e l’altro della bimba? Sì. Stanchezza perenne del cavaliere diviso tra casa, studio di agronomia e scuola? Sì… ma la felicità dimorava tra le pareti di quella casa, nessuna tormenta avrebbe mai potuto distruggere quanto di solido il cavaliere e la bimba, giorno dopo giorno, anno dopo anno, avevano costruito insieme. La città si rallegrava nel vedere quella Lancia Fulvia coupé blu che circoscriveva la loro serenità e teneva discosta l’influenza malefica di demoni in agguato … Cupido, però, capriccioso com’è, un giorno, per errore, scagliò una freccia stravagante nel cuore del cavaliere, mettendone a dura prova i sentimenti … Un errore imperdonabile che stava per gettare la bimba nel baratro del dolore più profondo … Le era sfuggito il suo cavaliere, il suo amore, il suo punto di riferimento, il suo tutto … La bimba, poiché la freccia del dio dell’amore continuava a scalfire il suo cavaliere, si smarrì in una foresta buia e lugubre, piangeva, pregava, implorava, ma Lui era lontano lontano lontano lontano. La bimba aveva paura delle tenebre, non si sentiva più in grado di aiutare le figlie che adorava, si lasciò sovrastare da un peso più grande di lei, fu dominata da quella padrona ossessiva che è la disperazione e fu divorata da un labirinto senza uscita, ricorrendo a inutili strategie per riconquistare il suo cavaliere. A nulla valevano i giuramenti, le promesse, le speranze, i pianti e le implorazioni, il cavaliere non sembrava ascoltare con le orecchie le grida silenziose del cuore della bimba e delle loro due gemme; prometteva di ripensarci, ma tutto sembrava irrecuperabile, il dardo gli aveva lasciato un segno indelebile. Come avrebbe potuto una bimba  inesperta  sperare di riconquistare il suo cavaliere con dichiarazioni estreme di debolezza? Insabbiata nel vicolo fosco del suo scoramento, confidava nella Madonna, si lasciava allettare dalle assicurazioni delle bambine …  “Mamma, stai serena, parleremo noi a papà, capirà che non possiamo fare a meno di lui; si renderà conto che siamo noi il suo passato, il suo presente, il suo futuro ... Mamma, vedrai, papà tornerà a casa perché sa che solo noi possiamo dargli tutto il bene del mondo … Mamma, vedrai, papà capirà che tutti noi, e anche lui, abbiamo bisogno l’uno dell’altro … Mamma, vedrai …” … E la bimba andava avanti con martellanti SOS che angosciavano gli anni più belli delle sue figlie … Non c’erano battaglie da vincere, non c’erano finestre da aprire per gridare ad altri un proprio trionfo, lei combatteva perché il suo amore disilluso la stava annientando … Il cavaliere era fondamentalmente buono, sapeva che lei non era capricciosa, che gli voleva un bene troppo profondo per accettare di averlo calpestato o farlo svanire o, peggio, per uscire in silenzio dalla scena ... Le piccole, in apparenza, erano più mature e responsabili di lei, ma, di nascosto, se ricevevano fiori o piante, li portavano spontaneamente in chiesa per affidare il loro papà all’attenzione della Madre celeste affinché lo illuminasse e lo riportasse nel loro nido abbandonato. La bimba sbagliava, però, perché, ogni volta che parlava al “suo cavaliere“, anziché aprirgli prospettive allettanti, lo scoraggiava con i suoi allarmanti “non ce la faccio più … me ne vado … non ho più speranze”. Il cavaliere, in realtà, non aveva bisogno di sentirsi dire che la ragazzina di un tempo, senza di Lui, era zero, egli sapeva perfettamente, il suo cuore glielo ribadiva, che non aveva più senso vivere separati … La bimba continuava ad aprirgli la propria anima e a sussurrargli … “Amore mio, abbiamo bisogno vicendevolmente di stare insieme … Cì, tesoro mio, ci siamo messi in discussione, abbiamo valutato i pro e i contro, probabilmente tanti gli errori, ma niente di tanto grave da non poter ricominciare …. Vedrai, andrà bene, ci ritroveremo, riscopriremo il piacere di goderci la vita, fortificati e rigenerati dalla sofferenza … Sarà commovente accompagnare le nostre figlie all’altare con la speranza che i loro rapporti con i loro fidanzatini si mantengano saldi come lo sono ora … Ritornerai a essere il padre stupendo di sempre, scoprirai nella tua bimba un raggio che ti darà la forza di vivere insieme” ... Passarono tanti giorni, mesi, anni, sei lunghi anni …  Si sparse la notizia che il pulcino inerme fosse morto di crepacuore e il cavaliere, improvvisamente, resosi conto del baratro scavato dallo stato di smarrimento in cui era trovato, non si diede pace … Errava tra le valli della foresta con una bacchetta miracolosa in mano per ritrovarla, riportarla in vita e dirle … “Cicì, Gioia mia, svegliati, ti ridarò una ventata salutare, ora sono pronto a tornare a casa; credevo, errando, che il passo sarebbe stato molto più difficile, ora ho scoperto che mi sbagliavo. Se qualche volta, però, dovessi sentirmi scoraggiato o pentito, stammi vicino, non mi abbandonare, ricordami che siamo noi il perno attorno a cui far ruotare il nucleo della nostra famiglia” ... Il cavaliere ritrovò la bimba, con un caldo abbraccio la riportò in vita e le chiese “Che si mangia stasera a casa nostra?”. Si gettarono le braccia al collo, andarono insieme sotto il loro tetto e, come d’incanto, le lunghe attese, le demistificanti notti insonni, le amare lacrime versate nel cordoglio si neutralizzarono … Così come, nella natura, il ciclo vegetativo si rinnova di stagione in stagione, così come il sole sorge e tramonta, la miracolosa risoluzione ha riportato la luce nella loro vita e dimostrato al cavaliere, di nuovo vicino al suo “dolcino dolcissimo”, che la vita non è che la continua meraviglia di esistere …

 

      Matilde Perriera

 

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IL CARRO DELLE MUSE

 

Partecipanti in tutto il mondo per il concorso UN PREMIO AL FEMMINILE, PER TUTTE LE ETÀ. CENTO ANNI IN ROSA…
IL CARRO DELLE MUSEIl motto del nostro bando era:

Via la timidezza, via il timore di aver scritto cose inutili, via la sfiducia verso sé stesse perché nessuno ha mai preso in considerazione la scrittura considerandola una cosa che non serve a nessuno, via lo scoraggiamento di aver provato mille volte a far leggere quelle poesie a chi non voleva concedervi neppure il beneficio del dubbio… Partecipare al premio Letterario Internazionale “Il Carro delle Muse” può aprire nuove strade, nuove occasioni, nuove opportunità.

 

Selezionate autrici provenienti da: 1 Argentina, 3 Brasile, 1 Germania, 1 Messico, 1 Russia, 1 Svizzera, 1 Sud Africa e 48 Italia tra cui la Prof.ssa Matilde Perriera del Liceo Classico e Linguistico “Ruggero Settimo” di Caltanissetta con la favola IN CERCA DELLA LUCE

 

COMMENTO DELLA  PROF.SSA MATILDE PERRIERA
La donna, questo essere misterioso sempre sollecito e tempestivo, ma, spesso, con un profondo e vulcanico mondo interiore soffocato dalle 1000 esigenze altrui, ha trovato, finalmente, una valvola di scarico per realizzarsi. Tale splendida iniziativa potrà aiutare Cenerentola a scoprire la verità nascosta dietro le apparenze. La copertina scelta per il libro 2014 è stupenda per lo sguardo eloquente della musa Calliope protesa verso un domani luminoso in cui troverà lo spazio necessario per dire "io esisto, sono qui, con te ... dammi la mano e vedrai che insieme andremo incontro alla serena purezza della verità".

 

 

Commenti alla favola In cerca della luce, di Matilde Perriera

 

Da: Giusi Mazzarino, Dirigente scolastico

Emergono forti i segni di una sofferenza vissuta con lucidità estrema; segni dai quali, grazie a una mai sopita voglia di vivere, la protagonista riparte per un viaggio all'inverso, contrassegnato dal recupero di tutte le ricchezze donatele dalla vita, sin dalle sue radici, le uniche capaci di ricostituire la sua forte identità, proiettandola verso il recupero, se possibile, di un'esistenza migliore della prima.
Con affetto, Giusy

 

Da: Alessandro e Debora La Diega
Finalmente abbiamo potuto leggere la TUA favola … Che dire …Tutta l’esperienza della vita, con le sue piccole e grandi difficoltà, ti ha permesso di raccontare una storia con un bellissimo lieto fine… Veramente toccante… Complimenti… Sei sempre la numero uno :) … Ti vogliamo bene :), un forte abbraccio, baci. Alex & Debby

 

Da: Angela Giunta
Non finirai mai di stupirmi per la tua capacità di mantenere intatta la tua freschezza. Ho letto la storia con curiosità, nonostante conoscessi il lieto fine, e mi è piaciuta. Con affetto, un abbraccio. Angela

 

Da: Carmela Locurto

Ho letto e riletto ... e riletto ancora: semplicemente meraviglioso, ho ancora i brividi. Riesci a trasmettere tutti i sentimenti in maniera stupenda, semplice e vera; emozionante leggerti! Ti abbraccio e tvb. Carmelina

 

Da: Eleonora Falsone

Cara Matilde, ho letto con piacere la fiaba di tutta una vita. Cosa dirti ... Mi sono commossa perché so il valore di ogni singola parola. E' ben scritta, ho trovato la forma piana e scorrevole e, fortunatamente, come in ogni fiaba, c'è il lieto fine!!! Un bacio, Eleonora

 

Da: Vincenza Milazzo

Principio, qui potest esse “vita vitalis” quae non in amici mutua benevolentia conquiescit? Quid dulcius quam habere quicum omnia audeas sic loqui ut tecum? Qui esset tantus fructus in prosperis rebus, nisi haberes qui illis aeque ac tu ipse gauderet ?
Adversas, vero, ferre difficile esset sine eo, qui illas gravius etiam quam tu ferret
(Cicerone, Laelius de amicitia).

 

Prima di tutto, in che modo può essere «vitale» una vita che non riposa nel mutuo affetto con un amico? E quale cosa più dolce che avere uno con cui tu possa dire tutto come con te stesso? E che gran frutto verrebbe dalla buona fortuna, se tu non avessi qualcuno che ne godesse, come tu stesso? La cattiva, poi, sarebbe addirittura dìffícile sopportarla senza uno che ne soffrisse anche più di te.

 

FAVOLA-VERITA’… FAVOLA-REALTA’… FAVOLA-VITA REALE E NON FICTION …
La vita a due inizia sempre come una bellissima favola, popolata da fate, gnomi, folletti, elfi pronti a soddisfare ogni nostro desiderio, pronti a realizzare ogni nostro sogno … Non si potrebbe immaginare una vita coniugale diversa da questa piena d’amore, d’amore quello vero, quello incondizionato?
Quando meno te l’aspetti, però, fantasmi, mostri, streghe spezzano quell’incanto e ti ritrovi in fondo al baratro più profondo, nel buio più cupo … E quella vita di coppia, quel giuramento di fedeltà, quella famiglia amorevolmente costruita? E i tanti progetti … e i tanti sogni ancora da realizzare insieme?
Bisognava trovare l’antidoto … anni d’amore non potevano essere cancellati … non dovevano … Non è stato facile … La pura sofferenza, l’amarezza per le cose lasciate a metà, la solitudine nonostante la gente intorno, il vuoto sono stati il passaporto per andare verso la luce e verso quell’amore mai sopito, pur con la consapevolezza che la vita insieme è un viaggio impegnativo, a volte difficile, a volte anche conflittuale … E la favola continua...
Con affetto, Enza

 

Da: Gaia Torregrossa

Sei meravigliosa e commovente. Nel mio delirio lavorativo, non mi fermo mai un attimo, il mio presidente mi chiama "Generale!", eppure la tua favola mi ha fatto venire così voglia di leggerlo che non ho pensato ad altro fin quando non l'ho fatto. È così che dovrebbero essere tutte le letture! Un abbraccio fortissimo. Gaia

 

Da: Calogero Gallo

Abbiamo letto, finalmente, la FAVOLA.
De te fabula narratur … è di te che si parla in questa favola.
La narrazione è svolta, con tratto felpato, in un’atmosfera di trepide attese. Un’esplosione semplice ma abbagliante di sentimenti allo stato puro che scandisce lo svolgere degli accadimenti fondanti della vita. Tra innumerevoli pulsioni avvengono i miracoli che solo l’amore e la fede, quelli veri, possono fare compiere. Così si realizzano i sogni di una bimba, che sceglie scientemente e sentimentalmente, in un turbinio di passioni, di restare tale per sempre a simboleggiare la purezza e la felicità con una forma straordinariamente ossimorica di pragmatica idealità.

Con i nostri più compiaciuti complimenti. JO-LI

 

Da: Maria Lamonica

Cara Matilde, leggendo la TUA favola, mi è venuta la pelle d'oca e gli occhi lucidi. Mi sono commossa ... Non pensavo mi toccasse così tanto, forse perché quella storia io la conoscevo molto bene .... Quella bambina dagli occhi verdi spesso mi ha fatto molta tenerezza e capivo che non si sarebbe mai rassegnata alla perdita del suo grande amore, a costo della vita. Sotto quest'aspetto un po’ spensierato, da eterna bambina, nascondi una sensibilità molto profonda, fuori dal comune. Auguri di cuore
per il tuo successo. SEI UNA PERSONA SPECIALE. Bacioni affettuosi. TVB. Mariella

 

Da: Michela Matrascia

Che meraviglia, io ti avrei fatto vincere, non è semplice trasformare le esperienze positive e negative che la vita ti offre in una MERAVIGLIOSA "Favola". Solo Tu potevi farlo perché sei una donna tenace e piena di dolcezza ... Sei un bocconcino alla crema ... Ti abbraccio

 

Da: Marisa, Dirigente scolastico

Bellissima e toccante una favola, che, apparentemente nella fantasia, rivela profonde verità nascoste. Auguri per il successo. Un abbraccio sincero per tutto. Marisa

 

Da: Sabrina Pullerone

Buon giorno, bimba dal soffio esuberante, radiosa e vitale oggi come Mai !!!
Stamani ho aperto la tua email e l'ho letta ai miei ragazzi dopo la colazione ... La tua favola mi ha toccato il cuore ed é bellissimo sapere che quel giorno "speciale" da tanto atteso è arrivato. Il tuo cavaliere e le due gemme preziose, ora, dimorano al tuo fianco e la foresta buia in cui ti eri rifugiata brilla di luce propria! Il tuo cavaliere, che errava smarrito tra le valli della foresta, ti ha ritrovata e riportata in vita cancellando come d'incanto le tue lunghe attese, le demistificanti notti insonni e tutte le amare lacrime versate. La tua avventura esistenziale, esempio di amore vero e incondizionato, dimostra, effettivamente, che "la vita non è che la continua meraviglia di esistere "! Questa favola autobiografica è toccante, c'è tanto reale dentro, ci sono le aspettative appagate di una bimba diventata "moglie", "mamma" e, infine, "nonna" con tutte le sue vicissitudini per arrivare a essere quella che è oggi. Mi piace concludere con l'augurio di vedere invecchiare la "bimba " a fianco del suo cavaliere per tanti e tanti lunghi anni ancora ... Con affetto, Sabrina

 

Da: Sergio La Diega

Ho appena finito di leggere il tuo meraviglioso racconto autobiografico e personalmente ritengo che tu sia stata DIVINA. Sei riuscita a concentrare in sole due paginette amore, gioia, dolore, religione… tutto ciò, insomma, che la vita quotidiana ci riserva. Che dire?
PS: E vero, forse, che la classe non è acqua, ma tu sei il Niagara in piena … ;-) ""<

 

Da: Salvatore La Mendola, Dirigente scolastico

Cara Matilde, invio breve commento su "In cerca della luce" e mi complimento con te insieme alla mia famiglia.
Erat in quadam civitate rex et regina ... Vivevano in una città un re e una regina … Così, come all’inizio del racconto “Amore e Psiche” di Apuleio o come nelle favole di un tempo attorno alla conca del nonno, abbiamo anche in questa narrazione un mondo originario e immacolato, una sfera incantata, due protagonisti, una bimba sognante e un cavaliere sognato e atteso da sempre. I due un giorno s’incontrano in un’aura magica senza tramonto, coronano il loro sogno d’amore, germinano meravigliosi fiorellini di campo forieri di nuovi virgulti, vivono prove dolorose che, per un attimo, ne oscurano il cielo, subiscono ”l’influenza malefica di demoni in agguato”, si ricongiungono, alla fine, più innamorati di prima nello sbocciare perenne di fiori d’amore e nella “continua meraviglia di esistere”. Quella della narratrice è una storia avvincente, una fiaba che incanta e suscita speranze non ingannevoli. Meno di due pagine riescono a comunicare grandi emozioni e sprigionare arcana armonia, fluidità di forme, effetti magici che agitano le corde del cuore. Lo stile come sempre è inconfondibilmente elegante e raffinato. “La favola bella” è ben collocata in un libro “Il carro delle Muse” che “inneggia all’etereo universo femminile”, tema molto caro alla narratrice. Nel complimentarmi per il risultato brillante del lavoro e per il dovuto riconoscimento ottenuto, auguro alla professoressa Matilde Perriera - anche da parte di Maria e della nostra amata prole - molti successi futuri e buon lavoro per il prosieguo poetico e artistico nella casa delle Muse!

Salvatore LA MENDOLA


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