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Riflessioni sul Senso della Vita

Riflessioni sul Senso della Vita

di Ivo Nardi

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Riflessioni sul Senso della Vita
Intervista a Corrado Augias

Gennaio 2011


Corrado Augias, giornalista, scrittore, autore e conduttore televisivo.

È stato inviato speciale per "L'Espresso", "Panorama" e "La Repubblica", quotidiano al quale attualmente collabora.

Nel corso della sua attività televisiva ha ideato e condotto programmi di grande rilievo anche culturale, tra i quali la serie di Telefono giallo e il programma di libri Babele. Dal 2003 conduce su Rai Tre il programma televisivo “Le Storie diario italiano”, appuntamento quotidiano, con la politica, la cronaca, la cultura, le storie che cambiano il nostro paese.

Tra le sue ultime pubblicazioni tutte edite da Mondadori: Inchiesta su Gesù (2006) in collaborazione con il docente bolognese Mauro Pesce: Inchiesta sul Cristianesimo. Come si costruisce una religione (2007), nel quale dialoga sullo sviluppo del Cristianesimo nella storia con il docente di Letteratura cristiana antica e Storia del cristianesimo antico all'Università di Milano Remo Cacitti; Disputa su Dio e dintorni (2009) insieme a Vito Mancuso; I segreti del Vaticano. Storie, luoghi, personaggi di un potere millenario (2010).

 

1) Normalmente le grandi domande sull’esistenza nascono in presenza del dolore, della malattia, della morte e difficilmente in presenza della felicità che tutti rincorriamo, che cos’è per lei la felicità?

Assenza di male – non so se possa definirsi ‘felicità’ (parola impegnativa), sicuramente serenità, che è già molto.

 

2) Dottor Augias cos’è per lei l’amore?

Darsi, godere della presenza, patire dell’assenza.

 

3) Come spiega l’esistenza della sofferenza in ogni sua forma?

Il mondo è fatto così ed è inutile cercare di razionalizzare. Soffrono le piante, gli animali dunque anche noi.

 

4) Cos’è per lei la morte?

La fine di tutto, il grande buio.

 

5) Sappiamo che siamo nati, sappiamo che moriremo e che in questo spazio temporale viviamo costruendoci un percorso, per alcuni consapevolmente per altri no, quali sono i suoi obiettivi nella vita e cosa fa per concretizzarli?

Neminem laedere [N.d.r. Non danneggiare, offendere nessuno], per esempio. Molta misericordia, invecchiando questo sentimento s’è accresciuto.  Sul piano concreto: raccontare storie cercando di suscitare partecipazione.

 

6) Abbiamo tutti un progetto esistenziale da compiere?

Sfortunatamente no. Molti guai vengono da qui.

 

7) Siamo animali sociali, la vita di ciascuno di noi non avrebbe scopo senza la presenza degli altri, ma ciò nonostante viviamo in un’epoca dove l’individualismo viene sempre più esaltato e questo sembra determinare una involuzione culturale, cosa ne pensa?

La socialità va a corrente alternata. Ci sono stati periodi, per esempio quello romantico, in cui hanno prevalso sentimenti diversi, oggi va così. Compito dei più avveduti è indicare dei correttivi.

 

8) Il bene, il male, come possiamo riconoscerli?

Certe volte è evidente, altre meno. Il metodo è empirico: modalità, conseguenze, fini.

 

9) L’uomo, dalla sua nascita ad oggi è sempre stato angosciato e terrorizzato dall’ignoto, in suo aiuto sono arrivate prima le religioni e poi, con la filosofia, la ragione, cosa ha aiutato lei?

L’esperienza, la pazienza, la rassegnazione.

 

10) Qual è per lei il senso della vita?

Me lo sono chiesto più volte ma la risposta non l’ho trovata.


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